martedì 25 febbraio 2020

VOCE DELLE VOCI - LA NEWSLETTER 25 feb 2020

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LA NEWSLETTER DI MARTEDI' 25 FEBBRAIO

Tutta la verità sul Coronavirus dal virologo di fama internazionale Giulio Tarro

24 Febbraio 2020  di GIULIO TARRO

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ILDA BOCCASSINI / IL J’ACCUSE SUL TAROCCAMENTO DI SCARANTINO PER VIA D’AMELIO

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Stadio della Roma a Tor di Valle, l’affare continua a “bruciare”. A mettere benzina sul fuoco, poche ore fa, l’ex proprietario dei terreni, Gaetano Papalia, che li ha ceduti all’Eurnova di Luca Parnasi. Un contratto che Papalia chiede ora di annullare, perché il palazzinaro romano – a suo ...continua

“Fate presto”

25 Febbraio 2020  di Luciano Scateni
Nel groviglio di notizie, molte vere, non poche false, altre in  bilico tra verità, incompetenza, malafede, sciacallaggio, politicizzazione dell’evento Covid-19,  chi subisce il bombardamento a tappeto dei media finisce per affollare il popolo sempre più numeroso di soggetti vittime del panico ...continua

LUCA PARNASI / NON PAGA I TERRENI A PAPALIA. SALTA LA “TRATTATIVA”?

24 Febbraio 2020  di Cristiano Mais
  “Luca Parnasi è insolvente. Da un anno e mezzo non paga le rate mensili per l’acquisto dei terreni di Tor di Valle. Quindi l’affare con Radovan Vitek, tramite Unicredit, non si farà”. Scoppia come una bomba l’intervista rilasciata al Corriere dello Sport dal vecchio proprietario dei ...continua

AUTOSTRADE / IL J’ACCUSE DEL “PENTITO” CONTRO IL CAPO MANUTENZIONE

24 Febbraio 2020  di PAOLO SPIGA
Grossi guai in vista per l’ex capo delle manutenzioni di Autostrade per l’Italia, Michele Donferri Militelli. Si tratta del principale indagato dalla procura di Genova per la strage del ponte Morandi, licenziato da ASPI ad ottobre 2019, ad oltre un anno dalla tragedia. Ci hanno riflettuto in ...continua





STIGLITZ / LA SOCIETA’ CONTROLLI IL GOVERNO E L’ECONOMIA







lunedì 24 febbraio 2020

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 23 feb 2020

Rete Voltaire
Focus




In breve

 
La Francia, il Portogallo e gli strani passeggeri venezuelani
 

 
Siria, l'esercito russo in soccorso dei "colleghi" statunitensi
 

 
La NATO prepara il dispiegamento nel Medio Oriente Allargato
 

 
La Turchia e le manifestazioni in Libano
 
Controversie

 
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L’influenza stagionale uccide 1.000 volte più del coronavirus

Paul Craig Roberts Se il coronavirus si rivela grave, poiché al momento non sembra esserlo, molte economie potrebbero essere influenzate negativamente. La Cina è la fonte di molte parti fornite ai produttori di altri paesi e la Cina è la fonte dei prodotti finiti di molte aziende statunitensi come Apple. Se non è possibile effettuare spedizioni, le vendite e la produzione al di fuori della Cina ne risentono. Senza entrate, i dipendenti non possono essere pagati. A differenza della crisi finanziaria del 2008, si tratterebbe di una crisi di disoccupazione e di un fallimento delle grandi società manifatturiere e commerciali. Questo è il pericolo a cui il globalismo ci rende vulnerabili. Se le società statunitensi producessero negli Stati Uniti i prodotti che commercializzano negli Stati Uniti e nel mondo, un’epidemia in Cina influenzerebbe solo le loro vendite cinesi, non minaccerebbe i ricavi delle società. Le persone sconsiderate che hanno costruito il “globalismo” hanno trascurato che l’interdipendenza è pericolosa e può avere enormi conseguenze indesiderate. Con o senza un’epidemia, le forniture possono essere tagliate per una serie di motivi. Ad esempio, scioperi, instabilità politica, catastrofi naturali, sanzioni e altre ostilità come guerre e così via.
Chiaramente, questi pericoli per il sistema non sono giustificati dal minor costo del lavoro e dalle conseguenti plusvalenze per gli azionisti e bonus per i dirigenti aziendali. Solo l’uno per cento beneficia del globalismo. Il globalismo è stato costruito da persone motivate dall’avidità a breve termine. Nessuna delle promesse del globalismo è stata mantenuta: il globalismo è un errore enorme. Tuttavia, quasi ovunque i leader politici e gli economisti sono protettivi nei confronti del globalismo. Questo per quanto riguarda l’intelligenza umana. A questo punto, è difficile comprendere l’isteria sul coronavirus e le previsioni della pandemia globale. In Cina ci sono circa 24.000 infezioni e 500 morti in una popolazione di 1,3 miliardi di persone. Questa è una malattia insignificante. Rispetto alla normale influenza stagionale che infetta milioni di persone in tutto il mondo e uccide 600.000, il coronavirus finora non equivale a nulla. Le infezioni al di fuori della Cina sono minuscole e sembrano essere limitate ai cinesi. È difficile sapere con certezza, a causa della riluttanza a identificare le persone per razza. Eppure la Cina ha vaste aree in quarantena e i viaggi da e verso il paese sono limitati.
Nulla di simile a queste precauzioni è preso contro l’influenza stagionale. Finora questa stagione influenzale nei soli Stati Uniti 19 milioni di persone sono state ammalate, 180.000 ricoverate in ospedale e 10.000 sono morte. L’ultimo rapporto è che 16 persone negli Stati Uniti (forse tutti cinesi) hanno avuto il coronavirus, e nessuno è morto. Forse il coronavirus si sta appena scaldando e molto peggio deve arrivare. In tal caso, il Pil mondiale subirà un colpo. Le quarantene impediscono il lavoro. I prodotti e le parti finiti non possono essere realizzati e spediti. Le vendite non possono avvenire senza prodotti da vendere. Senza entrate le aziende non possono pagare dipendenti e altre spese. I redditi diminuiscono in tutto il mondo. Le aziende falliscono. Se scoppia una micidiale pandemia di coronavirus o di qualosa’altro e c’è una depressione mondiale, dovremmo essere molto chiari nella nostra mente che il globalismo ne sarà stata la causa. I paesi i cui governi sono così sconsiderati o corrotti da rendere le loro popolazioni vulnerabili a eventi dirompenti all’estero sono instabili dal punto di vista medico, economico, sociale e politico. La conseguenza del globalismo è l’instabilità mondiale.
(Paul Craig Roberts, “La conseguenza del globalismo è l’instabilità mondiale”, dal blog di Craig Roberts del 5 febbraio 2020).

www.libreidee.org

venerdì 21 febbraio 2020

Attilio Manca / “Suicidato” 16 Anni Fa. Quando La Verita’?


Ennesimo appello alle istituzioni di Angela Manca, la madre del giovane medico, Attilio, “suicidato” 16 anni fa a Viterbo.
Un giallo che la magistratura ha letteralmente insabbiato, archiviando il caso come quello di un suicidio.
Quando invece ci sono tutti gli elementi in grado di corroborare la pista dell’omicidio mafioso.
Il corpo di Attilio Manca venne ritrovato senza vita il 12 febbraio 2004, giorno di San Valentino, a Viterbo, con il viso tumefatto e due punture al braccio sinistro, a terra due siringhe sulle quali non è stata rinvenuta alcuna impronta. Nelle siringhe sono state trovate tracce di una miscela mortale a base di eroina.
La tesi del suicidio è stata subito contestata dai genitori del giovane urologo. Attilio era mancino: come avrebbe fatto quindi, tra le altre cose, ad iniettarsi il letale mix nel braccio sinistro?
Ma veniamo ai fatti concreti, mai tradottisi, però, in una vera e propria inchiesta giudiziaria. Manca è stato indicato da ben 5 collaboratori di giustizia come vittima di mafia.
Alcuni mesi prima della sua morte – o meglio, della sua uccisione – il superboss di Cosa nostra Bernardo Provenzano venne operato di prostata a Marsiglia. Ed Marsiglia si trovava, proprio in quei giorni, il giovane urologo.
Ad Attilio – racconta il pentito Carmelo D’Amico, ex capo dell’ala militare della mafia messinese – si era rivolto il capo-mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, Rosario Cattafi, chiedendogli di operare Provenzano, in seguito alle “sollecitazioni di un soggetto non precisato, appartenente ai carabinieri o ai servizi segreti”.
Così si scopre in alcuni fascicoli giudiziaria; e così trova un concreto motivo il depistaggio che di tutta evidenza ha permesso l’insabbiamento del caso.
Il viaggio a Marsiglia di Attilio Manca trova un altro riscontro attraverso le intercettazioni di un altro boss, Francesco Pastoia, che per anni aveva organizzato e gestito la latitanza di Provenzano. In quelle intercettazioni Pastoia rivelava che Provenzano era stato curato da un medico italiano lì a Marsiglia. Pochi giorni dopo quelle strategiche e illuminanti intercettazioni, Pastoia viene trovato impiccato nella sua cella.
Un altro suicidio, per gli investigatori.
Ed oggi Angela – che con il marito Gino Manca e l’altro figlio Gianluca chiedono da 16 anni che si indaghi finalmente per trovare killer e mandanti – urla disperata: “verità per mio figlio”.

giovedì 20 febbraio 2020

The D Daily is out! Edition of 20 febbraio 2020

The D Daily
:-) Think Different (-:
Published by
Gianfranco
20 febbraio 2020
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