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martedì 30 settembre 2025
Rete Voltaire I principali titoli della settimana 30 set 2025
Focus
Dopo il Grande Israele, Benjamin Netanyahu auspica una Super-Sparta e la «fine del lavoro a Gaza»
di
Thierry Meyssan
Parigi (Francia)
La deriva di Benjamin Netanyahu da un conservatorismo convinto verso il nazismo è sempre più evidente. Dopo aver rivendicato la missione «storica e spirituale» di realizzare il Grande Israele, cioè di conquistare i territori dei suoi sette vicini, ora esorta a trasformare Israele in Super-Sparta, cioè a militarizzare lo Stato e a interrompere ogni scambio commerciale con gli alleati. Se le parole hanno un significato, Netanyahu ci sta ripetutamente dicendo che i suoi referenti sono i fascisti Vladimir Jabotinsky e Leo Strauss. Una deriva via l'altra è arrivato a esibirsi in un esercizio spudoratamente menzognero davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, attribuendo oscure intenzioni agli avversari e rivendicando il diritto di continuare a massacrare.
Netanyahu e il nazismo
di
Thierry Meyssan
Parigi (Francia)
È scioccante pensare che un ebreo possa diventare nazista. Eppure, rari, ce ne furono. E ricevettero dal Führer il titolo di «ariani onorari». Vladimir Jabotinsky, leader dei sionisti revisionisti, non lo ricevette, ma condivise con i nazisti la concezione razziale del nazionalismo. Era fautore di un impero ebraico a fianco del III Reich e per realizzarlo ricevette l'aiuto del partito nazista. Un suo discepolo negoziò con Adolf Eichmann lo sterminio di 450 mila ebrei ungheresi in cambio dell'emigrazione di un migliaio di sionisti revisionisti. Si spartirono il bottino del crimine.
Il mese scorso, appena prima di essere accusato di genocidio dalle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu ha affermato di non essere sionista, ma sionista revisionista.
In breve
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Roma (Italia) |
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