Non è passata in sordina e rischia di dividere anche la maggioranza la proposta contenuta nella bozza della Manovra 2026, che punta ad alzare al 26% la tassazione sugli affitti brevi già dalla prima abitazione (e non più dalla seconda).
Se dovesse passare, la norma andrebbe a sopprimere la riduzione, introdotta lo scorso anno, della cedolare secca al 21% per chi affitta un solo immobile.
Secondo Aigab, l'associazione che rappresenta oltre 800 operatori del settore, su un'abitazione media in semi periferia l'aumento al 26% costerebbe circa 1300 euro a famiglia.
Ad essere colpiti infatti non sarebbero le grandi piattaforme, ma i piccoli proprietari. Se l'obiettivo era combattere la bolla degli affitti brevi, che fagocitano i contratti di locazione a lungo termine, il rischio è invece quello di aumentare le disparità sociali e dare una mazzata anche al turismo. Continua a leggere >
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