giovedì 21 novembre 2019

VOCE DELLE VOCI - LA NEWSLETTER DI GIOVEDI' 21 NOVEMBRE

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LA NEWSLETTER DI GIOVEDI' 21 NOVEMBRE

mercoledì 20 novembre 2019

URANIO / LE TRAGICHE CIFRE SULLE PATOLOGIE TRA I MILITARI


Guerra di cifre sul fronte delle patologie causate dall’uranio impoverito.
Secondo alcune fonti, sono addirittura oltre 7 mila i militari colpiti. Al contrario, lo Stato Maggiore italiano minimizza, fino quasi a negare ogni accusa, sostenendo che le forze armate del nostro Paese non utilizzano e non hanno mai utilizzato munizioni all’uranio impoverito.

Fatto sta che nel corso delle varie missioni militari, quasi sempre “umanitarie” (sic), molti nostri militari sono venuti a contatto con l’uranio impoverito; ed è assurdo negare un nesso di causa ed effetto, vale a dire il contatto e l’insorgenza di patologie anche gravissime e in non pochi casi letali.
Sotto il profilo geografico, le regioni più colpite per il numero dei militari ammalati sono la Sardegna (538 casi), cui seguono a ruota la Puglia (501), la Campania (475) e la Sicilia (454). Come si vede, a capeggiare la black list sono le regioni meridionali, quelle sempre e storicamente svantaggiate sotto tutti i profili. Quindi, in prima linea, anche quello sulla tutela del diritto alla salute.
In un recente rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, “si conferma l’azione genotossica dell’uranio e si nota che il danno cellulare è maggiore nel caso di piccole inalazioni ripetute rispetto a quello di una singola inalazione acuta”.

L’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta
In un precedente rapporto dell’ISS, poi, era stato trovato “un eccesso statisticamente significativo dell’incidenza del linfoma di Hodgkin, un tumore dei tessuto linfonoidi secondari”.
Il nostro Stato Maggiore ha regolarmente ignorato ogni allarme, ha sempre respinto ogni accusa, fregandosene anche delle evidenze statistiche. “Le Forze Armate – questo il tono della aprioristica difesa – mai hanno acquistato o impiegato munizionamento contenente uranio impoverito”.
Sono però in piedi circa 130 procedimenti legali e cause intentate dai militari o dalle loro famiglie contro le forze armate di casa nostra. Tali contenziosi – sottolinea l’avvocato Angelo Fiore Tartaglia, coordinatore dell’Osservatorio militare – “hanno stabilito una relazione tra l’esposizione all’uranio e le malattie. Ma le gerarchie militari superiori continuano a negare ogni responsabilità. La linea difensiva è sempre la stessa: è stato fatto tutto il necessario per garantire la sicurezza del personale”.
Il ministro della Difesa nel precedente esecutivo gialloverde, Elisabetta Trenta, aveva puntato l’indice contro il “silenzio spaventoso dei vertici” ed annunciato la prossima adozione di una legge per la protezione dei diritti dei militari. Quel disegno di legge prevedeva che in futuro sarebbe stata la Difesa a dover dimostrare che la malattia non è correlata al servizio reso, e non il militare, invertendo così il cosiddetto “onere della prova”.
Cosa succede adesso di quel disegno di legge finito nei cassetti? Lo tirerà fuori il nuovo ministro Lorenzo Guerini, caso mai rafforzandolo sul fronte della tutela della salute dei militari? Staremo a vedere.

lunedì 18 novembre 2019

Thomas Sankara: l’eroe che pagò con la vita lo smascheramento del debito

Sono passati 32 anni da quando il presidente del Burkina Faso, ribattezzato il “Che Guevara africano”, venne ucciso, secondo la ricostruzione ufficiale dal suo ex collaboratore nonché successore Blaise Campaorè, verosimilmente appoggiato dai francesi e da altre forze internazionali. Thomas Sankara era divenuto un personaggio scomodo, troppo scomodo, per il piano egemonico mondiale messo in atto dai poteri finanziari internazionali attraverso lo strumento del debito. Il suo discorso  tenuto  presso l’OUA (Organizzazione per l’Unità Africana), di una forza e di una chiarezza straordinarie, è un appello a tutti i rappresentanti internazionali a considerare le cause e la reale natura del debito, che non è altro che una nuova e ancora più pervasiva forma di schiavitù, quella  finanziaria.


Con una lucidità e una lungimiranza degne di un vero rivoluzionario, Sankara anticipa quanto solo ora alcuni economisti hanno trovato il coraggio di proporre: annullare il debito per permettere alla popolazione di continuare a vivere – “loro, i finanziatori non moriranno se non ripagheremo il debito, mentre il nostro popolo sì”- e incentivare la produzione e l’economia nazionale anziché le importazioni, portando lui stesso l’esempio del proprio abito tipico prodotto dalla gente burkinese.
La platea è sconcertata ma applaude, la forza trascinatrice è quella di un rivoluzionario, la lungimiranza di un visionario. Solo due mesi e mezzo, il 15 ottobre 1987, all’età di 37 anni Sankara verrà assassinato.
“È possibile che a causa degli interessi che minaccio, a causa di quelli che certi ambienti chiamano il mio cattivo esempio, con l’aiuto di altri dirigenti pronti a vendersi la rivoluzione, potrei essere ammazzato da un momento all’altro. Ma i semi che abbiamo seminato in Burkina e nel mondo sono qui. Nessuno potrà mai estirparli. Germoglieranno e daranno frutti. Se mi ammazzano arriveranno migliaia di nuovi Sankara!” aveva affermato.
Purtroppo la sua profezia si è avverata solo a metà e i nuovi Sankara verranno uccisi sul nascere.

venerdì 15 novembre 2019

Tesla Italy: Ti Presentiamo il Software Versione 10.0

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mercoledì 13 novembre 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 12 nov 2019


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
La Turquie expulsera les jihadistes de Daesh à partir du 11 novembre
 

 
Les banques libanaises priées de se recapitaliser
 

 
Les USA pourront conserver leur position de 1er producteur de pétrole
 

 
Réouverture en trompe-l'œil des banques libanaises
 

 
Les États-Unis se dissocient du négationnisme turc
 

 
Démission de Saad Hariri
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Mike Pompeo sur le retrait des États-Unis de l'accord de Paris
 

 
Réaction turque à la proposition française d'interdiction du port du foulard durant les sorties scolaires
 

 
Intervention de Jean-Yves Le Drian à l'Assemblée nationale sur l'offensive militaire turque dans le nord-est syrien
 

 
Donald Trump sur la mort d'Abou Bakr al-Baghdadi
 

 
Mike Pompeo sur la mort d'Abou Bakr Al-Baghdadi
 

 

« Horizons et débats », n°24, 11 novembre 2019
Le capitalisme à Hong Kong
Partenaires, 11 novembre 2019

« Horizons et débats », n°23, 28 novembre 2019
Trump contre la guerre
Partenaires, 11 novembre 2019
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