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Hanging Rock |
In tutto il mondo decine e decine di persone scompaiono dalla faccia della terra durante un'escursione o una gita in montagna. Da quando si è iniziato a catalogare con metodo, all'incirca dagli anni Settanta, le cifre totali di questa particolare categoria di missing people sono, a livello planetario, diverse migliaia. Un censimento che si può fare solo a braccio per ovvi motivi e nel quale urgono dei “distinguo” operativi. Perché, va da sé, il rischio di incidente nelle succitate circostanze è statisticamente alto per ragioni che neppure varrebbe la pena di spiegare. E altrettanto concreta risulta la possibilità di non ritrovare più i corpi di persone che magari cadono in anfratti del tutto impraticabili, e le cui condizioni decadono in breve tempo data anche la presenza di animali selvatici e predatori. Ma ci sono dei “però”.
Senza scomodare la tristissima vicenda del Monte Faito, in tutto il pianeta, e non solo in Italia, esistono eventi che lasciano di stucco. Dagli Stati Uniti alla Bulgaria, dalla Francia alla Svizzera, dal Canada all'Italia, non si contano i casi strani a dir poco, alcuni dei quali passati anche alla trasmissione Chi l'ha visto?
Un paio d'anni fa una donna raccontava a una sbalordita Federica Sciarelli del marito praticamente svanito nel nulla dopo essere sceso dall'automobile durante una gita ad alta quota nel centro Italia. Ignoro come sia andata a finire, ma, presupposta la buona fede della testimone, trattasi di un caso limite quanto emblematico.
L'immaginario di più generazioni a monte di questo argomento è però ancora colonizzato dal nome di una località australiana che, pur non essendo tecnicamente una montagna, è stata il teatro di un evento-simbolo raccontato con abilità in due celebri opere, libro e film con lo stesso titolo, Picnic a Hanging Rock, il primo della scrittrice Joan Lindsay e il secondo diretto nel '75 dall'allora trentunenne Peter Weir. Senza entrare nel merito artistico (che c'è ed è cospicuo), vale la pena di richiamare qui quegli elementi “sconfinati” tra realtà e fantastico, tra antropologia e mito, nei quali spesso c'imbattiamo nel redigere questa rubrica. Innanzitutto, proprio lei, la roccia sospesa che, come dicevamo, non è affatto una montagna, ma un complesso megalitico naturale situato a una settantina di chilometri da Melbourne e alto non più di 105 metri.