venerdì 16 luglio 2021

LA MORTE DI UN GIORNALISTA USA / MISTERI CLINTONIANI?


Un giornalista televisivo americano, Christopher Sign, è stato trovato morto in circostanze misteriose pochi giorni fa, il 13 giugno.

Il capo della polizia locale, Keith Czeskleba, ha detto subito che si tratta di un suicidio, dopo che il corpo del conduttore tivvù è stato trovato senza vita nella sua casa.

Attualmente lavorava in una tivvù di Birmingham, in Alabama. In precedenza per ABC 33/40 come conduttore serale, avendo sostituito Dave Baird, ritiratosi nel 2017.

Ma la sua carriera era ventennale, essendo stato uno dei più brillanti reporter dal 2000 al 2005 per la stessa ABC, anche a Phoenix. Molto seguite, all’epoca, le sue cronache degli uragani Charlie, Frances e Ivan, nonché il disastro della miniera di Brookwood.

Christopher Sign

Ma non sono mancate le incursioni investigative nel mondo politico. In particolare, ha non poco seguito alcune vicende che hanno come protagonista l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Si interessò soprattutto di un incontro ‘segreto’ tra l’allora capo della Casa Bianca e l’allora procuratore generale Loretta Linch. E sulle vicende del milieu clintoniano si è basato un libro uscito appena due anni fa, “Secret on the Tarmac”.

In queste ore, tra i siti americani, sta rimbalzando una storia ‘ciclica’, che riguarda la cosiddetta ‘Clinton Body Count’, ossia ‘la conta dei morti dei Clinton’.

giovedì 15 luglio 2021

G7: Alla disperata ricerca di rilevanza


Gli interessi dietro l’ologramma che va sotto il nome di “Joeden” hanno un chiaro programma generale: irreggimentare le democrazie industrializzate – specialmente quelle in Europa – e mantenerle in sintonia per combattere quelle sotto controllo “autoritarie nazionali” alla sicurezza degli Stati Uniti “maligni” Russia e Cina.

È come un ritorno a quei giorni così stabili della Guerra Fredda degli anni ’70, con tanto di James Bond che combatte i diavoli stranieri ei Deep Purple che sovvertono il comunismo. Beh, i tempi stanno cambiando. La Cina è ben consapevole che ora   il Sud del mondo  “rappresenta quasi i due terzi dell’economia globale rispetto a un terzo dell’Occidente: negli anni ’70 era esattamente il contrario”.

Per il Sud, ovvero la stragrande maggioranza del mondo, il G7 è in gran parte irrilevante. Quello che conta è il G20.

La Cina, la crescente superpotenza economica, proviene dal Sud del mondo ed è leader nel G20. Nonostante tutti i loro problemi interni, gli attori dell’UE nel G7 – Germania, Francia e Italia – non possono permettersi di inimicarsi Pechino in termini economici, commerciali e di investimento.

mercoledì 14 luglio 2021

NOAM CHOMSKY / IL DECALOGO DELLA “GRANDE MENZOGNA”


Come ti rincoglionisco la gente.

In che modo è possibile creare, in modo scientifico, la più totale disinformazione. Quali sono le più innovative strategie per manipolare l’opinione pubblica e renderla sempre più docile al servizio del Potere.

E’ intorno a tali temi di fondamentale importanza – soprattutto in questo scorcio storico in preda alla pandemia e all’infodemia, con un pullulare di fake news orchestrate ad arte dal mainstream – che ruotano le ultime riflessioni di uno dei più grandi intellettuali contemporanei, Noam Chomsky, fresco autore, tra l’altro, di “Lotta o deriva” del quale la Voce ha scritto qualche settimana fa (potete leggere cliccando sul link in basso).

Osserva Flavio Paltrinieri: “Un lavoro di uno dei più illuminati intellettuali contemporanei, Noam Chomsky, ci guida attraverso questo tunnel delle atrocità, standardizzando la strategia con cui i membri della stampa del mainstream, social compresi ovviamente, governano l’accensione o lo spegnimento del cervello di miliardi di poveri ed inconsapevoli soldati dei pareri costruiti sulla menzogna. Wow, come si fa a fare una rivoluzione se non si sa per cosa si vorrebbe combattere? Questa è l’arma segreta e più potente dei globalisti, esseri osceni, mutanti cancerogeni che si impadroniscono della tua testa e creano un mostro asservito, un demente votato al martirio, un kamikaze della stupidità. La strategia è semplice e si avviluppa di 10 punti”.

Ecco, di seguito, il decalogo della “Grande Menzogna”, così come dettagliato da Chomsky.

martedì 13 luglio 2021

Perché ho scritto “La Bibbia Nuda”, con Mauro Biglino

Gaza

La grande sala congressi ammutolì quando Benazir Bhutto osò denunciare il generale Pervez Musharraf, allora presidente-dittatore del Pakistan. L’accusa: gli uomini dell’Isi, il servizio segreto di Islamabad (agli ordini della Cia), avevano “allevato” i Talebani e protetto Bin Laden, come richiesto dal “terrorista” Bush. Lei, Benazir, di lì a poco si sarebbe candidata per liberare il Pakistan dalla menzogna. Saltò in aria qualche anno dopo, nelle ultime tappe di una campagna elettorale che l’avrebbe incoronata trionfalmente alla guida del suo paese. Ricordo bene quel fugace incontro, a Torino, a margine dell’assise promossa da Gorbaciov insieme ad altri ex leader mondiali, che avevano messo fine alla guerra fredda. In un palazzo del centro, l’indomani, Benazir Bhutto ripeté a beneficio delle telecamere le sue accuse pericolosamente terribili, ma sempre con quel suo sorriso disarmante: quello di chi sa di avere ragione, e ha deciso che bisogna pur metterla in gioco, la vita, se il nemico è così insidioso da saper pervertire integralmente la verità. Pensieri che oggi, tra coprifuochi e pass vaccinali, suonano stranamente familiari.

Al World Political Forum ero arrivato tramite Giulietto Chiesa, che avevo conosciuto pochi anni prima conducendo una video-intervista sul suo esplosivo bestseller uscito nel 2002 e occultato dai grandi media, “La guerra infinita” (Feltrinelli), il primo libro in Italia a mettere in discussione la verità ufficiale sull’11 Settembre. Poco dopo, al Salone del Libro di Torino, vidi Giulietto Chiesa spiazzare il pubblico sventolando un foglietto: era il tabulato della telefonata con cui l’allora potente oligarca Boris Berezovskij, braccio destro di Eltsin, aveva ordinato all’uomo dei servizi segreti di Mosca di mettere in piedi una milizia per attaccare a freddo, in Cecenia, l’esercito russo. L’uomo era il colonnello Shamil Basaev, in forza al Kgb e poi all’Fsb. Scopo dell’operazione: inventare la rivolta in Cecenia per permettere al Cremlino di domarla facilmente: l’ipotetica guerra-lampo avrebbe dato modo a Eltsin di risollevare i suoi sondaggi (deprimenti) in vista delle elezioni. A Torino, interpellato sul conflitto ceceno, lo stesso Gorbaciov si espresse in modo tagliente: ho scoperto – ci disse – che i famosi comandanti della guerriglia cecena erano i miei vicini di ombrellone, in Costa Azzurra.

lunedì 12 luglio 2021

DIDIER RAOULT / IL POTENTE J’ACCUSE CONTRO BIG PHARMA, CORRUZIONI & FAKE NEWS

Efficacia dei vaccini e corruzione dilagante fra le star di Big Pharma, le grandi aziende farmaceutiche oggi impegnate nella corsa miliardaria ai profitti.

Sono i due temi affrontati di petto da un grande scienziato fuori dal coro, Didier Raoult, direttore del prestigioso IHU Mediterranée Infection di Marsiglia.

 

QUELL’IDROSSICLOROCHINA DELLA DISCORDIA

Il nome di Raoult è salito alla ribalta delle cronache esattamente un anno, quando sostenne che era necessario fronteggiare la pandemia con cure efficaci ed immediate. E propose subito l’utilizzo dell’idrossiclorochina.

Ne nacque subito un pandemonio – è il caso di dirlo – con gli scienziati (sic) di regime subito pronti a sbraitare contro l’eretico Raoult.

Pillole di Idrossiclorochina. In apertura Didier Raoult

Ed ebbero ragione loro, i Saltimbanchi delle Provette, scodinzolanti davanti al Padrone Big Pharma. Tanto che l’idrossiclorochina è stata bandita dai protocolli farmaceutici, messa all’indice dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e ovviamente dalla nostra AIFA, sempre genuflessa davanti ai voleri delle potenti case.

E da noi c’è voluta addirittura una sentenza pronunciata il 12 dicembre 2020 dal Consiglio di Stato per sancire che quella messa al bando era del tutto illegale e consentire ai medici di famiglia di prescrivere l’idrossiclorochina come farmaco utile ed efficace per contrastare il Covid al suo primo insorgere.