«Non è una notizia, è una bomba: se ne dovrebbe parlare in ogni talk televisivo». Carlo Freccero commenta così la novità della settimana: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono appena 3.783 le persone uccise in Italia “solo” dal Covid, cioè prive di gravi malattie preesistenti. Numeri pazzeschi, che demoliscono qualsiasi delirio securitario, dal coprifuoco di Conte al Green Pass di Draghi. «Rendetevi conto: meno di 4.000 vittime, contro le 130.000 esibite, in un paese in cui ogni anno, mediamente, i decessi sono 650.000», fa notare lo storico Nicola Bizzi. «La semplice influenza stagionale può uccidere anche 15.000 persone», osserva il professor Alessandro Meluzzi, nel frattempo sospeso dall’Ordine dei Medici per aver rifiutato il Tso governativo. Notizia nella notizia: a “sparare” il report dell’Iss è stato un solo quotidiano, “Il Tempo”, diretto da Franco Bechis (a sua volta ripreso soltanto da un’altra testata, “La Verità”, di Maurizio Belpietro). Da tutti gli altri, silenzio. Anzi: si parla solo di “casi” e contagi in rialzo, per spingere disperatamente sul tasto dell’inoculo genico sperimentale, ancora chiamato “vaccino”: misura coercitiva che Draghi impone sul lavoro ricorrendo col ricatto, pena la perdita dello stipendio.
E tutto questo, per un virus che avrebbe ucciso – da solo – molto meno dell’influenza stagionale? Siamo di fronte a qualcosa che scredita l’intera narrazione dell’emergenza pandemica, avverte Freccero, già direttore di Rai2, ospite su YouTube il 22 ottobre della trasmissione “L’Orizzonte degli Eventi”, condotta da Tom Bosco con Matt Martini e lo stesso Bizzi, co-autori del saggio “Operazione Corona” (Aurora Boreale) citato da Freccero come esempio di ricerca della verità per smantellare la montatura mondiale ancora in corso. «Sapevamo fin dall’inizio che i dati allarmistici erano truccati, e infatti l’abbiamo scritto», ricorda Martini, chimico farmaceutico. «E’ vero, ma è sconcertante che oggi sia proprio l’Istituto Superiore di Sanità – dice Freccero – a scodellare dati che, di fatto, smentiscono di colpo tutta la narrazione della paura allestita dai grandi media, interamente controllati – a livello di vertice – da editori ben collegati al potere, tramite comuni interessi finanziari».