La premessa alla base dell’obbligo di vaccinazione COVID e dei
passaporti vaccinali era che, con la vaccinazione, si sarebbero protetti
gli altri, in quanto si sarebbe evitata l’infezione e la diffusione
della COVID-19.
All’inizio di ottobre 2022, durante
un’audizione sulla COVID al Parlamento Europeo, il deputato olandese Rob
Roos ha interrogato la presidente dei mercati internazionali sviluppati
di Pfizer, Janine Small, per sapere se Pfizer avesse, prima del suo
lancio, effettivamente testato e confermato che il suo vaccino a base di
mRNA avrebbe impedito la trasmissione del virus.
La
Small ha ammesso che Pfizer non aveva mai verificato se il suo prodotto
avrebbe impedito la trasmissione perché “avevamo dovuto muoverci alla
velocità della scienza per capire cosa stava succedendo sul mercato… e
avevamo dovuto fare tutto ciò che era a rischio.”
Sappiamo
da oltre due anni che quei ‘vaccini’ non erano mai stati testati per
verificare l’interruzione della trasmissione virale. Nell’ottobre 2020,
Peter Doshi, redattore associato del BMJ, aveva evidenziato che le prove
non erano state concepite per rivelare se i vaccini avrebbero impedito
la trasmissione. Eppure tutti, nel governo e nei media, avevano
insistito che avrebbero fatto proprio questo.
Non si è
mai trattato di scienza o di proteggere gli altri. Bisognava seguire una
narrativa studiata per far arrivare la tecnologia sperimentale
dell’mRNA al maggior numero possibile di persone.