mercoledì 31 ottobre 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 30 10 2018


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Oman appelle les États arabes à reconnaître Israël
 

 
L'Assemblée générale de l'Onu ne pourra pas débattre du Traité INF
 

 
Parution de « Sous nos yeux » en italien
 

 
La Macédoine devient une « démocratie » à l'états-unienne
 

 
Ouverture de la session 2018 de la Future Investment Initiative de Riyad
 

 
La désinvolture de Laurent Fabius
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Déclaration de la France, de l'Allemagne et du Royaume-Uni sur la mort de Jamal Khashoggi
 

 
Le Myanmar s'inquiète de la mission d'établissement des faits
 

 
Déclaration conjointe des ministres des affaires étrangères d'Allemagne, de France et du Royaume-Uni sur la disparition de Jamal Khashoggi
 

 

« Horizons et débats », n°24, 29 octobre 2018
Multipolarité
Partenaires, 29 octobre 2018
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YARA – TROPPO SCOMODA PER I PM LA PISTA DELLA CAMORRA


Anche Roberto Saviano torna sulla sentenza di Cassazione che condanna in via definitiva Massimo Bossetti per il delitto di Yara Gambirasio.
Convinto della non colpevolezza di Bossetti, si chiede oggi e si era già chiesto altre volte: "perchè non è stata mai battuta dalla magistratura la pista della camorra?".
In sostanza Saviano, che riprende pari pari l'inchiesta della Voce pubblicata la prima volta nel 2012, fa riferimento alla circostanza che il padre di Yara, Fulvio Gambirasio, lavorava in un cantiere edilizio che faceva capo alla famiglia Locatelli: patròn Pasquale Paolo Locatelli, la ditta svolgeva piccoli e medi appalti nella Bergamasca. Anni prima si era trasferita dal vesuviano, dove aveva lavorato negli anni del dopo terremoto. Diradatisi gli appalti, i Locatelli hanno pensato bene di trasferirsi al Nord, visto che non poche imprese campane già a fine anni '80 avevano cominciato a localizzarsi nelle regioni del centro e del nord.
La Voce, dopo l'omicidio di Yara, ha scritto infatti un paio di inchieste molto dettagliate in cui viene ricostruito una scenario letteralmente alternativo a quello messo su dai magistrati della procura di Bergamo in anni di ricerche e centinaia di migliaia di test del Dna, facendo spendere allo Stato cifre colossali.
Perchè, invece, non seguire una pista che sembra subito più credibile del delitto psico-passionale, facile chiave per ogni crimine che non si riesce – o vuole – spiegare? E cioè quella del delitto di camorra, un "avvertimento" terribile al padre di rispettare certi accordi?
Nella prima inchiesta della Voce – che potete leggere nel link in basso – si parlava degli appalti, dei rapporti tra i Locatelli e Fulvio Gambirasio, di certe tensioni, sulle quali Fulvio ha cercato di minimizzare.
E soprattutto di una cena in vista del 25 dicembre, alla quale presero parte i Locatelli, il padre di Yara e alcuni magistrati ed esponenti delle forze dell'ordine. Un bel quadretto natalizio.
Hanno mai indagato  altri magistrati su quei colleghi che parteciparono alla cena? Chiesto dei loro rapporti con i Locatelli? Approfondito con maggior impegno la reale portata dei rapporti tra Fulvio Gambirasio e Pasquale Paolo Locatelli? Immersi nella gran mole di test per il Dna, non c'era il tempo per rivolgere qualche domandina del genere?
Ormai è troppo tardi, perchè la Cassazione ha chiuso porte e portoni. Però, non si sa mai…
LEGGI LE INCHIESTE DELLA VOCE SUL CASO YARA


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martedì 30 ottobre 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 30 ott 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
L'Oman invita gli Stati arabi a riconoscere Israele
 

 
L'Assemblea Generale dell'ONU non potrà discutere del Trattato INF
 

 
Pubblicato in italiano «Sous nos Yeux»
 

 
La Macedonia diventa una "democrazia" in stile statunitense
 

 
Apertura della sessione 2018 della Future Investment Initiative di Riad
 

 
La disinvoltura di Laurent Fabius
 
Controversie

 
abbonamento    Reclami


EMANUELA ORLANDI / COME MAI TACCIONO I PALAZZI ?


Come mai non si ha più lo straccio di una notizia sul caso di Emanuela Orlandi? Cosa fa la procura di Roma, che sembra tornata quel porto delle nebbie d'un tempo, dopo i clamorosi flop – per fare un solo esempio – sull'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin?
Eppure ad inizio anno sembrava che finalmente si fosse ad un passo dalla verità. Quando emerge dalle casseforti degli archivi vaticani un documentazione che attesta la presenza di Emanuela Orlandi (quindi ben viva e vegeta) in un collegio femminile a Londra. Si tratta di alcuni fogli che dettagliano le spese sostenute dal Vaticano per la permanenza, a metà anni '90, della giovane a Londra.
La Voce ne scrive per prima, un lungo resoconto delle novità e soprattutto la clamorosa notizia di quel documento. Il Vaticano cerca di minimizzare, nega, sostiene che con c'è alcuna documentazione. Quel documento invece esiste, ne scrive – e lo mostra – anche l'Espresso.
La famiglia di Emanuela chiede l'immediata riapertura delle indagini, ma dalla procura il solito muro di gomma, quelle nebbie che tornano ad infittirsi.
Come mai la Procura non riapre il fascicolo? Ha paura dei misteri vaticani? Teme di scoperte dirompenti? E' preoccupata di turbare gli equilibri interni alle sante mura?
Anche papa Francesco ha più volte ricordato il caso di Emanuela e auspicato finalmente la Verità.
Ma forse si tratta di un muro invalicabile anche per lui, già preso nella battaglia nei confronti delle gerarchie interne che non vogliono rinunciare ai loro privilegi milionari.
Quanto tempo dovrà ancora trascorrere prima che Francesco riesca a trovare la forza per abbattere gli ultimi, più resistenti e robusti muri?

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lunedì 29 ottobre 2018

Orrore indicibile: la polizia ritrova 123 bambini scomparsi

Rapiti e poi "parcheggiati", in attesa di essere massacrati. La polizia di Detroit li ha ritrovati tutti insieme: 123 bambini. Erano «in un grave stato di denutrizione e di sofferenza psicologica», scrive l'"Huffington Post". Tuttavia, «dagli accertamenti svolti non sembrerebbe che siano stati vittime di violenze sessuali». Gli agenti hanno impiegato molte ore per rintracciare le loro famiglie e riconsegnare i piccoli, sequestrati nei giorni precedenti. Secondo il "New York Post", gli inquirenti stavano indagando «su una rete di rapimenti di minori che poi venivano coinvolti in traffici sessuali». Quello che sorprende, di queste notizie – osserva Paolo Franceschetti – è che vengono date di sfuggita: «Poche righe, liquidate come se si trattasse di una notizia del tipo "Belen ha un nuovo fidanzato". Il sindaco di Riace, reo di aver favorito (non si sa poi se vero o no) l'immigrazione clandestina, ce lo rifilano su tutti i giornali e in tutte le salse». E i bambini scomparsi, invece? E i nomi delle persone arrestate o coinvolte nella vicenda? In America, aggiunge Franceschetti, scompare un numero incredibile di minori. «Le pareti di autogrill e supermercati sono spesso tappezzate dalle foto e di persone scomparse nel nulla, da un momento all'altro, come se niente fosse».

I piccoli appena ritrovati a Detroit? «Destinati ad essere impiegati nel mercato del sesso, ma anche degli organi e dei riti satanici». Se da noi scompaiono ogni anno senza essere ritrovati centinaia di minori, in altri paesi europei la situazione è Bambini scomparsiancora peggiore: solo in Francia, quest'anno, i bambini spariti sono 1.238. Che fine fanno? Sul blog "Petali di Loto", Franceschetti – avvocato, indagatore dei misteri italiani come quello del Mostro di Firenze – punta il dito contro il satanismo e le potentissime organizzazioni pedofile: nel mondo di calcola che ogni anno scompaiano circa 100.000 bambini. Un caso particolarmente doloroso riguarda i bambini figli di extracomunitari non registrati ufficialmente, e quelli che vengono "comprati" già da prima della nascita: «Si paga una coppia in difficoltà affinché faccia nascere un bambino e lo consegni all'organizzazione che lo richiede; è il modo più sicuro; non lascia alcuna traccia del delitto commesso e il bimbo scompare nel nulla e mai comparirà neanche nelle statistiche». Il loro destino? «Molti finiscono nel traffico di organi». Alcuni vengono utilizzati per i "giochi di morte" filmati negli abominevoli "snuff movies", altri ancora diventeranno super-soldati, psicologicamente "riprogrammati".

Ma il posto d'onore, nella strage silenziosa dei piccoli, è occupato proprio dalle reti pedofile: «Sono organizzate a livello internazionale e coperte da capi di Stato», sostiene Franceschetti: in alcuni casi, a tirare le fila di questa realtà sono proprio i soggetti istituzionali che dovrebbero invece tutelare la sicurezza dei bambini. Franceschetti allude a magistrati, autorità di polizia, funzionari dell'Onu. «Molte delle organizzazioni antipedofilia e dei centri che accolgono i bambini abbandonati, poi, non sono altro che trappole ben congegnate per accalappiare i malcapitati che cercano aiuto». Le prove? «Ce ne sono a bizzeffe, ma il quadro – sostiene Franceschetti – va ricostruito come un immenso puzzle». Fece epoca il caso del serial killer belga Marc Dutroux, ribattezzato "il mostro di Marcinelle". Una storia dell'orrore, rievocata nel libro "Tutti manipolati", pubblicato da "Stampa Alternativa" e scritto da un coraggioso gendarme belga, Marc Toussaint, che aveva partecipato alle indagini per poi esserne estromesso perché "troppo ligio al dovere". Tentarono anche di farlo fuori, provocandogli un Marc Touissantincidente in moto. Il libro, documentato e basato sugli atti dell'inchiesta, racconta di come nel caso Dutroux furono coinvolti cardinali, ministri, e addirittura il Re del Belgio, Alberto II.

Nel 1996 scomparve una bambina belga, Laetitia. Le indagini individuarono il rapitore: Dutroux. Il pedofilo aveva ucciso almeno sei bambine, ma ci vollero otto anni prima di giungere al processo. Nel frattempo, due bambine erano state rinchiuse in casa Dutroux, «ma i depistaggi della gendarmeria e della magistratura fecero sì che le bambine non venissero trovate durante le perquisizioni». La scoperta avvenne fuori tempo massimo: le piccole erano già morte. L'inchiesta, ricorda Franceschetti, portò ad individuare come mandanti personaggi di altissimo livello, che arrivavano fino al coinvolgimento personale del sovrano belga. L'organizzazione era dedita a "snuff movies" e ad attività come «il gioco del gatto e del topo, che a quanto pare è una costante di queste organizzazioni». Ma giornalisti e inquirenti che seguivano il caso persero la vita: «Incidenti e suicidi, ovviamente». E così, «tutto venne messo a tacere dalla magistratura e dalla gendermeria».

Dall'Europa agli Usa: un ex agente segreto ha salvato dagli abusi e dal controllo mentale una delle vittime di queste organizzazioni, Cathy O'Brien. Dopo essere sfuggiti più volte alla morte, lo 007 e la ragazza sono riusciti a scrivere due libri: "Accesso negato alla verità" (Macro edizioni) e "Trance-formation of America". In quest'ultimo, spiega Franceschetti, si narra di come l'organizzazione che abusava la donna facesse capo addirittura al presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. «Si narra dei legami di Bush e Clinton con i signori della droga, si narra dei legami con le organizzazioni pedofile e con quelle sataniche». In particolare si evidenziano i legami di Bush e Clinton con il "Tempio di Seth", che è «la più potente Cathy O'Brienorganizzazione satanista ramificata a livello internazionale». La fondò Michael Aquino, un ex ufficiale dell'esercito statunitense molto amico di Bush. «Stupri, omicidi, pedofilia, droga, satanismo… tutto narrato nero su bianco, con nomi e cognomi».

Stati Uniti, Europa e anche Africa: tempo fa, aggiunge Franceschetti, in Ciad vennero arrestate per pedofilia e commercio di esseri umani alcune persone – appartenenti all'organizzazione "L'Arca di Zoe" – che stavano portando in Francia 103 bambini. «Che fine dovessero fare quei bambini non si sa», ma l'allora presidente Sarkozy andò personalmente a trattare la liberazione degli arrestati per riportarli in patria. Gli operatori fermati avevano dichiarato che i bambini erano orfani provenienti dal Darfur. «Poi si è scoperto che erano figli di famiglie del Ciad, e i genitori erano ancora viventi». Da notare che "L'Arca di Zoe" «era sotto inchiesta anche in Francia, sospettata di trafficare in bambini per scopi tutt'altro che leciti». Non che da noi non esistano, retroscena analoghi: anzi, «in Italia inchieste così eclatanti non sono neanche mai iniziate». O meglio: quelle avviate «non sono state divulgate», sostiene Franceschetti: «Nel 2006 venne arrestato un avvocato romano, Alberto Gallo, per pedofilia. I giornali riporteranno la notizia come se si trattasse di un pedofilo isolato, ma in realtà faceva parte di un'organizzazione internazionale». Lo stesso Dutroux, in Belgio, era solo una pedina di queste potenti reti senza frontiere.

Nel suo romanzo "La Loggia degli Innocenti", il commissario Michele Giuttari – fermato a un passo dall'aver risolto il giallo del Mostro di Firenze – descrive un'organizzazione pedofila che fa capo al procuratore fiorentino, a cui (nella fiction) dà un nome non casuale: Alberto Gallo. «In altre parole, Giuttari lega chiaramente l'ex procuratore di Firenze Piero Luigi Vigna alla rete pedofila che era sotto inchiesta in quel periodo». E il nome della "loggia" allude chiaramente all'Ospedale degli Innocenti, «storico palazzo fiorentino dove da secoli è ospitato un centro che tutela i minori abbandonati». Un puzzle infinito, che coinvolgerebbe capi di Stato e ministri, teste coronate, ma anche «militari, magistratura e forze dell'ordine», senza contare i cardinali che negli Usa sono oggi al centro di un clamoroso scandalo, con migliaia di minori abusati. Il guaio, dice Franceschetti, è che il fenomeno "pedofilia internazionale" (con la variante del satanismo) è costantemente negato da quelli Il commissario Giuttariche sono «i massimi garanti del sistema in cui viviamo», alcuni dei quali poi finiscono in televisione, consultati come "esperti". Franceschetti ricorda le parole che gli rivolse il figlio di un boss della 'ndrangheta: «Da noi c'è più legalità e giustizia. In Calabria e in Sicilia i bambini non si toccano; da voi al Nord, invece sì».

Quella che può sembrare una follia oggi può assumere un terribile significato. La gente comune, dice Franceschetti, non si stupisce più di tanto se scopre che i vertici della politica hanno contatti organici con la mafia, ma non potrebbe tollerare lo spettacolo dell'altro orrore – quello perpetrato ai danni dei minori scomparsi. «Siamo disposti ad accettare che si scatenino guerre da milioni di morti in Iraq, Afghanistan, in Africa. In fondo, quelli sono negri. Che ce ne importa? Basta che non ci tolgano la partita di calcio della domenica. Ma probabilmente – aggiunge Franceschetti – se si venisse a sapere la verità sui bambini scomparsi, nessuno potrebbe reggere ad un simile shock. E allora sì, forse qualcuno comincerebbe a capire che il mondo in cui viviamo non funziona esattamente come i giornali e i mass media in genere ce lo descrivono». Ecco perché, probabilmente, quella realtà resta avvolta in tanta, misteriosa segretezza. E se la polizia ritrova 123 bambini in un colpo solo, i media archiviano la notizia "en passant", senza scavare per capire cosa si nasconde dietro quell'enormità.

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venerdì 26 ottobre 2018

LinuxDay in tutta Italia domani, SFScon a Bolzano il 16/11




Domani il LinuxDay 2018: mappa degli eventi, talk LPI a Roma

Domani si celebra il LinuxDay 2018. Sul sito il dettaglio degli eventi previsti in tutta Italia.

A Roma il talk LPI di Andrea Polidori:  'Linux, DevOps e oltre'.

Linux Professional Institute Italia è sponsor del LinuxDay anche per il 2018.

SFScon 2018: Bolzano, venerdì 16 novembre


SFScon, conferenza annuale dedicata al Free Software in Alto Adige, è rivolta a sviluppatori, programmatori e altri talenti, ma anche al grande pubblico. SFScon promuove l'uso del software libero nelle infrastrutture IT come strumento per ottenere maggiore innovazione e competitività.

Linux Professional Institute Italia è Media Partner di SFScon 2018.

Linux e Open Source: segnala eventi e storie di successo

La mission di LPI è sostenere la formazione e il movimento Linux e Open Source: se sei coinvolto in eventi del settore, non esitare a contattarci per segnalarceli.

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