giovedì 2 agosto 2018

Stazione di Bologna e Ustica: due stragi collegate: tutti hanno visto tutti hanno taciuto

Franco Di Carlo - Riccardo Castagneri -  2 agosto 1980, una data che purtroppo evoca nell'immaginario collettivo una tragedia immane: la strage alla stazione di Bologna.
Anche quest'anno le solite passerelle, personalità delle istituzioni, della politica, le solite liturgie trite e ritrite "Si deve conoscere la verità". Naturalmente le promesse che, come sempre, si arriverà a conoscere i motivi, il perché di questa strage, senza però che nessuno ufficialmente ponga l'accento sui depistaggi che hanno contrassegnato questa, così come le altre stragi, soprattutto una: strettamente collegata.
Poco si è anche parlato del depistaggio in merito all'aereo militare libico, precipitato sulle alture della Sila, in Calabria. Aereo caduto la stessa sera della strage di Ustica, il 27 giugno 1980, e opportunamente ritrovato o meglio, fatto ritrovare il 18 luglio successivo, tre settimane dopo, con un cadavere evidentemente deceduto da tempo, mentre ne volevano far figurare la morte e la caduta del caccia, lo stesso giorno del ritrovamento.
Questo quale maldestro tentativo di depistaggio atto ad evitare collegamenti con quanto accaduto il 27 giugno precedente nei cieli di Ustica.
Il 2 agosto la strage alla stazione di Bologna, conseguenza della tragedia di quaranta giorni prima.
Tutti hanno visto, tutti hanno taciuto, e coloro che non hanno taciuto, uno ad uno sono morti in circostanze anomale, misteriose, omicidi irrisolti, incidenti stradali o aerei, suicidi, infarti improvvisi.
Continuando a depistare, raccontando inverosimili favole all'opinione pubblica, parlando di attentati terroristici. Fino ad arrivare per la strage del 2 agosto alla condanna di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, i quali pur essendosi autoaccusati di altri omicidi e scontando i relativi ergastoli , non hanno mai accettato di essere ritenuti i responsabili della strage di Bologna, dichiarandosi sempre del tutto estranei e innocenti.
Singolare, in merito a questa strage, la circostanza che il presidente dell'associazione familiari delle vittime, abbia fatto carriera politica perseveri nel sostenere l'insostenibile tesi del terrorismo di destra nostrano, senza capire o voler sentir parlare dei depistaggi di Stato che avvolgono la mattanza della stazione di Bologna.
Teoremi, sull'affaire Ustica, da quel 27 giugno 1980 ne sono stati elaborati un'infinità.
Le danze, macabre  hanno inizio a pochi giorni dalla tragedia, con la favola che il Dc9 fosse un aereo molto vecchio e quindi si era verificato un cedimento strutturale dovuto a pessima manutenzione: bugia grossolana.
Poi si inizia a parlare di atto terroristico con una bomba piazzata a bordo, precisamente nel bagno dell'aereo.
Ma come avviene nel caso di menzogne esagerate, certe verità cominciano ad emergere-
Gli inquirenti cominciano a sentire le persone che quella sera erano impegnate in attività di controllo, le indagini procedono ed emerge che nei primi anni 80 in Italia esisteva una loggia massonica segreta denominata P2 che faceva capo a Licio Gelli.
Loggia con una lista di nomi eccellenti: vi appartenevano generali di tutte le Forze Armate, Carabinieri, Guardia di Finanza, esercito, marina, aviazione, questori, qualche prefetto, uomini politici e imprenditori di chiara fama.
E ci si domanda ancora se nel Bel Paese ci sia la volontà di fare luce sulle stragi? Ecco la necessità di assemblare i depistaggi, per dare in pasto all'opinione pubblica fatti anni luce lontani dalla realtà.
Va ricordato che l'allora Capo dello Stato, Francesco Cossiga, dopo aver fatto visita a terroristi rossi e neri, in un'intervista aveva ammesso che a Bologna si erano attuati depistaggi, ma che in quel preciso contesto storico non si sarebbe potuto agire diversamente.
Questa l'Italia di allora, non così dissimile dall'Italia di adesso
Anche il giudice istruttore Rosario Priore, l'ultimo magistrato ad indagare sulle stragi del 1980, arrivò ad un passo dalla verità sulla strage di Ustica.
Priore si trovò di fronte a muri di gomma: militari estremamente riottosi a collaborare, Stati che si rifugiavano in sdegnati silenzi. Priore, tetragono e imperturbabile, ha continuato ad indagare fino al 1996, sino a quando da Londra rientrò in Italia un detenuto, per terminare di scontare una condanna subita in Gran Bretagna.
Il giudice Priore e il pm Giovanni Salvi lo sentirono e da quel momento si intravide uno spiraglio di verità sulle stragi di Ustica e Bologna, grazie ad un lungo e circostanziato racconto.
Considerata la gravità delle affermazioni, i due magistrati predisposero che il detenuto arrivato da Londra fosse trasferito in una struttura di massima sicurezza, temendo per la sua incolumità.
Quel detenuto era Franco Di Carlo, che dopo aver scontato 12 anni nelle carceri inglesi, aveva voluto tornare in Italia per il residuo di pena. Di Carlo cominciò a raccontare ai magistrati quanto aveva saputo sulle stragi di Ustica e Bologna.
L'ex boss di Altofonte per molti anni era stato ospite di diversi istituti di pena inglesi, dove aveva incontrato un arabo palestinese, Nizar Hindawi, che proveniva dai campi di addestramento libanesi, fino ad essere ammesso tra i ranghi dei servizi segreti siriani.
L'agente siriano ha condiviso con Franco Di Carlo i propri segreti e i mille misteri. Good Father, come rispettosamente lo chiamavano, intervenne perché Hindawi fosse lasciato in pace dalle guardie  e questi, si legò a lui riconoscente, raccontandogli la sua vita.
L'arabo fu una miniera di notizie sulle pagine più fosche della nostra Repubblica, la strage di Bologna e il mistero di Ustica.Hindawi svelò che i motivi dell'eccidio della stazione erano da ricercarsi nella strage dell'aereo Itavia  esploso in volo un mese prima.
La sera del 27 giugno i servizi di mezza Europa e la Cia avevano saputo che la Libia aveva preparato un piano di volo per il presidente Gheddafi, un viaggio segretissimo, che tanto segreto però non si rivelò e venne progettata l'eliminazione del Raìs.
I servizi italiani, americani e francesi pensarono di mettere un caccia sulla scia del velivolo sul quale volava Gheddafi e il volo Itavia avrebbe garantito l'invisibilità ai radar, ma qualcosa non funzionò a dovere, in quanto i servizi libici vennero avvisati e allertati.
Quella sera sul Mediterraneo si scatenò una battaglia, l'aereo americano venne intercettato dai libici, intervenne un secondo aereo che colpito, precipitò in mare, sino all'epilogo: il disastro di Ustica.
Lo stesso colonnello Gheddafi ammise, anni dopo, che Ustica aveva a che fare con un attentato alla sua persona.
Racconta Di Carlo "Ai libici non era andato giù che i servizi italiani e alcuni politici avessero complottato con gli americani per uccidere il colonnello. Programmarono un attentato per farcela pagare. Bologna non fu scelta a caso, era la città dal quale era partito l'aereo Itavia".
Depistaggi, trattative e mentalità mafiosa esistono e sempre sono esistite nel nostro Paese, verità emerse in tutta la loro evidenza, continuano ad essere negate e, nel contempo, si attacca coloro che lottano per la legalità, per affossare ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti.

martedì 31 luglio 2018

CHIAMALE SE VUOI DONAZIONI / LE MAZZETTE MILIONARIE DAI MARCUCCI A POGGIOLINI



Sempre più bollente il processo per la strage del sangue infetto in corso a Napoli (il 19 luglio l'ultima udienza prima della pausa estiva) e che ha provocato almeno 5000 morti per la trasfusione di emoderivati non testati. Vittime e familiari da vent'anni (20) attendono giustizia, visto che il processo iniziò a Trento nel 1998. Fino ad oggi un muro di gomma.
L'ultima benzina sul fuoco arriva dalla risposta ad un fresco articolo della Voce che riportava testualmente la verbalizzazione di Duilio Poggiolini, l'ex re Mida della Sanità e braccio destro di Sua Sanità Franco De Lorenzo, resa ai carabinieri la bellezza di 23 anni fa e solo adesso venuta alla luce.
Ne ha ricevuto copia la Voce alla sua redazione, ma fa parte anche parte del fascicolo processuale davanti al giudice della sesta sezione civile del tribunale di Napoli, Antonio Palumbo, che ha condotto il processo per due anni e mezzo e si avvia alla battute conclusive: a settembre ci saranno le arringhe del pm, delle parti civili e dei difensori degli imputati, ossia di Duilio Poggiolini e di alcuni ex funzionari-dipendenti del gruppo Marcucci, all'epoca oligopolista nella lavorazione e distribuzione di emoderivati.

QUELLE SUPER MAZZETTE PER GLI EMODERIVATI
Ma procediamo con ordine, in modo cronologico, perchè la vicenda è non poco articolata.
La Voce, dicevamo, il 1 giugno scrive un'inchiesta basata su un verbale d'interrogatorio di Poggiolini.



Uno stabilimento del gruppo Marcucci. In apertura l'ingresso del Tribunale di Napoli con una "pioggia" di globuli rossi
Per completezza d'informazione, a questo punto, in basso potete leggere integralmente quel verbale da brividi. Si parla di 280 milioni (in lire) di mazzette consegnate da un funzionario del gruppo Marcucci, Edo Rinaldi, al responsabile della Commissione Unica del Farmaco, Poggiolini appunto. "Mittente" della bustarellona è il gruppo Marcucci, in particolare il patròn di famiglia, Guelfo Marcucci, passato a miglior vita circa due anni fa e ovviamente non presente al processo. Così come non è presente Edo Rinaldi, il latore della ricca missiva, anche lui passato a miglior vita.
Nel verbale redatto davanti ai carabinieri, Poggiolini ammette con estremo candore di aver ricevuto soldi & regali per 280 milioni di lire, solo per aver dato alcuni consigli e pareri circa le pratiche amministrative da svolgere per presentare istanze e domande al ministero della Salute, sul fronte degli emoderivati.
Riposte che avrebbe potuto fornire, in cambio di una cena, un qualsiasi dipendente, anche il più idiota, dello stesso ministero.
E invece i Marcucci puntano in alto, al Mago del Farmaco, al Re Mida della Sanità, al Profeta che – unico – può dar Vaticini: Poggiolini.
Un disgustoso spartito – quel verbale – a base di dazioni & pareri, consigli & soldi a palate, regali & relazioni: e il tutto sulla pelle dei cittadini.
Cosa fa a questo punto il legale della famiglia Rinaldi, Massimilano Capecchi, il cui studio si trova a Fornaci di Barga, a un tiro di schioppo dal quartier generale di casa Marcucci e dove era residente lo stesso Rinaldi?
Ci invia una lettera (che per completezza di cronaca pubblichiamo in un link in basso) nella quale viene in primo luogo contestato il fatto che l'articolo è diventato "virale" via internet e quindi gli effetti si allargano a macchia d'olio.
Poi l'avvocato contesta due fatti: il diritto all'oblio, dal momento che la vicenda risale a 23 anni fa. E la circostanza che nel frattempo – per la precisione nel 2002 – la Corte d'Appello di Napoli ha pronunciato una sentenza che assolve Edo Rinaldi dagli addebiti contestatigli, e per i quali aveva subito una condanna in primo grado.
Queste le espressioni utilizzate da Capecchi: "Lei classifica addirittura come clamorosa una notizia ampiamente coperta dal diritto di oblio, ma soprattutto completamente inveritiera perchè nell'enfasi di una narrazione scandalistica per un evento di nessun interesse pubblico verificatosi ben ventitrè anni fa si dimentica completamente di precisare che Edo Rinaldi fu definitivamente prosciolto dalla Corte d'Appello di Napoli con sentenza del 28 febbraio 2002 insieme a Duilio Poggiolini poichè il fatto non costituiva reato".

ALTRO CHE DIRITTO ALL'OBLIO

Duilio Poggiolini

Così risponde la Voce all'avvocato Capecchi: "La ringrazio della comunicazione, che le propongo, visti i contenuti e i toni, di pubblicare integralmente insieme alla nota che le sto inviando. Mi pare infatti corretto darne contezza ai lettori, in modo che abbiamo una visione completa sulla vicenda: il punto di vista dell'erede del Dr. Edo Rinaldi da un lato, compresa la sentenza di assoluzione, quello della redazione dall'altro".
Prosegue la nota della Voce: "Quanto al diritto all'oblio, vorrei attirare la sua attenzione sul fatto che l'interesse è attualissimo in relazione al processo penale che si sta svolgendo a Napoli e che riguarda condotte degli anni '70 e '80, e morti di persone emofiliache avvenute recentemente, in cui il Dr. Poggiolini è imputato e nel quale, in fase di indagini, prima del decesso, era stato coinvolto il medesimo Dr. Edo Rinaldi. La notizia data, che riguarda i rapporti avvenuti tra il gruppo Marcucci, ove il Rinaldi lavorava, ed il direttore del servizio ministeriale che controllava i farmaci plasmaderivati, è pertanto sicuramente di interesse attuale e concreto".
Questa è la risposta della Voce.
Alla quale ovviamente in tempo reale l'avvocato Capecchi replica: "apprezzo il garbo della sua risposta. Tuttavia il dileggio del padre accusato di aver commesso un reato dal quale è stato prosciolto in via definitiva (come da Lei richiesto allego la sentenza di proscioglimento) è motivo di sofferenza troppo grande per il mio assistito per lasciare sul web un articolo il cui presupposto è falso e che non rende giustizia alla verità. Le ricordo inoltre che il processo di Napoli non ha per niente visto coinvolto il Dott. Rinaldi che può, pertanto, liberamente opporre il diritto all'oblio, che gli compete sicuramente".
Ci sono svariati punti da chiarire. Ma è meglio partire dalla sentenza di assoluzione del 2002 cortesemente inviataci dall'avvocato Capecchi. Una sentenza che assolve tutti gli imputati (ben compreso Edo Rinaldi). Ma che, se letta con un minimo di attenzione, parla da sola. E ne racconta delle belle.
A pronunciarla, il 24 maggio 2002, il presidente della sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli  Michele Morelli, affiancato dai consiglieri Fernando Giannelli e Francesco Paolo Caiati (relatore).
Una sentenza che in qualche modo "mescola" le due vicende "storiche" dalla sanità d'affari & morti in Campania: quella della "Farmatruffa"(per la quale De Lorenzo e Poggiolini sono stati condannati a 5 miliardi di lire di risarcimento a testa per danno all'immagine dello Stato); e quella degli emoderivati, dalla quale Sua Sanità ha sempre teso a scindere ogni sua responsabilità, pur essendo legato a doppio filo sia al re Mida Poggiolini che ai maggiori distributori di emoderivati, appunto i Marcucci: tanto che il figlio Andrea Marcucci – oggi capogruppo del PD al Senato – nel '91 si presentò alle politiche sotto l'ala protettiva di Sua Sanità con i vessilli del PLI, e il fratello Renato De Lorenzo è stato membro del CdA della Scalvo, per un paio d'anni perla dell'impero Marcucci.

DUE SENTENZE CONTRO: CORRUZIONE O DONAZIONI ? 

Andrea Marcucci

Nella prima parte della sentenza del 2002 viene fatto un sunto della "Farmatruffa", dell'associazione a delinquere messa in piedi dallo stesso titolare della Sanità, dal suo segretario particolare Giovanni Marone (l'uomo che soleva bruciare i documenti bollenti in un calderone) e lo stesso Poggiolini (uso invece nascondere i milioni spiccioli nei puff del salotto).
Ma eccoci al clou. Al capo 192, pagina 460 della sentenza, alla voce "Imputati Poggiolini Duilio, Rinaldi Elio", così si legge: "Il Tribunale (di primo grado, ndr) ha dichiarato Poggiolini Duilio e Rinaldi Edo colpevoli del reato loro ascritto. Avverso detta decisione ha proposto appello il Poggiolini chiedendo la assoluzione dal reato ascritto, considerato che il Rinaldi, tratto in arresto in base alle sue rivelazioni, aveva espressamente riferito di aver spontaneamente effettuato i versamenti per gli utili consigli ricevuti".
"Spontaneamente"? "Utili consigli" pagati la bellezza di 280 milioni di lire? Da neurodeliri.
Ma la catena dei fatti ai confini della realtà è appena all'inizio.
Scrivono i togati capeggiati da Morello: "Ha inoltre proposto appello il Rinaldi chiedendo la assoluzione dal reato ascrittogli, assumendo che le sue dazioni in denaro erano state spontanee e non frutto di un accordo corruttivo". Di nuovo spontanee? Beneficenza? Regali sotto l'albero della cuccagna? Corrotti e corruttori di tutto il mondo unitevi in questa linea difensiva – peraltro incredibilmente avallata da un tribunale italiano – e la farete franca a vita!
Ma la sceneggiata, tipicamente partenopea, continua.
Scrivono le toghe della sesta corte: "In sede dibattimentale Poggiolini ha dichiarato che: 'Rinaldi Edo si era recato spesso da lui per chiedere consigli sui prodotti dell'impresa di cui era titolare insieme ai fratelli Marcucci; detta impresa si interessava soprattutto di 'emoderivati'; in particolare Rinaldi gli chiedeva precisazioni tecniche sulle metodiche da seguire per istituire, nelle tecniche di produzione, quei controlli e procedure".


Piermannuccio Mannucci

Sorge spontanea a domanda: ma cosa ci stanno a fare consulenti e super esperti che un gruppo stramilionario come quello di casa Marcucci si poteva abbondantemente permettere? Uno per tutti, quel Piermannuccio Mannucci, il primo teste nella lista stilata dal pm al processo di Napoli: un pomposo pedigree, ma un un teste in palese conflitto d'interessi essendo stato, appunto, più volte consulente del gruppo Kedrion (che oggi raduna le perle di casa Marcucci).
La ciliegina sulla torta è in arrivo: "Per questi suoi consigli il Rinaldi, spontaneamente e sotto forma di regali natalizi, dagli anni '80 sino al 1992, gli aveva versato la complessiva somma di 280 milioni di lire, confluiti in parte sul suo conto corrente personale acceso presso la Banca di Roma ed in parte su quello acceso presso la Comit".
Non basta: così prosegue la sentenza della Corte d'Appello di Napoli: "successivamente, due – tre volte l'anno, a Natale e a Pasqua, aveva continuato a portare somme di danaro a Poggiolini pari a 5 milioni di lire a volta, gradualmente aumentate prima a 10 e poi a 20 milioni di lire; complessivamente aveva erogato a Poggiolini la somma di 180 miloni di lire, prelevati da un fondo 'ISI' destinato al fondo spese". Sicuramente si tratta dell'Istituto Serioterapico Italiano, del quale a inizio anni '90 Edo Rinaldi è stato al vertice del cda.
Ma ecco – comica finale – il commento delle toghe: "In cambio il Poggiolini non gli aveva fatto alcuna agevolazione, ma dallo stesso aveva ricevuto solo cortesie": evidentemente, a base di colombe pasquali d'oro massiccio e tempestate di diamanti. Uno spirito francescano coltivato negli anni? Un sorta di ipnotismo infinito? Un masochismo spinto agli estremi?
Una perizia psichiatrica potrebbe sciogliere l'arcano.
Così concludeva la sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli nel 2002: "Orbene, ritiene la Corte di non poter condividere il ragionamento seguito dal primo Giudice. Invero, sostenere che ogni rapporto intercorso tra Poggiolini – sia pur gravemenre scorretto o censurabile sotto il profilo disciplinare per il pubblico funzionario – debba essere automaticamente ricondotto nello schema di una intesa corruttiva sol perchè inserito in un più ampio contesto effettivamente caratterizzato da una vasta serie di rapporti di tale natura, significa generalizzare senza tenere conto delle peculiari caratteristiche del caso specifico e delle risultanze probatorie".
Ma Mani pulite ce la siamo sognata o no? La Corruzione se la sono inventata i giornalisti o chi altro? E Big Pharma s'è improvvisamente trasfigurata nello Spirito Santo?

DOPO 20 ANNI, GESU' FATE LUCE
Ma non c'è mai limite alla psichiatria forense: "Nel caso in esame, dalle dichiarazioni pienamente concordanti rese dal Poggiolini e dal Rinaldi si ricava che le dazioni in questione furono davvero elargite spontaneamente dal Rinaldi a fronte dei consigli che solo un esperto come il Poggiolini poteva fornire su un settore tanto specifico e delicato, quale quello della produzione di farmaci emoderivati". Il Messia sceso in terra a miracol spiegare, l'allora Poggiolini?
Arieccoci, gli emoderivati. La tragedia che da vent'anni tormenta migliaia e migliaia di famiglie.
A questo punto, ci par d'obbigo porci e porre qualche interrogativo.
Vale il tanto celebrato diritto all'oblio rispetto ad una vera e propria carneficina per la quale dovrebbe decidere, a questo punto, solo il tribunale dell'Aja per i crimini contro l'umanità?


Una manifestazione di protesta degli ammalati per sangue infetto

Secondo noi, rispetto ad ogni diritto all'oblio, deve prevalere il diritto-dovere alla memoria, la memoria storica..

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lunedì 30 luglio 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 28 lug 2018


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Trump autorise les réfugiés syriens à rentrer sous la protection du président el-Assad
 

 
La mission d'Alexandre Benalla
 

 
La Russie réintroduit la France en Syrie
 

 
L'Otan coordonne l'évacuation des Casques blancs
 

 
L'Iran porte plainte contre les États-Unis devant la Cour internationale de Justice
 

 
La Maison-Blanche rejette la proposition russe de commission rogatoire croisée
 

 
Vers un référendum au Donbass ?
 

 
Londres évacue les Casques blancs de Syrie
 

 
75 « journalistes » exerçant en Syrie appellent Israël à l'aide
 

 
Erdoğan met fin à deux ans d'état d'urgence
 

 
Al-Abadi décrète l'état d'urgence en Iraq
 

 
Israël abandonne ses collaborateurs syriens
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Déclaration de l'Otan sur la mission « Resolute Support » en Afghanistan
 

 
Déclaration du président publiée à l'issue de la réunion du Conseil de l'Atlantique Nord avec l'Ukraine
 

 
Déclaration de la Commission OTAN-Géorgie
 

 
Déclaration de Bruxelles sur la sécurité et la solidarité transatlantiques
 

 
Déclaration d'ouverture du sommet de l'Otan
 

 
Déclaration conjointe sur la coopération entre l'UE et l'OTAN
 

 
Discours d'Emmanuel Macron devant le Parlement réuni en Congrès
 

 

« Horizons et débats », n°17, 23 juillet 2018
Que sont devenus la Russie et les USA ?
Partenaires, 25 juillet 2018
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Trump è un traditore perché vuole la pace con la pace con la Russia?


Il Partito Democratico americano preferisce portare il mondo verso una guerra termo-nucleare piuttosto che ammettere che Hillary Clinton ha perso le elezioni in maniera equa. Il PD è stato completamente corrotto dal regime dei Clinton, ed ora è totalmente impazzito. I leader del partito, come Nancy Pelosi e Chuck Schumer, mio ex co-autore al New York Times, hanno risposto in modo non democratico al primo passo che Trump ha intrapreso per ridurre le tensioni con la Russia, tensioni che i regimi Clinton, George W. Bush ed Obama hanno creato tra le due superpotenze.
Sì, la Russia è una superpotenza. Le sue armi sono così superiori alla spazzatura prodotta dal military/security complex americano, che la nostra al confronto è una potenza militare di seconda classe. Se folli neocon, come Max Boot, William Kristol ed altra feccia si faranno strada, Europa, Regno Unito e Stati Uniti saranno una rovina radioattiva per migliaia di anni.
La leader Democrat alla Camera, Nancy Pelosi (California), leader dell’opposizione alla Camera dei Rappresentanti, ha dichiarato che, per paura di una non ben definita punizione da parte di Putin, forse un dossier, il presidente USA ha venduto il popolo americano alla Russia perché vuole la pace: “Si pone la domanda: cos’hanno Putin ed i russi su Trump, personalmente, politicamente e finanziariamente, per il quale si comporta in questo modo?”. Il “questo modo” è voler siglare la pace invece che la guerra.
In pratica, la Pelosi ha accusato Trump di alto tradimento contro gli Stati Uniti. Non s’è levata alcuna protesta contro questa accusa totalmente priva di prove. I media presstitute, al contrario, strombazzano l’accusa come verità evidente. Trump è un traditore perché vuole la pace con la Russia.
Ecco il senatore democratico Chuck Schumer (Stato di New York) che ripete la stessa falsa accusa: “Milioni di americani continueranno a chiedersi se l’unica spiegazione per questo pericoloso comportamento sia la possibilità che Putin abbia informazioni dannose su Trump”. Se pensate che tutto questo non sia stato orchestrato da Pelosi e Schumer, siete stupidi oltre ogni immaginazione.
Ecco cosa dice John Brennan, lo sciagurato direttore CIA sotto Obama, uno dei leader della bufala Russiagate: “La performance di Trump alla conferenza stampa di Helsinki pareggia e supera la soglia di ogni reato. È stato sovversivo. Non solo i suoi commenti sono stati idioti, è palesemente nel taschino di Putin. Patrioti repubblicani: dove siete???”.
E qui la BBC, totalmente a libro paga CIA: https://www.bbc.com/news/world-europe-44852812
NOTATE CHE NESSUN MEDIA OCCIDENTALE STA CELEBRANDO O RINGRAZIANDO TRUMP E PUTIN PER AVER ALLENTATO LE TENSIONI ARTIFICIALMENTE CREATE. COM’È POSSIBILE? COM’È POSSIBILE CHE I MEDIA OCCIDENTALI SIANO COSÌ CONTRO LA PACE? QUAL È LA SPIEGAZIONE?
I russi, i cinesi, gli iraniani ed i nordcoreani, così come il resto del mondo, dovrebbero notare la reazione estremamente ostile alla pace da parte del Partito Democratico americano, di molti membri del Partito Repubblicano, tra cui i deprecabili senatori Lindsey Graham e John McCain, e dei media presstituti occidentali, un branco di gente a libro paga CIA, secondo quanto rivelato dal giornalista tedesco Udo Ulfkotte e dalla CIA stessa.
Graham, McCain, Pelosi, Schumer ed il resto dell’immondizia corrotta che ci governa sono a libro paga del military/security complex. Basta indagare su chi ha finanziato le loro campagne di rielezione. Il budget di 1.000 miliardi di dollari del military/security complex, amplificato dalle corporations di facciata della CIA e dal business dei narcotici, fornisce enormi somme, con le quali comprare deputati e senatori, che gli ignoranti americani credono di eleggere.
Avete idea di quanti siano 1.000 miliardi? Dovreste contare ogni giorno tutti i giorni per migliaia di anni per raggiungere quella cifra. È una somma che i destinatari considerano meritevole di protezione.
Il pubblico americano non ottiene pertanto rappresentanza, solo menzogne ​​che giustificano conflitti e guerre. Il military/security complex, sul quale Eisenhower mise invano in guardia il proprio popolo, ha un disperato bisogno di un nemico. In obbedienza, i regimi di Clinton, George W. Bush ed Obama hanno reso la Russia tale. Se Trump e Putin non lo capiscono, saranno facilmente marginalizzati.
Potrebbero essere entrambi assassinati: a questo puntano le dichiarazioni di Graham, McCain, Pelosi, Schumer ed altri, ripetuti all’infinito da quel Ministero della Propaganda che è la stampa occidentale. Trump può essere assassinato o rovesciato per aver venduto l’America alla Russia, come affermano i membri di ambo i partiti e come i media strombazzano all’infinito. Putin può essere facilmente assassinato da quegli agenti CIA ai quali il governo russo ingenuamente permette di operare in tutta la Russia; non solo sono nelle ONG e nei media di proprietà occidentali, ma anche tra gli Integrazionisti Atlantisti, la Quinta Colonna di Washington in Russia che serve gli scopi americani. Questi traditori si trovano nel governo di Putin!
Gli americani non hanno idea di che rischio Trump stia correndo a sfidare il military/security complex. Per farvelo capire, racconterò la mia esperienza. Nella seconda metà degli anni ’70 ero un membro dello staff del Senato americano. Stavo lavorando con un membro dello staff del Senatore Repubblicano S. I. Hayakawa, della California: l’obiettivo era trovare un rimedio alla stagflazione che minacciava la capacità del budget USA di soddisfare i propri obblighi. I senatori repubblicani Hatch, Hayakawa e Roth stavano cercando di introdurre una politica economica dal lato dell’offerta. I Democrat, che in seguito al Senato aprirono la strada ad una mossa del genere, erano, a quel tempo, contrari (vedasi Paul Craig Roberts, The Supply-Side Revolution, Harvard University Press, 1984). Sostenevano che la politica avrebbe peggiorato il deficit di bilancio, l’unica volta in quei tempi in cui se ne sono preoccupati. Dicevano che avrebbero sostenuto le riduzioni dei tassi d’imposta se i Repubblicani avessero appoggiato tagli al bilancio per sostenere un bilancio in pareggio. Fu uno stratagemma per mettere il GOP in difficoltà, per aver preso finanziamenti da alcuni gruppi per “tagliare le aliquote fiscali a favore dei ricchi”.
La politica sul lato dell’offerta non richiedeva tagli al budget; per dimostrare però la mancanza di sincerità dei Dems, gli aiutanti di Hayakawa ed io facemmo sì che i nostri senatori introdussero una serie di tagli al bilancio assieme a riduzioni delle tasse che mantenevano il bilancio in pareggio; ogni volta i democratici votarono contro.
Quando la combinazione di tagli alle tasse e tagli al bilancio della Difesa passò per un voto, il leggendario senatore Strom Thurmond, un 48enne senatore della Carolina del Sud, mi diede un colpetto sulla spalla. Mi disse: “ragazzo, non mettere mai il tuo senatore contro il military/security complex. Lui non verrà rieletto, e tu sarai senza lavoro”. Risposi che stavamo solo stanando i Democratici, che, di solito favorevoli a più governo, avrebbero votato per una riduzione dell’aliquota fiscale, anche se forse avrebbe posto rimedio alla stagflazione. Rispose: “ragazzo, al military/security complex non importa”.
La mia fuoriuscita dalla Matrix iniziò con la pacca sulla spalla di Thurmond. Crebbe poi ai tempi del Wall Street Journal, quando imparai che alcune verità semplicemente non potevano essere dette. Al Tesoro, sperimentai come questi interessi esterni, opposti alle politiche di un presidente, schierino le proprie forze ed i media di loro proprietà per bloccarlo. In seguito, come membro di un comitato presidenziale segreto, vidi come la CIA tentò di impedire a Reagan di porre fine alla Guerra Fredda.
Oggi, proprio ora, in questo momento, ci troviamo di fronte ad un massiccio sforzo del military/security complex, dei neocon, del Partito Democratico e dei media presstitute per screditare e rovesciare il Presidente eletto. La corrotta élite che governa l’America vuole continuare a mantenere il potere e proteggere il massiccio bilancio del military/security complex, che, assieme alla lobby israeliana, finanzia le elezioni di chi ci governa. Trump, come Reagan, è un’eccezione; sono proprie le eccezioni che accendono le ire della sinistra, corrotta e venduta, e dei media, concentrate in ristretti gruppi, debitori verso coloro che hanno permesso l’illegale concentrazione di media americani un tempo diversificati ed indipendenti, che un tempo servivano, all’occasione, come cane da guardia contro il governo. La destra, avvolta nella bandiera, respinge ogni verità come “anti-americana”.
Se Putin, Lavrov, il governo russo, la Quinta Colonna russa – cioè gli Integrazionisti Atlantisti – i cinesi, gli iraniani, i nordcoreani pensano che qualsiasi pace o tentativo in tal senso possa venire dall’America, sono pazzi. Le loro illusioni li porterebbero alla distruzione. Non esiste un’istituzione in America, pubblica o privata, di cui ci si possa fidare. Qualsiasi governo o persona che si fidi dell’America o di qualsiasi altro paese occidentale è stupido oltre ogni immaginazione.
L’intera bufala del Russiagate è un’orchestrazione del military/security complex, guidato da Brennan, Comey e Rosenstein. Lo scopo è screditare Trump, per due ordini di motivi. Uno è quello di prevenire qualsiasi normalizzazione delle relazioni con la Russia. L’altro è quello di rimuovere l’agenda del presidente come alternativa a quella del Partito Democratico.
Trump è quasi impotente. Putin, cinesi, iraniani e nordcoreani dovrebbero capirlo prima che sia troppo tardi per loro. Non può licenziare od arrestare per alto tradimento Mueller e Rosenstein. E non può nemmeno incriminare la Clinton per i suoi palesi crimini, o Comey o Brennan, che dice che Trump è “completamente nelle mani di Putin”, per tentato colpo di Stato. Trump non può neanche far sì che i servizi segreti indaghino su questi sobillatori.
Non può nemmeno fidarsi dei servizi, che varie prove suggeriscono siano stato complici negli assassinî di John e Bob Kennedy.
Se Putin e Lavrov, così ansiosi di essere amici di Washington, abbasseranno la guardia, saranno sconfitti.
Il Russiagate, come detto sopra, è un’orchestrazione per impedire la pace tra Stati Uniti e Russia. I principali esperti del military/security complex hanno dimostrato in modo schiacciante che è una bufala, progettata per impedire a Trump di normalizzare le relazioni con la Russia, paese che ha il potere di distruggere l’intero mondo occidentale quando vuole.
Ecco il report dei professionisti della sicurezza, ora in pensione e che quindi, a differenza di quelli ancora in carica, non possono essere licenziati o privati ​​di una carriera per aver detto la verità: original.antiwar.com/mcgovern/2018/07/15/memo-to-the-president-ahead-of-mondays-summit.
Ecco cosa ha da dire Sergey Shoigu, l’informato Ministro della Difesa russo, sulle azioni aggressive dell’Occidente contro la madrepatria: strategic-culture.org/news/2018/07/13/defense-minister-shoigu-on-moscow-vision-security-problems.html. Se Putin non lo ascolta, la Russia finirà nel cestino della storia.
Nessun media vi informa meglio del mio sito. Se venisse oscurato, restereste al buio. Nessuna informazione valida proviene dal governo americano o dagli organi di stampa occidentali. Se vi sedete davanti allo schermo TV a guardare i media occidentali, vuol dire che vi hanno fatto il lavaggio del cervello oltre ogni speranza. Neanch’io posso salvarvi. Neanche Dio in persona.
Gli americani, ma anche i russi, non lo capiscono, ma c’è una possibilità che Trump venga rovesciato e che un attacco occidentale venga lanciato contro quei pochi paesi che insistono sulla sovranità.
Pochi elettori di Trump crederanno alla propaganda contro di lui; il problema è che non sono né organizzati né armati. La polizia, militarizzata da W. Bush ed Obama, verrà schierata contro di loro. Le ribellioni, come sempre avvenuto in America, saranno locali e soppresse da ogni violazione della Costituzione, da parte delle potenze private che governano Washington.
In Occidente, cui i russi sono così ansiosi di aderire, tutte le libertà sono morte: di riunione, di parola, di associazione, di inchiesta, alla privacy, …, assieme alle protezioni costituzionali del giusto processo e dell’habeas corpus. Oggi non esiste paese meno libero degli Stati Uniti d’America.
Perché allora gli Integrazionisti Atlantisti russi vogliono unirsi ad un mondo occidentale non libero? Sono così indottrinati dalla propaganda occidentale?
Se Putin ascolta questi pazzi illusi, distruggerà la Russia.
C’è qualcosa di sbagliato nella percezione che il governo russo ha di Washington. L’élite russa, con l’eccezione di Shoigu e pochi altri, sembra incapace di comprendere la spinta neocon per l’egemonia mondiale e la determinazione a distruggere la Russia, vista come limite all’unilateralismo statunitense. Mosca, in qualche modo, e nonostante tutte le prove contrarie, ritiene che l’egemonia di Washington sia negoziabile.
Paul Craig Roberts
Traduzione per www.comedonchisciotte.org di HMG

domenica 29 luglio 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 28 lug 2018


Rete Voltaire
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