
Solitamente il buon senso comune suggerirebbe di "inghiottire il rospo".
Ma può accadere che l'esasperazione, la frustrazione di qualcosa che viene vissuto come un fallimento esistenziale porti alla depressione, e tralasciata, ad una serie di crisi depressive, anche di particolare gravità, fino a commettere azioni di cui se si sopravvive, ci può pentire per tutta la vita.
E questo non dovrebbe accadere in una specie che si presume evoluta.
Mai.
Eppure alcuni esseri umani guardano ancora alla sofferenza del prossimo con indifferenza se non addirittura cinismo.
Anzichè ascoltare le richieste di aiuto, tirano avanti per la loro strada.
Per non sentirsi in colpa, per esorcizzare la coscienza che gli sussurra "guarda che poteva capitare anche a te", inventano degli alibi che suonano così: "a me non sarebbe accaduto", "quello è nei guai perchè se l' è andata a cercare", "tanto se non lo aiuto io lo farà sicuramente qualcun altro", "quando ne avevo bisogno io a me non ha aiutato nessuno" ecc...
E così lasciano un essere umano, un loro simile, ad un destino non bello che sarà costellato di amarezza, perdite, delusione, disperazione.
Pensano che quanto accadrà a quell'uomo resterà confinato a lui e al massimo alla sua famiglia.
Si sbagliano.
E vi spiego perchè: