Le inchieste della Voce rimbalzano via web per il mondo.
Succede, ad esempio, con quella dedicata all'origine del coronavirus, lungo la pista che porta al super laboratorio americano di Fort Detrick.
E' rimbalzata negli States, suscitando non poco scalpore e al centro di una trasmissione radiofonica di successo.
Quindi in Germania, da cui ci scrive un lettore.
E scopriamo che la notizia ha avuto una larga eco in Cina, ripresa da numerosi media: quella Cina che ha appena chiesto ufficialmente all'Organizzazione Mondiale della Sanitàdi aprire un'indagine su Fort Detrick e i circa 200 laboratori 'border line' americani sparsi in mezzo mondo.
QUELLA ESPLOSIVA MAIL DAGLI STATES
Ma procediamo con ordine per ricostruire il puzzle e osservare più da vicino come nasce, si sviluppa e prende sempre più corpo una notizia.
Ecco, quindi, le tappe della nostra inchiesta e quel che poi è successo.
Circa un mese fa all'indirizzo mail della Voce arrivano delle news dagli States.
Si parla di una pista per scoprire l'origine del coronavirus: porta a Fort Detrick, il misterioso e 'storico' super laboratorio nel Maryland, in realtà ben poco descritto e 'osservato' dai media di tutto il mondo, nonostante la rilevanza e estrema pericolosità delle ricerche, nel campo delle 'biologic wars', che lì vengono portate avanti.
A questo punto comincia un fitto scambio di mail con il nostro misterioso interlocutore, al quale chiediamo, di volta in volta, ulteriori ragguagli.
Ci invia quindi una 'memoria', in grado di sintetizzare i risultati delle sue ricerche, che partono da Fort Detrick, passano attraverso una chiacchierata società di trattamento dei rifiuti speciali, arrivano ai 'Bood Centers' di raccolta ematica negli States e approdano nelle caserme americane localizzate in Europa, soprattutto quelle italiane, venete in particolare ed una al centro dell'attenzione: la 'Del Din', a poca distanza da Vo' Euganeo, dove si è registrato il primo focolaio covid 19 italiano.
Il nostro interlocutore ci segnala soprattutto una data: quella del 3 settembre, come primo caso di comparsa del virus nel nostro Paese, proprio in Veneto. Ben prima, quindi, rispetto alle versioni ufficiali, che datano il primo caso almeno tre mesi dopo, dicembre.
E guarda caso troviamo subito un riscontro ufficiale, un documento pubblico mai venuto alla ribalta delle cronache. Uno studio della Statale di Milano, in collaborazione con l'Università di Pisa, sotto il coordinamento della Regione Lombardia. Ebbene, in quelle carte si parla espressamente del 3 settembre come vero inizio dell'epidemia che si trasformerà poi in pandemia.