mercoledì 28 ottobre 2020

JOE BIDEN & SONS / DALLA CINA ALL’UCRAINA, I BUSINESS DELLA DINASTY


Gli affari e le connection di Hunter Biden, figlio del candidato alla Casa Bianca Joe, con l’Ucraina e con la Cina.

Le mail bollenti che documentano i legami border line.

Un giudice scomodo “licenziato” da Biden senior.

Il coinvolgimento di altri componenti della super dinasty nei business.

Lo scoop del New York Post e l’oscuramento disinformativo operato da Twitter e Facebook. Un oscuramento che concerne anche le news sul giallo della morte (?) di Osama Bin Laden e, soprattutto, l’altrettanto misteriosa morte dei tutti i componenti del Seal Team 6 che aveva portato a termine l’Operazione Geronimo per eliminare il Terrorista (sic) numero uno al mondo.

Di tutto e di più nel bollente scenario del prossimo voto per la Casa Bianca. Con un Donald Trump attaccato frontalmente e con la giusta ferocia investigativa dalla giornalista di punta della CBC; e un Joe Biden al quale fa solo da morbido scendiletto il maggiordomo della ABC.

Ma vediamo le news.

STATI UNITI / IL “RUSSIAGATE” ORCHESTRATO DA HILLARY CLINTON


Hillary Clinton, in vista delle precedenti elezioni presidenziali, ha inscenato una campagna contro il rivale Donald Trump, tirando in ballo fantomatici hacker al servizio di Vladimir Putin che avrebbero spiato una montagna di mail, sia le sue personali che quelle del Partito Democratico.

Di tutto ciò l’allora numero una della Casa Bianca, Barack Obama, era stato messo a conoscenza dai servizi segreti americani.

 

Lindsey Graham. In apertura Hillary Clinton e Barack Obama

L’INTELLIGENCE AMERICANA ALZA IL COPERCHIO

Le clamorose news rimbalzano dagli Stati Uniti, dove sta circolando una comunicazione bomba firmata il 29 settembre dal capo del National IntelligenceJohn Ratcliff: la potete leggere in basso nella sua versione originale.

Destinatario del messaggio è Lindsey Graham, senatore della Carolina del Sud, un politico, militare e avvocato, oggi a capo di una commissione speciale del Senato a stelle e strisce.

Ratcliff, dal canto suo, è il fresco direttore del National Intelligence, in precedenza membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Texas. Una scelta non poco tribolata la sua: nominato infatti oltre un anno fa, a luglio 2019, è entrato in carica solo a maggio 2020, con un pugno di voti di scarto: 49 contro 44.

 

 

Ma vediamo il contenuto del bollente messaggio, che piomba durante il rush finale della campagna elettorale più tribolata degli ultimi decenni, la singolar tenzone fra Donald Trump e Joe Biden, appena usciti del vergognoso scontro in diretta tivvù, una gazzarra neanche degna delle peggiori sceneggiate.

martedì 27 ottobre 2020

HILLARY CLINTON / MAIL BOLLENTI CON I “FRATELLI”


Dal Dipartimento di Stato a stelle e strisce trapelano messaggi e mail che possono creare non pochi imbarazzi ad Hillary Clinton, non più candidata per la Casa Bianca ma comunque una potente influencer, col marito Bill, nella politica americana.

Ora anche in vista del voto per la Casa Bianca.

Ecco cosa scrive un sito statunitense: “Un nuovo, micro caso mailgate alla vigilia delle presidenziali Usa 2020. Il Dipartimento di Stato ha fatto uscire alcune missive in cui si dimostrerebbero i rapporti con la Fratellanza musulmana”.

Si tratta di email – viene precisato – dal “contenuto ambiguo”. “I leak – viene aggiunto – tendono a dimostrare il coinvolgimento di Clinton e dell’amministrazione Obama, di cui Hillary faceva parte come Segretario di Stato, nelle rivoluzioni mediorientali”.

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lunedì 26 ottobre 2020

Joe Biden ha sostenuto tutte le guerre intraprese dagli USA negli ultimi 40 anni. Il caso della Serbia


Oggi molte persone ricordano l’Iraq, alcuni hanno un’idea sugli eventi dell’Ucraina. Ma la Serbia, che li ha preceduti, è fuori dallo schermo radar della maggior parte degli Italiani. 

Come senatore negli anni ’90, Joe Biden è stato uno dei più ferventi sostenitori dell’azione militare statunitense contro i serbi durante lo scioglimento della federazione jugoslava, prima in Croazia (1991-95), poi in Bosnia (1992-95), e poi nella provincia serba del Kosovo (1998-1999). (Come è stato detto di altri come Hillary Clinton e il defunto John McCain, Biden evidentemente non ha mai incontrato una guerra che non gli piacesse. Insieme a Hillary, nel 2003 Biden ha contribuito a sferzare i voti dei Democratici al Senato per la guerra Bush-Cheney in Iraq. ) Biden ha continuamente chiesto agli Stati Uniti di bombardare, bombardare, bombardare i serbi mentre (prefigurando il sostegno dell’amministrazione Obama-Biden ai terroristi della jihad in Libia e Siria, che alla fine ha portato alla comparsa dell’ISIS) ha spinto con successo l’invio di armi al regime islamista in Bosnia e poi agli Stati Uniti per armare il gruppo islamo-narco-terrorista noto come “Esercito di liberazione del Kosovo” (KLA ).

Joe Biden è stato lo sponsor principale dell’autorizzazione della guerra in Kosovo del marzo 1999 per un’azione militare contro Serbia e Montenegro, S. Con. Ris. 21. La successiva operazione aerea della NATO di 78 giorni ha avuto scarso impatto sulle forze armate serbe, ma ha devastato le infrastrutture del paese e ha ucciso centinaia di civili. (Anche adesso, più di 20 anni dopo, la Serbia soffre di livelli elevati di cancro attribuiti alle munizioni all’uranio impoverito .) Ma per Jihad Joe anche quella non era una punizione sufficiente per le persone che demonizzava come ” analfabeti degenerati, assassini di bambini, macellai e stupratori . ” Nel maggio 1999, al culmine dell’attacco aereo della NATO, ha chiesto l’introduzione di truppe di terra statunitensi (“dovremmo annunciare che ci saranno vittime americane”) seguite da “un’occupazione in stile giapponese-tedesca “.

Alla fine i bombardamenti cessarono nel giugno 1999, quando l’allora uomo forte serbo Slobodan Milošević acconsentì all’occupazione internazionale temporanea del Kosovo a condizione che la provincia rimanesse parte della Serbia, come codificato nella risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Era una promessa che gli Stati Uniti e La NATO, per non parlare della loro concubina dell’Unione Europea (UE), non aveva intenzione di mantenere. Sotto il naso dell’occupazione NATO, i teppisti dell’UCK apparentemente smobilitati hanno avuto praticamente libero sfogo per terrorizzare la popolazione serba, due terzi dei quali furono cacciati insieme a ebrei e rom, il resto si rifugiò in enclave dove rimangono fino ad oggi. Chiese e monasteri cristiani ortodossi, molti dei quali vecchi di secoli, erano obiettivi particolari per la distruzione e la profanazione. Ai comandanti dell’UCK – che erano anche i boss della mafia albanese del Kosovo che trattava schiavi del sesso, droga, armi e persino organi umani – furono affidati all’amministrazione locale.