All’esito dei lavori di un interessante e stimolante tavolo al Viminale, il Ministro degli Interni ha annunciato l’intenzione
di soprassedere rispetto alle paventate iniziative straordinarie ed
urgenti in materia di istigazione a delinquere ed apologia di reato
on-line e di preferire, piuttosto, la strada di una concertazione ampia
con gli operatori e, ove possibile, del varo di un codice di
autoregolamentazione.
Questa volta c’ero e, onestà intellettuale, mi impone di riconoscere
che tutto quanto emerso nel corso della riunione di oggi è ricco di
buon senso e non ha nulla a che vedere con certe dichiarazioni ed
iniziative emotive dei giorni scorsi tanto da parte di esponenti del
Governo che della maggioranza.
Si tratta di una notizia da salutare con favore.
E’, tuttavia, innegabile che l’atteggiamento che Parlamento e
Governo continuano a riservare alle questioni della Rete non è
soddisfacente: se ne parla più spesso per criminalizzarla che per
promuoverla e, soprattutto, ci si preoccupa di intervenire pressoché
solo in chiave repressiva e solo di rado con l’intento di promuoverne
l’uso e la diffusione.
Il nostro Paese merita di più.
E’ con queste premesse che domani, a Roma, alle 17.30, in Piazza del
Popolo, con tanti amici di Rete, Associazioni (Altroconsumo e Agorà
digitale tra le tante), blogger e politici - hanno già aderito (Marco
Cappato, Ivan Scalfarotto, l’on. Di Pietro e i sen. Vita e Marino) ci
incontreremo per dire, nell’ambito di un sit-in silenzioso e pacifico:
Libera Rete in libero Stato.
A domani per chi vorrà e potrà esserci.
www.guidoscorza.it
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