lunedì 15 luglio 2019

TERRESTRI SULLA LUNA - Massimo Mazzucco (con le critiche di Paolo Attivissimo)

VACCINI / UN SONDAGGIO GALLUP SUL RISCHIO VACCINI. DA NOI E’ CENSURATO


Da un mega sondaggio internazionale emerge che in Europa c’è un forte scetticismo sull’uso dei vaccini. Contestata soprattutto l’obbligatorietà, mentre i genitori preferisco, con naturalezza, adottare un sano principio di “precauzione”.
Una notiziona, come si dice in gergo, da far conoscere a tutti i costi ai lettori e ai cittadini. Cosa combina invece il sistema mediatico di casa nostra? Se ne fotte, oscura, ignora. Calpestando, quindi, tutti i diritti-doveri di informazione, facendo della Costituzione carta straccia.

IL DIRITTO NEGATO ALL’INFORMAZIONE
19 giugno. Sui media di mezzo mondo circola la notizia di un clamoroso sondaggio del prestigioso istituto statunitense di sondaggi, Gallup, portato a termine da una Ong britannica che opera in campo sanitario, Wellcome Global Monitor Survey, su un gigantesco campione di cittadini di mezzo mondo, 140 mila persone.
Al centro del sondaggio, la fiducia dei cittadini nei vaccini; ma anche nei governi e nei mezzi d’informazione.

Qui e in apertura immagini dalla campagna giapponese anti vaccini
La notizia comincia a fare il giro del mondo, la riprendono con grande evidenza tutti i media a livello internazionale.
Da noi, invece, il silenzio più assoluto, appena rotto da 30 secondi del Tg3 delle 19. Una censura (e/o autocensura) che più totale non si può. Da vera “democrazia nazi”.
La mattina del 20, sfogliando ad esempio i due quotidiani più diffusi, Corsera e Repubblica, non si trova neanche una notiziola, nemmeno una decina di righe, neanche una. Quando almeno due-tre volte al mese escono paginate sui profeti pro Vax, a partire dal Vate Roberto Burioni, senza che mai una sola volta venga intervistato un ricercatore che la pensi in modo diametralmente diverso, e che in tema di vaccini ponga al centro il principio di precauzione e in discussione l’obbligatorietà.

Passiamo quindi in rapida carrellata alcune notizie “secretate” dai nostri media, per poi vedere cosa sta succedendo nei due paesi più avanzati, Stati Uniti e Giappone, proprio sul fronte dei vaccini. Tanto per far conoscere ai cittadini non poche verità che da noi sono un tabù.
Scrive Sarah Boseley, firma (Health editor) del Guardian sui temi della sanità: “Un esame globale nei confronti della scienza, con riferimento particolare ai vaccini, ha rivelato una forte crisi di fiducia in Europa, mostrando che solo il 59 per cento degli abitanti nell’Europa occidentale e il 50 per cento in quella dell’est pensa che i vaccini siano sicuri, in confronto ad un 79 per cento a livello mondiale. La Francia fa segnare il maggior livello di disaffezione, con il 33 per cento”.
“Lo studio – scrive ancora – mostra come la scarsa fiducia circa la sicurezza dei vaccini si accompagni ad una scarsa fiducia nelle istituzioni governative. Una recente inchiesta del Guardian ha fatto segnare risultati moto simili, coniugando una crescente diffidenza politica nei confronti dell’Europa con un sempre più forte anti-vax sentiment”.
Sottolinea il direttore del progetto WellcomeImran Khan: “Ci sono popolazioni sempre più numerose e intere nazioni in cui sta rapidamente crollando la fiducia nei vaccini”.

STATI UNITI, L’ALLARME LANCIATO DAI MEDICI
Eccoci agli Stati Uniti. Dove l’Associazione nazionale dei medici e chirurghi americani (Association of American Psysicians and Surgeons) ha preso la parola al Congresso Usa, pronunciando senza mezzi termini un NO all’obbligatorietà vaccinale ed illustrando in modo dettagliato i rischi che comporta un indiscriminato uso dei vaccini stessi.

La videata del Guardian
Ecco alcuni passaggi della loro presa di posizione. “L’Associazione si oppone con forza all’interferenza federale nelle decisioni mediche, incluse quelle sui vaccini obbligatori. Dopo essere stati pienamente informati su rischi e benefici di una procedura medica, i pazienti hanno il diritto di accettare o rifiutare la procedura. La regolamentazione della professione medica è una funzione statale, non federale. La prevalenza dell’ordinamento pubblico sulle decisioni dei pazienti o dei genitori riguardo all’accettazione di farmaci o ad altri interventi medici è una seria intrusione nella libertà dell’individuo, nella sua autonomia e nelle decisioni dei genitori sull’educazione dei figli. Il motivo addotto a sostegno delle politiche di vaccinazione obbligatoria è la minaccia per la salute pubblica. Ma che razza di minaccia è necessaria per giustificare che le persone siano costrette ad accettare rischi imposti dalle scelte di governo?”.
Quello dei rischi è il tema forte su cui punta l’Associazione. Concetto ribadito dalla Corte Suprema statunitense e dallo stesso Congresso. Del resto, il Vaccine Injury Compensation Program (Programma per il risarcimento danni causati da vaccini) ha dovuto sborsare oltre 9 miliardi di dollari per fronteggiare il crescente numero di contenziosi. Che aumenterebbero in misura vertiginosa se non fossero così complicati come oggi.

“Ci sono nel settore enormi conflitti d’interesse – viene evidenziato – e giganteschi interessi da parte dei fornitori di vaccini e delle industrie farmaceutiche”.
Ancora: “I vaccini non sono né sicuri al 100 per cento né efficaci al 100 per cento”.
“Le persone non vaccinate, non esposte a una malattia e senza alcuna prova di contagio, non rappresentano alcun pericolo chiaro o presente”.

GIAPPONE, A TUTTA PRECAUZIONE
Passiamo al Giappone, dove sono ancor più rigorosi e cauti nella somministrazione dei vaccini e dove predomina il “principio di precauzione”.
Ecco cosa segnala un report. “Il Giappone, che ha il più basso tasso di mortalità infantile, dopo il divieto di vaccinazioni obbligatorie, esorta altri Paesi a seguire questa posizione a tutela della salute pubblica”.
Il governo nipponico, infatti, ben al contrario di quanto ad esempio accada in Italia, non solo ha revocato l’obbligatorietà vaccinale, ma ha addirittura vietato l’uso di alcuni vaccini, ritenuti altamente a rischio, e avendo riscontrato statisticamente un gran numero di reazioni avverse.

Hiroko Mori
Per fare un solo esempio, è stato messo al bando il vaccino MMR, contro il morbillo, la parotite e la rosolia. Reso obbligatorio più di vent’anni fa, nel 1998, è stato revocato dopo tre anni, dopo aver constatato 900 casi di reazione avversa. In quel triennio i genitori che non l’avevano voluto utilizzare per i propri figli erano stati multati. E in Giappone si rammentano i tantissimi casi negli Usa, oltre 75 mila, come segnalato dal database VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System).
Forti polemiche, in Giappone, anche per il vaccino contro il Papilloma virus (HPV), sospeso sei anni fa dopo la segnalazione di quasi 2000 reazioni avverse.
Leggiamo infine i pareri espressi da due illustri ricercatori nipponici.
Hiroko Mori, ex capo della divisione malattie infettive presso l’Istituto Nazionale della Sanità giapponese, è favorevole ad “un minor numero di vaccini, anche perché le eccellenti misure igieniche, formative e nutrizionali del Paese hanno incrementato la salute dei bambini”.

“La medicina – sostiene – dovrebbe riguardare la guarigione, ma ai bambini che non sanno parlare vengono dati colpi inutili perché i loro genitori sono spaventati. I bambini stanno perdendo la loro capacità di guarire naturalmente. Ci sono già tante persone che hanno subìto effetti collaterali. Tutto ciò che chiediamo è stabilire il diritto di dire NO. Il diritto di scegliere dovrebbe essere riconosciuto come un diritto umano fondamentale”.
Anche il decano della Scuola di specializzazione in scienze del controllo delle infezioni dell’Università di KitasatoTetsuo Nakayama, sottolinea il rischio vaccini: “Non c’è alcuna garanzia che tuo figlio non sarà uno tra quei mille. Devi confrontare i rischi tra gli effetti collaterali e cosa succederà se sei infetto dalla malattia in modo naturale. Secondo la legge vigente la decisione di vaccinare o meno tuo figlio è fondamentalmente lasciata ai genitori, ma non ci sono abbastanza informazioni per prendere una decisone informata”.
Sottolinea un esponente dell’Unione Consumatori del Giappone, Masako Koga: “Dobbiamo fermarci. I vaccini hanno stretti legami con il denaro. Dallo sviluppo alla circolazione, alla ricerca sugli effetti collaterali, ci sono molti interessi acquisiti. Ci sono dei secondi fini dietro ai programmi di vaccinazione di massa”.


domenica 14 luglio 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 13 lug 2019


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
La Syrie a été réintroduite dans le Groupe Egmont
 

 
Royaume-Uni/Iran : « Grace 1 » et « British Heritage »
 

 
Algérie : le FLN et le RND donnent la présidence de l'Assemblée aux Frères musulmans
 

 
Recul de la religion musulmane dans le monde arabe
 

 
Houston contre l'OPEC+
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Feuille de route de la réunion de Paris des directeurs politiques de la Coalition internationale anti-Daech
 

 
Engagements pour une nouvelle ambition en Méditerranée
 

 
Décret du président Trump imposant des sanctions au bureau d'Ali Khamenei
 

 
Discours d'ouverture de Jean-Yves Le Drian au Sommet des deux rives
 

 
Déclaration états-unienne sur la désinformation iranienne
 

 

« Horizons et débats », n°15, 8 juillet 2019
« Fact checking » et censure
Partenaires, 8 juillet 2019
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Insomma, sulla Luna ci siamo stati o no?


Insomma, ci siamo stati o no? Per quello che può interessare ai lettori de Il Fatto Quotidiano, la mia personale opinione è che no, sulla Luna non si saremmo mai potuti andare con la tecnologiadegli anni 60, tant’è vero che non riusciamo ad andarci neanche oggi. Ma naturalmente della mia opinione chissenefrega, e poi come è possibile che in mezzo secolo non sia mai venuta fuori la verità sulla conquista mai avvenuta del nostro satellite?
Per fortuna, esistono altri positivisti-scientisti oltre al sottoscritto, non inclini ad accettare qualsiasi cosa venga loro propinata dalla propaganda di turno, ma determinati a verificare le miriadi di supercazzole inventate dalla Nasa in 50 anni per compiacere i presidenti di turno. E’ il caso di Massimo Mazzucco – uno che di professione ha fatto il fotografo prima di diventare regista e di immagini se ne intende – e del suo incredibile documentario American Moon, oltre due ore di serena e plausibile confutazionedella verità ufficiale sulla Luna.
Come molti sanno, la “teoria del complotto lunare” corrente vorrebbe il regista Stanley Kubrick coinvolto in prima persona dalla Nasa per simulare la conquista della Luna. Moltissimi gli indizi in merito, riportati anche in un altro incantevole documentario di Rodney AshnerRoom 237, del 2012. Un altro indizio sulla stretta connessione tra Kubrick e la Nasa è la costruzione da parte dell’Ente spaziale americano di un obiettivo fatto appositamente per il film di Kubrick Barry Lyndon. Perché la Nasa avrebbe speso ingenti fondi per studiare e realizzare un obiettivo tanto speciale per il regista? Perché non glielo fece neanche pagare? Un semplice omaggioall’autore di 2001 Odissea nello spazio (anno: 1968)?
Ma a tutto questo Mazzucco non accenna neanche. Di Kubrick nessuna traccia in American Moon. Invece, per tagliare le gambe a tutti i debunker sfata-tesi, il regista gioca d’anticipo, confutando dall’inizio e scientificamente tutte le loro critiche. Il principale debunker e avversario da sempre di Mazzucco è il solito Paolo Attivissimo, di nome e di fatto nel tentare di intorbidire le acque della vicenda lunare.
Ma naturalmente ci sono anche fior di fotografi professionisti, interpellati da Mazzucco sulle caratteristiche tecniche delle immagini “riportate” dalla Luna. Bene, nessuno tra Oliviero ToscaniToni ThorimbertAldo FallaiPeter Lindbergh e Nicola Pecorini riesce a spiegare la stranezza di tutte quelle immagini degli “allunaggi” se non con la loro realizzazione in uno studio fotografico. Per non parlare di uno degli argomenti principe della impossibilità di arrivare sulla Luna: l’attraversamento delle micidiali Fasce di Van Allen, in grado di “friggere” qualsiasi apparato radio (non parliamo dei corpi degli astronauti).
Non posso certo riportare qui tutte le incongruenze logiche, le strane dimissioni, le ammissioni a mezza bocca dei dirigenti Nasa presenti nel film, ma voglio ricordare che nel 1994 un altro regista, l’americano Bart Sibrel, tentò di fare giurare sulla Bibbia Neil ArmstrongBuzz Aldrin e Michael Collins di essere davvero stati sulla Luna. Nessuno di loro volle farlo.
Il documentario American Moon verrà proiettato il 15 luglio al Teatro Eliseo di Roma, esattamente cinque giorni prima del cinquantenario di quella che potrebbe essere ricordata come la più gigantesca fake news della storia.