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martedì 5 giugno 2018

Attenzione: pericolo imminente nel Bacino dei Caraibi

Le incredibili reazioni all’articolo da noi pubblicato di Stella Calloni sul progetto del SouthCom contro il Venezuela mettono a nudo la frattura della sinistra latino-americana. Qualora il Pentagono passasse all’azione, non c’è nulla di buono che si possa prevedere per la Resistenza. Eppure è un fatto che le forze armate USA si stano preparando a distruggere Stati e società del bacino dei Caraibi, così come stanno facendo nel Medio Oriente Allargato da 17 anni.
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L’ammiraglio Kurt Tidd, comandante in capo del SouthCom, e il presidente Donald Trump.
Due settimane fa abbiamo pubblicato un articolo, estremamente importante, sul piano del SouthCom contro il Venezuela [1].
Il SouthCom è il comando regionale delle forze armate statunitensi in America Latina.
L’articolo è di Stella Calloni, personalità che dagli anni Ottanta non ha mai smesso di denunciare i complotti orditi dagli Stati Uniti contro le popolazioni durante la guerra fredda, insieme ai servizi segreti di Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay: l’ “Operazione Condor”. Calloni, che negli anni Settanta fu una resistente alle dittature, oggi è reputata il migliore storico in materia [2] ed è da trent’anni amica di quasi tutti i dirigenti della sinistra latino-americana.
Eppure quest’icona, tanto rispettata, in molti Paesi è stata violentemente criticata da organizzazioni di sinistra. In mancanza di argomentazioni, la contestazione si discosta dai fatti per mettere in causa l’autrice.
Quel che sta accadendo oggi in America Latina è estensione di quel che abbiamo vissuto in Europa dal 2002, dopo la pubblicazione del mio libro sugli attentati dell’11 settembre [3]: le organizzazioni di sinistra negano i piani e le azioni degli Stati Uniti anche quando se ne forniscono le prove. Cercano di mettere a tacere quelli che lanciano l’allarme su un pericolo imminente. Paradossalmente, il messaggio viene preso sul serio da organizzazioni di destra, un tempo legate a Washington.
L’articolo di Stella Calloni è importante, non solo perché prova quel che il SouthCom sta facendo contro il presidente Nicolas Maduro, ma soprattutto perché dimostra che il Pentagono non sta pianificando un “cambiamento di regime”. Qui non si tratta, come negli anni Settanta, di rovesciare Salvador Allende e di sostituirlo con il generale Pinochet. Si vuole distruggere lo Stato del Venezuela, schiacciare chavisti e ogni tipo di opposizione per impedire a chiunque di governare e affermare così l’incontrastata volontà di Washington.
Di fronte all’articolo di Calloni, non conta essere di sinistra o di destra. Ciascuno è chiamato ad agire in prima persona. Oggi non conta tanto lo scombussolamento che vive il Venezuela: il problema principale non è più economico, bensì militare. Si tratta della questione del Popolo di fronte alle potenze transnazionali, della Nazione di fronte all’aggressione straniera.
Conosciamo il piano del SouthCom [4] e vediamo le truppe disporsi in ordine di battaglia. La circostanza che il presidente Trump vi si opponga esclude per ora la deflagrazione, ma dobbiamo comunque prepararci.
Dobbiamo trarre le conseguenze da quel che da 17 anni sta accadendo nel Medio Oriente Allargato [5]. Laddove la stampa mondiale ha affrontato i disordini e le guerre in Afghanistan, Iraq, Libano, Palestina, Tunisia, Egitto, Libia, Bahrein, Siria e Yemen come un’epidemia di violenza, noi invece dobbiamo capire che la guerra non è più contro un determinato Paese, bensì risponde a una strategia straniera riguardante un’intera regione. È già accaduto negli anni Settanta con l’Operazione Condor.
Soprattutto – e questo è un fatto nuovo – dobbiamo renderci conto che non esiste Paese in cui il conflitto sia terminato. Gli Stati Uniti non provocano disordine per issare un partito al potere. La loro priorità non è più il furto di risorse naturali, bensì la distruzione delle strutture dello Stato e delle relazioni sociali [6], anche a costo di far precipitare popoli nella barbarie: questo è il mezzo più sicuro per inibire ogni possibilità di resistenza organizzata.
Le guerre imperialiste moderne sono molto diverse da quelle della Guerra Fredda. Sovvertono i nostri punti di riferimento intellettuali e ci costringono a ripensare la nostra comprensione del mondo.
Indipendentemente da ogni valutazione morale, dobbiamo prendere atto che il Pentagono sta mettendo in opera la strategia dell’ammiraglio Arthur Cebrowski [7], sintetizzata dal suo amico Donald Rumsfeld nella locuzione «guerra lunga» e dal presidente Bush nell’espressione «guerra senza fine».

sabato 2 agosto 2014

Bugarach, Catari e Rennes le Chateau



Roberto Giacobbo ha raggiunto Bugarach, un piccolo paesino dei Pirenei francesi a solo 13 km da Rennes le Chateau. Cosa si nasconde in questo centro abitato solo da 26 anime? Cosa nascondono le sue silenziose montagne? Qui sarebbe passata una stirpe di Re discendente addirittura da Gesù. Qui ci sarebbero indizi che porterebbero al più prezioso tesoro del mondo sepolto in un luogo inaccessibile. Qui si sarebbero nascosti i Catari. Qui è passato un colonnello nazista delle SS morto in circostanze misteriose. Qui esiste una montagna che sarebbe uno dei pochi luoghi al mondo che si salverebbe dalla presunta Apocalisse del 21 dicembre 2012. Un enigma le cui chiavi sarebbero nascoste in un romanzo di Jules Verne. Tutto questo è Bugarach.

Bugarach, Catari e Rennes le Chateau - 2 parte di 3
http://www.youtube.com/watch?v=cEkfOKsoJJk

Bugarach, Catari e Rennes le Chateau - 3 parte di 3
http://www.youtube.com/watch?v=E14hOytKiMA

2012, un solo luogo si salverà?
In onda lunedì 16 maggio 2011 alle 21.00

www.voyager.rai.it

sabato 10 maggio 2014

Rebus SEQUEL - Rennes Le Chateau




LA STORIA DELLE STORIE
Esistono analogia tra la leggenda di Horus e la storia di Gesù narrata dai Vangeli? Cosa devono suggerirci. I rotoli del mar morto e gli ultimi ritrovamenti che arricchiscono le testimonianze sulla vita del Cristo potrebbero cambiare anche la Storia dell'Umanità? Le tante analogie che esistono tra religioni passate e presenti devono portarci a pensare che esiste un comun denominatore? Quale?
Le risposte in questa puntata di Rebus.

in studio:
CLAUDIO BONVECCHIO, doc. Filosofia delle scienze sociali all'Universita dell'Insubria, simbolista
GIANFRANCO PECORARO, direttore di HERA, esoterista
VITTORIO DI CESARE, docente in Intelligence

REBUS SEQUEL, andato in onda su Odeon e Odeo24 (SKY827) lunedì 23 febbraio alle 21.40.

www.odeontw.tw

sabato 14 settembre 2013

REBUS SEQUEL - La Storia delle Storie



Esistono analogia tra la leggenda di Horus e la storia di Gesù narrata dai Vangeli? Cosa devono suggerirci. I rotoli del mar morto e gli ultimi ritrovamenti che arricchiscono le testimonianze sulla vita del Cristo potrebbero cambiare anche la Storia dellUmanità? Le tante analogie che esistono tra religioni passate e presenti devono portarci a pensare che esiste un comun denominatore? Quale?
Le risposte in questa puntata di Rebus.

sabato 17 agosto 2013

Rennes le Chateau, la chiesa del mistero?



Che cosa nasconde questa chiesetta sperduta in luogo remoto della Francia? Come è stato possibile che in soli 12 diventasse da una piccola costruzione ad un vero e proprio tempio solenne dedicato alla Maria Maddalena. Da dove sono arrivati i soldi che hanno permesso tutto ciò. Proseguendo sulle tracce dei misteri legati alla figura emblematica della Maddalena arriviamo a Rennes e con il solito spirito vorremo capire e conoscere. Mossi solo ed esclusivamente dalla verità.

In studio (il 29 febbraio 2008):
Giorgio Baietti , studioso, esperto e scrittore di Rennes le Chateau
Mariano Tomatis Antonio no , studioso, esperto e scrittore di Rennes le Chateau

"Rebus, questioni di conoscenza" è una trasmissione curata e condotta da Maurizio Decollanz con la regia di Luca Valtorta . Maurizio Amodeo è il direttore della fotografia, Roberto De Lucia il montatore, Dario Maggiore il grafico, Monica Marastoni è la delegata di produzione, Luca Gervasoni fidelity cameraman, Davide Bisceglia fidelity RVM.

www.odeontv.net