lunedì 14 febbraio 2022

L’accusa a Fauci: cosa fece con l’Aids (che sta replicando col Covid)



“Il dottor Fauci utilizza per il Covid lo stesso copione del terrore che ha usato negli anni ’80 per l’Aids”. A scagliare l’accusa di “procurato allarme” contro il numero uno dei virologi della Casa Bianca è stato, dal suo scranno, il senatore repubblicano Ron Johnson. Durante il suo intervento, visualizzato da oltre un milione e 700mila utenti su YouTube, Johnson ha paragonato il comportamento attuale del direttore del Niaid verso il Sars-Cov2 a quello da lui tenuto durante l’esplosione della “peste del secolo”: l’Hiv. L’8 dicembre, mostrando la gigantografia di un articolo di Fauci apparso sul Journal of American Medical Association, il senatore del Wisconsin ha dichiarato: “Vediamo cosa Fauci ha sostenuto nel maggio 1983. Io c’ero e conosco il legittimo stato di paura per lo scoppio dell’Aids all’epoca, ma i responsabili della salute pubblica non avrebbero dovuto alimentarla. Mentre è proprio quello che Fauci ha fatto”. Nell’articolo Fauci affermava che bastasse un contatto di routine ravvicinato, come avviene tra i famigliari, per contagiarsi. E aggiungeva che se fosse stato possibile trasmettere la malattia anche senza un contatto sessuale e di sangue, “l’impatto della sindrome poteva essere enorme”. Secondo Fauci, l’Aids si poteva diffondere nell’intera popolazione attraverso un semplice “contatto casuale”.

Le dichiarazioni tratte dall’articolo sono contenute anche nel libro-inchiesta “The Real Anthony Fauci” scritto dall’avvocato e attivista Robert F. Kennedy Jr. Un bestseller, nonostante la pesantissima censura dei media e delle case editrici americane. A pagina 151, Kennedy racconta che l’immunologo Arye Rubinstein, il maggiore esperto mondiale di Aids, premiato nel 1983 dal Nih (National Institutes for Health) per le sue ricerche sulla trasmissibilità del virus, era “sconcertato” dalla “stupidità” di Fauci perché le sue dichiarazioni non trovavano riscontro nel patrimonio condiviso di conoscenza scientifica della malattia: “Le migliori evidenze scientifiche suggeriscono che l’infettività dell’Hiv, persino nei contatti intimi, è così trascurabile da essere incapace di sostenere un’epidemia generale”.

Fauci, l’Aids e il Covid

Nonostante le proteste di illustri colleghi, l’articolo di Fauci non fu mai ritirato né revisionato e le sue dichiarazioni furono rilanciate nelle successive interviste televisive. Le parole di Fauci ebbero un duplice effetto immediato: amplificare il terrore verso l’infezione e accrescere la sua influenza all’interno del Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases), di cui divenne direttore dal 1984. “Fauci era in una posizione di autorevolezza ed era consapevole che qualsiasi cosa avesse detto, in un momento così delicato in cui le persone erano terrorizzate, avrebbe avuto un peso e sarebbe stata ripresa. E così avvenne – ha ricordato il senatore Jonhson – Nei giorni seguenti la stampa internazionale pubblicò un articolo intitolato ‘I contatti casalinghi possono trasmettere l’Aids’ e l’Associated Press un’agenzia in cui chiedeva ‘L’Aids si trasmette dai contatti di routine?’. Lo stesso giorno dell’articolo di Fauci, il New York Times pubblicò un pezzo intitolato ‘I contatti tra i famigliari studiati nella trasmissione dell’Aids’, citando proprio Fauci riguardo la possibilità di contagiarsi in famiglia”.

Fauci ha esagerato la paura dell’Aids, ed è quello che sta facendo ancora oggi per il Covid. Ha stigmatizzato i malati di Hiv con i suoi allarmismi. Alcuni mesi dopo ha fatto marcia indietro, dichiarando: ‘E’ assurdo suggerire che l’Aids possa essere contratto attraverso i normali rapporti sociali, come stare nella stessa stanza o sedersi accanto sul bus’. Ma il danno ormai era fatto: la paura della nuova ‘pestilenza divina’ si era diffusa a livello mondiale. Dovrà arrivare il 1991, in un’Italia altrettanto terrorizzata dalla fobia di contrarre l’Aids anche solo sfiorando un malato, perché l’immunologo Fernando Aiuti, per smontare la falsa narrativa sul contagio diffusa dai media, decidesse di baciare, di comune accordo, una sua paziente sieropositiva durante un congresso sull’Hiv a Cagliari...

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