di Umberto Visani.
Quando si parla di ufologia in ambienti che non siano quelli dei cosiddetti "Ufo enthusiasts", la prima critica che molto probabilmente verrà mossa, per quanto priva di fondamento nonché indice di saccenza, è quella per cui non esisterebbero prove concrete bensì solo testimonianze di qualche fuso di testa che, in preda ad alcool o ad allucinogeni, vedrebbe nei cieli oggetti che null'altro sarebbero se non un parto della sua mente alterata.
Come in molti altri settori, è spesso la becera e crassa ignoranza che porta a trincerarsi in posizioni preconcette e fin troppo di comodo, senza voler vedere la mole di prove a supporto di un fenomeno che tacciare come inesistente risulta sempre più comico.
Se, tuttavia, quando si tratti di foto o video provenienti da fonte incerta risulta legittimo mantenere un certo scetticismo, ben diversa questione allorquando la fonte sia attendibile.
Questo quanto accaduto con i cosiddetti Ufo Files del Ministero della Difesa britannico, che gli Archivi Nazionali hanno cominciato a rendere pubblici da alcuni anni. L'ultimo rilascio di file risale ad agosto ed è formato da oltre 8.600 pagine formate da resoconti di avvistamenti e incontri ravvicinati, da corrispondenza intercorsa tra privati cittadini e apparati governativi in merito a presunti avvistamenti, da memoranda ufficiali, da comunicazioni tra enti di governo concernenti quale linea adottare nella gestione delle richieste di informazioni, ecc.
Dar conto di tutto il materiale richiederebbe la stesura di un saggio, per cui mi limiterò a riportare i casi più interessanti e, in sede di conclusioni, avanzerò alcune ipotesi sulla natura stessa di simile rilascio di informazioni.
Quando si parla di ufologia in ambienti che non siano quelli dei cosiddetti "Ufo enthusiasts", la prima critica che molto probabilmente verrà mossa, per quanto priva di fondamento nonché indice di saccenza, è quella per cui non esisterebbero prove concrete bensì solo testimonianze di qualche fuso di testa che, in preda ad alcool o ad allucinogeni, vedrebbe nei cieli oggetti che null'altro sarebbero se non un parto della sua mente alterata.
Come in molti altri settori, è spesso la becera e crassa ignoranza che porta a trincerarsi in posizioni preconcette e fin troppo di comodo, senza voler vedere la mole di prove a supporto di un fenomeno che tacciare come inesistente risulta sempre più comico.
Se, tuttavia, quando si tratti di foto o video provenienti da fonte incerta risulta legittimo mantenere un certo scetticismo, ben diversa questione allorquando la fonte sia attendibile.
Dar conto di tutto il materiale richiederebbe la stesura di un saggio, per cui mi limiterò a riportare i casi più interessanti e, in sede di conclusioni, avanzerò alcune ipotesi sulla natura stessa di simile rilascio di informazioni.