
Il giallo del “suicidio” di Mario Alberto Dettori, il maresciallo dell’Aeronautica trovato impiccato ad un albero sette anni dopo la tragedia di Ustica.
Giorni fa il gip del tribunale di Grosseto, Marco Mezzaluna, ha archiviato il caso, nato cinque anni fa, nel 2016, in seguito alla denuncia “contro ignoti” dei familiari della vittima, che hanno sempre parlato di omicidio, escludendo con forza e con convinzione che il maresciallo abbia mai potuto pensare di togliersi la vita.

Giancarlo Dettori. Sopra, il gip Marco Mezzaluna
Taglia corto adesso il gip toscano: “Ritiene questo giudicante che il decesso del Dettori sia da attribuire ad un gesto suicidiario, senza responsabilità alcuna di terze persone, non esistendo agli atti alcun elemento che possa anche solo lontanamente portare a ritenere che la morte sia stata dovuta ad un omicidio o comunque ad un intervento di terze persone, così come già escluso dal Giudice Istruttore che ebbe ad indagare sul disastro di Ustica”.
Niente di nuovo, nessun passo avanti, nessun elemento interessante venuto a galla in tutti questi anni, vale a dire dalle prime indagini del giudice istruttore Rosario Priore degli anni ’80 fino ad oggi. E’ questa la realtà giudiziaria (non) emersa.
Ma la famiglia non si arrende, e replica a muro duro, come abbiamo riportato nell’inchiesta di pochi giorni fa. Non vuole più la Verità, perché ormai acclarata, e tale da non esser vista solo da chi non vuol vedere; ma la Giustizia, mai affiorata, e soprattutto per onorare la memoria di un eroe, fino ad oggi poco celebrato, perché la sua storia non ha mai avuto la ribalta delle cronache, quasi dimenticata dai media.