La “perdita” statunitense dell’Afghanistan è un riposizionamento e la nuova missione non è una “guerra al terrore”, ma Russia e Cina.
Wait until the war is over
And we’re both a little older
The unknown soldier
Breakfast where the news is read
Television children fed
Unborn living, living, dead
Bullet strikes the helmet’s head
And it’s all over
For the unknown soldierThe Doors, “The Unknown Soldier”
Alla fine, il “momento Saigon” [1] è accaduto più velocemente di quanto si aspettasse qualsiasi “esperto” di intelligence occidentale. Questa è una cosa per gli annali: quattro giorni frenetici che hanno concluso la più sorprendente guerra lampo di guerriglia degli ultimi tempi. Stile afghano: molta persuasione, molti accordi tribali, zero colonne di carri armati, minima perdita di sangue.
Il 12 agosto ha dato il via alla cattura quasi simultanea di Ghazni, Kandahar e Herat. Il 13 agosto i talebani erano a soli 50 chilometri da Kabul. Il 14 agosto è iniziato con l’assedio di Maidan Shahr, la porta di Kabul.
Ismail Khan, il leggendario vecchio Leone di Herat, ha stretto un accordo di autoconservazione ed è stato inviato dai talebani come messaggero di alto livello a Kabul: il presidente Ashraf Ghani deve andarsene, altrimenti…