Con gli occhi rivolti al cielo, la Chiesa c'è sempre stata. Si parla di Dio, e si guarda al mistero del cielo. Ma non è solo metafisica. Perché la Chiesa ha anche un osservatorio spaziale, la Specola Vaticana, che ha più di cent'anni di vita, fondata da Leone XIII nel 1891. Ma già nel Cinquecento, nella Torre dei Venti affrescata dal Pomarancio, a pochi passi dalla Cappella Sistina, papa Gregorio XIII fece fare gli ultimi calcoli celesti per la riforma del calendario che porta il suo nome, oggi in vigore in tutti i paesi del mondo. La bolla di fondazione della Specola Vaticana racconta molto anche di ciò che succede oggi.
"I figli delle tenebre - scrisse Leone XIII - sono soliti calunniare la Chiesa e chiamarla amica dell'oscurantismo, nemica della scienza e del progresso". Ma tra Chiesa e scienza - ammoniva lo stesso Papa - ci può essere "amplesso fecondo". Tanto che fu il gesuita Johan Georg Hagen, direttore della Specola nel primo Novecento, a costruire nella torre di San Giovanni un bilanciere ancora più preciso del pendolo di Foucault, che forniva la prova provata della rotazione terrestre.