“Oggi è necessario negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento, non con le chiacchiere ma con atti concreti. E quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza a prescindere dagli interessi altrui”.
E’ la conclusione di un articolato, lucidissimo ragionamento svolto da Fabio Mini, generale di corpo d’armata dell’Esercito italiano, già Capo di Stato Maggiore del comando NATO del Sud Europa e a capo della missione internazionale in Kosovo.
Un’analisi a 360 gradi, perfetta nella sua ricostruzione storica e nell’analisi geopolitica attuale. Lontana mille miglia dal pattume e dell’ignoranza ‘storica’ praticamente di tutta la classe politica (sic) di casa nostra.