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venerdì 22 marzo 2019
Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 22 mar 2019
Focus
Le menzogne del potere algerino
di
Thierry Meyssan
Damasco (Siria) |
I criteri solitamente usati in politica per spiegare i giochi di potere non si addicono all'Algeria. Gli attuali governanti del Paese sono prima di tutto degli impostori che, uno dopo l'altro, si sono costruiti false biografie per conquistare la considerazione degli algerini. Passo dopo passo, sono arrivati al vertice dello Stato. E vi rimangono, perché questo vogliono le grandi potenze che fingono di credere alle loro frottole per manipolarli meglio.
Il rinvio delle elezioni in Algeria e la bomba Brahimi
di Khalida Bouredji
Algeri (Algeria) |
Nel 1992 in Algeria una nuova compagine s'impossessò del potere per tenere testa, a modo suo, al terrorismo islamico. Oggi questo gruppo, messo con le spalle al muro dalle manifestazioni popolari, tenta di conservare il potere con una mossa a tenaglia, usando, da un lato Lakhdar Brahimi, da cui ricevette aiuto per conquistare il potere, dall'altro i terroristi del FIS, la cui esistenza giustificò il colpo di Stato.
La CPI dovrebbe contravvenire alla decisione del Consiglio di Sicurezza e incriminare Bashar al-Assad
di
Thierry Meyssan
Damasco (Siria) |
Dopo il veto di Cina e Russia a una proposta di risoluzione dell'Occidente, si riteneva impossibile per la Corte Penale Internazionale (CPI) giudicare i siriani. Un'astuzia giuridica dovrebbe invece consentirle di eludere la decisione del Consiglio di Sicurezza: la Corte si augura di riuscire a condannare il presidente Bashar al-Assad, non per l'assassinio di Rafic Hariri – una menzogna ormai smascherata – bensì per «crimini contro l'umanità».
Il presidente Bouteflika in ostaggio, il popolo algerino imprigionato
di Khalida Bouredji
Algeri (Algeria) |
Né la stampa algerina né i media internazionali riportano quanto sta davvero accadendo in Algeria. Si finge di credere che un presidente quasi completamente paralizzato sia in grado di dirigere un Paese di 42 milioni di abitanti. Un potere oscuro svolge in suo nome una campagna elettorale grottesca, violando leggi e Costituzione. Il popolo invece scende in massa nelle strade per protestare contro questa buffonata.
In breve
Nord Stream 2 al centro della successione a Jean-Claude Juncker
La politica energetica degli USA
Mehdi Nemmouche condannato all'ergastolo
Denominazione della Macedonia, questione ancora irrisolta
Controversie
Molto rumore per nulla
di
Valentin Vasilescu
Bucarest (Romania) |
I rumeni si sono allarmati per un possibile schieramento in Crimea di bombardieri russi, contro lo scudo antimissilistico installato in Romania. Anche nell'ipotesi che la notizia – poi smentita – fosse vera, nulla cambierebbe, come spiega Valentin Vasilescu. La Russia infatti dispone di basi di lancio geograficamente più strategiche della Crimea.
Il «partito americano» nelle istituzioni Ue
di Manlio Dinucci
Roma (Italia) |
Il parlamento europeo ha adottato una risoluzione che consente all'Unione di considerare la Russia non più un partner strategico, bensì un nemico dell'umanità. La Commissione mette in guardia anche contro la minaccia cinese. Tutto avviene come se gli Stati Uniti manovrassero l'Unione per inglobarla nella propria strategia suprematista.
I missili guidati e la guerra asimmetrica
di
Valentin Vasilescu
Bucarest (Romania) |
Nelle guerre odierne gli Stati non si fronteggiano più tra loro, ma sono formazioni non-statali, molto più fluide, a combattere gli Stati. Questa logica asimmetrica induce le grandi potenze a studiare forme di combattimento adatte ai gruppi armati che sponsorizzano. Potrebbe alla fine accadere che questi gruppi armati utilizzino missili guidati, finora riservati alle forze armate classiche.
Sale alle stelle il prezzo della «protezione» Usa
di Manlio Dinucci
Roma (Italia) |
Gli Stati Uniti non intendono più considerare gli alleati alla stregua di protettorati e chiedono loro di pagare il costo della protezione. Se rifiuteranno, gli USA si ritireranno. È quanto ha annunciato al Pentagono il presidente Trump il 17 gennaio e che è stato presentato alla NATO a febbraio, ma reso pubblico soltanto questa settimana. Una decisione che riguarda tutti gli alleati, dalla Germania al Giappone. Il problema è che Washington chiede agli alleati di allinearsi alle proprie posizioni… come facevano da protettorati.
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