sabato 12 maggio 2012

Nikola Tesla al crocevia tra scienza e coscienza


Nikola Tesla, genio, inventore autodidatta nacque a Smiljan (nell’attuale Croazia) il 10 luglio 1856. Suo padre era un pope della Chiesa ortodossa serba; sua madre era una donna di genio, di grande inventiva e dalla memoria prodigiosa. Le origini sono umili. A diciassette anni, Nikola cominciò a vedere nella mente delle immagini d'apparecchiature, come se fossero state proiettate davanti a lui su uno schermo. Principiò a mettere a punto questi dispositivi senza disegni, schemi e calcoli ma per semplice memoria visiva, riuscendo sempre a farli funzionare. Tesla aveva il potere di memorizzare all'istante tutto quello che vedeva, anche una pagina intera di qualunque libro, senza leggerla, solo con un colpo d'occhio. Era una portentosa facoltà ereditata dalla madre. Trasferitosi negli Stati Uniti, inventò un ripetitore telefonico ed un metodo per produrre correnti alternate ad alta tensione e ad alta frequenza. La corrente alternata, appunto che tutti noi oggi usiamo, si deve a lui.

Il geniale inventore, già ai primi del XX secolo, aveva dichiarato di aver progettato un’autovettura in grado di alimentarsi grazie alla corrente presente naturalmente nell'etere. Era una fonte di energia infinita, sicura e pulita. Tesla non sarà ricordato per l'invenzione che avrebbe potuto rivoluzionare il mondo e la società intera, ma qualcosa da lui comunque abbiamo ereditato: basta spostarci in Iraq o in altri teatri di guerra, dove forse non tutti sanno che l'esercito statunitense ha impiegato le cosiddette "armi ad energia diretta". Le basi per una simile tecnologia bellica furono poste negli anni ’40 del XX secolo proprio da Tesla. Durante i primi anni del XX secolo, il genio aveva iniziato a lavorare al suo progetto per un “raggio della morte”. Nel 1942 il progetto era pronto e Tesla lo propose agli Stati Uniti, quale arma per battere il Terzo Reich: fu considerato pazzo e la sua proposta non fu presa - ufficialmente - in considerazione.

L'acquisizione più importante dell'inventore slavo riguarda l'energia libera, che è presente in tutto l'universo e con cui creò apparecchi avveniristici, per ogni genere di necessità: sono apparati che funzionano senza fonte artificiale e che dunque non necessitano di energia prodotta da centrali e distribuita da tralicci e cavi con conseguente inquinamento elettromagnetico. Egli poteva manipolare l'etere a suo piacimento: l’etere sembrava svelargli i suoi misteri e si lasciava adoperare in tutti i modi, senza mai danneggiarlo.

Nel 1915 Nikola rifiutò il premio Nobel insieme col suo grande rivale Thomas Edison, reo di avergli rubato numerosi brevetti, ma che dire di Galileo Ferraris che nel 1885aveva inventato il "motore asincrono"? L'invenzione si fonda sull'esistenza di un campo magnetico rotante generato mediante due bobine fisse, tra loro perpendicolari, percorse da correnti isofrequenziali in quadratura. Così un cilindretto di rame, immerso nel campo magnetico, si mette in movimento, tra la meraviglia dei presenti, sotto l'azione delle forze elettrodinamiche tra campo rotante e correnti indotte. E' un'idea di cui si arrogò la paternità tre anni dopo proprio lo scienziato serbo. Forse, però, fu un caso si sincronismo e di ipercomunicazione. Quanto alla priorità circa certe invenzioni, è stato osservato che in molte occasioni, i ritrovati tecnologici furono ideati pressoché contemporaneamente ed in modo indipendente da due persone: si pensi alla fotografia, di cui nel 1839 si contesero la paternità sia Niepce sia Daguerre.

Nel 1943, anno in cui Tesla morì, tutti i documenti dello scienziato sul raggio della morte ed altri schemi e progetti furono misteriosamente trafugati. Parte di quei documenti è stata citata in un documento segreto del governo statunitense su un’arma ad elettroni (documento declassificato nel 1980). Il principio è quello di sparare contro il bersaglio un "proiettile" di energia, composto da materia elettricamente carica composta da elettroni, neutroni e protoni. Il tutto avviene attraverso un processo di ionizzazione dell’aria. L’applicazione letale di questa tecnologia è stata chiamata Pulsed Impulsive Kill Laser (P.I.K.L.). Una bella eredità, non c'è che dire... proprio come le armi sismiche, di cui Tesla è, suo malgrado, l’ideatore.

Personaggio umbratile ed umorale, ingenuo ed orgoglioso, Tesla è ancora oggi per lo più misconosciuto e nelle enciclopedie scientifiche a lui sono dedicate solo poche righe, nonostante il suo influsso sulla tecnologia attuale sia determinante in moltissimi campi.

Le sue ricerche sono, tra le altre cose, alla base dei sistemi H.A.A.R.P., scaturiti da idee - queste sì - plagiate dal dilettantesco e criminale "scienziato" Bernard Eastlund. Purtroppo la scienza non è del tutto neutra, a differenza di quanto si suole ripetere e le sue applicazioni si ritorcono quasi sempre contro l'umanità e contro il pianeta.

E' per questo motivo che vorremmo ricordare Tesla soprattutto per una sua massima: "La scienza senza coscienza è una perversione". La scienza vagheggiata dall'inventore serbo, in buona parte appannaggio degli antichi, è oggi morta, insieme con l’onestà intellettuale che egli antepose alle sue stesse mirabolanti realizzazioni, ma il suo esempio ha ancora molto da insegnarci.


Nikola Tesla al crocevia tra scienza e coscienza

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