giovedì 7 maggio 2020

Bill Gates / Un “Certificato Digitale Di Immunita’” Per Tutti


In un prossimo futuro per circolare non basteranno passaporti e carte di identità. Tutti i cittadini dovranno essere muniti di un “Certificato Digitale di Immunità”.
E’ l’annuncio del super miliardario mondiale, Bill Gates, che in fatto di previsioni ci azzecca sempre. Come ha fatto cinque anni fa, quando nel corso di una ormai celebre conferenza, vide e descrisse un futuro non più a base di guerre ma di pandemie in grado di ridurre drasticamente le popolazioni.

Melinda Gates. In apertura il marito Bill Gates
Intanto, il fondatore di Microsoft – che pochi giorni fa ha lasciato il comando della corazzata ai suoi ufficiali, per tuffarsi nei nuovi business – si sta rimboccando le maniche proprio sul fronte della ricerca nel campo dei vaccini: ormai conta più di un capo di Stato, e come tale viene trattato a livello internazionale. A partire da quella Organizzazione Mondiale per la Sanità che con la sua Fondazione lautamente finanzia.
Partiamo dalle news sul fronte dei vaccini anti Covid-19. Dove la Bill e Melinda Foundation lavora a stretto gomito con CEPI, acronimo di Coalition for Epidemic Preparedness Innovations. Quest’ultima è un’organizzazione no profit che raccoglie big del settore privato (tra cui lo stesso Gates in pole position) e governi per incentivare lo sviluppo di vaccini contro le epidemie (una struttura che ricalca un po’ quella dell’OMS).

La corsa per la produzione del primo vaccino anti Covid-19 è partita, e Bill Gates partecipa con sette squadre alla gara internazionale, una vera Olimpiade anti coronavirus. Si tratta di sette strutture impegnate, da poco o da più tempo, nel campo dei vaccini.

INOVIO AL TOP DELLA CORSA AL VACCINO
In prima fila corre Inovio Pharmaceuticals, che qualche giorno fa ha annunciato il via alla sperimentazione su 40 volontari sani del suo vaccino, INO-4800.
Si tratta addirittura di una start up biotech, germogliata qualche anno fa in un baleno. Inovio ha effettuato un mare di investimenti fino ad oggi senza ottenere risultati concreti, ma puntando tutte le sue fiche sulla ricerca.
Magicamente ora a Wall Street la società vale 1,2 miliardi di dollari. Una cifra stratosferica – secondo gli esperti di borsa – per una società che fino ad oggi aveva perdite per 100 milioni di dollari all’anno con ricavi mai superiori ai 50.
I 40 adulti che hanno ricevuto la prima dose di Ino-4800 ne riceveranno una seconda tra quattro settimane. Le risposte immunitarie e i dati di sicurezza sono previsti entro la fine dell’estate.
In programma c’è la produzione di 1 milione di dosi del vaccino per la fine del 2020, in attesa di sviluppare nuove partnership e di ricevere fondi privati e soprattutto pubblici per sviluppare ulteriori filoni di ricerca.

Dichiara il Ceo di InovioJoseph Kim: “Senza un vaccino sicuro ed efficace è probabile che questa pandemia continui a minacciare vite umane e mezzi di sussistenza. Il nostro team di ricercatori, partner e finanziatori si è mobilitato da quando la sequenza genetica del virus è diventata disponibile all’inizio di gennaio e continua a lavorare 24 ore su 24 per garantire l’avanzamento rapido di Ino-4800 attraverso questo studio di fase 1”.
Chi vincerà a questo punto la sfida? La rampante Inovio o il colosso Johnson & Johnson sponsorizzato nientemeno che dal presidente degli Usa Donald Trump, molto generoso nell’aprire alla star di Big Pharma la borsa dei finanziamenti pubblici?
Un paio di altri elementi. Ad ottobre 2019 si svolse una “profetica” simulazione pandemica, organizzata dal World Economic Forum, dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e dalla Fondazione di Bill e Melinda. Venne addirittura elaborato un sondaggio campione, al quale il 65 per cento degli intervistati disse che avrebbe accettato di sperimentare su se stesso un vaccino anti Covid-19.
E’ di questi giorni, invece, il lancio del cosiddetto “acceleratore terapeutico”, “The therapeutical accelerator”, uno strumento finanziato con 125 milioni di dollari stanziati, oltre che dalla Fondazione, anche da Wellcome Trust e da Mastercard.
Un’altra carta da giocare nella pandemic war.

IL NUOVO PASSAPORTO IMMUNITARIO
Passiamo ora alle fresche dichiarazioni rilasciate da Bill Gates sui temi della pandemia.
“Siamo in presenza di numeri drammatici. Ma la situazione poteva essere anche peggiore, con una percentuale di infetti pari al 30 per cento”.

Donald Trump
“Il grosso rischio è che la sofferenza fisica si trasformi in sofferenza sociale, per vie delle gravissime conseguenze economiche che possono seguire a tutto ciò”.
“L’importante, ora, è contenere la pandemia. Contenere il numero dei ricoveri. Restare entro l’1 per cento della popolazione infettata”.
“Si rischia il blocco totale degli spostamenti per i cittadini. Per questo bisogna pensare ad un certificato digitale immunitario, che può facilitare la riapertura e la circolazione delle persone”.
La chiama “Digital Immunity Proof”, una sorta di card in cui è contenuta la storia del cittadino-paziente ai tempi del coronavirus. Se c’è stato un ricovero, quanto è durato, qual è la situazione attuale. Una card che, ovviamente, andrà aggiornata e verrà periodicamente controllata, con estrema severità. 
Ovviamente, a questo punto, un Grande Fratello sarà in grado di controllare tutti noi.

mercoledì 6 maggio 2020

Dopo il blocco: Un programma di vaccinazione globale contro il Coronavirus...


La tendenza è verso un isolamento mondiale guidato dalla paura e dalla disinformazione dei media. Attualmente, centinaia di milioni di persone in tutto il mondo sono in isolamento. 
Qual è il prossimo passo nell'evoluzione della crisi del COVID-19?  

Un programma di vaccinazione contro il coronavirus è stato annunciato a Davos al World Economic Forum (21-24 gennaio) appena due settimane dopo l'identificazione del coronavirus da parte delle autorità cinesi il 7 gennaio.  

L'entità principale per l'iniziativa del nuovo vaccino contro il coronavirus è la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), un'organizzazione sponsorizzata e finanziata dal World Economic Forum (WEF) e dalla Bill and Melinda Gates Foundation.
Si noti la cronologia: Lo sviluppo del vaccino nCoV 2019 è stato annunciato al World Economic Forum (WEF) di Davos una settimana prima del lancio ufficiale da parte dell'OMS di un'emergenza sanitaria pubblica mondiale (30 gennaio) in un momento in cui il numero di "casi confermati" a livello mondiale (al di fuori della Cina) era di 150 (di cui 6 negli Stati Uniti). 

Il CEPI sta cercando un ruolo di "monopolio" nel settore delle vaccinazioni, il cui obiettivo è un "progetto vaccinale globale", in collaborazione con un gran numero di "candidati". Ha annunciato il finanziamento della partnership esistente con Inovio e l'Università del Queensland (Australia). Inoltre, il CEPI ha confermato (23 gennaio) il suo contratto con Moderna, Inc. e l'Istituto Nazionale Americano di Allergie e Malattie Infettive (NIAID) guidato dal Dr. Anthony Fauci, che è stato determinante nel portare avanti la campagna di paura e panico in tutta l'America: "Dieci volte peggiore dell'influenza stagionale".
Ma è una grossa bugia, secondo l'OMS:
L''OMS dice che coloro che si infettano in genere soffrono di una lieve malattia e si riprendono in circa due settimane
Il ruolo centrale del CEPI

Il CEPI sta trattando contemporaneamente con diverse aziende farmaceutiche. Il Moderna- NIAID, con ogni probabilità, è destinato ad implementare il vaccino COV-19 negli Stati Uniti.

Il 31 gennaio, il giorno successivo al lancio ufficiale della pandemia da parte dell'OMS e alla decisione di Trump di limitare i viaggi aerei con la Cina, il CEPI ha annunciato la sua partnership con CureVac AG, una società biofarmaceutica con sede in Germania. Pochi giorni dopo, all'inizio di febbraio, CEPI "ha annunciato che il principale produttore di vaccini, GSK, avrebbe permesso l'uso dei suoi coadiuvanti brevettati - composti che aumentano l'efficacia dei vaccini - nella risposta".

Ci sono molti "potenziali vaccini in cantiere" con "decine di gruppi di ricerca in tutto il mondo in corsa per creare un vaccino contro il COVID-19".

A loro volta, l'UE e gli USA sono attualmente in competizione per i mercati dei vaccini per conto di potenti conglomerati farmaceutici, con la Commissione europea che "offre fino a 80 milioni di euro di sostegno finanziario alla CureVac AG" dopo che è stato riferito che Trump "stava cercando di assicurarsi l'accesso esclusivo a un vaccino COVID-19 che sta sviluppando", sotto l'egida della NIAID guidata dal dottor Anthony Fauci.

Event 201: L'esercizio di simulazione del Coronavirus di ottobre

Il coronavirus è stato inizialmente nominato Covid-19 dal CEPI e dall'OMS: esattamente lo stesso nome adottato nel WEF-Gates-John Hopkins Event 201 relativo a un esercizio di simulazione di coronavirus tenutosi a Baltimora a metà ottobre 2019.

La simulazione Event 201 di John Hopkins riguardava lo sviluppo di un vaccino efficace in risposta a milioni di casi (nella simulazione di ottobre 2019) del nCoV 2019. La simulazione annunciava uno scenario in cui l'intera popolazione del pianeta sarebbe stata colpita. "Durante i primi mesi della pandemia, il numero cumulativo di casi [nella simulazione] aumenta in modo esponenziale, raddoppiando ogni settimana. E man mano che i casi e le morti si accumulano, le conseguenze economiche e sociali diventano sempre più gravi".

Lo scenario si conclude a 18 mesi, con 65 milioni di morti. La pandemia comincia a rallentare a causa della diminuzione del numero di persone suscettibili. La pandemia continuerà ad un certo ritmo fino a quando non ci sarà un vaccino efficace o fino a quando l'80-90 % della popolazione mondiale non sarà stata esposta. Da quel momento in poi, è probabile che si tratti di una malattia infantile endemica.

Il programma globale di vaccinazione COVID-19 

Il CEPI (per conto di Gates-WEF, che ha finanziato l'esercizio di simulazione) sta attualmente giocando un ruolo chiave in un programma di vaccinazione su larga scala (globale?) in collaborazione con aziende biotecnologiche, Big Pharma, agenzie governative e laboratori universitari.
"Stiamo avendo conversazioni con una vasta gamma di potenziali partner. E l'aspetto critico di queste conversazioni è: Qual è il piano per produrre grandi quantità di vaccino in un arco di tempo potenzialmente rilevante per quella che le persone sembrano sempre più certe che sarà una pandemia, se non è già presente? ... [Richard Hatchett, CEO del CEPI in un'intervista a stat.news.com]
L'obiettivo di fondo è quello di sviluppare un vaccino globale.

E in parte si trattava di fare un'indagine globale sulla capacità produttiva per pensare a dove volevamo impiantare la produzione di qualsiasi prodotto di successo che fossimo in grado di portare avanti.

Di rilievo, Hackett ha confermato che il progetto di sviluppo di un vaccino è iniziato prima della scoperta e dell'identificazione del coronavirus all'inizio di gennaio 2020:
"L'abbiamo fatto all'incirca nell'ultimo anno. ... Stiamo utilizzando le informazioni che abbiamo raccolto e il team sta ora pensando alle opportunità di scalare i vaccini di vari tipi diversi. Questo è un lavoro in corso. Per alcune delle tecnologie il trasferimento tecnologico [a un produttore] potrebbe essere qualcosa che potrebbe essere fatto in un lasso di tempo potenzialmente pertinente all'epidemia".
Penso che sarà molto importante coinvolgere quelle persone che hanno accesso a una capacità produttiva davvero sostanziale. E avere i grandi produttori al tavolo - per la loro profondità, per la loro esperienza, per le loro risorse interne - sarebbe molto, molto importante.
I vaccini candidati saranno molto, molto veloci. Il dottor Anthony Fauci, direttore di NIAID [che ha diffuso il panico sulla rete televisiva], è in pubblico a dire che secondo lui la sperimentazione clinica per il vaccino Moderna potrebbe essere già in primavera.
Ciò che si sta svolgendo nella vita reale è per certi versi simile all'esercizio di simulazione dell'ottobre 2019 alla John Hopkins. Lo scenario è come produrre milioni di vaccini con la presunzione che la pandemia si diffonda.

I conglomerati di vaccini sponsorizzati dal CEPI avevano già pianificato i loro investimenti con largo anticipo rispetto all'emergenza sanitaria mondiale.
Penso che parte della strategia generale sia quella di avere un gran numero di candidati. [e] si vuole avere un numero sufficiente di candidati che almeno alcuni di loro si muovono rapidamente nel processo.

E poi, per ogni candidato, bisogna porsi la domanda: Come si produce questo? ... [E] come si arriva a questo punto con una produzione su scala significativa nel contesto di una malattia che infetterà l'intera società? (Intervista condotta da Helen Branswell, statsnews, 3 febbraio 2020)

Moderna Inc. 

Moderna Inc con sede a Seattle è uno dei numerosi candidati coinvolti e sostenuti dal CEPI.
Moderna ha annunciato il 24 febbraio lo sviluppo di "un vaccino sperimentale mRNA COVID-19, noto come mRNA-1273″. "Il lotto iniziale del vaccino è già stato spedito ai ricercatori del governo degli Stati Uniti dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID)" guidato dal Dr. Antony Fauci.

Mentre la Moderna Inc aveva inizialmente dichiarato che i primi test clinici sarebbero iniziati alla fine di aprile, i test che coinvolgono volontari umani sono iniziati a metà marzo a Seattle:
I ricercatori di Seattle hanno dato la prima dose alla prima persona nel test di un vaccino sperimentale contro il coronavirus lunedì - portando avanti una caccia alla protezione in tutto il mondo anche quando la pandemia aumenta.  … 
Alcuni dei volontari sani scelti con cura dallo studio, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, otterranno dosaggi più elevati rispetto ad altri per testare quanto dovrebbero essere forti le inoculazioni. Gli scienziati verificheranno la presenza di eventuali effetti collaterali e preleveranno campioni di sangue per verificare se il vaccino sta accelerando il sistema immunitario, cercando indizi incoraggianti come il NIH precedentemente trovato nei topi vaccinati. 
"Non sappiamo se questo vaccino indurrà una risposta immunitaria o se sarà sicuro. Ecco perché stiamo facendo una sperimentazione", ha sottolineato Jackson. "Non è nella fase in cui sarebbe possibile o prudente somministrarlo alla popolazione in generale". (FOX news locale)
Il vaccino globale nCoV-2019 di CEPI e la piattaforma di identità digitale ID2020

Mentre il CEPI annunciava il lancio di un vaccino globale al World Economic Forum di Davos, un altro importante e correlato sforzo era in corso. Si chiama ID2020 Agenda, che, secondo Peter Koenig, costituisce "un programma di identificazione elettronica che utilizza la vaccinazione generalizzata come piattaforma per l'identità digitale".
"Il programma sfrutta le operazioni di registrazione delle nascite e di vaccinazione esistenti per fornire ai neonati un'identità digitale portatile e persistente collegata biometricamente". (Peter Koenig, marzo 2020) 
I partner fondatori dell'ID2020 sono, tra gli altri, Microsoft, la Rockefeller Foundation e la Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI).

Vale la pena di notare la linea temporale: L'Alleanza ID2020 ha tenuto il suo summit a New York, intitolato "Rising to the Good ID Challenge", il 19 settembre 2020, esattamente un mese prima dell'esercizio di simulazione nCov-2019 intitolato Event 201 presso John Hopkins a Baltimora.
È solo una coincidenza che l'ID2020 venga lanciato all'inizio di quella che l'OMS chiama una pandemia? - Oppure è necessaria una pandemia per "lanciare" i molteplici e devastanti programmi dell'ID2020? (Peter Koenig, marzo 2020)
ID2020 fa parte di un progetto di "World Governance" che, se applicato, delineerebbe i contorni di quello che alcuni analisti hanno descritto come uno Stato di Polizia Globale che comprende, attraverso la vaccinazione, i dati personali di diversi miliardi di persone in tutto il mondo.

La campagna della paura continuerà sulla scia dell'isolamento. Le difficoltà della crisi economica e sociale incoraggeranno le persone a farsi vaccinare?

Per attuare il vaccino globale, la campagna di propaganda deve continuare. La Verità deve essere soppressa. Queste sono le loro "linee guida", che devono essere affrontate e messe in discussione.

I principali attori, tra cui il CEPI, richiederanno il fermo appoggio dell'OMS (che controllano), il via libera della comunità scientifica e le dichiarazioni coraggiose dei politici corrotti.
Inoltre, dovranno sopprimere le informazioni e le analisi sulle caratteristiche del virus, su come può essere curato (senza vaccino), attualmente oggetto di dibattito da parte di virologi e medici in diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti.

Ricordiamo la pandemia di influenza suina H1N1 del 2009, quando il Consiglio dei consulenti scientifici e tecnologici di Obama ha paragonato la pandemia di H1N1 alla pandemia di influenza spagnola del 1918, assicurando l'opinione pubblica sul fatto che quest'ultima era più mortale. (CBC:  Get swine flu vaccine ready: U.S. advisers)

Sulla base di dati incompleti e scarsi, il direttore generale dell'OMS ha previsto con autorità che: "fino a 2 miliardi di persone potrebbero essere infettate nei prossimi due anni - quasi un terzo della popolazione mondiale". (Organizzazione Mondiale della Sanità, come riportato dai media occidentali, luglio 2009).

È stata una manna multimiliardaria per Big Pharma sostenuta dal direttore generale dell'OMS Margaret Chan. 
In una successiva dichiarazione ha confermato questo:
"I produttori di vaccini potrebbero produrre 4,9 miliardi di vaccini contro l'influenza pandemica all'anno nel migliore dei casi", Margaret Chan, Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), citata da Reuters, 21 luglio 2009). 
"L'influenza suina potrebbe colpire fino al 40 per cento degli americani nei prossimi due anni e diverse centinaia di migliaia di persone potrebbero morire se una campagna di vaccinazione e altre misure non avranno successo". (Dichiarazione ufficiale dell'Amministrazione Obama, Associated Press, 24 luglio 2009).
Non c'è stata una pandemia che ha colpito 2 miliardi di persone... Milioni di dosi di vaccino contro l'influenza suina sono state ordinate dai governi nazionali a Big Pharma. Milioni di dosi di vaccino sono state successivamente distrutte: una manna finanziaria per Big Pharma, una spesa enorme per i governi nazionali.

Non c'è stata alcuna indagine su chi ci sia dietro questa frode multimiliardaria. Diversi critici dissero che la pandemia H1N1 era "falsa":

L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE), un organo di controllo dei diritti umani, sta indagando pubblicamente sulle motivazioni dell'OMS nel dichiarare una pandemia. Infatti, il presidente del suo autorevole comitato sanitario, l'epidemiologo Wolfgang Wodarg, ha dichiarato che la "falsa pandemia" è "uno dei più grandi scandali medici del secolo". (Forbes, 10 febbraio 2010)
Al momento siamo in isolamento, abbiamo tempo per riflettere. Ci sono importanti lezioni da trarre dalla pandemia H1N1 del 2009

La pandemia COVID-19 è molto più grave e diabolica della H1N1 del 2009. La pandemia di COVID-19 ha fornito un pretesto e una giustificazione per destabilizzare le economie di interi Paesi, impoverendo ampi settori della popolazione mondiale. Senza precedenti nella storia moderna.

Ed è importante agire in modo coeso e solidale con coloro che sono vittime di questa crisi. La vita delle persone è in caduta libera e il loro potere d'acquisto è stato distrutto.  Che tipo di struttura sociale contorta ci aspetta sulla scia dell'isolamento?

Possiamo fidarci dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei potenti gruppi di interesse economico che la sostengono? 
Possiamo fidarci dei principali attori che stanno dietro al progetto multimiliardario di vaccinazione globale?

Possiamo fidarci dei media occidentali, che hanno guidato la campagna della paura? La disinformazione sostiene le menzogne e le menzogne. Possiamo fidarci dei nostri governi "corrotti"? La nostra economia nazionale è stata devastata.

Questo è un atto di "guerra economica" contro l'umanità.

Prof Michel Chossudovsky

martedì 5 maggio 2020

Ron Paul: L’imbroglio del Coronavirus


Il membro della Camera dei Rappresentanti USA Ron Paul, repubblicano, tre volte candidato alla presidenza, si è esposto in maniera importante, e inusuale, nei confronti delle politiche implementate dal governo USA per arginare il virus, parlando di truffa. Posizione certamente non di moda, ma nella mente di molti è passato anche solo per qualche attimo il dubbio che le misure imposte siano eccessive, quantomeno da discutere. Misure che in maniera più o meno simile sono state adottate dai paesi di mezzo mondo.
L’articolo è datato 16 marzo, ma abbiamo comunque ritenuto opportuno pubblicarlo. Pochi giorni dopo la pubblicazione di questo articolo, il figlio di Ron Paul, il senatore Rand Paul, è risultato positivo al test del coronavirus, scatenando ovviamente commenti ironici più o meno eleganti nei confronti del padre. Le condizioni di salute di Rand sembrano buone, pare sia asintomatico, e nel frattempo suo padre ha continuato sulla sua linea, pubblicando un editoriale il 6 aprile in cui definisce questa situazione una “isteria autodistruttiva” e richiede senza esitazioni la fine del lockdown.
Al di qua dell’Atlantico di posizioni pubbliche simili non se ne vedono, almeno non in Italia. A Ron Paul va dato atto di coraggio, sebbene questa dichiarazione possa far infuriare molti. D’altra parte la notizia principale da giorni è la conta dei morti. Ma è bene rimanere critici, perché ciò che deve quantomeno iniziare a preoccupare è lo scenario che ci spetta una volta finita questa incredibile situazione di reclusione obbligatoria, e non solo dal punto di vista sanitario o economico, ma dal punto di vista strettamente politico, delle libertà civili. Della libertà di uscire di casa, di vivere la propria città e il proprio paese. Le parole di Ron Paul ci possono aiutare a riconoscere quanto stiamo aprendo le porte a futuri abusi di potere da parte da chi ci controlla e ci governa. Oltre che a chiederci se non ci stiamo in mezzo proprio ora.
Ron Paul
Ronpaulinstitute.org
I governi amano le crisi perché quando la gente ha paura è più disposta a rinunciare alle libertà per promettere che il governo si prenderà cura di loro. Dopo l’11 settembre, per esempio, gli americani hanno accettato la quasi totale distruzione delle loro libertà civili nelle vuote promesse di sicurezza del PATRIOT Act.
E’ ironico vedere gli stessi democratici che il mese scorso hanno cercato di incriminare il presidente Trump per abuso di potere, chiedendo che l’amministrazione prenda più potere e autorità in nome della lotta contro un virus che finora ha ucciso meno di 100 americani.
Dichiarando un’emergenza pandemica venerdì, il presidente Trump rivendica ora il potere di mettere in quarantena gli individui sospettati di essere infettati dal virus e, come scrive Politico, “fermare e sequestrare qualsiasi aereo, treno o automobile per impedire la diffusione di malattie contagiose”. Può anche chiamare l’esercito a circondare una città o uno stato degli Stati Uniti.
Anche le autorità statali e locali amano il panico. Il sindaco di Champaign, Illinois, ha firmato un ordine esecutivo che dichiara il potere di vietare la vendita di armi e alcolici e di tagliare il gas, l’acqua o l’elettricità a qualsiasi cittadino. Il governatore dell’Ohio ha sostanzialmente chiuso il suo intero Stato.
Il principale allarmista dell’Amministrazione Trump è senza dubbio Anthony Fauci, capo dell’Istituto Nazionale delle Allergie e delle Malattie Infettive degli Istituti Nazionali di Sanità. Fauci è su tutti i mezzi di comunicazione, che servono menzogne per fomentare ancora di più il panico. Ha testimoniato al Congresso che il tasso di mortalità per il coronavirus è dieci volte superiore a quello dell’influenza stagionale, un’affermazione senza alcun fondamento scientifico.
Su Face the Nation, Fauci ha fatto del suo meglio per danneggiare ulteriormente un’economia già in crisi affermando: “In questo momento, personalmente, io non andrei in un ristorante”. Ha spinto per la chiusura dell’intero paese per 14 giorni.
Per cosa? Un virus che finora ha ucciso poco più di 5.000 persone in tutto il mondo e meno di 100 negli Stati Uniti? Al contrario, la tubercolosi, una vecchia malattia di cui si parla poco in questi giorni, ha ucciso quasi 1,6 milioni di persone nel 2017. Dov’è il panico per questo?
Semmai, ciò che le persone come Fauci e gli altri temerari chiedono, probabilmente peggiorerà la malattia. La legge marziale che sognano lascerà la gente rannicchiata in casa invece di andare all’aperto o in spiaggia, dove il sole e l’aria fresca contribuirebbero a rafforzare l’immunità. Il panico prodotto da questi allarmisti sta probabilmente aiutando a diffondere la malattia, mentre folle enormi si precipitano a Walmart e Costco per quell’ultimo rotolo di carta igienica.
La follia per il coronavirus non è limitata ai politici e alla comunità medica. Il capo del Consiglio atlantico neoconservatore ha scritto un editoriale questa settimana per sollecitare la NATO ad approvare una dichiarazione di guerra ai sensi dell’articolo 5 contro il virus COVID-19! Hanno intenzione di inviare carri armati e droni per spazzare via questi nemici microscopici?
La gente dovrebbe chiedersi se questa “pandemia” di coronavirus possa essere una grande bufala, con il pericolo reale della malattia enormemente esagerato da coloro che cercano di trarre profitto – finanziariamente o politicamente – dal panico che ne deriva.
Questo non significa che la malattia sia innocua. Senza dubbio la gente morirà di coronavirus. Chi appartiene a categorie vulnerabili dovrebbe prendere precauzioni per limitare il rischio di esposizione. Ma abbiamo già visto questo filmato. Il governo ha esagerato con la minaccia di una minaccia come scusa per prendere più libertà. Quando la “minaccia” è finita, però, non ci restituiscono mai le nostre libertà.
Traduzione “pro bono” di Arrigo de Angeli
Introduzione per comedonchisciotte.org a cura di Riccardo Donat-Cattin

lunedì 4 maggio 2020

Tarro: Ok Vaccinazione Anti-Tbc Per Salvarci Dal Coronavirus


La gestione dell’emergenza Coronavirus? Autorità politiche e sanitarie italiane del tutto incapaci a fronteggiarla.

E se la curva dei contagi continuerà a scendere, sarà il caso di ripristinare la vaccinazione antitubercolosi di massa per salvarci, il prossimo anno, dagli assalti del micidiale organismo o da contagi di ritorno.

Seconda, esclusiva intervista alla Voce dal professor Giulio Tarro.


La notizia, dirompente, il professor Giulio Tarro l’aveva data per la prima volta in un’ intervista esclusiva alla Voce lo scorso lunedì 23 marzo, dal titolo “Coronavirus: ecco perché gli extracomunitari sono immuni – Parla Giulio Tarro”. E’ vero, affermava Tarro in risposta alle nostre domande, su una popolazione di oltre 5 milioni di extracomunitari residenti in Italia, non risulta essercene nessuno ricoverato negli ospedali italiani per coronavirus. Ci aveva spiegato anche il motivo: la maggior parte di loro è stato vaccinato contro la tubercolosi da meno di 20 anni, termine entro il quale quel vaccino perde la sua efficacia, come accade agli italiani, e agli occidentali in particolare i quali, anche se vaccinati contro la tbc, lo sono generalmente in età neonatale, quindi perdono l’immunità appena ventenni. Una spiegazione, quella del luminare, allievo di Sabin, che risponde anche alle domande sul perché i bambini sono fortunatamente risparmiati dagli attacchi del virus.

La prima pagina di Libero mercoledì 26 marzo
Passano solo tre giorni ed esce il quotidiano Libero che titola a tutta pagina: “Il virus scansa gli immigrati – Lo conferma il virologo Galli”. Che fa il quotidiano diretto da Vittorio Feltri? “Ruba” la notizia, intervista il professor Massimo Galli – che naturalmente conferma – e fa la “scoperta”, senza mai nominare né la Voce, né il professor Tarro. Peccato per loro che quell’intervista avesse fatto già il giro di tutte le redazioni e di tutti i social, con centinaia di retweet e commenti, in Italia e oltre.
A ruota sono arrivati altri “giornaloni”, dirette tv, speciali. E nemmeno uno che abbia avuto l’onestà di citare la prima fonte.

Oggi il professor Tarro fa di più e rilascia una seconda, ancor più esclusiva intervista alla Voce, in cui risponde ai quesiti assillanti scaturiti dalla prima.
Serve allora vaccinarsi contro la TBC adesso? E c’è stata negligenza da parte di chi, sul fronte della prima linea, magari conosceva questa notizia e non l’ha approfondita?
Andando anche oltre questi aspetti, nell’intervista che pubblichiamo il professor Tarro punta l’indice, severo, contro la pessima gestione dell’emergenza Covid 19 da parte della sanità e della politica italiana. Leggiamo, tutto d’un fiato.
Poi naturalmente aspettiamo cosa avranno da dire e da “imitare” Libero e i tanti altri che anche in questa circostanza si sono cimentati nella vecchia, becera  abitudine di riprendere notizie di altri e lanciarle senza citare la fonte. Anche quando, come in questo caso, la fonte non è solo la Voce, ma uno scienziato due volte candidato al Premio Nobel, come Giulio Tarro.


Professor Tarro, dopo l’intervista che lei ha rilasciato alla Voce lunedì scorso, molti le chiedono: servirà a difenderci dal coronavirus, almeno per il prossimo anno, vaccinare contro la TBC gli italiani?

Sì, in base ai risultati che si osservano oggi negli extracomunitari, tutti vaccinati per la tubercolosi, sarebbe il caso di ripristinare la vaccinazione antitubercolare.

Potrebbe servire fare questa vaccinazione adesso, nella fase attuale?

Se scende la curva dei contagiati presumibilmente no, altrimenti potrebbe essere una delle soluzioni.


Lei nell’intervista del 23 marzo ci ha detto che è stata riscontrata una relazione fra vaccino antinfluenzale e impennata di polmoniti da coronavirus tra i vaccinati. Può spiegarci meglio in cosa consiste? E’ pericoloso essere vaccinati contro l’influenza durante l’epidemia da Coronavirius?

Ci sono più fattori che possono aver interagito insieme e che spiegano la situazione. Si presume che i contatti con il virus cinese siano stati maggiori al Centro-Nord che non al Centro-Sud. A ciò si aggiunga la concomitanza delle situazioni ambientali e climatologiche, diverse fra Nord e Sud dell’Italia, arrivando addirittura ad ipotizzare che nel corso delle settimane si sia venuto a formare un coronavirus padano autoctono, diverso rispetto a quello cinese. Altre possibilità emergono dalle situazioni di Bergamo e Brescia soprattutto, dove si presume che la circolazione di altri virus possa aver facilitato l’azione del SARS-Cov-2. Il problema, però, è stato soprattutto a monte: e cioè il non avere sufficienti posti letto in terapia intensiva, occupati in massima parte già a causa dell’influenza annuale. Sembra che la vaccinazione antinfluenzale favorisca l’infezione da coronavirus, addirittura maggiore del 36% come comunicato da uno studio militare americano: https://www.disabledveterans.org/2020/03/11/flu-vaccine-increases-coronavirus-risk/. D’altra parte, dal momento che vi è stata una recente, emergente meningite, sono state vaccinate 34.000 persone tra Brescia e Bergamo. Vi è stata una pubblicazione di studiosi olandesi stampata da un giornale scientifico dell’Università di Cambridge in cui sia la malattia meningococcica che pneumociccica sono state associate con l’attività dei virus influenzali e di quello respiratorio sinciziale. L’Istituto Superiore della Sanità ha affermato di recente che sono pochi i morti per il coronavirus e che invece la maggior parte lo sono per altre patologie (cardiocircolatorie, tumorali, diabete, eccetera).

Ritiene possibile che qualcuno, fra le autorità sanitarie e politiche italiane, conoscesse già questa relazione fra vaccino antitubercolosi e coronavirus?

Dal momento che le attuali autorità politiche e sanitarie si sono dimostrate del tutto incapaci a governare l’epidemia, come possiamo pensare che siano a conoscenza di qualche nozione di base?

Possiamo escludere quindi che, anche all’estero, ci sia stato chi dolosamente ha tenuto nascosta la formidabile immunità rispetto al Corovavirus dei vaccinati in anni recenti contro la tubercolosi?

Non credo che ci sia stato dolo. D’altra parte sappiamo che il complesso primario (della TBC) è un valido sistema messo su dall’organismo per difendersi dal micobatterio della Tubercolosi, così come da altro.

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