C'è uno scandalo in Commissione Europea (sì, un altro) che è passato quasi del tutto in sordina. Riguarda Ursula von der Leyen, i vaccini anti covid e la multinazionale del farmaco Pfizer. Ma riguarda soprattutto il diritto dei cittadini ad essere informati in modo trasparente rispetto a quanto viene fatto con i loro soldi. E invece l'impunibile Ursula fa quello che le riesce meglio: ingrassa la lobby di turno, con cui o lei o familiari hanno conflitti di interesse, e a pagare (doppio) siamo noi. Un rimpallo infinito di responsabilità, come nell'annoso caso Pfas a cui ogni tanto si aggiunge un nuovo capitolo. Come quello che Byoblu ha scritto in esclusiva e che ha acceso un campanello d'allarme persino a Montecitorio, dove forse finalmente si indagherà sulle concentrazioni di Pfas nel sangue dei vigili del fuoco. Intanto a Istanbul va in scena l'ennesima farsa: che senso hanno colloqui di "pace" se ad essere assenti sono gli attori principali della guerra in corso? Buona lettura.
PRIMO PIANO
Pfizergate, la Commissione Ue perde contro il NYT. Ma gli sms dove sono?
di Miriam Gualandi
"La Commissione non ha fornito spiegazioni plausibili per giustificare il non possesso" dei messaggi di testo scambiati tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla tra aprile e maggio 2021: quindi il diniego di accesso agli atti opposto al New York Times è da ritenersi nullo.
A dirlo è la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che dà ragione alla giornalista che aveva fatto richiesta di accesso agli atti e si era sentita rispondere che quei documenti semplicemente non c'erano.
La Commissione europea è costretta al pagamento delle spese processuali, ma ha tempo due mesi per presentare ricorso. Di conseguenza ora dovrebbe consentire a chi ne faccia richiesta ufficiale di accedere a quei messaggi: peccato che non sia affatto chiaro se quegli sms esistano ancora o meno. Continua a leggere >
Salvini contro l'Ue: "Il MES è un cappio al collo dell'Italia"
di Andrea Tomasi
Il Meccanismo europeo di stabilità danneggia la nostra economia. Lo dice e lo ripete Matteo Salvini. Il vicepresidente del consiglio italiano e leader della Lega vuole tirar dritto e opporsi alla politica europea.
L'Italia resta l'unico Paese a non aver ratificato la modifica del Fondo Salva Stati ma Salvini fa intendere che essere in minoranza non significa necessariamente avere torto. Continua a leggere >
"Il MES è un cappio al collo dell'Italia"
– Matteo Salvini
CRONACA
Pfas nel sangue dei pompieri: il documento sul pericolo
di Andrea Tomasi
Protetti contro le fiamme, con tute ignifughe, misure di sicurezza ed esperienza. Ma vulnerabili contro i Pfas. Parliamo dei vigili del fuoco che lavorano a stretto contatto con queste sostanze contaminanti, tossiche. I Pfas sono perfluoroalchilici: impermeabilizzanti composti da catene di atomi di carbonio e di fluoro.
Siamo in grado di mostrarvi un documento firmato dai vertici del Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile: un documento con cui si invitano gli organismi territoriali ad acquisire informazioni, attraverso agenzie ambientali ed enti preposti, per poi trasmetterle alla Direzione centrale e poi procedere ad un monitoraggio ambientale e ad uno studio sul sangue dei vigili del fuoco. Continua a leggere >
La nuova tassa occulta Ue? Revisione auto ogni anno
di Arianna Graziato
Revisione auto ogni anno per i veicoli con più di 10 anni. L'idea arriva dall'Unione europea ed è parte della nuova direttiva sui controlli tecnici.
L'obiettivo, afferma Bruxelles, è preventivo e strategico. Si vorrebbero evitare infatti guasti e potenziali incidenti. Nonché, ovviamente, diminuire le emissioni rendendo le auto più efficienti. Un gruppo di parlamentari ha bollato l'iniziativa come "tassa occulta". Se oggi si parla di 70 euro a biennio, grazie all'Unione il costo raddoppierebbe.Continua a leggere >
ESTERI
Russia-Ucraina, negoziati senza Putin e Zelensky: volano insulti
di Andrea Murgia
Negoziati senza Putin e Zelensky a Istanbul. Russia e Ucraina si scambiano insulti a distanza e schierano i 'tecnici' nei colloqui con la mediazione di Turchia e Stati Uniti.
Il presidente russo ha inviato il consigliere Vladimir Medinsky, i viceministri di Difesa ed Esteri, Fomin e Galuzin, oltre al capo dello Stato maggiore delle Forze Armate, Igor Kostyukov. È rimasto deluso Volodymyr Zelensky dall'assenza di Putin. Continua a leggere >
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