giovedì 19 giugno 2025

La mano sul petrolio controlla il mondo



Grazie alla tecnica del fracking, gli Stati Uniti sono diventati il primo produttore di petrolio al mondo e il primo fornitore di gas liquefatto verso l'Unione Europea. Tutto questo è stato possibile grazie all'enorme iniezione di liquidità operata da Wall Street, in barba a qualsiasi legge di mercato, nelle traballanti aziende estrattive che nel 2014, anno dei fatti di Maidan, erano sull'orlo di un fallimento su modello Lehman brothers. La bolla dei frackers stava per scoppiare, il resto è storia tristemente nota. L'Europa occidentale e la Russia entrano progressivamente in rotta di collisione, gli Stati Uniti cominciano a scalare rapidamente la classifica dei principali produttori di idrocarburi al mondo, fino al raggiungimento di uno dei loro principali obiettivi strategici: tagliare fuori la Federazione Russa dalla fornitura di energia all'industria manifatturiera dell'Europa occidentale. Sarà coincidenza o attuazione di un preciso piano strategico di lungo periodo?
Come abbiamo visto nella scorsa puntata di Tele Ragione, George Friedman, il ceo di Stratfor, aveva indicato nel 2015 nel taglio del cordone ombelicale tra Unione Europea e Russia, il principale obiettivo strategico degli Stati Uniti. E questo di fatto è avvenuto. Nella puntata di Tele Ragione analizzeremo tutti questi fatti, metteremo in fila gli elementi che lasciano intendere un preciso piano statunitense per raggiungere il ruolo di principale fornitore di energia nei confronti della manifatturiera europea.
Ne parleremo con Demostenes Floros, analista economico specializzato in temi legati all'energia. 14 mag 2025 MILANO.

https://www.youtube.com/watch?v=BJZG1-GS4LM

mercoledì 18 giugno 2025

BYOBLU: Tu chi sei? L’ultima duna…


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L'ultima duna… e quel poter invisibile che è in noi!

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Ci sono momenti in cui la notte sembra non finire mai. In cui le energie mancano, le risorse scarseggiano, e anche i più forti dubitano. Ma è proprio in questi momenti che si decide tutto. Non quando tutto va bene, quando le vele sono gonfie e il mare è calmo. È nell'oscurità più profonda, quando il cuore è stanco e il cammino appare insensato, che si separano gli sconfitti dai vincitori.

C'è un passaggio nel Manuale del Guerriero della Luce di Paulo Coelho che racconta di un gruppo di viaggiatori nel deserto. Dopo giorni di marcia, decidono di arrendersi davanti all'ennesima duna. Non sanno che, dietro quella duna, a pochi passi, c'è l'oasi che tanto cercavano. La notte è più buia – dice Coelho – poco prima dell'alba.

Noi siamo dietro a quella duna.

Siamo stanchi. Abbiamo vent'anni di lotta alle spalle, da un blog solitario alla creazione di una televisione nazionale libera, interamente finanziata dai cittadini, con un pubblico potenziale di milioni di telespettatori e migliaia di soci in arrivo. Ma siamo anche ad un passo da quell'oasi. Abbiamo già fatto l'impossibile. Ora la differenza però la farà una e una sola cosa: crederci!

Dietro ad ogni destino, c'è una forza invisibile. L'ostilità dell'ambiente ne è solo la manifestazione tangibile. Il mondo non vuole essere cambiato. Se resiste, significa che ci stai provando. Se resiste con molta cattiveria, significa che ci stai provando sul serio.

La storia è piena di imprese che hanno attraversato il deserto dello scetticismo e sono cresciute soltanto grazie alla fede incrollabile di pochi.

Quando Nelson Mandela uscì di prigione dopo 27 anni, c'erano ancora milioni di sudafricani convinti che l'apartheid fosse invincibile. Ma lui non aveva mai smesso di crederci. Non aveva mai lasciato morire dentro di sé quella visione.

Quando Henry Ford progettò l'automobile per tutti, fu deriso dai produttori di carrozze. Ma lui era certo che avrebbe cambiato il mondo. E lo fece.

Quando Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sull'autobus, le conseguenze furono gravi, ma da quel gesto sarebbe nato un movimento destinato a riscrivere la storia dei diritti civili.

E perfino nella storia delle multinazionali si rintraccia questa forza invisibile: la Apple era sull'orlo del fallimento prima del ritorno di Steve Jobs. E nessuno voleva finanziare la Pixar finché non uscì Toy Story. Sarebbero tutte storie morte sul nascere se, nel momento più buio, chi poteva farle vivere avesse perso fiducia.

E infatti ci sono tante altre storie, speculari alle prime, che raccontano di imprese che avevano tutto per vincere, ma hanno fallito. Blockbuster, leader mondiale nel noleggio video, rifiutò di comprare Netflix per 50 milioni di dollari. Perché non ci credeva. Perché pensava che il suo dominio fosse eterno.

Kodak inventò la prima macchina fotografica digitale. Ma la nascose in un cassetto, temendo di perdere il business della pellicola. Sparì, mentre gli altri riuscirono.

La fiducia è tutto. Puoi avere l'idea più rivoluzionaria del mondo. Puoi avere tutti i soldi che vuoi, ma se non hai fiducia, se non sei ottimista, fallirai. Mentre puoi avere poco, essere dietro a quella duna, sofferente, acciaccato, provato, ma se hai fiducia, se sei pronto a morire provandoci, oltre ti aspetta il sole.

Non sarà un caso se a dirlo sono tutti i visionari più lungimiranti che l'umanità abbia mai avuto. Chi è imprigionato da uno spirito paralizzato dalla paura ha bisogno di 
vedere prima di credere. Chi vuole realizzare un sogno collettivo, invece, ha il dovere di credere prima di vedere.

Non c'è mai stata nel mondo una televisione finanziata dal basso, che rispondesse solo ai cittadini. Cercatela. Aprite i libri. Sfogliate i vostri browser. Non è mai esistita! L'abbiamo realizzata noi. Io e tutti voi, insieme. È nata nel 2007 come blog personale, è diventata una Srsl nel 2019 e una SpA a diffuso azionariato popolare nel 2024.

Non abbiamo mai avuto le risorse. Mai! Ogni volta eravamo dietro una duna. Ogni volta abbiamo creduto che oltre quella duna ci fosse il sole. Ogni volta c'era.

Viene da piangere. Se mi guardo indietro – lo giuro – piango. Ma non lo faccio mai. Lo farò quando tutto sarà finito. Ho sempre guardato avanti. Non importa in quali sabbie mobili ci si viene a trovare. Non bisogna mai fermarsi a guardare il passato: bisogna guardare avanti e studiare, pensare, immaginare, credere e realizzare.

Abbiamo fatto tutto. Senza soldi. Senza paperoni. Contro un sistema fatto di interessi potentissimi che si proteggono a vicenda. La gente non ci crede. Lo chiamano miracolo. Non è un miracolo. È quello che succede quando ci credi. Se solo capissimo quanto sono potenti i sogni, nel momento in cui ci si rimbocca le maniche per realizzarli.

Dopo avere attraversato un mare di squali, pirati e mostri marini, oggi stiamo per assistere all'ingresso di quasi 3.000 soci. Tremila persone che non guardano all'utile, ma che credono e si rimboccano le maniche per dare a tutti una televisione libera.

Certo, possiamo fallire, pur avendo una televisione nazionale, un marchio conosciuto dal 25% degli italiani, una redazione coraggiosa, tecnici, registi, operatori, montatori, centralinisti, amministrativi, una struttura trasparente e partecipata. Non per mancanza di valore, ma solo per 
mancanza di fiducia!

Navigo in acque tempestose, su un guscio di noce che corre veloce trasportato dalla corrente tumultuosa, mentre si avvicinano cascate enormi che si gettano dentro ad un infinito ignoto. Le conseguenze di un salto nel vuoto, a picco nello strapiombo, per me possono essere inimmaginabili.

Ma che altro ho da fare, in questa vita, se non provarci? E cos'altro ci resterà, un giorno lontano, quando ci guarderemo indietro, se non quello che siamo stati capaci di lasciare a chi verrà dopo di noi?

Churchill, nei giorni più bui della Seconda Guerra Mondiale, disse: "Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Ma vi prometto una cosa: vinceremo".

Noi non siamo in guerra. Ma la posta in gioco è alta: la libertà di parola, la trasparenza dell'informazione, la possibilità di raccontare la realtà senza padroni.

Neppure noi abbiamo molto da offrire. Se non la strenua difesa della libertà. Se non un posto dove sentirvi a casa in mezzo a centinaia di migliaia di chilometri quadrati privi di anima.

Ce l'abbiamo sempre fatta, no? Arriveremo a settembre, alla prima grande assemblea nazionale. Non ce la possiamo perdere in alcun modo. Se non altro per guardarci in faccia e dire: "L'abbiamo fatto! Caspita, l'abbiamo veramente fatto!".

Ma adesso aiutateci a superare questa duna. 
Sosteneteci, e convincete tutti quelli che stanno lì, con le mani in mano a guardare, ad aspettare sempre che altri credano al posto loro prima di arrischiarsi a fare un solo passo… convinceteli del fatto che se ci danno il loro sostengo, se ci danno fiducia, allora abbiamo già vinto.

Presto vi daremo uno strumento partecipativo dove finalmente potremo rimboccarci le maniche. Perché, dopo una lunga e desolante stagione di soprusi e angherie subite senza nessuno spirito di squadra, è venuto il momento di tornare a crederci e di unire le forze in un sol cuore.

Adesso mettici qualcosa di tuo, per favore: 
https://dona.byoblu.com.


martedì 17 giugno 2025

Rete Voltaire I principali titoli della settimana 17 giu 2025


Rete Voltaire
Focus
 
 
 
 



In breve

 
Il "controllo informativo" dell'Unione Europea
 

 
Il PiS mantiene la presidenza della Polonia
 
Controversie
 
 

 
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lunedì 16 giugno 2025

Enrico Mentana: "Non è genocidiooo!"



Mentana si arrampica sugli specchi pur di non ammettere che a Gaza è in corso un genocidio. Ma le sue stesse parole lo smentiscono. 29 mag 2025.

sabato 14 giugno 2025

BYOBLU: Il Punto della Settimana


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BYOBLU EDIZIONI

Il Punto della Settimana.

LA RASSEGNA SETTIMANALE

14 Giugno, 2025

Signori, è fatta: forse la terza guerra mondiale è realtà. Israele attacca l'Iran apparentemente con l'appoggio degli Stati Uniti e con il placet di alcune cancellerie europee in primis quella francese. Un'escalation pericolosa i cui esiti non sono per niente certi. L'Iran ha la forza per rispondere? E come si posizioneranno la Cina e soprattutto la Russia, già impegnata sul fronte ucraino? Israele ha il diritto di "difendersi" anche se nessuno l'ha ancora attaccata? Un'impunità che chiede giustizia, se non per le centinaia di migliaia di morti palestinesi, per evitare che a quelli se ne aggiungano altre migliaia in giro per il Medio Oriente e oltre. Buona lettura.

PRIMO PIANO

Iran: "Israele ci ha dichiarato guerra"

di Marco Paganelli

"L'attacco israeliano sul nostro territorio rappresenta una dichiarazione di guerra". È Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi a dichiararlo subito dopo i raid di Israele contro il suolo della Repubblica Islamica, chiedendo una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu che si svolgerà, nelle prossime ore.

Le Forze di Difesa israeliane hanno parlato apertamente non di una operazione militare qualsiasi, ma di un vero conflitto progettato da tempo e che è in corso a 1500 chilometri dalla loro patria. Fonti dell'esercito hanno specificato inoltre che le ostilità potrebbero durare almeno due settimane. Continua a leggere >

POLITICA

PD paladino dei lavoratori? Ecco l'accordo che propone alle aziende di catering per lavorare alla Festa dell'Unità

di Virginia Camerieri

Il partito che da anni si professa al fianco dei lavoratori, che rivendica il salario minimo, la dignità del lavoro e la giustizia sociale, sarebbe il primo a proporre contratti "capestro" a chi lavora ai suoi eventi.


La nostra redazione è entrata in possesso della scrittura privata del 2024 (in allegato in fondo all'articolo) che il Partito Democratico ha sottoposto, e sottopone ancora oggi, alle aziende del settore food interessate a lavorare durante la grande Festa dell'Unità.


A destare perplessità tra gli addetti ai lavori (e alla nostra redazione una volta visionato) è stato, prima di tutto, quanto scritto nell'articolo 3, e in particolare per quanto riguarda la definizione di "quota liberale" e per l'entità della cifra richiesta. All'articolo 3 si legge: "L'espositore si impegna a versare come quota liberale il 35% sugli utili a cadenza settimanale". Continua a leggere >

CRONACA

"Toglietevi le mani dagli occhi". L'appello alle procure d'Italia dei familiari vittime del Covid

di Miriam Gualandi

Nomi, volti, date. Questo resta cinque anni dopo l'inizio dell'emergenza sanitaria dei padri, fratelli, madri, mogli e mariti entrati negli ospedali di tutta Italia e usciti nel peggiore dei casi in sacchi neri o in bare ermeticamente chiuse.


Resta anche una grande rabbia e l'enorme coraggio dei familiari che continuano a chiedere alle procure di aprire fascicoli e indagare. Sotto accusa i protocolli utilizzati, tachipirina e vigile attesa in primis, ma anche le sedazioni e le intubazioni che in molti casi si sono rivelate fatali. Continua a leggere >

"Abbiamo la rabbia nel cuore"

– Manifestanti

FOLLIA GREEN

Dal 1 ottobre scatta lo stop alle auto diesel euro 5, se nessuno interviene

di Michele Crudelini

Dal prossimo 1 ottobre scatta lo stop alle auto euro 5 diesel.

I veicoli con motore a gasolio di questa classe di riferimento non potranno quindi più circolare nei comuni delle regioni del nord Italia con più di 30mila abitanti fino al 15 aprile 2026. Si tratta del risultato del decreto legge 121 del 2023 che impone a Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna di migliorare la qualità dell'aria.


Il decreto è a sua volta frutto della volontà di dare esecuzione ad una direttiva dell'Unione europea. Secondo i dati in Piemonte i veicoli euro 5 sono circa 236mila, in Veneto 340mila, in Lombardia 484mila e in Emilia Romagna 270mila. In totale si tratta di oltre 1milione di veicoli costretti a fermarsi. Continua a leggere >

ESTERI

Aereo precipitato in India: cosa è successo?

di Gabriella De Rosa

Un aereo ieri mattina è precipitato 28 secondi dopo il decollo. È successo all'aeroporto di Ahmedabad in India al Boeing 787 di Air India diretto a Londra Gatwick su cui volavano passeggeri indiani e turisti stranieri.

Solo un passeggero è sopravvissuto alla strage. Il velivolo si è schiantato su un centro abitato, il numero delle vittime si presume sia di molto superiore alle 240 persone a bordo rimaste vittime dell'incidente. Continua a leggere >

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Miriam Gualandi, giornalista, curatrice della rubrica.

Vincenzo Pistillo, editor e grafica.