mercoledì 16 febbraio 2022

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 15 feb 2022

Focus
 
 
 



In breve

 
Donald Trump accusa Hillary Clinton di aver organizzato il Russiagate
 

 
La CIA sta nuovamente reclutando jihadisti contro la Siria
 

 
Beijing condivide l'analisi di Thierry Meyssan sulla crisi ucraina
 

 
L'amministrazione Biden si oppone alla declassificazione di un rapporto sulle macchine per il voto
 

 
I dati illegali della CIA
 

 
Da chi l'Indonesia ha comperato 36 aerei da combattimento?
 

 
Lo hijab vietato nelle scuole del Karnataka
 

 
La Danimarca cerca di avvicinarsi al Pentagono
 

 
Repubblica Ceca: il colonnello Kudelka recidivo contro la Russia
 

 
ASIO dichiara di aver ostacolato un'ingerenza straniera
 

 
Due film di guerra anti-USA in testa nei botteghini cinesi
 

 
Il processo per l'assassinio di Thomas Sankara
 

 
Il Cremlino smentisce l'interpretazione di Emmanuel Macron del viaggio diplomatico
 

 
Nuovo argomento USA contro la Cina
 

 
Solo tre Stati del Medio Oriente Allargato fedeli agli Stati Uniti
 

 
In Siria 140 navi da guerra russe
 

 
AP contesta l'accusa del dipartimento di Stato contro la Russia
 
Controversie
 
 

 
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EU 2030: IMPOSIZIONE CHIP CEREBRALE


Non c’è digitale senza chip‘: Annunciata la nuova legge europea sui chip.

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato una nuova legge europea sui chip.

“Abbiamo bisogno di alzare radicalmente il gioco dell’Europa sullo sviluppo, la produzione e l’uso di questa tecnologia chiave“, ha detto a The Davos Agenda.

L’atto permetterà di progredire in 5 aree chiave.

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un nuovo atto europeo sui chip in un discorso speciale a The Davos Agenda.

L’atto, che sarà proposto all’inizio di febbraio, mira ad aumentare la produzione di microchip in tutto il continente in risposta alla crescente domanda e a ridurre la dipendenza dai fornitori extraeuropei.

Il bisogno europeo di chip raddoppierà nel prossimo decennio“, ha spiegato von der Leyen. “Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di alzare radicalmente il gioco dell’Europa sullo sviluppo, la produzione e l’uso di questa tecnologia chiave“.

martedì 15 febbraio 2022

IN TUTTO IL MONDO LA CHIESA HA NASCOSTO CASI DI ABUSI SU MINORI. SERVE UN’INDAGINE ANCHE IN ITALIA.


Il rapporto pubblicato il 20 gennaio in Germania sui casi di pedofilia che si sono verificati nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga – e che accusa per sospetta copertura, tra gli altri, anche Joseph Ratzinger – non è certo il primo scandalo per abusi che vede coinvolta la Chiesa Cattolica. Dai primi anni 2000, infatti, l’istituzione clericale è stata oggetto di inchieste giornalistiche e giudiziarie che hanno svelato una realtà troppo a lungo celata dalle alte sfere ecclesiastiche.

Una delle prime e più importanti inchieste sull’insabbiamento da parte di vescovi e alti prelati di molestie e atti di pedofilia da parte del clero risale al 2001, quando il quotidiano The Boston Globe accusò il cardinale Bernard Francis Law di aver coperto molti casi di pedofilia avvenuti nelle parrocchie della sua diocesi. La Chiesa Cattolica fu quindi costretta a fronteggiare un problema che fino ad allora era riuscita a tenere nascosto, ma non lo fece certo nel migliore dei modi, se pensiamo che il cardinal Law fu sì rimosso dal suo incarico a Boston, ma venendo promosso e diventando arciprete a Roma in una delle quattro basiliche costantiniane, la chiesa di Santa Maria Maggiore, un luogo di enorme importanza simbolica per la cristianità cattolica. L’indagine del Boston Globe, però, ottenne il Premio Pulitzer e diede il via a numerose altre indagini su casi di abusi all’interno della Chiesa.

lunedì 14 febbraio 2022

L’accusa a Fauci: cosa fece con l’Aids (che sta replicando col Covid)



“Il dottor Fauci utilizza per il Covid lo stesso copione del terrore che ha usato negli anni ’80 per l’Aids”. A scagliare l’accusa di “procurato allarme” contro il numero uno dei virologi della Casa Bianca è stato, dal suo scranno, il senatore repubblicano Ron Johnson. Durante il suo intervento, visualizzato da oltre un milione e 700mila utenti su YouTube, Johnson ha paragonato il comportamento attuale del direttore del Niaid verso il Sars-Cov2 a quello da lui tenuto durante l’esplosione della “peste del secolo”: l’Hiv. L’8 dicembre, mostrando la gigantografia di un articolo di Fauci apparso sul Journal of American Medical Association, il senatore del Wisconsin ha dichiarato: “Vediamo cosa Fauci ha sostenuto nel maggio 1983. Io c’ero e conosco il legittimo stato di paura per lo scoppio dell’Aids all’epoca, ma i responsabili della salute pubblica non avrebbero dovuto alimentarla. Mentre è proprio quello che Fauci ha fatto”. Nell’articolo Fauci affermava che bastasse un contatto di routine ravvicinato, come avviene tra i famigliari, per contagiarsi. E aggiungeva che se fosse stato possibile trasmettere la malattia anche senza un contatto sessuale e di sangue, “l’impatto della sindrome poteva essere enorme”. Secondo Fauci, l’Aids si poteva diffondere nell’intera popolazione attraverso un semplice “contatto casuale”.

venerdì 11 febbraio 2022

Monaco di Baviera: in arrivo il rapporto sugli abusi. Ratzinger nella bufera


Ludovica Eugenio 40929 MONACO-ADISTA. Joseph Ratzinger, quando era vescovo di Monaco, non sapeva nulla del caso del prete pedofilo Peter H., attivo nella sua diocesi, quindi non è responsabile: lo afferma il suo segretario personale, mons. Georg Gänswein. Ma secondo gli esiti di un’inchiesta del settimanale tedesco Die Zeit (2/2022) la verità è un’altra: Ratzinger sapeva eccome, ma non ha fatto nulla. E poco o nulla hanno fatto i suoi successori a Monaco, compreso il card. Reinhard Marx: la parola definitiva verrà dalla ormai prossima pubblicazione (prevista per il 20 gennaio) dei risultati di un’indagine indipendente dello studio legale di Monaco Westpfahl Spilker Wastl, svolta con lo scopo di chiarire se gli arcivescovi di Monaco e Freising e i loro dipendenti tra il 1945 e il 2019 abbiano insabbiato casi di abusi sessuali, permettendo che gli autori continuassero indisturbati o trattato le vittime in modo non adeguato. L’indagine, voluta dall’attuale arcivescovo di Monaco card. Reinhard Marx, riguarda ovviamente anche quest’ultimo, così come il suo predecessore, il card. Friedrich Wetter, e il predecessore di questi, Joseph Ratzinger, a capo della diocesi dal 1977 al 1982. D’altronde, Marx nel giugno scorso aveva dato le dimissioni da vescovo – poi rifiutate da papa Francesco (v. Adista online, 4/6/21) – perché sapeva di non essere stato impeccabile nella gestione dei casi di abuso: intendeva «assumersi la corresponsabilità relativa alla catastrofe dell’abuso sessuale perpetrato dai rappresentanti della Chiesa negli ultimi decenni». Le indagini e le perizie degli ultimi dieci anni, dichiarava, «mi dimostrano costantemente che ci sono stati sia dei fallimenti a livello personale sia errori amministrativi, ma anche un fallimento istituzionale e “sistematico” ». Tutto sembrerebbe dargli ragione, e non è affatto escluso, come egli stesso ha anticipato accettando di continuare il suo mandato, che in futuro, non potendo più «svolgere questo servizio», possa decidere «per il bene della Chiesa e di presentare nuovamente le mie dimissioni» (v. Adista online 25/7/21). A giudicare dalle anticipazioni nell’inchiesta di Die Zeit, si sta preparando il prossimo terremoto nella Chiesa tedesca.