mercoledì 23 febbraio 2022

OMICRON / LE PRESSIONI DEI GOVERNI PER CREARE IL PANICO


Omicron è una variante che si presenta con sintomi lievi, ben diversa rispetto a Delta. Ma ho ricevuto pesanti pressioni dai governi e dalle agenzie internazionali perché non lo rivelassi. E anzi che sostenessi la sua gravità”.

Lo afferma senza peli sulla lingua e con grande coraggio Angelique Coetzee, il medico sudafricano che ha scoperto nel suo paese la variante Omicron. Sanitario di valore e con una forte esperienza maturata sul campo, Coetzee è il presidente dell’Associazione Nazionale dei medici sudafricani.

Ha rilasciato due significative interviste, al britannico ‘The Daily Telegraph’ e al tedesco ‘Welt’, nel corso delle quali fa continuo riferimento al ‘mild desease’, la malattia lieve, come Omicron.

Ovviamente le sue parole non sono state riprese dai media di casa nostra, allineati e coperti nel difendere la linea Draghi e nell’offrire la più ampia copertura ‘disinformativa’ sui bollenti temi della pandemia.

Scorriamo i passaggi salienti tratti dalle due interviste.

Mi è stato chiesto di non dichiarare pubblicamente che si tratta, con Omicron, di una condizione lieve. Mi è stato chiesto di astenermi dal fare dichiarazioni che potevano tranquillizzare la gente e di dire invece che si tratta di una patologia grave. Ho rifiutato”.

“Sono un medico, mi baso su una valutazione clinica dei miei pazienti, ma non ci sono assolutamente indicazioni che si tratti di una malattia seria”.

Sono io che vedo i pazienti in prima persona: non i politici”.

“La definizione di malattia lieve è chiara ed è una definizione dettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: i pazienti possono essere curati a casa e l’ospedalizzazione non è necessaria, né alcuna somministrazione di ossigeno. Una malattia seria, invece, comporta problemi respiratori acuti: i pazienti hanno bisogno di ossigeno e di respirazione artificiale. Abbiamo visto tutto ciò con la variante Delta, ma non con Omicron. E’ per questo che ho detto alla gente: non posso dire che è grave, perché non è quello che stiamo vedendo”.

“E ho detto anche: in Sud Africa è una malattia lieve, in Europa forse è seria. Perché è quello che i vostri politici volevano sentire”.

“Se qualcuno dimostra che ho torto, o se emerge qualche circostanza che mi smentisce, allora mi scuso”.

Ma non cederò alle pressioni e non mi faccio intimidire facilmente”.

Ha comunque ammesso di avere dei “timori”, delle “paure”, soprattutto perché teme dei tentativi di screditare il suo operato, per “delegittimarla”, come succede non di rado a personaggi ‘scomodi’.

Quello di ‘The Daily Telegraph’ e di ‘Welt’ è un buon esempio di giornalismo, non al servizio del Potere, ma dalla parte dei cittadini, per informarli su questioni basilari come quelle sanitarie.

Così come è stato, qualche settimana fa, ottimo giornalismo quello del più autorevole quotidiano tedesco, ‘Bild’, e del più antico di Copenaghen,      ‘Ekstra Bladet’, i quali, in prima pagina, si sono scusati con i loro lettori e con tutti i cittadini per la fake news che si sono visti costretti a pubblicare nei due anni di pandemia, per le continue pressioni esercitate dai rispettivi governi.

Tanto di cappello.

A quando le scuse di pennivendoli e saltimbanchi dei nostri media, dove le fake news si moltiplicano giorno per giorno, come nemmeno il peggiore dei virus?

 

Nella foto Angelique Coetzee

 

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MEDIA EUROPEI / SI SCUSANO CON I LETTORI PER IL SERVILISMO PRO GOVERNATIVO. E DA NOI ?

15 Gennaio 2022 di Andrea Cinquegrani



www.dailytelegraph.com.au

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