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mercoledì 17 giugno 2020

L’isolamento è il più grande disastro politico della storia degli Stati Uniti?


“Le chiusure hanno lo scopo di condizionare le persone a obbedire senza domande. Una nazione di persone che si limitano a fare ciò che gli viene detto dagli “esperti” senza fare domande è una nazione matura per una discesa nella tirannia totale”.
-Ron Paul 

Donald Trump chiama i media “il nemico del popolo”, ma è molto peggio di così. I media sono una minaccia per la sicurezza nazionale. Basta guardare il modo in cui hanno gestito il coronavirus. La copertura isterica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ha terrorizzato la gente al punto che si è rinchiusa nelle proprie case infliggendo danni catastrofici all’economia. Quel disastro non sarebbe mai avvenuto se i media non avessero concentrato tutte le loro energie per spaventare a morte la gente. Ora il danno è fatto, milioni di persone hanno perso il lavoro, decine di migliaia di piccole e medie imprese stanno andando in bancarotta, e l’economia più grande del mondo è stata ridotta a una terra desolata e in fiamme. E cosa si è guadagnato? Niente. Guardate questo estratto di un articolo dell’economista Jack Ramsay:
“La portata e la rapidità della chiusura dell’economia reale negli Stati Uniti è senza precedenti. Anche durante la Grande Depressione degli anni Trenta, la contrazione dell’economia reale si è verificata per un periodo di diversi anni, non mesi…
…una volta che la contrazione dell’economia reale si accelera e si approfondisce, porta inevitabilmente ad inadempienze e fallimenti…. Le inadempienze e i fallimenti provocano poi una crisi finanziaria che si ripercuote sull’economia reale, causandone un ulteriore deterioramento. Le perdite di reddito delle imprese, delle famiglie e delle amministrazioni locali causano a loro volta un ulteriore declino. Una volta che iniziano gli effetti di feedback negativi all’interno dell’economia, poco importa se la crisi sanitaria viene presto attenuata. La dinamica economica è stata messa in moto. ….La Fed… può mettere a disposizione una massa di denaro gratuito e di prestiti a basso costo, ma le imprese e le famiglie possono essere riluttanti a prendere in prestito, preferendo accumulare il loro denaro e i prestiti. In altre parole, più profonda e veloce è la contrazione, più difficile e lenta è la ripresa” (“The Myth of V-Shape Economic Recovery“, Jack Rasmus)
Ogni settore dell’economia si sta contraendo e si sta riducendo rapidamente. I prezzi del petrolio sono crollati, l’attività in tutti i 50 stati sta crollando male, la fiducia delle imprese è ai minimi storici, la spesa personale continua a diminuire, la fiducia dei consumatori è in forte calo, il settore dei servizi è in calo, il traffico nei ristoranti, la produzione industriale, la produzione industriale, l’industria manifatturiera, i guadagni aziendali, gli investimenti aziendali, i consumi personali, i prestiti bancari, le importazioni-esportazioni; sono tutti in calo, in calo, in calo e in calo. Non c’è un barlume di luce da vedere da nessuna parte. L’economia è in caduta libera, mentre la gente rimane rintanata nelle proprie case pensando di fermare la diffusione di un virus mortale. Ma le serrate non fermano le infezioni, nella migliore delle ipotesi le rinviano a una data successiva, e anche questo è dubbio.
L’idea di isolare i membri sani della popolazione per contrastare la diffusione di un virus altamente contagioso è delirante. Non c’è alcun precedente storico in questa politica. Non c’è stato nessun isolamento durante l’influenza spagnola nel 1918 (quando morirono 50 milioni di persone), nessun isolamento durante l’influenza asiatica nel 1957, nessun isolamento durante l’influenza di Hong Kong nel 1969, nessun isolamento durante la SARS nel 2002, nessun isolamento durante l’influenza suina nel 2009, nessun isolamento durante l’epidemia di MERS nel 2012 e nessun isolamento durante l’epidemia di Ebola nel 2014.
Capito il quadro? Non c’è stato nessun isolamento, nessuna volta, MAI.
Ma basta chiedere a qualcuno dell’isolamento oggi e annuncerà con assoluta certezza: “È l’unico modo per sconfiggere questa cosa”. Giusto, chiudendosi in casa e aspettando che l’economia crolli, è così?
Tre punti che non vedrete mai trattati dai media mainstream:
  • Non ci sono precedenti storici per le chiusure
  • Non ci sono basi scientifiche per l’isolamento
  • Un certo numero di esperti di malattie infettive, come il professore svedese John Giesecke, ritiene che le restrizioni e le chiusure siano una politica sbagliata per contenere la diffusione del virus, politicamente pericolose e difficili da eliminare in futuro. Ecco cosa ha detto:
“Quando ora si comincia a guardare intorno alle misure che vengono prese dai diversi paesi, si scopre che pochissimi di essi hanno un brandello di prova [supporto] … chiusure di frontiere, chiusure di scuole, distanziamenti sociali – non c’è quasi nessuna scienza dietro la maggior parte di questi”.
Le chiusure non sono una politica basata sulla scienza. Sono un intruglio basato sulla fede che viene accettato come Sacra Scrittura dalla stragrande maggioranza degli americani che sono così terrorizzati dal virus che si sono lasciati ingannare da un media manipolativo e guidato dall’agenda che li ha convinti che andando in letargo mentre l’economia si disintegra stanno in qualche modo compiendo il proprio dovere civico. Ma si sbagliano. Il vero dovere civico è quello di impegnare le proprie capacità di pensiero critico, analizzare con scetticismo l’idiozia che il governo spaccia per politica sociale e resistere a quelle direttive che sono chiaramente distruttive per gli interessi del popolo americano e del Paese. Le chiusure soddisfano certamente questo criterio. Ecco un estratto dall’ultimo articolo di Pepe Escobar che aiuta a mettere le cose in prospettiva:
“La nozione di un confinamento obbligatorio generalizzato non è giustificata da alcuna giustificazione medica, né da ricerche epidemiologiche di punta, quando si tratta di combattere una pandemia. Tuttavia, questa è stata sancita come politica egemonica – con l’inevitabile corollario di innumerevoli masse sprofondate nella disoccupazione. Tutto ciò sulla base di modelli matematici deliranti e falliti, deliranti, del tipo dell’Imperial College, imposti da potenti gruppi di pressione che vanno dal World Economic Forum (WEF) alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Parliamo adesso del Dr. Richard Hatchett, un ex membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale durante la prima amministrazione di Bush Jr., che già nel 2001 raccomandava il confinamento obbligatorio di tutta la popolazione. Hatchett ora dirige la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), un’entità molto potente che coordina gli investimenti globali per i vaccini, e molto in sintonia con Big Pharma. Il CEPI è nato da un’idea del WEF in collaborazione con la Bill and Melinda Gates Foundation
Rumsfeld, guarda caso, era stato il presidente del gigante biotecnologico Gilead. Dopo l’11 settembre…, fu allora che venne concettualizzato il “confinamento obbligatorio generalizzato”, con Hatchett tra i protagonisti.
Per quanto si trattasse di un concetto militarizzato di spin-off della Big Pharma, non aveva nulla a che fare con la salute pubblica. Ciò che contava era la militarizzazione della società americana da adottare in risposta al bioterrorismo – all’epoca automaticamente attribuita a uno squallido e tecnologicamente carente al-Qaeda.
La versione attuale di questo progetto – siamo in “guerra” e ogni civile deve rimanere a casa – prende la forma di quella che Alexander Dugin ha definito una dittatura medico-militare“. (“How Biosecurity Is Enabling Digital Neo-Feudalism” Unz Review)
Quindi, non esistono una “giustificazione medica, o una ricerca epidemiologica di punta” a sostegno dell’isolamento. È tutto inventato di sana pianta. Le chiusure sono il risultato di una manipolazione politica (di una crisi sanitaria pubblica) volta a simulare la legge marziale. “Andate a casa e restate a casa”, questo è il messaggio non “Andate a casa e siate sani”. Questo non rientra affatto nei calcoli del governo.
Allora, per conto di chi sono stati imposti queste chiusure? Di certo non Trump, che voleva revocarle dal primo giorno. No, è il cast che lo circonda, come l’affabile dottor Anthony Fauci che si è appena presentato al Senato e li ha messi in guardia contro la revoca delle restrizioni troppo presto. I suoi avvertimenti assomigliavano molto a quelli del suo collega e forse benefattore Bill Gates, i cui tentacoli sono avvolti strettamente intorno alla rete sanitaria globale e che, secondo molti, usa le iniziative filantropiche come veicolo per far avanzare la propria maligna visione del futuro. Per quanto riguarda l’isolamento, lasciamo parlare Gates:
“In primo luogo, abbiamo bisogno di un approccio coerente a livello nazionale per la chiusura. Nonostante le sollecitazioni degli esperti di sanità pubblica, alcuni stati e contee non hanno chiuso completamente. In alcuni stati, le spiagge sono ancora aperte; in altri, i ristoranti servono ancora pasti seduti… 
I leader del Paese devono essere chiari: chiusura ovunque significa chiusura ovunque. Fino a quando i numeri dei casi non cominceranno a scendere in tutta l’America – il che potrebbe richiedere 10 settimane o più – nessuno può continuare a lavorare come al solito o allentare la chiusura. Qualsiasi confusione su questo punto non farà altro che prolungare il dolore economico, aumentare le probabilità che il virus ritorni, e causare più morti…
Per porre fine alla malattia, avremo bisogno di un vaccino sicuro ed efficace. Se facciamo tutto nel modo giusto, potremmo averne uno in meno di 18 mesi – probabilmente il vaccino più veloce che sia mai stato sviluppato. Ma creare un vaccino è solo metà della battaglia. Per proteggere gli americani e le persone in tutto il mondo, dovremo produrre miliardi di dosi”. (“Bill Gates: Ecco come recuperare il tempo perduto su covid-19”, Washington Post)
Eccone un altro da Gates, nel caso ci fossero dubbi sulle sue intenzioni:
“Una delle domande che mi vengono poste più spesso in questi giorni è quando il mondo potrà tornare a come erano le cose a dicembre, prima della pandemia del coronavirus. La mia risposta è sempre la stessa: quando avremo un farmaco quasi perfetto per curare il COVID-19, o quando quasi tutte le persone sul pianeta saranno state vaccinate contro il coronavirus”. (“Bill Gates – Gates Notes”)
Di cosa diavolo sta parlando? Gates non è un medico, uno scienziato, un epidemiologo o un funzionario eletto che stabilisce la politica. È un dilettante ricco che ha fatto miliardi dominando spietatamente l’industria del software. Questo è tutto. Questo fa di lui un esperto di malattie infettive? Questo gli dà il diritto di ordinare il blocco sommario di 328 milioni di americani? No, non lo fa, ma i tentacoli di Gates si estendono ai media (il che lo aiuta a plasmare l’opinione pubblica), come sottolinea questo estratto da un articolo di Lew Rockwell:
“La Gates Foundation concede sovvenzioni per centinaia di migliaia e spesso milioni di euro a organizzazioni mediatiche come NBCUniversal, Al Jazeera, BBC, Viacom (CBS) e Participant Media… .Sia Gates che la Gates Foundation sono azionisti importanti di Comcast, … così come …. MSNBC e NBC News … Nel 2009, il New York Times ha riferito che la Gates Foundation collaborava con aziende mediatiche per scrivere e plasmare storie per ‘incorporare’ i messaggi nei drammi di prima serata:”
“Essa [la Fondazione Gates] è meno conosciuta come un influenzatore dietro le quinte degli atteggiamenti del pubblico nei confronti di questi temi, contribuendo a plasmare le storie e a inserire messaggi nell’intrattenimento popolare come gli spettacoli televisivi ER, Law & Order: SVU e Private Practice…
“La sua enorme ricchezza e l’estensione delle principali società dei media sembrano esentare Gates dagli obblighi di divulgazione di routine. …. Gli vengono concesse interviste comode in Comcast-Vox senza rivelare che è uno dei principali investitori di Comcast. Poiché la sua partecipazione in società di media viene riciclata abbastanza volte, si presume che non meriti di essere menzionata”. (“Bill Gates, HR666666, Remdesivir, Morti in Italia”, Lew Rockwell)
Bill Gates ha contatti critici in tutto lo spettro dei media, dell’assistenza sanitaria globale e della politica. Se vuole che le sue opinioni siano ampiamente diffuse, non deve far altro che dirlo. Detto questo, non sapremo mai se le misure di blocco sono state una sua idea, ma ha certamente il potere di farle realizzare, se lo desidera. E per coloro che rimangono scettici su questo punto, considerate queste parole di avvertimento tratte dall’eccellente serie di video in tre parti di James Corbett su Microsoft, intitolata “Bill Gates and the Population Control Grid”:
“L’acquisizione della salute pubblica che abbiamo documentato in How Bill Gates Monopolized Global Health e la spinta notevolmente sfacciata a vaccinare tutti gli abitanti del pianeta che abbiamo documentato nel Piano di Bill Gates per vaccinare il mondo non era, alla base, una questione di soldi.
L’inimmaginabile ricchezza che Gates ha accumulato viene ora utilizzata per acquisire qualcosa di molto più utile: il controllo. Controllo non solo degli organismi sanitari globali che possono coordinare un programma di vaccinazione mondiale, o dei governi che manderanno avanti una campagna senza precedenti, ma controllo sulla popolazione globale stessa”. (James Corbett, The-Off-Guardian)
L’isolamento è tutta una questione di potere; potere politico nudo e crudo nelle mani di oligarchi non eletti e irresponsabili “filantropi” che sono determinati a salvare l’umanità, che ci piaccia o meno.
Che Dio ci aiuti.
Fonte: www.unz.com
Traduzione pro-bono di Arrigo de Angeli

venerdì 12 giugno 2020

Microchip Per Tutti / La Nuova “Democrazia” Di Bill Gates & C.


Saremo tutti microchippati?
Tanti robottini senza più un grammo di sale in zucca?
Un esercito di burattini che agiscono solo per impulso del chicco di riso elettronico sottopelle?
La prospettiva è più vicina che mai, visto quanto sta progettando un’azienda svedese, Biohax, che in perfetto gemellaggio e sintonia con le “idee” di Bill Gates & C. sta producendo microchip a tutto spiano.
Ha cominciato a distribuirli già in Germania ed in Svezia e ora attende il nullaosta dal nostro ministero per la Salute.
A quanto pare, però, alcune decine di microchip – a questo punto di tutta evidenza illegali – sarebbero già stati impiantati ad alcune persone, con la compiacenza di un centro medico nostrano.
Perché mai accelerare, in modo clandestino, tale prassi, già di per sé molto discutibile?
Al ministro Roberto Speranza la risposta. Ed alla magistratura l’accertamento delle responsabilità.
Il rappresentante di Biohax ItaliaEric Larsen, ha in programma di impiantare a brevissimo 2500 – 3000 microchip, distribuiti tra Roma e Milano.
Ha già preso contatti operativi con Vodafone e Paypal per attivare la “macchina” operativa e poter quindi procedere ad una adozione di massa. A questo punto: adozione libera o forzata?
Da tener presente che l’ex numero uno di VodafoneVittorio Colao, è oggi al vertice della task force governativa per gestire la fase due post Covid-19.
Conflitto d’interessi in vista?
Attraverso il microchip potremo fare di tutto: prenotazioni e soprattutto pagamenti d’ogni tipo, proprio come è nei programmi del neo filantropo-miliardario che ha deciso di governare il pianeta, Bill Gates, a bordo della Fondazione creata con la moglie Melinda. E anche a bordo di quella “criptovaluta digitale” che controllerà le transazioni a livello mondiale.
Descrive l’ormai prossimo futuro Jowan Osterlund, uno degli sviluppatori della tecnologia griffata Biohax International: “Si tratta semplicemente di eliminare il bisogno di portarsi dietro il portafogli, il portachiavi, tutti questi elementi scollegati che creano solo rischi: se li perdiamo, perdiamo la nostra identità”.
Che invece decidiamo di consegnare – infiocchettata di tutto punto – ad un “Sistema” di controllo a noi del tutto ignoto ed estraneo!
Secondo Osterlund, Biohax sta lavorando per fare in modo che nel microchip siano contenute tutte le informazioni circa la salute di una persona. Attraverso di esso, infatti, è possibile conoscere le condizioni di salute di un individuo in tempo reale e persino di somministrare vaccini in formato digitale, come sta già avvenendo in Texas, dove sono stati utilizzati homeless (i senza tetto) come cavie!
Ai confini della realtà.
L’Unione Europea è pronta a genuflettersi davanti al mondo prospettato da Bill Gates and Friends, come in questo caso Biohax. Tanto che il vicepresidente della Commissione Ue Dombrowskis ha appena raccomandato caldamente l’utilizzo di pagamenti digitali senza alcun contatto fisico.
Solo un consiglio?

giovedì 4 giugno 2020

Un Giorno con l’affascinante, fastidioso e triste David Icke. Non posso credere che questo sia l’uomo che lo UK Establishment teme.


David Icke mi ha invitata a casa sua. È stato strano. È stato meraviglioso e preoccupante. Ma bannarlo per le sue teorie squinternate sul 5G e il coronavirus non lo fermerà. In realtà, lo farà solo arrabbiare.
“David sta per pubblicare un video per criticare la gestione della censura da parte di RT.”
Il messaggio, proveniente dal figlio di Icke, è arrivato un paio di settimane dopo una bellissima gita all’isola di Wight, dove avevo trascorso la giornata ad intervistare David Icke. Questa mia intuizione non autorizzata era nata mentre il mio editore era in vacanza e noi eravamo a corto di contenuti e idee. All’epoca ero il volto di un segmento di notizie satiriche per RT, e volevamo fare alcune interviste più creative e più lunghe. Quando ho contattato Icke, sono stata sorpresa di sapere che aveva visto alcuni dei miei video per RT e che sarebbe stato felice di invitarmi.
Così sono partita assieme a due cameraman abbastanza grandi da ricordare i giorni calcistici di Icke e quell’intervista di Wogan e l’umiliazione nazionale che ne seguì. Negli ultimi anni, Icke ha tenuto conferenze sold-out in tutto il mondo, realizzando video per i social media e scrivendo libri su libri con le sue teorie su tutto, dalla rete segreta che controlla ogni nostro passaggio ai pericoli dei vaccini (lì non ci sono pericoli, a proposito) … e, naturalmente, le lucertole che controllano il mondo (Tony Blair è uno di loro … a quanto pare).
David Icke è accogliente. Ci ha mostrato con grande entusiasmo il suo compatto appartamento sull’Isola di Wight. C’era un DVD del film Matrix accanto alla sua televisione, ha detto di averlo rivisto l’altra sera. David Icke è ospitale. Ha terminato il tour nel suo piccolo studio, dove scrive le sue miriadi di libri autopubblicati e sviluppa le sue “teorie”. Ma David Icke parla in modo assoluto. Va bene, perché per un po’ è innegabilmente divertente. Come studio del personaggio, è affascinante. Un mix tra Alan Partridge, una sorta di leader di culto … e Nigel, l’amico di pub di tuo padre.
Il Figlio di Dio parla. Un sacco.
Ci sediamo per un’intervista ed è qui che le cose si fanno difficili. David parla molto. Le sue riflessioni saltano da un argomento all’altro, perché tutto è collegato, hai presente? Ama il suono della sua stessa voce. Siamo stati tutti ingannati. “Loro” non vogliono che tu sappia della ragnatela … le solite cose. Puoi cercarlo online.
Tranne che invece non puoi o comunque non così facilmente. Perché la scorsa settimana Facebook ha eliminato la pagina di Icke. Aveva centinaia di migliaia di iscritti. Ma va bene, perché tu (insieme ai suoi 900 mila followers ) puoi guardare la sua reazione all’eliminazione della pagina Facebook sul suo canale YouTube. Oh aspetta, no. Non puoi. Perché anche YouTube ha eliminato il suo canale.
Le ditte tecnologiche hanno preso una posizione dura con i teorici della cospirazione che parlano durante la pandemia. I messaggi di Icke, secondo cui esiste un legame tra il 5G e il coronavirus, o che il coronavirus è una bufala per controllare la popolazione e renderla più dipendente dallo stato, rientrano in quella categoria. Visibilmente, l’assurdo Icke, in chat è pericoloso.
Il bannaggio di Icke è stato accolto con favore dal CCDH, che lo accusa di antisemitismo e razzismo (ci sono prove a sostegno di questo). Ma più in generale, c’è un disagio per la crescente censura online. I capi di diversi gruppi per i diritti civili hanno scritto su YouTube all’inizio di questo mese lamentandosi di “severe restrizioni alla condivisione delle informazioni”.
Sull’Isola di Wight, durante la nostra intervista, Icke continua a tornare alla sua famosa apparizione da Wogan, quando si è proclamato figlio di Dio sulla TV britannica nel 1991. Quello era il suo punto zero, la gente lo indicava e rideva strada. Oggi, dice, la gente si ferma e gli dice quanto lo amano. “Veramente?” Mi domandi. Parlando di celebrità, questa è piuttosto di nicchia. Un personaggio eccentrico, certo. Oltre ogni modo famoso e pericoloso? Non proprio.
Vaccinato dalla realtà?
Poco dopo camminiamo verso il lungomare e siamo fermati da un uomo intorno ai venti, trent’anni. Sembra … normale. Indossa un cappello, sfoggia alcuni tatuaggi e tiene in braccio un bambino. La mamma nascosta dietro loro.
“Ciao David. Vorrei solo dirti quanto ti amo. ” “Perché lo ami?” Chiedo. “Sono solo le cose che dice, mi hanno fatto impazzire, il mio modo di guardare il mondo è completamente trasformato.” “Credi a tutto?” Ho sondato ulteriormente. “No, non tutto, ma alcuni pezzi sì …” la sua voce si spegne. David afferra la manina rotondetta del bambino. “E chi è questo ragazzino?” “Questo è Kenny.” Ci salutiamo e ci dirigiamo verso l’appartamento di David. “Oh, David!” il tizio chiama di nuovo mentre torniamo indietro. Lui sorride e tiene Kenny con orgoglio con una mano sul petto. L’altra mano sta indicando il bambino. “Non è vaccinato!”
Quello è stato il momento clou. Quando ho visto il lato sinistro delll’ “innocuo eccentrico” Icke, dietro le sue congetture. Sono fiducioso che Icke creda di fare la cosa giusta e che desideri solo il meglio per quelli che lo circondano. Ma questo giustifica l’irresponsabilità di sostenere pratiche palesemente pericolose, come non vaccinare i tuoi figli?
Abbiamo passato molto tempo con le pubblicazioni e lavorato sui soliti video solo per sfornare ciò che andava in priorità. Altre cose continuavano a mettersi in mezzo. Non sembrava giusto ma non c’era fretta. E poi blam! Il messaggio del figlio di Icke. Se non pubblichi presto il video, dice, accuseremo RT di censura. A quel punto, nessuno in Direzione aveva nemmeno visto il pezzo. Ecco perché è stato così comico. Allo stesso tempo ci racconta il pensiero degli Icke (è un’azienda di famiglia). Anche RT è ora parte della cospirazione tradizionale contro Icke.
Dopo aver subito questa pressione, mi sono sentita meno incline a finire il pezzo, che alla fine ha perso la sua lucentezza.
Nutrire la bestia
Icke è stato intervistato su Talk Radio ed era stato su London Live, ma nessuno di quei canali si avvicina al livello di vetriolo come RT. Qualcosa mi ha detto che pubblicare un’intervista (per quanto stravagante) con un teorico della cospirazione, in un’intervista sfumata in cui non discuto su ogni suo punto ma gli permetto di raccontare apertamente, nel tentativo di essere Louis Theroux al femminile, potrebbe portare me e il canale ad avere un sacco di guai. I media lo adorerebbero.
Questo è esattamente ciò che è accaduto a un canale televisivo poco guardato chiamato London Live, che appartiene al proprietario di Evening Standard Evgeny Lebedev. Ha avuto un biasimo dal regolatore dei media britannico Ofcom per aver trasmesso una lunga intervista con Icke. Ofcom ha dichiarato che la decisione di London Live di trasmettere l’intervista a Icke “ha avuto il potenziale di causare danni significativi agli spettatori” durante la pandemia perché i suoi punti di vista non sono stati sufficientemente contestati dall’host.
Aspetta un secondo. Sicuramente non viviamo in una società in cui le affermazioni sono prese per buone. Altrimenti ai politici sarebbe vietato dire la metà delle cose che dicono, o le persone non sarebbero in grado di scrivere stupidaggini sui loro profili di app per appuntamenti, o l’industria della bellezza non affermerebbe che le creme possono rimuovere le rughe. E nonostante questo, alcune dichiarazioni molto più stravaganti di Icke, sarebbero abbastanza pericolose da imbavagliarlo?
Brian Rose, il presentatore di London Live che è pazzo di Icke, sta pubblicizzando a lettere maiuscole il suo (rinvigorito) stato di reietto trasmettendo nuove interviste con Icke su qualcosa che sta chiamando Digital Freedom Platform. Sembra esserci molto interesse.
Ho seguito la formazione Ofcom e capisco la necessità di un equilibrio. Le interviste di London Live (ce ne sono diverse con Icke e hanno ottenuto milioni di visualizzazioni su YouTube prima che fossero rimosse) non tentano nemmeno di contestare le sue opinioni. Ma anche per un giornalista più interrogativo, quando ti trovi di fronte a qualcuno di livello superiore come Icke, che crede che la realtà sia un arazzo simulato di bugie controllato da un gruppo di anfibi d’élite, è difficile sapere da dove cominciare. In effetti, più Icke parla (e parla MOLTO), più senti che gli stai dando la corda con cui appenderanno le sue fantasmagoriche discussioni.
Ma tutto ciò non ha senso. Se c’è qualcosa che ho imparato da Icke dal nostro (francamente delizioso) giorno insieme, è che vietarlo lo nutrirà soltanto. Proprio come quando l’Australia non gli ha concesso un visto. O i locali si rifiutano di ospitare i suoi discorsi. Alimenterà le sue teorie, rivendicando la cospirazione del “LORO devono impedirmi di dirti la verità”, alimenterà il suo senso di importanza personale, perché è il prescelto, dotato di tutta questa conoscenza e, alla fine, nutrirò la sua popolarità.
Perché diciamocelo, la gente ama una buona cospirazione.
Di Polly Boiko, Senior Editor con sede a Londra. Prima di allora è stata il volto del progetto satirico online ICYMI, e ha riferito di eventi importanti come corrispondente del Regno Unito per RT International. Seguila su Twitter @polly_boiko
Fonte: www.rt.com
Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di Francesca

martedì 2 giugno 2020

Vaccini e falsi profeti: Bob Dylan contro la mafia del Covid

False Prophet Il diavolo non veste Prada: di questi tempi va in giro con in mano una siringa mortale, truccata da regalo, che puzza di vaccino lontano un miglio. Sembra dedicato al Demiurgo degli gnostici – il Dio Straniero dei catari – l’ultimo guanto di sfida (il terzo, in poche settimane) lanciato dallo stupefacente Bob Dylan, 79 anni a fine maggio. Un blues lento e accidentato, scandito da chitarre sulfuree, tra Muddy Waters e Tom Waits, e presentato da un’icona inequivocabile: uno spettro vestito a festa, da banditore ottocentesco. Il riferimento dell’immagine – trasmessa via web nella notte tra il 7 e l’8 maggio, per accompagnare l’ennesimo, esplosivo brano inedito, “False Prophet” – è all’Uomo Ombra, «il personaggio misterioso creato da Walter Gibson, dal 1931 protagonista di “The Shadow”, il primo magazine pulp interamente dedicato a un singolo “character hero” e progenitore di giustizieri, cupi e solitari, come Batman», annota Valeria Rusconi su “Repubblica“. Ma se lo spettro tenebroso di Gibson impugna una pistola, quello di Dylan – che a sua volta ha sottobraccio un pacco-dono – brandisce una siringa, nientemeno. «A chi sta pensando, Bob Dylan? Qual è il dono che porta la morte?».
Per intuirlo basta guardarsi attorno, tra i cimiteri del Covid-19 e le ombre che si allungano, giorno per giorno, sull’incerta origine della pandemia e sulle altrettanto opache manovre per specularvi sopra, come racconta la guerra politica fra Trump e l’Oms “cinese”, il guru Anthony Fauci, il presunto “falso profeta” Bill Gates e i suoi seguaci diffusi ovunque. E’ il coronavirus – o meglio, il clan che lo starebbe “sovragestendo” – l’obiettivo del grande cantautore americano, Premio Nobel per la Letteratura, che il 27 marzo ha sparato wordlwide il capolavoro “Murder Must Foul”, struggente ballad che rievoca l’omicidio di John Kennedy. Il brano lascia spazio a un’accusa velata: il sospetto che, dietro al superpotere che sta cercando di impossessarsi del pianeta sottoponendolo alla “dittatura sanitaria”, vi siano gli eredi dell’esclusivo club oligarchico che nel 1963 fece assassinare il presidente della New Frontier, reclutando la mafia di Chicago sotto la supervisione della Cia e dell’Fbi, con il placet di Lyndon Johnson, Richard Nixon e George Bush.
E’ il potere nero, golpista, che avrebbe imposto il neoliberismo a mano armata con il colpo di Stato in Cile che rovesciò e uccise Salvador Allende l’11 settembre del 1973. Lo stesso Deep State che poi, trent’anni dopo – in un altro 11 settembre – avrebbe terremotato il pianeta, abbattendo le Torri Gemelle per imporre il terrore “islamista”, da Al-Qaeda fino all’Isis. Esauriti i mostri creati in laboratorio deformando l’Islam, ora saremmo di fronte all’ennesimo esperimento di dominio, sempre fabbricato in vitro, ma in altri laboratori: un mostro fondato sul terrore sanitario. Vaneggiamenti? Tutt’altro, sostiene Gioele Magaldi, autore del bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014). La tesi: una cupola mondiale di superlogge – dalla “Three Eyes” di Kissinger alla “Hathor Pentalpha” dei Bush – ha strapazzato il mondo, per piegarlo ai suoi voleri: dal manifesto “The crisi of Anthony Fauci e Bill Gatesdemocracy” del 1975 (Commissione Trilaterale) al neoliberismo-canaglia, quello che oggi – nella gabbia Ue – impedisce all’Italia persino di difendersi, finanziariamente, dalla catastrofe Covid. Ma che c’entra, Bob Dylan?
«C’entra eccome», sostiene Magaldi, che un mese fa è stato autorizzato a comunicare ufficialmente la notizia: l’autore di “Blowin’ in the wind”, «da sempre massone ultra-progressista», fa parte del circuito massonico internazionale che si sta opponendo, con ogni mezzo, al “tentativo di golpe” che ritiene sia in corso: il brutale sequestro di miliardi di persone, terrorizzate da un virus misterioso e sottoposte al coprifuoco da parte di governi che hanno prontamente sospeso libertà e democrazia, obbedendo a oscuri tecno-scienziati. Peggio: l’alleanza massonico-progressista (di cui Dylan è parte) sospetta che sia all’opera lo stesso potere che assassinò Kennedy a Dallas nel ‘63. Ecco perché il menestrello di Duluth è uscito allo scoperto. Conferma Magaldi: «Bob Dylan è sceso in campo ufficialmente: si sente un soldato, deciso a combattere a viso aperto».
Senza questa chiave di lettura, agli esegeti della dirompente tripletta scodellata da Dylan in poco più di un mese (”Murder Most Foul”, “I Contain Multitudes” e ora “False Prophet”) non restano che considerazioni preliminari: «Rimaniamo qui, stupiti, ancora incantati, brancolanti nel buio, cercando in un disco i segreti del nostro tempo», scrive sempre Valeria Rusconi nel suo bellissimo articolo su “Repubblica”. Le fa eco Federico Vacalebre sul “Mattino” di Napoli: «L’uomo che contiene moltitudini è tornato, non resta che aspettare il 19 giugno: non sono solo canzonette». Attenti alla data: è la vigilia del solstizio d’estate il giorno prescelto per l’uscita ufficiale del doppio album “Rough and Rowdy Ways”, che ricalca l’omonima opera pubblicata nel lontano 1926 da Jimmie Rodgers, una delle fonti d’ispirazione di Dylan. Quelle “maniere ruvide e turbolente” L'iconografia che accompagna la nuova opera di Dylanconterranno quindi la trilogia uscita per ora a rate, in queste settimane, con le anticipazioni sui social a cui la stampa ha dato il massimo risalto, interrogandosi sull’improvvisa loquacità del grande artista americano, il cui ultimo album originale, “Tempest”, risale al 2012.
Meglio tenere gli occhi aperti, annota anche “Rai News“, visto che il funereo “False Prophet” arriva appena dopo la pubblicazione di “I Contain Multitudes”, dove la voce di Dylan, a partire dalla citazione di “Foglie d’erba” di Walt Whitman, canta delle proprie infinite sfaccettature nel suo consueto modo spiazzante («Sono come Anna Frank, come Indiana Jones, e come quei cattivi ragazzi inglesi, i Rolling Stones»). A loro volta, le “moltitudini” anticipate il 17 aprile sono il sequel, intimistico, dell’orazione commossa per Jfk, «dedicata all’America e alla sua musica – dice sempre “Rai News” – a partire dal trauma collettivo dell’assassinio di Kennedy a Dallas». Adesso siamo all’atto terzo, il “falso profeta”, che prelude a un disco la cui tempistica – un attimo prima della “resurrezione” stagionale del sole – fa pensare alle previsioni degli astrologi, secondo cui siamo tuttora immersi in un’altra vigilia, di tipo cosmico: questa immane tribolazione, calcolano, cesserà fra tre anni e mezzo, visto che il 2024 segnerà un passaggio d’epoca paragonabile a quello che tenne a battesimo la Rivoluzione Francese e quella americana, dando corso a 200 anni di vertiginosi progressi sociali, le grandi conquiste da cui è nata la modernità democratica.
Niente di casuale, probabilmente, se Dylan – la cui cifra iniziatica è stata definitivamente svelata – ha abituato l’immenso popolo dei suoi fan (decine di milioni di dischi venduti) al gusto per i simboli, nel gioco di specchi della tradizione esoterica. Bibbia e stelle, tarocchi, mitologia e archetipi: il materiale perfetto di chi ama parlare per enigmi. Stavolta però le parole si fanno anche esplicite, sia pure sempre attraverso il raffinato doppio fondo della poetica dylaniana: «Ciao straniero, un lungo addio. Hai governato la Terra, ma l’ho fatto anch’io». Riecheggia il Dio Straniero, il Demiurgo gnostico responsabile della creazione “dannata” della materia. «Hai perso il tuo mulo», lo sfotte Dylan: fulmineo rimando all’animale-totem dei Vangeli (l’avvento di Cristo a Gerusalemme, in sella un asinello) e più ancora a Genesi 49, il passo biblico in cui i Rosa+Croce individuano la sacralità dell’investitura regale di Giuda, che «lega alla vite il suo asinello». Giuda, il cui discendente Davide («il Re che suona Kennedyl’arpa») lampeggia tra i versi di “Murder Most Foul”, in cui è Kennedy a indossare i panni del nuovo “re di giustizia” davidico, «secondo a nessuno».
Stesso verso, identico, anche in “False Prophet”: «Second to none», si autodefinisce lo spettro vendicatore dell’ultima scorribanda di Dylan, che sfida il Demiurgo: «Hai un cervello avvelenato», gli dice, introducendo una categoria – il veleno – più che mai attuale, nel mondo devastato dal coronavirus e insidiato dalle troppe voci sui vaccini inaffidabili (come quelle rilanciate da Robert Kennedy, figlio di Bob, in prima linea nella battaglia contro l’ipervaccinista Bill Gates). «Ti sposerò a una palla al piede», gli promette Dylan in versione templare, con un’evidente allusione a San Bernardo: incatenare il diavolo è proprio la specialità – nell’iconografia antica – dell’ispiratore dell’Ordine del Tempio. Quello di San Bernardo è un diavolo terreno: ciascuno deve riconoscerlo come parte di sé, per poterlo tenere a bada. Diverso il demone (gnostico, creatore) duramente contestato dall’altro uomo-simbolo della cristianità medievale ora richiamato in servizio da Dylan: il Sant’Agostino della città celeste: «Povero diavolo, alza lo sguardo se vuoi: la città di Dio è lì sulla collina».
Versi urlanti, mutuati dalla teologia dualistica ereticale: «So come è successo, l’ho visto cominciare: ho aperto il mio cuore al mondo e il mondo è entrato». Lo zampino del “diavolo” nella creazione, la Terra come regno provvisorio delle tenebre (Ahriman, per la cosmogonia di Zoroastro) sembra comparire già – sotto mentite spoglie – nell’incipit del brano: il verso «ciao, Mary Lou», omaggio apparente al country-western, accoppia due opposti, Maria (la Madonna) e Lucifero. Insieme a «miss Pearl», Mary Lou è una guida per il viaggio dantesco negli inferi, evocato in una strofa dedicata al “principe ribelle”: «Nessuna stella nel cielo brilla più di te», ammette lo spettro, pensando al mitico occhio del grande eversore, la pietra preziosa («miss Pearl»?) contro cui però si schiera in modo categorico: «Sono nemico del conflitto», della divisione (da diaballo, dividere: l’etimologia greca del vocabolo “diavolo”). E attenzione: «Sono il nemico del tradimento», altro riferimento alla fine di Lucifero nell'arte, rappresentato da Guillaume GeefsKennedy, tradito dal suo stesso establishment. L’uomo che cerca «il Santo Graal in tutto il mondo», e che ha «scalato montagne di spade a piedi nudi» (omaggio alla spiritualità orientale), ora va per le spicce: «Sono qui apposta per portare vendetta sulla testa di qualcuno».
E’ il “soldato Dylan”, a parlare: e il diavolo che inquadra nel mirino è quello che sta dilagando, oggi, in tutto il pianeta. Un diavolo terreno, molto politico e non così antico, se contro di lui si abbatterà la vendetta dello spettro che intende fare giustizia, dopo oltre mezzo secolo, dell’infame sorte inflitta a John Kennedy. «Non mi conosci», dice l’Uomo Ombra, «non indovineresti mai: non ho niente ha che fare con quello che potrebbe suggerire il mio aspetto spettrale». A scanso di equivoci, assicura: «Non sono un falso profeta». E se qualcuno pensasse ai deliri del satanismo, sconcertante piaga attribuita persino a una parte insospettabile dello star-system, l’ossuto giustiziere precisa: «No, non sono la sposa di nessuno». Un rimando diretto a Iside-Hathor, patrona dei supermassonici terroristi in doppioppetto? Nel brano “I Contain Multitudes”, alludendo ai massoni ribelli che diedero origine alla leggendaria pirateria caraibica, Dylan annunciava: «Porto quattro pistole e due lunghi coltelli». Ora parla attraverso il profeta-fantasma, che falso profeta non è: «Non riesco a ricordare quando sono nato, e ho dimenticato quando sono morto».
Sottotraccia, l’esoterista Dylan maneggia numeri: «Play numer 9, play number 6», invitava in “Murder Most Foul”, invocando la simbolizzazione dell’armonia universale. E ora, il suo “False Prophet” – così torvo e scuro – sfodera addirittura il 4, emblema della forza radiante dell’amore che la tradizione iniziatica attribuisce al quadrato. Le strofe sono dieci, ma raggruppate in quattro blocchi separati da tre intervalli: quattro più tre, cioè sette – ovvero otto, come direbbe il simbologo Michele Proclamato, che in tanti libri ha declinato quella che chiama “legge dell’Ottava”, cifra nascosta del segreto della vita. Con una Bob Dylanclausola: l’8, mai esplicitato, corrisponde al virtuale salto dimensionale, “quantico”, che ciascuno può compiere, a patto di scegliere l’amore. Coincidenze, ghirigori intellettuali? Non oggi, probabilmente, se un super-taciturno come Dylan si scomoda in modo così palese, proprio in tempi di coronavirus.
«State al riparo, e che Dio sia con voi», scrisse a fine marzo, sul suo sito, presentando l’alluvione poetica di “Murder Most Foul”, monumentale capolavoro in morte di John Kennedy e della speranza assassinata: il più empio dei delitti, capace di raggelare il mondo nella morsa della paura. Ci stanno riprovando? Sì, sembra dire il grande attore travestito da profeta. Ma stavolta, aggiunge, non la spunteranno. «Ciao, straniero», si congeda lo spettro, sicuro della vittoria: «Un lungo addio: hai governato la Terra, ma l’ho fatto anch’io». Come dire: pur in mezzo a questi orrori, a questo nuovo oceano di sofferenze, sappiate che un lunghissimo ciclo doloroso sta per chiudersi. E’ questo, probabilmente, l’ultimo messaggio del profeta di Duluth, il poeta-soldato. Ma ci sarà da ballare parecchio: forse, la battaglia finale è appena cominciata. E a proposito: non aprite la porta a chi si presenta con un pacco regalo, se nell’altra mano impugna una siringa.
(Giorgio Cattaneo, 10 maggio 2020).
L’autore della storica rivelazione sull’identità massonica di Bob Dylan, Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, appartiene lui stesso al circuito sovranazionale della massoneria progressista: già “venerabile” della loggia romana Monte Sion del Goi, poi iniziato alla superloggia “Thomas Paine”, è oggi Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, network italiano facente parte della rete massonica progressista sovranazionale.

venerdì 29 maggio 2020

Raccolta Ue Per Il Vaccino / Bill Gates Dirige L’Orchestra


Pledging Conference” organizzata dalla Commissione Europea per raccogliere i fondi necessari a finanziare la ricerca del vaccino anti covid-19, almeno 7 miliardi e mezzo subito.
Gran direttore d’orchestra Bill Gates, al quale fanno capo tutte le guest stars internazionali radunate in maxi videoconferenza per l’occasione: Wellcome Trust, Gavi, Cepi, Global Preparedness Monitoring Board oltre, of course, alla Bill and Melinda Foundation.

Una mezzoretta di conversazione è servita al magnate-filantropo fondatore di Microsoft per impartire la “lesson” al nostro premier Giuseppe Conte, al quale ha espresso il suo apprezzamento per l’eccellenza della ricerca nel nostro Paese. Un vivo ringraziamento anche per le centinaia di milioni di euro (a quanto pare 130-140 milioni) da noi elargite a favore delle sue Fondazioni: incredibile ma vero, in tempi di profonda crisi economica e dei drammi quotidiani vissuti dalle nostre parti.
Ha anche rammentato, Gates, che “l’Italia dovrà fornire adeguata tutela ai Paesi in via di sviluppo che dovessero risultare colpiti dalla pandemia”.
E proprio l’Italia avrà la presidenza del G20 per il 2021.
In un documento sottoscritto da tutti i partner Ue, viene sottolineato che “ogni euro raccolto sarà convogliato soprattutto tramite organizzazioni mondiali riconosciute come Cepi, Gavi, Alleanza per il Vaccino, Fondo Monetario Internazionale, Unitaid, per lo sviluppo e la distribuzione il più rapidamente possibile e a più persone, di strumenti diagnostici, terapie e vaccini che aiuteranno il mondo a superare la pandemia. Se riusciremo a sviluppare un vaccino – viene ribadito – del mondo per il mondo, questo vaccino sarà un bene pubblico mondiale unico del 21° secolo. Insieme ai nostri partner, ci impegniamo a renderlo disponibile e accessibile a tutti”.
Siamo in trepida attesa di altre “lessons” del magnate-filantropo

giovedì 28 maggio 2020

Si sveglia anche il Washington Times: il Covid-19 è una mega truffa


Marcello Pamio
Le cose si stanno muovendo o qualcuno corre ai ripari...
Il 28 aprile il “New York Times” se ne esce con un lungo reportage sul caso della Svezia.
Il paese scandinavo infatti dopo essere stato criticato per oltre un mese si prende la sua rivincita.
Numeri alla mano il governo svedese è quello che ha avuto ragione in Europa. A Stoccolma, con il doppio della densità di Roma, era tutto aperto: cinema, ristoranti, barbieri, scuole, palestre.
Gli svedesi insomma hanno continuato a vivere normalmente.
Il medesimo giorno il “Washington Times” pubblica addirittura un paio di articoli incredibili sul coronavirus. In pratica il Covid-19 sarebbe una delle più grandi truffe della storia: una truffa perpetrata dai media!
Ecco i titoli originali: “Coronavirus hype biggest political hoax in history” e “COVID-19 turning out to be huge hoax perpetrated by media”. In pratica “Il coronavirus promuove la più grande bufala politica della storia” e “COVID-19 che si rivela essere una grande bufala perpetrata dai media”.
Uno degli articoli inizia dicendo che il SARS-CoV-2, causa del COVID-19, ha ucciso 56.749 americani a partire da martedì e questa non è certo una cosa positiva, ma dati alla mano, è sempre meno della stagione influenzale 2017-2018 nella quale sono morte oltre 80.000 americani.
Gli esperti con i loro modelli computerizzati avevano previsto la morte di 1,7 milioni di americani, poi hanno dovuto rifare i modelli riducendo il numero tra i 100.000 e i 240.000 morti.
Ora, l'ennesimo modello richiesto dalla Task Force sul coronavirus della Casa Bianca prevede circa 70.000 morti entro la fine di agosto
I modelli come sempre fanno acqua da tutte le parti, ma passare da 1 milione e 700 mila morti a 70 mila, fa pensare ad una vera e propria strategia corrotta. Forse qualcuno desiderava una ecatombe?
Tasso di mortalità
Un recente studio della Stanford University ha stimato che il tasso di mortalità del virus probabilmente viaggia dallo 0,1% allo 0,2%, mentre ricordiamo che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva stimato un tasso di mortalità superiore di 20 o 30 volte.
Secondo voi i media mainstream su quali dati hanno basato i loro servizi terroristici?
A New York City, epicentro statunitense della pandemia, il tasso di mortalità per le persone dai 18 ai 45 anni è dello 0,01%, ovvero del 10 per 100.000 nella popolazione.
Le persone di età pari o superiore a 75 anni, tuttavia, hanno un tasso di mortalità 80 volte superiore. Per i minori di 18 anni, il tasso di mortalità è zero per 100.000, che equivale a zero.
Salute ed età
Sempre il Washington Times afferma che più della metà dei decessi COVID-19 in Europa sono avvenuti in strutture di assistenza a lungo termine o in case di cura, mentre negli States solo un quinto delle morti registrate.
Quasi tutti i pazienti ricoverati in ospedale per il coronavirus a New York City avevano condizioni di salute precarie.
Fox News citando uno studio pubblicato dal JAMA, il giornale dell'associazione dei medici americani (Journal of American Medical Association), ha riferito che il 94% dei pazienti interessati aveva più di una malattia pregressa: il 42% era in sovrappeso e il 53% aveva ipertensione, mentre gli altri soffrivano di una varietà di disturbi.
Esattamente quello che è avvenuto anche da noi in Italia.
Conclusione
Per quale motivo hanno permesso a due tra i più importanti e letti quotidiani del mondo (New York Times e Washington Times) di pubblicare simili notizie? Non si può certo pensare ad una svista dell'editore e ovviamente neppure all'intraprendenza e al coraggio di un paio di giornalisti.
Se viene mandato in stampa il permesso dall'alto per farlo c'è sempre!
Quindi? Forse qualcuno in alto, ben sapendo che la Verità è figlia del tempo, sta in qualche maniera correndo ai ripari, parandosi il didietro? Della serie: “noi ve l'avevamo detto”.
Anche noi allora lo diciamo chiaramente e una volta per tutte: i servili media maistream sono una delle principali cause di questo disastro, perché hanno appositamente distorto, amplificato e scientemente veicolato il peggiore dei virus: la paura!