venerdì 29 gennaio 2021

In Occidente sono di ritorno arbitrio e censura, di Thierry Meyssan


All’avvento della stampa, molti scrittori cominciarono a contestare le idee precostituite dell’epoca. Ci vollero quattro secoli di battaglie prima che l’Occidente si decidesse a garantire libertà di parola. Con l’invenzione di internet la qualifica di scrittore si è democraticizzata ed ecco che la liberà di parola è stata rimessa in discussione. Forse occorreranno secoli per assorbire un simile impatto e ripristinare la libertà di opinione. Nel frattempo, riecco la censura.

Nel 1994, fondando Réseau Voltaire, la nostra prima preoccupazione fu la difesa della libertà di parola in Francia, poi nel mondo.

Secondo noi, la libertà di parola è oggi un concetto deformato e controverso. Cerchiamo perciò di definire nuovamente questo ideale.

Alla fine del XV secolo, con l’invenzione della moderna tipografia, la circolazione delle idee ebbe notevole impulso. Non si doveva più credere ciecamente alle autorità, ciascuno poteva formarsi una propria opinione.

Ci si accordò nell’affermare che, benché il dibattito sia indispensabile all’evoluzione del pensiero umano, alcune idee sono pericolose per la società, quindi devono essere censurate. Spettava alle autorità stabilire ciò che è utile e ciò che invece è nocivo. Tuttavia, il celebre Index librorum prohibitorum (Indice dei libri proibiti), istituito da papa Paolo IV, non impedì la diffusione di idee anti-papiste.

Noi crediamo invece che, nella maggioranza dei casi, la censura sia più dannosa delle idee che pretende proibire. Tutte le società che fanno della censura il proprio vessillo finiscono per fossilizzarsi. È questa la ragione per cui tutti i regimi censori finiscono sempre con l’essere rovesciati.

A quello stadio nacquero due scuole di pensiero contrapposte: l’articolo 11 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789, in Francia) stabilisce che la legge dovrà individuare e reprimere gli abusi della libertà di parola; il Primo emendamento alla Costituzione USA (1791) stabilisce invece che nessuna legge potrà limitare questa libertà.

giovedì 28 gennaio 2021

Giallo Covid: quegli scienziati assassinati, nel mondo

Alexander “Sasha” Kagansky Medici, scienziati e altri esperti coinvolti nella ricerca sul coronavirus (Covid-19) vengono misteriosamente rinvenuti morti in tutto il mondo, in quello che sembra essere lo sterminio di chi sa troppe cose sulla pandemia nata a Wuhan. Una delle ultime morti è stata quella di Alexander “Sasha” Kagansky, uno scienziato russo che, mentre stava lavorando allo sviluppo di un vaccino per il Covid-19, è stato brutalmente accoltellato e lanciato dalla finestra del suo appartamento al 14° piano di un edificio a San Pietroburgo. I rapporti indicano che Kagansky sia morto “in circostanze strane”, un eufemismo considerando la natura e il momento della sua scomparsa. Kagansky aveva recentemente ricevuto una sovvenzione dal governo russo per indagare sui nuovi modi per diagnosticare e curare i tumori cerebrali. Era anche un grande sostenitore di rimedi naturali, come erbe e funghi, noti per aiutare a uccidere le cellule tumorali.

Un altro che è morto quest’anno in circostanze simili è stato Frank Plummer, uno scienziato canadese di fama mondiale che aveva anche lavorato a un vaccino per il Covid-19. Apparentemente, è stato ucciso da persone sconosciute. A gennaio riferimmo delle connessioni di Plummer con un gruppo di spie cinesi responsabile del furto di ceppi di coronavirus da un laboratorio canadese e del loro trasporto a Wuhan. Il professor Bing Liu dell’Università di Pittsburgh è un altro importante scienziato che quest’anno ha seguito la stessa sorte, in questo caso appena prima che potesse rendere pubblica una nuova svolta sulla natura del Covid-19. «Bing era sul punto di fare scoperte molto significative per la comprensione dei meccanismi cellulari che sono alla base dell’infezione da Sars-Cov-2 e la base cellulare delle successive complicazioni», si legge in una dichiarazione dei suoi colleghi del Dipartimento di Biologia Computazionale e dei Sistemi.

mercoledì 27 gennaio 2021

Bergoglio coi Rothschild, Soros e il Great Reset di Davos

Lord Mark Malloch-Brown Donald Trump annuncia di aver raggiunto la più grande vittoria elettorale di sempre, nella storia degli Stati Uniti, con qualcosa come 74 milioni di voti: la frode contestata a Biden tramite «brogli di proporzioni mostruose» non sarebbe stata solo una beffa, ma un vero e proprio attentato alla dimensione democratica del paese. Mentre Trump mobilita la base in vista della battaglia legalitaria che dovrebbe culminare il 6 gennaio, con il rifiuto parlamentare di convalidare il risultato “truccato” da Biden, grazie all’abuso del voto postale e alla manipolazione che sarebbe stata realizzata dai dispositivi elettronici Dominion attraverso il software Smartmatic, l’influente George Soros ha appena nominato a capo della sua Open Society Foundation proprio il presidente di Smartmatic Voting System: si tratta di Lord Mark Malloch-Brown, alto funzionario delle Nazioni Unite. Se i media hanno già “deciso” che il nuovo presidente americano sarebbe Biden (in realtà non ancora eletto: il voto espresso dai suoi grandi elettori il 14 dicembre non conta nulla, data l’opposizione di Trump), dalla parte di Biden, Soros e colleghi sembra schierarsi anche Jorge Mario Bergoglio. Duramente attaccato da Mike Pompeo per aver concesso a Pechino il potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina, Papa Francesco ha formalizzato un’alleanza in Vaticano con il Council for Inclusive Capitalism, organismo promosso da Lynn Forester de Rothschild, «grande amica di Hillary Clinton e di Jeffrey Epstein», l’uomo che ricattava i potenti tramite favori sessuali a base di minorenni.

A sottolineare la notizia è l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che ormai guida la “guerra” dei prelati tradizionalisti contro il pontificato di Bergoglio, il Papa che ha accettato di “silenziare” anche il Natale in ossequio alla psicosi-Covid, arrivando a far allestire in piazza San Pietro un inquietante presepe in cui compaiono un Gesù bambino “svitabile”, un astronauta e figure pagane di guerrieri cornuti. «E’ di questi giorni – scrive Viganò – l’accordo siglato tra la Santa Sede e l’Onu per promuovere la sostenibilità e l’uguaglianza di genere, dando contestualmente supporto ad un’organizzazione che diffonde l’aborto e la contraccezione». Spiega Viganò: «Nel giorno dedicato all’Immacolata – l’8 dicembre 2020 – quasi come un indegno oltraggio alla Madonna, è stata ufficializzata la nuova partnership tra il Vaticano e il Council for Inclusive Capitalism». Viganò critica anche il messaggio di elogio inviato da Bergoglio a Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum di Davos e teorizzatore del Great Reset. «E per non dare adito a equivoci, dopo i numerosi appelli ad obbedire alle autorità nell’emergenza della psico-pandemia, pare che il vaccino contro il Covid sarà reso obbligatorio per tutti i funzionari della Città del Vaticano, nonostante esso sia prodotto con materiale fetale abortivo e non dia alcuna garanzia di efficacia e innocuità», scrive ancora l’arcivescovo dissidente.

martedì 26 gennaio 2021

VACCINO? O MANIPOLAZIONE DEL NOSTRO DNA?


La Francia, vero baluardo di numerose associazioni anti-OGM, si è distinta in numerose occasioni per la lotta ai giganti dell’agroalimentare e alle trasformazioni genetiche delle specie vegetali commestibili destinate al consumo di massa. Questa storia, ancora lontana dall’essere conclusa, è stata ampiamente pubblicizzata ed è chiaro che se non abbiamo ancora vinto la nostra causa, l’opinione pubblica si è schierata con chi è convinto che ci si stia giocando. il genoma della carota o del porro è a dir poco incerto e pericoloso.

Ora, nella vicenda Covid-19, ci viene detto, con il pretesto di un nuovo tipo di “vaccino”, di un prodotto che in definitiva non è altro che una terapia transgenica ricavata dal cappello degli apprendisti stregoni quali sono i grandi laboratori farmaceutici, tutto questo in pochi mesi.

Come non essere sospettoso? In questo, i media mainstream ci rimproverano, ancora una volta e giustamente, di essere un popolo resistente al progresso della scienza; ma di che scienza stanno parlando? Quella di Big Pharma che vediamo raccogliere giorno dopo giorno miliardi di dividendi e, in accordo con i governi che collaborano, nel rifiutare di risarcire le vittime collaterali che pagheranno il prezzo dei suoi esperimenti. Ricordiamo coloro che hanno visto la propria vita distrutta durante l’ultima grande tirannia vaccinale dell’H1N1, la rinascita della narcolessia, della sclerosi multipla e di altre cosiddette malattie autoimmuni.

Secondo Big Pharma la buona vecchia tecnica del vaccino pastorizzato, sebbene già controversa per tutti i pericolosi adiuvanti che vi vengono introdotti, che consiste nell’inoculare un virus indebolito nel nostro corpo per far reagire naturalmente il nostro sistema immunitario, sarebbe obsoleta. La nuova tecnologia di prodotto basata su RNA “Moderna, Pfizer”, pubblicizzata come i “vaccini” del futuro e il proiettile d’argento per questa tempestiva crisi del Covid, offrirebbe niente di meno che forse manomettere il nostro DNA per il nostro bene ? Come se la biologia plurimillenaria del corpo umano fosse così imperfetta e quell’uomo, dotato di un’irragionevole pretesa di conoscenza ultima, dovesse imperativamente modificare la sua stessa natura. Saremmo scambiati per carote o porri?

lunedì 25 gennaio 2021

venerdì 22 gennaio 2021

JOHN PILGER / IL VIRUS PIU’ LETALE E’ LA GUERRA


Giornalista, regista e documentarista australiano, John Pilger da decenni è impegnato nella difesa dei diritti umani.

Comincia a lavorare per il Sidney Sun, poi passa al Daily Mirror, dove fa l’inviato di guerra. Per mesi è il corrispondente dal Vietnam. Due volte ha ricevuto in Inghilterra il premio come giornalista dell’anno. Il suo ultimo libro si intitola “War on Democracy”.

Ecco un suo intervento di qualche giorno fa, il 15 dicembre, su guerra & covid.

 

  

John Pilger. In apertura e qui sotto, lo Staffordshire

Il memoriale delle forze armate britanniche è un luogo silenzioso e inquietante.

Situato nella bellezza rurale dello Staffordshire, in un arboreto di circa 30.000 alberi e ampi prati, le sue figure omeriche celebrano determinazione e sacrificio.


Sono elencati i nomi di oltre 16.000 militari e donne britanniche. Sull’epigrafe è scritto che “sono morti in operazioni militari o sono stati presi di mira dai terroristi”.

giovedì 21 gennaio 2021

L’ANALISI DEI NUMERI DELL’INFLUENZA E DEL COVID19 NEGLI USA


Tutta la vicenda Sars-Cov2 si gioca, soprattutto, lo sappiamo, sul terreno dei numeri e della statistica.

Ad esempio, dallo scoppio dell’emergenza ci si è chiesti come distinguere il Covid-19 dall’influenza stagionale?

Come vengono catalogati gli individui infetti dal primo tipo di virus e quelli contagiati dal secondo?

I virologi in questi mesi non hanno fatto altro che confondere le idee alla gente, ma, se la matematica non è un’opinione, per capirne di più ci sono i dati statistici. Quelli che stiamo per analizzare sono del Center for Desease Control and Prevention negli Stati Uniti, il centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie. Si tratta di un istituto di controllo sulla sanità pubblica che, tra i vari campi, si occupa anche di monitorare le malattie infettive.

mercoledì 20 gennaio 2021

Biden e il potere con la forza, di Thierry Meyssan

L’occupazione del Campidoglio da parte dei partigiani di Trump è presentata come tentativo di colpo di Stato, nonostante il presidente sia ancora alla Casa Bianca. A ben guardare potrebbe essere l’inverso. La libertà di parola è stata requisita da un potere illegittimo, a vantaggio di Joe Biden.

Aogni elezione presidenziale statunitense ci spiegano che il presidente uscente era un mostro, che si è dispiaciuti per i crimini che ha commesso, ma che, con l’accesso al potere di un nuovo capo, per l’umanità sta per sorgere un nuovo giorno. Unica eccezione: l’elezione di Donald Trump nel 2016. Prima ancora che il miliardario prestasse giuramento, ci spiegarono ch’era stato eletto per uno spiacevole errore, che era misogino, omofobo, razzista, che non incarnava il “Paese della libertà” bensì il suprematismo dei “piccoli bianchi” e gl’interessi dei ricchi. Per quattro anni ci hanno assillato per convincerci che questa diagnosi era esatta. È stato trattato da impostore e le sue idee e i suoi successi sono passati sotto silenzio.

Ora l’insurrezione del Campidoglio consente alle agenzie di stampa egemoni di addossargli nuove colpe. Il presidente uscente, Donald Trump, è unanimemente accusato di aver distrutto la democrazia che il presidente entrante, Joe Biden, certamente saprà ripristinare. Chi si ricorda delle elezioni di George H. Bush, di Bill Clinton, di George W. Bush e di Barack Obama è disposto a lasciarsi abbindolare di nuovo?

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Secondo Milliyet (Turchia) la virtuosa America è impazzita.

Sì, perché lo shock della presa del Campidoglio è tale che si è pronti a credere qualunque cosa: se gli Stati Uniti si avviassero inesorabilmente alla guerra civile [1], cosa ne sarebbe di noi Occidentali?

Per questa ragione non abbiamo voluto veder arrivare la crisi ora agli albori. Solo alcuni giornali greci hanno di recente descritto le ragioni della collera, che noi analizziamo da cinque anni (ossia prima dell’elezione di Trump).

Ed è per la stessa ragione che non vogliamo guardare in faccia la crisi e ci accontentiamo di commenti ottusi che ci assicurano che quest’increscioso episodio non avrà seguito. Ma chi può crederlo? Certo le cose si calmeranno per un po’ e la macchina repressiva schiaccerà i manifestanti del 6 gennaio, ma si tratterà solo di un rinvio e la guerra civile non si farà attendere.

Già ora i non-Occidentali hanno capito che gli Stati Uniti hanno problemi interni tali da non consentirgli più di ergersi a modello per il mondo intero e, a maggior ragione, di dare lezioni di democrazia a quanti vogliono sottomettere.

martedì 19 gennaio 2021

VACCINI / PER L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ SONO INEFFICACI!


Non siamo affatto certi dell’efficacia dei vaccini contro la pandemia”.

Una affermazione clamorosa, dirompente, la notizia del secolo.

Perché a pronunciarla non è il taxista di turno o un aiuto infermiere del Cardarelli (con il dovuto rispetto), ma il capo scientifico dell’Organizzazione Mondiale per la SanitàSoumya Swaminathan, nominata sul campo a marzo 2019 – quindi allo scoppio dell’epidemia – come “Chief Scientist” presso la prestigiosa OMS, l’organismo internazionale che dovrebbe tutelare la salute di tutti i cittadini del mondo.

Avete letto quelle parole di fuoco su qualche giornale, sui nostri media di regime? O le avete per caso ascoltate nel corso di qualche tiggì? Niente. Neanche una sillaba. Solo intenti – quei vomitevoli organi di disinformazione di massa – a tessere le lodi di questo o quel vaccino, oppure immortalare sorrisetti e risolini dei ‘testimonial’ delle taumaturgiche pozioni.

 

Il J’ACCUSE DEL CHIEF SCIENTIST DELL’OMS

Ma veniamo alle parole pronunciate dalla scienziata indiana, nota per le sue ricerche su tubercolosi e HIV, pronunciate nel corso di una videoconferenza diffusa su twitter e quindi consultabile da tutti: “Non credo che abbiamo le prove su nessuno dei vaccini per essere sicuri che impediranno alle persone di contrarre effettivamente l’infezione e quindi di essere in grado di trasmetterla”.

Una autentica picconata sulla credibilità di tutti qui vaccini annunciati con trombe & fanfare, a partire da quello griffato Pzifer-BioNTech, per proseguire con quello a stelle e strisce di Moderna, per non parlare poi di quello ancora in fase di stallo made in AstraZeneca.

lunedì 18 gennaio 2021

VACCINI / IL “NO” DEI SANITARI, LO DENUNCIA IL FINANCIAL TIMES


Una sonora bocciatura ai vaccini anti Covid-19 arriva nientemeno che dall’autorevole Financial Times, foglio non sospetto di simpatie bolsceviche. Né tantomeno anti vax.

Un lungo editoriale-inchiesta del 6 gennaio, infatti, è destinato a far discutere molto e, soprattutto, a gettare scompiglio tra i governi alla frenetica caccia dei vaccini.

L’allarme arriva proprio da quel settore medico-infermieristico che non solo è tenuto a vaccinarsi in primissima battuta, ma deve provvedere alla somministrazione di quei vaccini (in cui per buona parte non ha fiducia) nelle vene dei cittadini.

Il prestigioso quotidiano britannico ha raccolto una serie di sondaggi in mezza Europa e pareri eccellenti. Ne esce fuori un quadro desolante, destinato a scoraggiare chi abbia anche solo lontanamente in testa di rendere obbligatori i vaccini anti coronavirus, ed anche coloro che si augurano di raggiungere la tanta sospirata immunità di gregge.

 














domenica 17 gennaio 2021

Youtube verso la chiusura di Byoblu.


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Youtube verso la chiusura di Byoblu. È questo il mondo che volete?

Youtube ha bloccato un'emittente regolarmente registrata come testata in Tribunale, con un direttore responsabile, concessioni ministeriali e la supervisione dell'Agocom. Quella testata è Byoblu.

Non so se ve ne siete resi conto, ma le cose stanno precipitando. La deriva iniziata nel 2020 con la censura dei contenuti non allineati da parte dei grandi colossi della rete è diventata, in questo inizio 2021, conclamata. Canali cancellati, profili chiusi, video che spariscono, persone a cui viene impedito di commentare o pubblicare… E la politica, che dovrebbe agire secondo i principi della Costituzione improntati all'ormai disapplicato articolo 21, anziché difendere i cittadini dallo strapotere di soggetti privati (peraltro stranieri), se ne sta con le mani in mano, quando addirittura non li asseconda.

Byoblu ha fatto e sta facendo il massimo per portare nelle vostre case quelle voci non allineate a cui sono preclusi radio, televisione e giornali. Le altre potete sentirle ovunque, a reti unificate. Cos'è una dittatura, se non un regime nel quale esiste una sola opinione ammissibile? A cosa serve incarcerare i dissidenti, oggi, se tanto nel nuovo Governo dei Social Network basta impedirgli di parlare e scrivere? A niente: è solo questo il motivo per cui ancora non ci vengono a prendere a casa, uno per uno: il potere mediatico che detengono è ormai talmente grande, che basta chiudere un profilo per far sparire completamente la voce di chi non è d'accordo. Nell'era dei post-diritti, ne sono rimasti solo due: essere allineati al pensiero dominante, oppure gridare alla luna, seduti su un sasso nel deserto.

Noi non volevamo gridare alla luna: volevamo difendere la libertà di parola in maniera effettiva.Per questo abbiamo creato le App. Per questo abbiamo affrontato gli ingenti costi del digitale terrestre e siamo adesso in cinque regioni: Lombardia (607), Piemonte (606), Lazio (632), Veneto (607) ed Emilia Romagna (622). Certo,con una infinità di problemi. Tecnici e finanziari.Ma ci avete sostenuto.E' un tentativo interamente sostenuto dai cittadini per i cittadini.Per questo non ne parla nessuno. Per questo ci ostacolano in tutti i modi. Per questo ci perseguitano. Siamo il loro incubo, siamo forti ma siamo ancora troppo fragili.

Youtube verso la chiusura di Byoblu

Youtube ha limitato l'account di Byoblu: non possiamo pubblicare per una settimana. Perché? Perché nel TG di giovedì scorso abbiamo dato conto di quanto ha scritto sul British Medical Journal l'editorialista di punta Peter Doshi, secondo cui l'efficacia del vaccino sarebbe solo del 19%, massimo 29%. Il Tg del 14 gennaio è stato OSCURATO! Cercatelo pure su Youtube, e vedrete che non c'è più.

Voglio farvi riflettere su una cosa. Siamo una testata giornalistica regolarmente registrata in tribunale. Siamo una televisione che trasmette sul digitale terrestre, con le concessioni governative in regola. Siamo tutelati dalla Costituzione e vi sono organismi istituzionali (nazionali) deputati a vigilare su come viene esercitata la libertà di stampa nel nostro Paese: siamo registrati al ROC e sottoposti all'Agcom. Abbiamo un direttore responsabile che risponde all'Ordine dei Giornalisti oltreché alla legge.

Non accettiamo che nessuno, al di fuori delle istituzioni italiane, attraverso gli organismi preposti, e all'infuori della magistratura che sono i soli organi che riconosciamo, possa sindacare su quanto viene detto dalla nostra redazione nel nostro telegiornale.

Parlano di fascismo e di nazismo, e poi in barba alle leggi sulla stampa si comportano come un plotone di esecuzione che fa irruzione nelle redazioni e decide cosa può andare in onda e cosa no. Sarebbero questi gli alti valori progressisti a cui queste società internazionali dicono di ispirarsi? E riescono anche a dirlo senza vergognarsi? Senza mettersi perlomeno a ridere?

Voglio ricordare a tutti che qui siamo in Italia. Ci sono leggi apposta per occuparsi di ciò che i cittadini italiani possono o non possono dire. Leggi che tutelano la libertà di espressione così come la libertà di stampa. Può un soggetto privato, estero, divenuto monopolista di fatto dei canali di comunicazione,riscrivere i principi della Costituzione, senza che questa venga di fatto abrogata? Nessuno nelle istituzioni si pone il problema? Nessun politico manifesta il suo sdegno in Parlamento? Nessun disegno di legge, da quelli che sono nati in rete e grazie alla rete e gridavano nelle piazze in difesa della libertà di informazione? Nessuna interrogazione, sostenuta da un minimo di firme, per costringere il Governo a rispondere? Ma che ci state a fare, alla Camera e al Senato? Qui tuttavia si va oltre: qui è direttamente il Presidente della Repubblica che dovrebbe occuparsene, visto che è il garante del rispetto dei principi costituzionali.

Vogliono metterci in ginocchio?

Ora, bisogna che ci parliamo chiaro: Byoblu è nata su Youtube, quasi 14 anni fa. Su Youtube ha costruito oltre mezzo milione di iscritti, e su Youtube milioni di persone hanno guardato 200 milioni di volte i video prodotti. Da Youtube provengono una buona parte di abbonamenti e proventi pubblicitari. Almeno un quarto del fabbisogno mensile. Riuscite ad immaginare quali strumenti abbia il sistema per metterci in ginocchio?

Abbiamo oggi 12 mila abbonati, compresi i 4.000 circa di Youtube. E abbiamo tra i venti e i trenta mila euro di donazioni al mese, salvo episodi eccezionali. Tra il digitale terrestre, le App, i dipendenti, i collaboratori, le attrezzature, gli affitti, le consulenze, i servizi e tutto il resto, Byoblu costa tra i 70 e i 90 mila euro al mese. Tanti soldi? Sì, tantissimi! Ma sono niente, quando si parla di televisione. Con questi soldi, nelle tv mainstream si fa una sola puntata di una piccola trasmissione del mattino, perché viceversa una singola puntata di uno show serale costa anche milioni di euro. E allora, come facciamo? Ci riusciamo perché in una ventina di persone ci facciamo in quattro ogni giorno. Prendiamo sberle, facciamo errori, cadiamo, ci rialziamo e cerchiamo sempre di attaccare quel cavolo di segnale all'antenna. E miglioriamo noi stessi costantemente. Anche grazie alle critiche costruttive.

Ma non possiamo reggere, con questi numeri, se perdiamo un quarto delle nostre entrate. E sta già accadendo: una settimana senza Youtube significherà un calo significativo dei ricavi. E siccome non abbiamo intenzione di spegnere una delle pochissime fonti di informazione non allineata di cui disponete, per far piacere ai globalisti nemici della Costituzione, andremo avanti a dare le notizie, costi quel che costi! Così, al terzo avvertimento Youtube, ci chiuderà il canale (tra l'avvertimento e il primo avvertimento è passato pochissimo tempo). È la cronaca di un'eutanasia annunciata! Un crimine premeditato. Un canale storico, glorioso, che ha cercato di combattere con le unghie e con i denti, come Davide contro Golia, contro un esercito di piccoli servi che anziché stare con Davide tentano di fiaccarlo, perché Golia possa avere la meglio.

L'unica via di uscita: il risveglio dei cittadini a un nuovo spirito di partecipazione

Inutile girarci intorno: se non vogliamo chiudere, gli abbonamenti devono almeno raddoppiare. E le donazioni anche. Dodicimila abbonati, per un progetto che ha dato così tanto in termini di libertà di informazione, sono pochi. Devono diventare 30 mila, 40 mila! E allora, se potete, abbonatevi!

Allo stesso modo, dovete rendervi conto che là fuori, a seguire l'informazione libera di Byoblu e di DavveroTV, siete milioni. Perlopiù, come semplici spettatori che non hanno ancora scelto di partecipare. Se decidete di sostenerci, potete far saltar fuori il budget di un mese in pochi giorni. A voi costa veramente poco, perché siete tantissimi, ma per tutti significa un'opportunità: continuare a mantenere un piede tra la porta e lo stipite, quando in tanti dall'altra parte stanno facendo pressione per chiuderla definitivamente. E allora, se potete, donate!

C'è una terza opzione. Con la pubblicità i potenti controllano l'informazione. Grazie alla pubblicità decidono chi vive e chi muore. Noi non possiamo rivolgerci a Publitalia o a Manzoni Advertising, per ovvi motivi. Però possiamo provare a costruire una rete di imprenditori seri, onesti, che credono nei nostri valori, che realizzino prodotti etici, sostenibili, vicini all'ambiente, portatori di benessere, che si riuniscano intorno al progetto della TV dei Cittadini e parlino al suo pubblico. Cittadini tra i cittadini, che si fanno promozione da soli. Se avete un'attività e volete scommettere sulla vostra televisione, scrivete a adv@davvero.tv.

E adesso, una domanda per voi

Niente e nessuno vi costringerà a farlo se non ne sarete convinti. Questo lo so bene. E sia chiaro: se non lo farete, avrete le vostre buone ragioni. Byoblu non deve esistere per forza, come se fosse una legge della fisica, o una costante universale. In fin dei conti, tutto nasce, vive e muore. Evidentemente non avremo fatto abbastanza, non saremo stati abbastanza decisivi, non saremo stati abbastanza coraggiosi, abbastanza infaticabili, abbastanza disarmati e disarmanti da trasmettervi il senso di quello che facciamo ogni giorno ed il perché sia così importante. Se non ne siete convinti, insomma, allora lasciate perdere. Questo Paese andrà avanti lo stesso, e magari arriverà qualcuno che saprà fare meglio di quanto abbia provato, un po' maldestramente, a fare Messora in questi lunghi 14 anni, prendendo pugni da tutte le parti, come Rocky, ma restando sempre in piedi, fino alla fine. Perché se dovevano averla vinta, avrebbe dovuto essere soltanto dopo l'ultimo round.

Se in troppo pochi doveste sentire l'urgenza di difendere questo progetto e di partecipare, da cittadini, alla Tv dei cittadini, io personalmente sono sereno e pronto a lasciare andare questo sogno, come una foglia d'autunno nel vento.

Saranno contenti i debunker, saranno contenti quelli che combattono per la libertà di parola (a patto che sia la loro), quelli che combattono per l'uguaglianza (a patto che tutti siano uguali a loro), per la diversità (a patto che diversità non voglia dire pluralismo), saranno contenti i grandi giornalisti radiotelevisivi che non dovranno più confrontarsi con opinioni diverse e potranno continuare ad invitare le comparse del sistema a declamare verità assolute senza affaticarsi a pensare a domande scomode, saranno contenti i politici e i movimenti che prima usano l'informazione libera per farsi eleggere, e poi non la sopportano perché fa con loro quello che prima loro facevano con i politici precedenti, e saranno contenti a Bruxelles, a Washington, a Davos e in qualunque altro luogo signori attempati e danarosi si incontrino per decidere come usare le loro infinite risorse per controllare l'opinione pubblica. A fin di bene, si intende: quello loro.

E sarò contento anche io. Perché no? In fin dei conti, finalmente potrò riposarmi, portare la mia barca fuori dalla tempesta, ormeggiarla in un porticciolo sicuro ed occuparmi di capre (quelle vere), galline, coniglietti, asinelli (che sono la fine del mondo e danno tante soddisfazioni), e dei miei bambini, che mi vedono troppo poco.

L'unica cosa che resta da stabilire è questa: voi… Voi sarete contenti?

Si accettano scommesse.

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USA ► Nella frode elettorale ai danni di Trump è coinvolta anche l'Italia

Nelle ultime ore gli eventi negli Stati Uniti si susseguono in velocità, ed è difficile per molti capire cosa stia succedendo o cosa sia successo nei mesi scorsi.

Di certo Trump aveva le prove inconfutabili della frode attraverso i server sparsi per il mondo, come quelli di Dominion a Francoforte e gestiti dalla CIA. Settimane fa era trapelata la notizia di un'incursione in Germania dove dopo uno scontro a fuoco, fossero stati sequestrati i detti server. Fatto adesso confermato dalle accuse della Procura della Repubblica di Napoli, contro Arturo D'Elia, che vedremo qui di seguito, e di cui avevamo parlato in un articolo del 3 dicembre: Operazione Sequestro Server CIA ►Cos'è successo a Francoforte?


Nei giorni scorsi il segretario di stato Mike Pompeo, in un twit "ringrazia" l'Italia e Di Maio per aver "messo in mostra" una delle grandi esportazioni italiane"

Di Maio ha risposto sempre su Twitter, ribadendo la vicinanza dei due paesi e ringraziando per il commento...ma adesso sappiamo, che il commento di Pompeo era una frecciatina sottile e mirata.

sabato 16 gennaio 2021

Italiagate, parte II: Obama e Renzi accusati di essere le menti della frode elettorale USA


L’ultimo articolo pubblicato precedentemente su questo blog ha rivelato la partecipazione dell’Italia nella frode elettorale eseguita contro le elezioni USA.

Un ex agente della CIA e già capo di una delle stazioni dell’agenzia di intelligence, Bradley Johnson, ha spiegato come l’Italia abbia avuto un ruolo determinante in quello che può essere definito a tutti gli effetti un colpo di Stato internazionale contro Donald Trump.

L’attore principale di questa frode sarebbe stato Leonardo, la società governativa leader nel settore della difesa e delle tecnologie aerospaziali.

Ora c’è un’altra persona che ha completamente confermato il ruolo dell’Italia in tutto questo e si tratta di Maria Zack.

Maria Zack è la presidente dell’associazione “Nazioni in azione” e in un documento audio trapelato due giorni fa su Twitter ha spiegato esattamente come sarebbe avvenuto l’attacco hacker.

Secondo la Zack, il centro che avrebbe coordinato questa operazione sarebbe stata effettivamente l’ambasciata americana a Roma.

Questa versione dei fatti coincide completamente con quella fornita da Johnson, ma l’attivista americana fornisce ulteriori dettagli semplicemente fondamentali.

A coordinare il piano sarebbe stato il generale Claudio Graziano dal secondo piano dell’ambasciata a Via Veneto, assistito a sua volta da un ex agente dei servizi segreti, Stefano Serafini.

Il generale Graziano è un personaggio di assoluto rilievo in questa storia. Graziano ha già ricoperto il ruolo di Capo di Stato Maggiore sotto i governi Renzi e Gentiloni ed è attualmente presidente del comitato militare dell’Unione europea.

venerdì 15 gennaio 2021

PROFESSORE DI INFERMIERISTICA SUL VACCINO: “RIDUCE IL RISCHIO DI CONTRARRE IL COVID DELLO 0,87%”


Un professore di Infermieristica dell’Università di Firenze ha sollevato diversi dubbi sull’efficacia e sulla sicurezza del vaccino Pfizer. Con una scrupolosa analisi dei dati affidata ad un post pubblicato sul suo profilo Facebook, il professore Filippo Festini è giunto alla conclusione che questo tipo di vaccino “riduce il rischio di contrarre il Covid dello 0,87%, cioè meno dell’1%”.
Il docente ha sottolineato inoltre i molti dubbi sulla sua sicurezza: “Lo capite che è impossibile sperimentare e mettere a punto un farmaco in sette mesi? Lo capite – ha scritto ancora – che, a meno di essere dei veggenti, in sette mesi non è possibile sapere nulla di attendibile riguardo alla sua efficacia, alla sua sicurezza ed agli effetti indesiderati?”

Naturalmente, come accade ormai sempre più di frequente in questi casi, sollevare dubbi e scetticismo sull’efficienza e sulla sicurezza di un vaccino messo a punto in pochi mesi ha scatenato la reazione di chi è pronto a bollare chiunque come no vax e negazionista. E il professore ha voluto rispondere anche a loro: “Sono insulti alla mia onorabilità e chi userà questi termini può già contare sulla mia querela”, ha scritto specificando tra l’altro il principale motivo per il quale ha deciso di non sottoporsi al vaccino anti Covid: “Non lo farò perché nel 1995 ho avuto una patologia neurologica seria a seguito della vaccinazione antinfluenzale di quella stagione, i medici mi hanno detto di evitare vaccinazioni future”.

“È un farmaco ancora in fase sperimentale”

Il docente, che per molti anni ha lavorato anche presso il “Meyer” di Firenze, è poi tornato sull’analisi dei dati sottolineando che lo studio del vaccino Pfizer in realtà non è ancora terminato: siamo in fase sperimentale, manca il 20% dei dati per cui occorre prudenza.

In Toscana circa il 18% degli operatori sanitari non ha aderito alla campagna di vaccinazione, ma ciò che colpisce è sempre la stessa cosa: voler approfondire, volerne capire di più, sollevare dubbi e scetticismi su un farmaco di fatto ancora sperimentale sembra ormai essere diventato un peccato mortale.

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giovedì 14 gennaio 2021

INFARTI / TRIPLICATI NEI MESI DELLA PANDEMIA


Colpo al cuore.

Nei mesi della pandemia è triplicata la mortalità per infarto, secondo l’ultimo studio elaborato dalla Società Italiana di Cardiologia e di prossima pubblicazione sul prestigioso European Health Journal.

Una diagnosi impressionante di come – in tempi di coronavirus – siano state penalizzate le terapie cardiologiche, in tutti i sensi.

Dalla restrizione degli spazi e delle strutture dedicate, per via dell’emergenza Covid; alle paure di ricoverarsi, o anche solo controllarsi, per il timore di contrarre l’infezione.

Ma ecco le drammatiche cifre. La mortalità è di tre volte maggiore rispetto allo stesso periodo, passando dal 4,1 per cento addirittura al 13,7 per cento.

Sottolinea Ciro Indolfi, ordinario di Cardiologia all’Università Magna Grecia di Catanzaro, che ha coordinato la ricerca: “L’attenzione della sanità sul Covid 19 e la paura del contagio rischiano di vanificare in Italia i risultati ottenuti con le terapie più innovative per l’infarto e gli sforzi per la prevenzione degli ultimi venti anni”.

Prosegue Indolfi: “l’organizzazione degli ospedali e del 118 in questa fase è stata dedicata quasi esclusivamente al Covid 19 e molti reparti cardiologici sono stati utilizzati per i malati infettivi. Se questa tendenza dovesse persistere e la rete cardiologica non verrà ripristinata, ora che è passata questa prima fase di emergenza, avremo più morti per infarto che per Covid 19”.

mercoledì 13 gennaio 2021

EX AGENTE CIA: LA FRODE ELETTORALE E’ PARTITA DA ROMA!


Su un post di Cesare Sacchetti abbiamo letto oggi una notizia molto importante che ci riguarda da vicino ovvero, la manipolazione dei risultati di voto nelle scorse elezioni USA, è partita da Roma.

Ma vediamo chi è la fonte che ha divulgato queste preziose informazioni :

Brad Johnson si è ritirato da Senior Operations Officer e Capo della stazione presso la Direzione delle operazioni della Central Intelligence Agency. Ha prestato servizio in patria e all’estero con numerosi incarichi spesso durante periodi di conflitto armato. Ha prestato servizio all’estero a diretto sostegno della guerra contro il terrorismo. Il signor Johnson è un esperto senior certificato in questioni di controspionaggio con una vasta esperienza diretta sul campo. È un esperto senior in questioni di sorveglianza e rilevamento della sorveglianza. Ha una comprovata esperienza in ambienti operativi pericolosi con il più alto livello di formazione e una vasta esperienza diretta nel settore commerciale per aree pericolose. La sua comprovata esperienza si estende anche ad ambienti operativi negati (i più difficili e restrittivi) con i più alti livelli di formazione.

martedì 12 gennaio 2021

Italiagate: il governo Conte accusato di essere responsabile della frode elettorale contro Trump


A quanto pare, non è solo la Svizzera ad aver avuto un ruolo cruciale nell’operazione di hackeraggio internazionale contro le elezioni americane.

Nell’ultimo contributo pubblicato precedentemente su questo blog, l’autore e ricercatore svizzero e americano Neal Sutz ha spiegato il ruolo decisivo della Svizzera nella frode elettorale perpetrata contro Donald Trump.

La Svizzera infatti ha acquistato il codice sorgente di Scytl, il programma legato a sua volta a Dominion Voting System, la società canadese che ha legami con la famiglia Soros e i Clinton, accusata di aver spostato centinaia di migliaia di voti da Trump a Biden.

La Svizzera è stata fondamentale nella frode perché era perfettamente informata dei difetti strutturali di Scytl, ma non ha avvisato in alcun modo l’amministrazione Trump del grave malfunzionamento di questo software.

Ad ogni modo, c’è un Paese che potrebbe essere persino ancora più coinvolto e considerato come diretto responsabile dell’hackeraggio nelle elezioni americane, e quel Paese sarebbe proprio l’Italia.

A questo proposito, c’è una interessante e clamorosa ricostruzione fornita da Bradley Johnson, un ex agente della CIA e già a capo di una delle stazioni dell’agenzia di intelligence americana.

lunedì 11 gennaio 2021

Il grande business sta trovando la religione

Le grandi aziende si uniscono al Concilio affiliato al Vaticano e si impegnano per un capitalismo inclusivo

Gli amministratori delegati di Bank of AmericaBPJohnson & JohnsonSalesforce e diverse altre società della Fortune 500 si uniscono al Council for Inclusive Capitalism With the Vatican, una nuova organizzazione commerciale affiliata alla Chiesa cattolica che opera sotto "la guida morale di Papa Francesco". Fortune è un media partner del Consiglio, che comprende anche i responsabili politici e il segretario generale della Confederazione Sindacale Internazionale, e che è stato lanciato martedì.

"Un sistema economico che sia equo, affidabile e capace di affrontare le sfide più profonde che l'umanità e il nostro pianeta devono affrontare è urgentemente necessario", ha detto Papa Francesco in un comunicato stampa, aggiungendo che le aziende e i leader commerciali del consiglio "hanno raccolto la sfida cercando modi per far sì che il capitalismo diventi uno strumento più inclusivo per il benessere umano integrale".
                                    
Il consiglio, che afferma che il suo obiettivo è "costruire una base economica più equa, più inclusiva e sostenibile per il mondo", è l'ultimo sforzo del Big Business per ripensare il capitalismo e i suoi effetti sugli stakeholder, non solo sugli azionisti. "Il dialogo è cambiato radicalmente intorno a questo tipo di cose", dice alla Fortuna il CEO della Bank of America Brian Moynihan, uno dei leader "Guardian" del consiglio.

"Il capitalismo è qui per fare la cosa giusta, se gestito in modo appropriato", aggiunge. "Stiamo facendo in modo che la gente dica: "Questa non è solo la cosa giusta da fare, è moralmente la cosa giusta da fare e la cosa umana giusta da fare".