giovedì 31 gennaio 2019

Newsletter Thomas Torelli: Chi la ferma più la reLOVution? ✌

La vera rivoluzione parte da noi stessi poiché ogni giorno siamo portati a scegliere tra l'odio e l'amore, tra l'ombra e la luce. E ogni scelta che faremo racconterà chi siamo.

E' semplicemente incredibile quello che la scelta dei singoli individui sta producendo: stiamo registrando il tutto esaurito in quasi tutte le date nelle quali proiettiamo non solo Choose Love, ma anche Un Altro Mondo
Ma non solo: Choose Love, Un Altro Mondo e Food ReLOVution continuano ad essere in testa alle classifiche video Macrolibrarsi.it ed il 6 febbraio saremo al parlamento europeo a Bruxelles per proiettare Choose Love
Ai sostenitori ed a Te va la nostra più profonda gratitudine.
CHOOSE LOVE EXPERIENCE
Siamo vicinissimi alla prima tappa di Bologna dei seminari Choose Love Experience :)

Il
film Choose Love diventa un potente strumento di trasformazione e di consapevolezza attraverso il seminario esperienziale di una giornata con Thomas Torelli Daniel Lumera
L'esperienza del seminario poi continua con un percorso on-line, gratuito per i partecipanti al seminario, dove poter continuare ed approfondire i temi del perdono e della consapevolezza.
Insieme a Daniel Lumera, partiremo da quelli che sono i condizionamenti consapevoli e inconsapevoli che influenzano le nostre decisioni e che costituiscono le lenti attraverso cui "osserviamo il mondo", per arrivare al processo della "scelta" ed alla strategia del perdono.
Scelta, Perdono, Amore, Consapevolezza.
Una giornata esperienziale dove si andranno ad apprendere, per poi applicare, gli strumenti più potenti e rivoluzionari con i quali ogni persona può disegnare consapevolmente la propria vita.
SCOPRI LA DATA DEL 3 FEBBRAIO A BOLOGNA
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I partecipanti al seminario esperienziale in aula, a conclusione del seminario, potranno ripercorrere gratuitamente alcuni dei passi ed approfondire il tema del perdono, con il percorso on-line della My Life Design.
Per i Sostenitori Choose Love ulteriori agevolazioni
GLI EVENTI DI FEBBRAIO
... e molte altre date in definizione.

Scoprile tutte cliccando qui
I DVD DELLA RELOVUTION

Un Altro Mondo | Pachamama | Food ReLOVution | Choose Love

Grazie per essere al nostro fianco e di credere e realizzare, attraverso le tue scelte di ogni giorno, Un Altro Mondo 
Thomas e tutto lo staff di unaltromondo.net
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Strage di Montagna Longa: addio a Maria Eleonora Fais

montagna longaLo scorso 31 gennaio è morta Eleonora Fais, sorella di Angela, una delle 115 vittime della strage di Montagna Longa. Sulla sua pagina facebook la nota scrittrice Stefania Limiti ha voluto così ricordare l'amica. "Era il 5 maggio 1972 quando il volo Alitalia AZ 112 si schiantò in fase di atterraggio contro Montagna Longa, tra il territorio di Cinisi ed il territorio di Carini, in provincia di Palermo, vicino l'Aeroporto di Punta Raisi. E' stato uno dei più tragici episodi della strategia della tensione, completamente dimenticato, cancellato, abbandonato, rubricato come 'incidente'. Eleonora non ha mai smesso di cercare la verità, era una combattente mossa non solo dall'amore per la sorella ma anche da tanta passione civile e politica, da solida militante comunista. Il passare degli anni, i silenzi, la memoria perduta di quel dramma l'hanno consumata. Una volta mi disse: "non siamo riusciti a trovare la verità, è anche responsabilità nostra. È la nostra sconfitta". Sentiva questo peso assurdo sulle sue spalle, lei così minuta. Si è lasciata andare, indebolita alla fine da un lungo digiuno. Mi piace pensare che proprio con l'ultimo respiro abbia finalmente riabbracciato la sua Angela. Che la terra ti sia lieve, cara Eleonora".
Con profonda gratitudine nei confronti di Eleonora Fais per la sua incrollabile ricerca della verità, ci uniamo al ricordo di Stefania Limiti, con la consapevolezza che la storia sulla strage di Montagna Longa non è stata ancora scritta. Se non parzialmente.
www.antimafiaduemila.com

mercoledì 30 gennaio 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 29 gen 2019

Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Le retour d'Elliott Abrams
 

 
Le Venezuela rompt ses relations diplomatiques avec les États-Unis
 

 
L'Inde protège son économie face aux géants du e-commerce
 

 
Le Parlement européen va ratifier l'accord repoussé par la Chambre des Communes
 

 
Bahaa Hariri a secrètement rendu visite à ‎Bachar el-Assad
 

 
Le Tchad et Israël rétablissent leurs relations diplomatiques
 

 
L'Union européenne sanctionne les Syriens qui tentent de reconstruire leur pays
 

 
Vox (Andalousie) est financé par les Moujahiddines du Peuple
 

 
Acquittement de Laurent Gbagbo et Charles Blé Goudé
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Vœux de Jean-Yves Le Drian à l'Association de la presse diplomatique
 

 
Allocution de Mike Pompeo devant l'Organisation des États américains
 

 
Déclaration de Donald Trump reconnaissant Juan Guaido en qualité de président par intérim du Venezuela
 

 
Discours d'Emmanuel Macron à l'occasion de la signature du Traité de coopération et d'intégration franco-allemand
 

 
Vœux d'Emmanuel Macron aux armées
 

 

Entretien avec Thierry Meyssan (2/3)
La presse refuse les travaux sur l'Histoire qu'elle a couverte
Réseau Voltaire, 19 janvier 2019
abonnement    Réclamations


La pubblicità e il mondo accademico stanno controllando i nostri pensieri


Complici dell’industria pubblicitaria, le università ci inducono in tentazione, invece di  avvisarci come dovrebbero.
In che misura noi decidiamo? Ci diciamo di scegliere il corso delle nostre vite, ma è vero? Se io o voi fossimo vissuti 500 anni fa, la nostra visione del mondo, e le decisioni che avremmo preso di conseguenza, sarebbero state completamente diverse. Le nostre menti sono formate dall’ambiente sociale, in particolare dal sistema di credenze progettato da quelli al potere: una volta erano i monarchi, gli aristocratici e i teologi, oggi sono  le  multinazionali, i miliardari e i media.
Gli umani, i mammiferi sociali per eccellenza, sono spugne intellettuali ed etiche. Assorbiamo inconsciamente, nel bene o nel male, le influenze che ci circondano. Infatti, la sola idea che sia possibile formare le nostre stesse menti è un concetto acquisito, che cinque secoli fa sarebbe stato piuttosto alieno alla maggior parte delle persone. Questo non significa che non abbiamo capacità indipendenti di pensiero. Ma che per esercitarle, noi dobbiamo, con coscienza e grande sforzo, nuotare contro la corrente sociale che ci trascina, per lo più senza che ce ne rendiamo conto.
Però, anche se siamo complessivamente formati dall’ambiente sociale, certamente controlliamo le piccole decisioni che prendiamo? A volte. Magari. Ma anche qua siamo soggetti a una influenza costante, della quale vediamo una parte, ma non la gran parte. E c’è una grande industria che cerca di decidere al posto nostro. Le sue tecniche diventano sempre più sofisticate ogni anno, sfruttando le più recenti scoperte della neuroscienza e della psicologia. Tutto ciò ha il nome di pubblicità.
Ogni anno, vengono pubblicati nuovi libri su questo argomento, con titoli come Il Codice della Persuasione: Come il Neuromarketing Può Aiutarti a Persuadere Chiunque, Dovunque, in Qualsiasi MomentoAnche se molti libri sono senza dubbio sopravvalutati, essi descrivono anche una disciplina che si sta rapidamente  avvicinando alle nostre menti, rendendo sempre più difficile il pensiero indipendente. Pubblicità più sofisticate si intrecciano con tecnologie digitali progettate per eliminare le agenzie.
Quest’anno, lo psicologo infantile Richard Freed ha spiegato come nuove ricerche psicologiche siano state usate per sviluppare social media, videogiochi, telefonini con qualità genuinamente assuefative. Ha citato un esperto tecnologo che si vantava, con apparente giustificazione: “Abbiamo l’abilità di girare un po’ di manopole di controllo di una machine learning che abbiamo costruito e nel mondo centinaia di migliaia di persone cambieranno lentamente il loro comportamento in modi che, a loro insaputa, sembreranno naturali ma che in realtà sono stati progettati.”
L’obiettivo di questa intrusione mentale è di creare piattaforme pubblicitarie più efficaci. Ma lo sforzo è vano se noi manteniamo l’abilità di resistervi. Facebook, in accordo con un rapporto trapelato, ha svolto ricerche, condivise con un agenzia pubblicitaria, per determinare quando gli adolescenti che usano il suo network si sentono insicuri, inutili o stressati. Questo sembra essere il momento migliore per colpirli con micro promozioni mirate. Facebook ha negato di offrire “strumenti che prendono di mira le persone in base ai loro stati d’animo.”


Facebook, secondo un rapporto trapelato, ha sviluppato strumenti per determinare quando gli adolescenti che usano la sua rete si sentono insicuri, senza valore o stressati.


Ci possiamo aspettare che le agenzie commerciali proveranno qualsiasi stratagemma legale che possono portare a termine. Resta una decisione della società, rappresentata dai governi, se fermarli, attraverso quel tipo di regolamentazione che è venuta a mancare finora. Ma ciò che mi lascia perplesso e mi disgusta anche più di questo fallimento è la volontà delle università di ospitare e aiutare i pubblicizzanti ad entrare nel nostro cervello. L’ideale dell’Illuminismo, che le università affermano di abbracciare, è quello che ognuno dovrebbe pensare per se stesso. Quindi perché gestiscono dipartimenti in cui i ricercatori esplorano nuovi modi per bloccare questa capacità?
Lo chiedo perché, mentre consideravo la pazzia del consumismo  che in questo periodo dell’anno cresce oltre il livello normale di distruzione del pianeta, mi sono recentemente imbattuto in uno studio che mi ha meravigliato. È stato scritto da accademici delle università pubbliche in Olanda e negli Stati Uniti. Mi è parso che il loro obiettivo fosse decisamente in contrasto con l’interesse pubblico. Cercavano di identificare “i diversi modi in cui i consumatori resistono alla pubblicità, e le tattiche che possono essere usate per contrastare o evitare questa resistenza”.
Tra le tecniche “neutralizzanti” era evidenziata “camuffare l’intento persuasivo di un messaggio”; distrarre la nostra attenzione usando frasi confuse che rendono più difficile concentrarsi sull’intento del pubblicizzante; e “usare l’esaurimento cognitivo come tattica per ridurre l’abilità del consumatore nell’affrontare i messaggi”. Questo significa colpirci con un numero talmente alto di pubblicità da esaurire le risorse mentali, distruggendo la nostra capacità di pensare.
Incuriosito, ho cominciato a cercare studi accademici sullo stesso tema e ho trovato un’intera letteratura. C’erano articoli su ogni aspetto immaginabile di resistenza e suggerimenti che aiutavano a superarlo. Per esempio, mi sono imbattuto in uno studio che consiglia chi fa le pubblicità su come ricostruire la fiducia pubblica quando una celebrità con cui stanno lavorando si trova nei guai. Piuttosto che scaricare il prezioso collaboratore, i ricercatori suggeriscono che il modo migliore per recuperare “il fascino autentico e persuasivo di un testimonial”, la cui notorietà è calata, sia di fargli sfoderare  un “sorriso di Duchenne”, anche conosciuto come “sorriso genuino”. Lo studio ha precisamente anatomizzato questi sorrisi, fatto vedere come individuarli, discusso la “costruzione” della sincerità e “genuinità”: un magnifico esercizio di inaudita autenticità.
Un altro studio considerava come persuadere persone scettiche ad accettare le dichiarazioni di responsabilità sociale da parte di una multinazionale, specialmente quando queste pretese sono in conflitto con gli obiettivi finali della compagnia. (Un ovvio esempio è quello dei tentativi della Exxon Mobil di convincere le persone che l’azienda è ecologicamente responsabile perché compie ricerche su combustibili derivati da alghe, i quali un giorno potrebbero ridurre la CO2, anche se continua a pompare milioni di barili di petrolio al giorno). Speravo che lo studio consigliasse che il miglior modo per persuadere la gente fosse, per una compagnia, quello di cambiare pratica. Invece, gli autori della ricerca mostrano come immagini e comunicazioni possono essere combinate per minimizzare lo scetticismo delle persone interessate.
Un ulteriore studio trattava le pubblicità che lavorano sulla stimolazione FOMO – fear of missing out (la paura di perdersi qualcosa – n.d.T.). Si è notato come questi annunci funzionino tramite la “motivazione controllata”, che è una “maledizione per il benessere”. Le pubblicità FOMO, spiega la studio, tendono a causare un disagio in quelli che le notano. Continua poi mostrando come una migliore conoscenza della risposta delle persone “offra l’opportunità di innalzare l’efficacia di FOMO come possibile attivatore di acquisti”. Una tattica suggerita è di mantenere stimolata la paura di perdersi qualcosa, durante e dopo la decisione di comprare. Questo, suggeriscono, rende le persone più suscettibili ad altre pubblicità sulla stessa linea.
Sì, lo so: io lavoro in un’industria che riceve la maggior parte degli introiti dalla pubblicità, quindi ne sono complice anch’io. Ma quindi tutti lo siamo. La pubblicità, con un impatto distruttivo sul pianeta in cui viviamo, sulla nostra pace dei sensi e sulla nostra libertà, risiede nel cuore dell’economia basata sulla continua crescita. Questo ci dà ancora più ragioni per contrastarla. Tra i luoghi in cui questa sfida dovrebbe iniziare ci sono le università e le società accademiche, che dovrebbero impostare e mantenere gli standard etici. Se non riescono loro a nuotare contro queste correnti di desiderio calcolato e pensiero calcolato, chi lo potrà fare?
GEORGE MONBIOT è cronista del Guardian.
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da STEFANO
Fonte: comedonchisciotte.org