martedì 6 ottobre 2020

Bill Gates sta commettendo crimini contro l’umanità? Il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di Helsinki. Vademecum per “scienziati” in cerca di obbligatorietà dei trattamenti sanitari


Come ben sapete DatabaseItalia.it, fin dall’inizio di questa epidemia ha scritto decine di articoli su Bill Gates, i suoi progetti e quelli delle sue fondazioni. Piani decennali che solo un miope può continuare a non vedere. Da Id2020 alle esercitazioni pandemiche alla realizzazione di un’identità digitale mondiale legata alle vaccinazioni, ne abbiamo viste e lette di tutti i colori, Gates è presente in ogni aspetto e vicenda legata a questa epidemia.

Gates può provare a chiamare tutti coloro che alzano la propria voce contro di lui “pazzi e complottisti”, ma è un dato di fatto che abbia condotto esperimenti medici in tutto il mondo, tutti documentati e spesso con risultati devastanti. Un esperimento medico su tutta la popolazione è oltraggioso. Tutte le politiche da lui modellate di allontanamento sociale , intenzionali o meno, stanno avendo gravi impatti sulla società.

In un senso di impotenza generalizzato per il pressapochismo autoritario e pseudo-scientifico con cui alcuni stati affrontano questo evento, alcuni autori in dissenso si appellano addirittura al Codice di Norimberga per ricordare a medici e sanitari, oltre che ai grandi virologi da salotto TV, quale dovrebbe essere il comportamento da osservare in questi casi.

Il Codice di Norimberga nasce dalle carte del processo che si è svolto al termine della seconda guerra mondiale nell’omologa città tedesca, contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni contro innocenti nei campi di sterminio come Auschwitz e Birkenau.

E’ un Insieme di principî normativi enunciati nella sentenza del tribunale militare americano che il 19 agosto 1947 condannò 23 medici nazisti, 7 dei quali a morte, per gli esperimenti condotti nei campi di concentramento. Tali principî sono considerati essenziali per la sperimentazione medica su soggetti umani. Il codice aveva lo scopo di controbattere le tesi elaborate dalla difesa dei medici tedeschi. Sulla base della testimonianza di diversi periti questi sostennero che gli esperimenti nei campi nazisti non si differenziavano da quelli condotti nello stesso periodo nei penitenziari statunitensi, né da quelli realizzati in Germaniache aveva invece apertamente incoraggiato dal 1939 le forme più barbare di sperimentazione umana, le similitudini tra le sperimentazioni nei campi nazisti e quelle nelle prigioni statunitensi preoccuparono i consulenti del tribunale.

Così come il fatto che non esistesse alcuna legge o dichiarazione internazionale che stabilisse quali esperimenti medici sull’uomo fossero ammessi e quali fossero illeciti. I giudici del tribunale svilupparono il codice in dieci punti, che chiamarono esperimenti medici ammissibili. Il primo criterio, che è anche il più importante, stabilisce che il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. Ciò implicava, nelle parole dei giudici, che «la persona coinvolta dovrebbe avere la capacità legale di dare il consenso, e dovrebbe quindi esercitare un libero potere di scelta, senza l’intervento di qualsiasi elemento di forzatura, frode, inganno, costrizione, esagerazione o altra ulteriore forma di obbligo o coercizione; dovrebbe avere, inoltre, sufficiente conoscenza e comprensione dell’argomento in questione tale da metterlo in condizione di prendere una decisione consapevole e saggia». Il dovere e la responsabilità di garantire le condizioni che rendono valido il consenso spettavano direttamente a chi conduceva l’esperimento.

Il codice di Norimberga

1. Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. (Chiaro?)

2. L’esperimento dovrebbe essere tale da produrre risultati fruttuosi per il bene della società, non procurabili con altri metodi o mezzi di studio, e non casuali e inutili in natura.

3. L’esperimento dovrebbe essere progettato e basato sui risultati della sperimentazione animale e sulla conoscenza della storia naturale della malattia o di un altro problema in esame, che i risultati previsti giustifichino l’esecuzione dell’esperimento.

4. L’esperimento dovrebbe essere condotto in modo da evitare tutte le sofferenze e le lesioni fisiche e mentali non necessarie.

5. Nessun esperimento dovrebbe essere condotto laddove vi sia una ragione a priori di credere che si verificherà la morte o lesioni invalidanti; tranne, forse, in quegli esperimenti in cui anche i medici sperimentali servono come soggetti.

6. Il grado di rischio da assumere non dovrebbe mai superare quello determinato dall’importanza umanitaria del problema da risolvere con l’esperimento.

7. Devono essere fatti preparativi adeguati e devono essere fornite strutture adeguate per proteggere il soggetto sperimentale da possibilità anche remote di lesioni, invalidità o morte.

8. L’esperimento deve essere condotto solo da persone scientificamente qualificate. Il più alto grado di abilità e cura dovrebbe essere richiesto in tutte le fasi dell’esperimento di coloro che conducono o si impegnano nell’esperimento.

9. Durante il corso dell’esperimento il soggetto umano dovrebbe essere libero di portare a termine l’esperimento se ha raggiunto lo stato fisico o mentale in cui la continuazione dell’esperimento gli sembra impossibile.

10. Durante il corso dell’esperimento lo scienziato responsabile deve essere pronto a terminare l’esperimento in qualsiasi fase, se ha probabili motivi per credere, nell’esercizio della buona fede, della capacità superiore e dell’attento giudizio che gli sono richiesti, che è probabile che la continuazione dell’esperimento provochi lesioni, invalidità o morte al soggetto sperimentale.

Il Codice di Norimberga è il documento più importante nella storia dell’etica della ricerca medica.

Esiste tuttavia un documento altrettanto importante, successivo al “Codice di Norimberga” che regola e inquadra meglio quella che dovrebbe essere l’etica medica alla base della ricerca e del miglioramento della condizione umana, La dichiarazione di Helsinki.

La Dichiarazione di Helsinki fu adottata originariamente nel giugno del 1964, fu sviluppata dalla Associazione Medica Mondiale (AMM o WMA), come un insieme di principi etici riguardanti tutta la comunità medica, per ciò che concerne la sperimentazione umana. È quindi considerata la pietra angolare dell’etica della ricerca umana, sebbene non possegga strumenti di impegno legale nella legislatura internazionale.

La Dichiarazione di Helsinki

I principi fondamentali sono:

  • rispetto dell’individuo (articolo 8),
  • diritto di autodeterminazione ed il loro diritto ad ottenere una decisione dopo adeguata spiegazione (articoli 20, 21 e 22) per quanto riguarda la partecipazione alla ricerca, sia inizialmente che durante il corso della ricerca stessa.
  • dovere del ricercatore di salvaguardare la salute del paziente (articoli 2, 3 e 10) o del volontario (articoli 16, 18),
  • sottolineatura sempre la necessità della ricerca (articolo 6)
  • precedenza sempre del benessere del soggetto sugli interessi della società (articolo 5),
  • le considerazioni etiche devono essere sempre prioritarie rispetto alle leggi o regolamenti (articolo 9).
  • riconoscere che una crescente vulnerabilità dell’individuo e di gruppi obbliga a una speciale vigilanza (articolo 8).
  • riconoscere che quando il soggetto partecipante alla ricerca è incompetente, incapace fisicamente o mentalmente di dare un consenso informato, o è minore (articoli 23 o 24), il permesso dovrebbe essere considerato per consenso surrogato da una persona che agisce per il miglior interesse del soggetto. Nel qual caso il loro assenso deve ancora essere ottenuto in tutti i modi possibili (articolo 25).


Principi Operazionali

Le ricerche dovrebbero:

  • essere basate su una conoscenza approfondita del background scientifico (articolo 11),
  • essere basate su un’attenta valutazione di rischi e benefici (articolo 16 e 17),
  • avere una ragionevole probabilità di beneficio a vantaggio della popolazione studiata (articolo 19) * essere condotta da investigatori adeguatamente addestrati (articolo 15) utilizzando protocolli approvati,
  • soggetti ad esame etico indipendente di supervisione e da un comitato correttamente convocato (articolo 13).
  • il protocollo dovrebbe mirare ai problemi etici e segnalare che esso è in aderenza alla Dichiarazione (articolo 14).
  • gli studi dovrebbero essere interrotti se le informazioni disponibili segnalano che le considerazioni originali non sono più soddisfatte (articolo 17).
  • le informazioni riguardo allo studio dovrebbero essere disponibili pubblicamente (articolo 16). Etiche pubblicazioni si estendono alla pubblicazione dei risultati e alla considerazione di qualsiasi potenziale conflitto di interessi (articolo 27)
  • le indagini sperimentali dovrebbero essere confrontate con i migliori metodi, ma in determinate circostanze può essere utilizzato un braccio con placebo o con nessun trattamento (articolo 29).
  • Dopo il completamento dello studio, gli interessi del soggetto dovrebbe essere parte della valutazione etica globale, compresa l’assicurazione all’accesso alle migliori cure provate (articolo 30).
  • ove possibile, metodi non provati, devono essere verificati nel contesto della ricerca in cui non vi è ragionevole convinzione di possibili benefici (articolo 32).

Ciò che è chiaro è che nessun giornalista oserà porre loro domande che potrebbero mettere in discussione tutto ciò. Hanno spazzato via circa il 33% dell’economia mondiale e intendono fare ancora di più come Gates ha detto all’Economist che questa pandemia senza senso ora prenderà milioni di vite e non si fermerà prima della fine del 2021 quando cercheranno di raggiungere il loro Green New Deal.

La domanda che resta aperta, ma che prima o poi avrà risposta è : “qualcuno si sta macchiando di crimini contro l’umanità?”

Qui sotto troverete una serie di articoli su Bill Gates. Date un’occhiata, scaricate i documenti, leggete le dichiarazioni. E’ importante, stanno decidendo di noi, del nostro futuro e di quello dei nostri figli.

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