venerdì 12 agosto 2022
Kursk Trappola mortale
mercoledì 3 agosto 2022
GIALLO ALPI / SALTA PER ARIA CHI FORSE SA TUTTO: VOLEVA PARLARE?
Colpo di scena nel giallo Alpi.
Salta per aria, a Mogadiscio, l’auto con a bordo Hashi Omar Assan, il somalo che da perfetto innocente s’è fatto 16 anni di galera per un duplice omicidio – quello di Ilaria Alpi e Miran Hrovantin – che non ha mai commesso.
Le prime, frammentarie notizie in arrivo dalla Somalia fanno solo riferimento ad una possibile pista che porterebbe ad Al-Shabaa, il gruppo terrorista jiadista che da oltre 15 anni semina morte in quei territori. Niente di più specifico.
Ma sorge spontaneo l’interrogativo.
Forse Omar Assan aveva deciso di raccontare agli inquirenti romani qualcosa di importante, di basilare per venire finalmente a capo di un duplice omicidio ancora, incredibilmente, senza colpevoli, né i killer né tantomeno i mandanti? Forse si stava per spezzare quel muro di gomma che ha fino ad oggi resistito, anche a botte dei più clamorosi depistaggi di Stato?
Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dalle news.
lunedì 1 agosto 2022
Il sabotaggio della pace in Europa, di Thierry Meyssan

venerdì 29 luglio 2022
Una tomba vuota riapre il caso Orlandi. Il fratello: “Non una svolta, ma si indaghi”
La squadra mobile di Roma ha messo sotto sequestro il loculo svuotato di una diciassettenne strangolata nel 1983. Un informatore nel 2015 aveva parlato di un collegamento tra questo omicidio e la scomparsa di Emanuela Orlandi.
È di questa mattina (21 luglio 2022) la notizia di una presunta “svolta” nel caso della sparizione di Emanuela Orlandi, la ragazza di cui si sono perse le tracce a Roma nel giugno del 1983. Cittadina vaticana, da ormai quasi quarant’anni su questa vicenda si addensano nubi oscure, tanto fitte da non permettere di scernere la verità dalla finzione, spesso veicolata in modo strumentale da chi – ancora oggi – da questa storia ha molto da perdere.
La “svolta” di cui sopra si riferisce a un aspetto inquietante: il 13 luglio scorso la squadra mobile di Roma è entrata nel cimitero monumentale del Verano con un obiettivo preciso: aprire il fornetto in cui riposano le spoglie di Katty Skerl, la figlia di un regista americano che nel 1982, quando aveva 17 anni, venne ritrovata strangolata in una vigna a Grottaferrata. Un caso mai risolto, uno dei tanti che nel corso degli anni Ottanta, sempre a Roma, vide coinvolte diverse ragazze.
mercoledì 27 luglio 2022
La menzogna di Francesco. Denunciano abusi e insabbiamenti in un importante collegio dei Gesuiti ai tempi di Bergoglio
Due uomini assicurano di essere stati maltrattati nel 2002 dal sacerdote César Fretes della scuola Del Salvador, situata nel cuore del centro di Buenos Aires. L'attuale papa era allora la massima autorità di quella congregazione. Il sacerdote (già deceduto) è stato trasferito a Mendoza e la Chiesa è riuscita a impedire che lo scandalo si diffondesse. Ora le vittime lo denunciano pubblicamente. Hanno scritto una lettera al Vaticano, ma Francesco non risponde.
Questo sabato, nella sezione Società del quotidiano Clarín , la giornalista Mariana Iglesias ha pubblicato una grave denuncia che coinvolge papa Francesco e la sua congregazione cattolica per aver coperto gli abusi sessuali commessi dal sacerdote César Fretes contro minori. Gli eventi, secondo la testimonianza dei sopravvissuti, sono avvenuti due decenni fa in una delle scuole più “prestigiose” della Compagnia di Gesù , la congregazione dei Gesuiti che Jorge Bergoglio ha guidato per anni fino a quando si è trasferito a Roma per ricoprire il ruolo di “supremo pontefice”. “.”.
Pablo Vio e Gonzalo Elizondo compiono oggi 31 anni. Nel 2002 avevano undici anni ed erano studenti di prima media al Colegio Del Salvador , che occupa gran parte dell’isolato che comprende Callao Avenue e le strade Lavalle, Tucumán e Riobamba nella città di Buenos Aires. La scuola (le cui rette mensili sono di circa $ 65.000) è una delle istituzioni educative più riconosciute dei Gesuiti in Argentina e lì Bergoglio era professore di Lettere e Psicologia, nonché “direttore spirituale” e “confessore”. Quando si verificarono i fatti, inoltre, l’attuale papa era già cardinale e arcivescovo di Buenos Aires .