sabato 22 settembre 2018

“Il popolo si sta rivoltando contro le élite che lo hanno ingannato, il populismo non c’entra e ha anche una storia rispettabile”


Verso le elezioni di MidtermSecondo il filosofo il popolo si ribella contro le élite, non è populismo. «Lo spostamento a destra nasce dalla rivolta contro le istituzioni e le classi dominanti e in Europa accade lo stesso e anche peggio»
Linguista, filosofo, accademico, teorico della comunicazione e attivista politico: il prof. Noam Chomsky non avrebbe bisogno di presentazioni. Dopo aver trasformato radicalmente il mondo della linguistica con la sua teoria sulla grammatica generativo-trasformazionale negli anni ’50-‘60, ha continuato ad osservare la realtà e le dinamiche sociali con uno sguardo rivoluzionario, producendo analisi e saggi sui temi del potere, del consenso, della democrazia e del linguaggio. Nonostante nell’ultimo anno e mezzo – dopo l’elezione di Trump – abbia intensificato il suo calendario di appuntamenti e interviste, ha trovato comunque il tempo di rispondere ad alcune domande sullo scenario statunitense e sulle derive politiche in Europa.
Negli USA e in Europa stiamo assistendo ad un progressivo spostamento a destra di una grande fetta della classe lavoratrice. I media lo chiamano «populismo» ma non credo che questo sia il termine adatto. Da cosa è dipeso questo processo? Cosa dovrebbe fare la sinistra per recuperare terreno? 
Porrei la questione un po’ diversamente. I lavoratori si stanno rivoltando contro le élite e le istituzioni dominanti che li hanno puniti per una generazione. Oggi negli Stati Uniti, ad esempio, i salari reali sono inferiori rispetto a quando fu portato avanti l’assalto neoliberale a partire dalla fine degli anni ’70 – intensificandosi bruscamente sotto Reagan e Thatcher – con i prevedibili effetti sul declino del funzionamento di istituzioni formalmente democratiche. C’è stata una crescita economica e un aumento della produttività, ma la ricchezza generata è finita in pochissime tasche, per la maggior parte a istituzioni finanziarie predatorie che, nel complesso, sono dannose per l’economia. In Europa è accaduto più o meno lo stesso, in qualche modo anche peggio perché il processo decisionale su questioni importanti si è spostato sulla Troika che è un organismo non eletto. I partiti di centro-destra / centro-sinistra (democratici americani, socialdemocratici europei) si sono spostati a destra, abbandonando in gran parte gli interessi della classe lavoratrice. Ciò ha portato alla rabbia, alla frustrazione, alla paura e al capro espiatorio. Poiché le cause reali sono nascoste nell’oscurità, deve essere colpa dei poveri non meritevoli, delle minoranze etniche, degli immigrati o di altri settori vulnerabili. In tali circostanze le persone si arrampicano sugli specchi. Negli Stati Uniti molti lavoratori hanno votato per Obama, credendo nel suo messaggio di «speranza» e «cambiamento», e quando sono stati rapidamente disillusi, hanno cercato qualcos’altro. Questo è terreno fertile per demagoghi come Trump, che finge di essere la voce dei lavoratori mentre li indebolisce di volta in volta attraverso le brutali politiche anti-sindacali della sua amministrazione, che rappresenta l’ala più selvaggia del Partito Repubblicano. Non ha nulla a che fare con il «populismo», un concetto con una storia mista, spesso piuttosto rispettabile. Al tempo stesso ci sono reazioni costruttive, come le campagne di Sanders e Corbyn, avvenute sotto il rancoroso attacco delle élite dell’establishment, in particolare nel Regno Unito dove quest’ultimo è insolitamente violento. Per quanto riguarda il continente, DiEM25 (Democracy in Europe Movement 2025) è piuttosto promettente ma affronta ostacoli rilevanti.
Recentemente ha dichiarato che il Partito Repubblicano costituisce l’organizzazione più pericolosa che sia mai apparsa nella storia dell’umanità. Non crede che il Partito Democratico sia la causa principale della vittoria di Trump?
L’abbandono della classe operaia da parte dei democratici è stato un fattore significativo nella vittoria di Trump (nel collegio elettorale, con una minoranza del voto popolare), insieme ad altri fattori, come la riuscita repressione degli elettori da parte dei governi degli Stati repubblicani, che ora si sta intensificando con il sostegno della Corte Suprema più reazionaria della storia. Ma questo non cambia il fatto molto chiaro e inequivocabile, per quanto inesprimibile possa essere, che il Partito Repubblicano sia l’organizzazione più pericolosa della storia umana. Persino Hitler non dedicò i suoi sforzi ad indebolire la prospettiva dell’esistenza umana organizzata nel prossimo futuro. E con piena consapevolezza di ciò che stanno facendo. Trump, ad esempio, crede fermamente nel riscaldamento globale. Recentemente ha chiesto al governo irlandese il permesso di costruire un muro per proteggere il suo campo da golf dall’innalzamento del livello del mare, invocando i pericoli del riscaldamento globale. Oppure prendiamo in considerazione Rex Tillerson, considerato «l’adulto della situazione», così sano di mente da non durare a lungo nel gabinetto di estrema destra di Trump. Era diventato un alto funzionario di ExxonMobil alla fine degli anni ’80 (in seguito CEO), quando il riscaldamento globale divenne un problema pubblico con la ben pubblicizzata testimonianza di James Hansen del 1988 sulle minacce estreme. Sulla sua scrivania, Tillerson aveva i rapporti dei suoi scienziati, risalenti a molti anni prima, che avvertivano dei terribili effetti del riscaldamento globale. Non appena le minacce hanno raggiunto l’opinione pubblica, la società ha iniziato a versare fondi nel negazionismo, continuando, al momento, a sviluppare nuovi modi per distruggere l’ambiente. Riesci a pensare ad una parola per un simile comportamento, in qualsiasi lingua? Io no. Se non per l’incapacità di vedere la situazione per quella che è.
Bernie Sanders potrebbe rappresentare un’alternativa concreta e credibile al Partito Repubblicano e ai tradizionali candidati democratici?
La caratteristica realmente degna di nota della campagna elettorale del 2016 non è stata l’elezione di un miliardario, con un’enorme quantità di finanziamenti, in particolare nelle fasi cruciali della campagna, e con un enorme supporto mediatico (Fox News è praticamente un organo dell’ala destra del Partito repubblicano, ed i talk radiofonici, con un pubblico enorme, sono stati da tempo rilevati da aziende di estrema destra). La caratteristica davvero degna di nota è stata la campagna di Sanders, che ha interrotto oltre un secolo di storia politica americana nel quale la vittoria elettorale poteva essere prevista con notevole precisione, anche per il Congresso, considerando la semplice variabile della spesa per le campagne elettorali. Sanders era quasi sconosciuto, è stato scartato o ridicolizzato dai media, non ha ricevuto fondi dai grandi capitali e dalla ricchezza privata, e ha persino usato la parola «socialismo», una parola spaventosa negli Stati Uniti, a differenza di altre società. In effetti, le sue politiche «socialiste» non avrebbero sorpreso il presidente Eisenhower, un conservatore vecchio stile, ma con lo spostamento a destra dello spettro politico negli anni neoliberali, sembravano rivoluzionarie, tranne che per l’opinione pubblica, che in gran parte supporta le sue politiche spesso con ampi margini, come i sondaggi regolari mostrano. Sanders avrebbe potuto vincere benissimo la nomination democratica se non fosse stato per le macchinazioni dei dirigenti del partito Obama-Clinton. È emerso come la figura politica più popolare nel Paese. Le propaggini della sua campagna, combinandosi con altre, stanno diventando una forza significativa, nonostante l’ostilità dei media e la forte opposizione dei centri del potere economico, che sono solitamente decisivi nel determinare i risultati elettorali e la formazione politica, come dimostrato da un ampio lavoro accademico in scienze politiche. La vera domanda è se gli Stati Uniti possano diventare una democrazia funzionante, che si avvicina agli slogan di uso comune: «di, da, e per le persone».
Le stesse domande possono essere poste in Europa.
Fabrizio Rostelli

Visto su: comedonchisciotte.org

venerdì 21 settembre 2018

VACCINI / PRECAUZIONE E PERSUASIONE, LA RICETTA DI GIULIO TARRO


Preferisce glissare sulle roventi polemiche sui vaccini, il professor Giulio Tarro, allievo di Albert Sabin, che scoprì l'antipolio.
E' sconcertato della retromarcia grillina, perchè giudicava quel provvedimneto adottato "equo e giusto". "Mi sembrava un buon passo avanti – commenta – tenuto conto della consapevolezza dei genitori dei bimbi che devono ricevere la vaccinazione e soprattutto in linea con quel che avviene negli altri Paesi del mondo".
Non intende parlare del Mago dei Vaccini, Roberto Burioni, e della sua mega intervista da 6 pagine per la 7 del Corsera, quel Burioni che non vuol confrontarsi con i "Somari", come discetta nel suo ultimo capolavoro editoriale
Ma di "IGNORANTI", di una profonda ignoranza che permea questo settore scientifico e soprattutto dell'ignoranza alla quale sono costretti i cittadini ci tiene a porre l'accento Tarro.
Ecco le sue parole.
"Da noi esiste una profonda ignoranza, cioè una non conoscenza dei problemi di cui parliamo e dei delicatissimi temi che ci troviamo ad affrontare. Non siamo in grado di fare scelte consapevoli perchè viviamo dentro un 'Grande Fratello' e detta legge la parola di chi grida più forte o riempie le pagine dei giornali, o usa i social media per diffondere le più grosse corbellerie".
"Dobbiamo metterci in testa che il vaccino è un farmaco, non una tisana o una camomilla. Va quindi utilizzato con tutte le cautele più rigorose, attuando in pieno il principio di precauzione. Le vaccinazioni multiple non possono essere rese obbligatorie, non si può inoculare qualcosa in un bimbo se i genitori non sono pienamente consapevoli dei rischi ai quali può andare incontro, perchè a volte il rimedio può essere più pericoloso del rischio che si può lontanamente correre".
"Ricordiamo che negli Stati Uniti, come in tutti i paesi anglosassoni, la scelta è libera, una scelta basata sulla persuasione, che non è coercizione, ma libero convincimento su una serie di dati che vengono forniti ai genitori dal medico e dagli operatori sanitari. Pensate che in questo modo, la già alta percentuale dei vaccinati negli Usa, è incrementata del 3 per cento. Per quale motivo, allora, scatenare battaglie terroristiche con la minaccia che i bimbi non possano nemmeno entrare negli asili o nelle aule scolastiche? Una follia".



"E ricordiamo alcuni fatti storici. Il tragico episodio dei militari mandati dagli Usa per la Guerra del Golfo. Quanti ne sono morti per le massicce dosi di vaccini inoculate? Una valanga. E nessuno ne vuole parlare (lo stesso, anche se in misura minore, è successo con la guerra in Kossovo, ndr)".
"E ricordiamo ancora che dal 1992 esiste una legge che prevede un risarcimento per chi riceve danni permanenti, se non addirittura la morte, a causa di un vaccino inoculato. C'è da dimostrare causa ed effetto, lo sappiamo: ma la legge esiste, gli specialisti e gli avvocati devono studiare i singoli casi e quando viene dimostrata l'associazione tra assunzione di vaccini e insorgenza della malattia bisogna andare avanti nella battaglia per il risarcimento. E' da paese civile, altro che".
"E infine. Vorrei ricordare che quello dei vaccini è e resta un colossale business per Big Pharma. Nel '92 le case farmaceutiche hanno avuto paura della cause civili per risarcimento danni, moltissime hanno chiuso, ne sono rimaste sostanzialmente tre. Ora il business è tornato, più forte che mai. E le case farmaceutiche sono estremamente agguerrite ".
"Quelle case che con i giganteschi mezzi finanziari a disposizione sono capaci di inventare campagne di terrorismo mediatico, creare dal nulla, con la complicità dei media, pandemie inesistenti. E la gente, ovviamente, ci casca. C'è addirittura chi ogni tanto arriva a parlare del ritorno del vaiolo. Ma nessuno sa che ne esistono solo due ceppi in tutto il mondo perfettamente isolati: uno ad Atlanta, negli Usa, e uno in Russia. Ma vedrete che prima o poi si riprenderà a suonare allarmi per una nuova suina oppure bovina".
O una caprina?
Nella foto di apertura il professor Giulio Tarro

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giovedì 20 settembre 2018

L'effetto Streisand e Claudio Messora



L'effetto Streisand ha colpito ancora, e questa volta a beneficiarne è stato Claudio Messora. Per "effetto Streisand" si intende quel fenomeno per cui il tentativo di affossare o sopprimere una verità scomoda non fa che diffonderne maggiormente la sua conoscenza, provocando così un risultato opposto a quello desiderato. Guardate questo video, nato in relazione al recente attacco a Messora da parte del Corriere, e capirete cosa voglio dire.
Il termine "effetto Streisand" venne coniato nel 2003, quando l'attrice americana Barbara Streisand cercò di bloccare la pubblicazione in rete di una foto della sua villa sulle coste di Malibu, in California. [...]

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mercoledì 19 settembre 2018

VACCINI / LE GIRAVOLTE LAST MINUTE DEL MINISTRO GRILLO E LE “VERITA’ ” DI MAGO BURIONI


Abbiamo scritto questo articolo alle 17 circa del 6 settembre quando alle 19 i Tg danno notizia dell'ennesima giravolta gialloverde sui vaccini. Siamo al caos più totale: e ci chiediamo se il ministro Giulia Grillo esista sul serio o sia un clone del suo capo. Se sappia, soprattutto, che stiamo parlando della salute dei bambini e non di bambolotti.
Un articolo appunto che comunque pubblichiamo, il quale prende spunto da una maxi intervista rilasciata dal mago dei Vaccini, lo scienziato più "social" d'Italia, il Maestro del popolo bue: ma chi può essere se non Mago Roberto Burioni?
Impettito, mascella volitiva alla Mussolini, gli manca solo il Cappuccio e il Grembiulino per completare l'arredo massonico che gli è tanto familiare. Fin da quando si iscrisse al Grande Oriente d'Italia, la maggior loggia italiana con oltre 18 mila affiliati, seguita a lunga distanza dalla Gran Loggia d'Italia di palazzo Vitelleschi.

6 PAGINE PER IL MAGO DEI VACCINI SU 7
Sembra un servizio di Vogue o Mani di Fata, invece siamo tra le patinate pagine di 7, il supplemento del Corriere della Sera diventato utile per avvolgere nobili ortaggi, dai cavolfiori alle melanzane, da quando ne ha assunto la direzione Beppe Severgini, ospite permanente ad Otto e Mezzo di Lilli Gruber, che ha una rubrica fissa su La7, appunto 7 e mezzo. Tutto ok.
Le sei paginate a colori con foto kolossal andrebbero bene per le confessioni di Donald Trump sul Russiagate o di una Hillary Clinton che vuota il sacco sui misteri delle sue Fondazioni miliardarie gestite con il maritino Bill. Invece no.


Roberto Burioni. Sopra, il ministro Giulia Grillo

Parla un esperto di pubblicità & giornalismo: "Questo è un classico redazionale pubblicitario, dove in realtà non ci sono vere notizie perchè da mesi tutti parlano, anche le pietre, di vaccini. Ma si dà così il modo a Burioni di comparire come l'Uomo che conosce la Verità, l'Unico a possedere la Ricetta magica. La cosa grave è che il tutto avviene senza contraddittorio, senza che uno scienziato di diverso parere possa esprimersi, dire la sua, contrastare le opinioni di Burioni. E tra gli addetti ai lavori circola comunque la domanda: ma Burioni ha pagato a prezzo di tariffe redazionali o Servignini gli voluto fare un favore molto particolare? ". Boh.
Ma ecco, fior tra fiore. L'intervista, teniamo conto, è stata rilasciata in un momento di particolare commozione, quando il Maestro aveva appena ricevuto l'ennesima minaccia di morte. Anche stavolta sono le Brigate Rosse ad annunciare la sua uccisione.
"Non vale più la pena di stare in ansia per me", esordisce l'Eroe.
"Non penso di dover discutere sullo stesso piano con qualcuno che ha letto una decina di aritcoli su internet".
"Lasciar circolare tutte le fandonie che si dicono sui vaccini vuol dire permettere che vengano minate le basi del benessere di tutti, e in particolare delle generazioni dei nostri figli".
"Se in un teatro grido che c'è una bomba scappano tutti ed è difficile calmarli. La stessa cosa fanno gli antivaccinisti: diffondono timori che è complicato arginare".
Elementare, Watson.
Un Burioni che, petto in fuori stile Benito, dà del "Somaro" (dal titolo del suo ultimo capolavoro "La congiura dei Somari") ad ognuno che osi contraddire le sue Teorie: un Galileo sceso in Terra a miracol mostrare.
Quando ci fu lo "scazzo televisivo" in cui Burioni alzò i tacchi e se ne andò, o giù di lì, il confronto era con un disk-jokey (a quanto pare Red Ronnie) e con una povera famiglia che aveva perso il figlio dopo una vaccinazione. Non ti vuoi confrontare col dolore di quella famiglia perchè tu sei il Vate e loro le Capre? Bene. Almeno abbi compassione per la loro enorme sofferenza, scendi dalla cattedra che ti sei creato e confrontati. Macchè.

SOMARI ANCHE LORO, MONTAGNIER E TARRO ?

Luc Montaigner

Lo abbiamo più volte scritto su queste colonne. Ci sono due scienziati, entrambi noti a livello internazionale, il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, che ha inventato il vaccino anti Aids, e il noto virologo partenopeo Giulio Tarro, due volte candidato al Nobel per la Medicina e allievo di Albert Sabin, che ha inventato, dal canto suo, il vaccino antipolio.
Non si tratta di due "signor nessun" o due presi a caso per la strada. Come mai – ci siamo più volte chiesti – un Genio del calibro di Burioni non vuole confrontarsi con Montagnier o Tarro? Di cosa ha paura? Cosa teme dalle inarrivabili Vette della sua Scienza?
Nel corso di un convegno indetto dall'Ordine Nazionale dei Biologi tenutosi mesi fa a Roma, la relazione di Montagneir non lasciava scampo ai dubbi: i vaccini vanno utilizzati non estrema cautela, occorre valutare caso per caso, occorre usare il Principio di Precauzione sancito prima dalle Nazioni Unite nel 1992 e poi ribadito dall'Unione Europea nel 2000. Il presidente nazionale dell'ordine ricevè una comunicazione piena di insulti, tendenti a delegittimare il convegno e paragonando i relatori a dei vecchi tromboni, somari, rincoglioniti o giù di lì. Da qui è scattata, ovvia, la querela da parte del presidente dell'ordine.
Ma come mai la stampa di Regime – Repubblica e Corsera in testa – per non parlare di Rai, Mediaset e strada facendo non hanno il coraggio di intervistare uno scienziato di fama mondiale che la pensa in modo diverso da Burioni? Tutti asserviti e incapucciati? Tutti genuflessi e in grembiulino?


Ortensio Zecchino

Sale in cattedra ad Avellino a magnificare le sorti di Tigen del suo amico ex Dc Ortensio Zecchino perfino Sergio Matterella, per sottolineare l'importanza della scienza. Le solite ovvietà presidenziali del capo dello Stato robot. Ma chi ha mai messo in dubbio la necessità sempre maggiore di progressi nella scienza? Ma veri, al servizio della salute dei cittadini, per il progresso dell'ambiente in cui viviamo.
Non per genuflettersi di fronte agli interessi di Big Pharma, delle mega industrie famaceutiche che lucrano miliardi di euro e di dollari sulla salute dei cittadini: e la cosa è ancora più spregevole se ciò riguarda i bambini. Ricordate le acrobazie di Novartis per stipulare un folle contratto con il governo italiano (allora Berlusconi premier) per far comprare dosi e quantità di vaccini antinfluenzali risultati del tutto inutili? Usato solo il 10 per cento, il resto buttato nelle discariche attrezzate per i rifiuti speciali: e però il conto venne saldato fino all'ultimo milione di euro! E nessuna penale, o comunque norma minimamente favorevole allo Stato era stata prevista.

I FASTI DI SUA SANITA' & LE CARNEVALATE DI MARCUCCI 
Proprio come succedeva nell'era di Sua Sanità Francesco De Lorenzo e del re Mida Duilio Poggiolini. A proposito, il processo sulla strage per il sangue infetto in corso a Napoli da due anni e mezzo, e che vede come imputati lo stesso Poggiolini e una dozzina di funzionari del gruppo Marcucci (allora un arcipelago di società, oggi radunate sotto l'ombrello miliardario di Kedrion), ricomincia il 27 settembre e si avvia – dopo un autentico Calvario – alle battute finali.
Tra le variegate foto che immortalano le feste inscenate da Pd e fauna varia per la retromarcia (inspiegabile comunuqe) dei pentastellati sul caso vaccini, ovviamente in prima fila il capoguppo Pd al Senato Andrea Marcucci.


Duilio Poggiolini

L'ex enfant prodige del De Lorenzo team ai tempi sfolgoranti del Pli presieduto da Renato (l'Altissimo): e lui, Andrea, fu il più giovane parlamentare italiano, sotto le insegne di Sua Sanità e l'ala protettiva del ras del sangue Guelfo Marcucci. Una dinasty ingigantitasi su commerci e lavorazioni degli emoderivati e per anni – almeno fino al '92 – anche con la produzione dei vaccini attraverso la Sclavo (poi passata alla Novartis), miliardi realizzati sulle salute e sulle pelle degli italiani.
Per non doverci ripetere, vi invitiamo a leggere le inchieste realizzate alcuni mesi fa (dopo febbraio dalla Voce proprio in seguito al convegno nazionale dei Biologi). Troverete riportati i passaggi essenziali dell'intervento di Montagnier e troverete anche due articoli sulle pubblicazioni di Tarro: una recentissima, appena diffusa, "100 cose da sapere sui vaccini" – attualissima soprattutto nell'odierna bagarre – e uno studio scientifico, pubblicato anche in Cina, sui giganteschi pericoli, da qui a breve-medio termine, derivante dall'utilizzo di metalli pesanti (e tossici) nell'ambiente, cosa che produrrà un aumento esponenziale nelle percentuali di bambini autistici fra la popolazione.
Studi la cui adozione andrebbe resa obbligatoria nelle scuole: altro che obblighi vaccinali di stampo fascista!

In basso i 4 link base
ROBERTO BURIONI / IL MAGO DEI VACCINI CONTRO IL NOBEL – SOMARO LUC MONTAGNIER 
10 marzo 2018

VACCINI / CONTINUA LA CAMPAGNA DI BUFALE DEI PRO VAX. MA IL NOBEL LUC MONTAGNIER LI SPUTTANA
23 giugno 2018

VACCINI / IL MANUALE ANTI FAKE NEWS FIRMATO DAL VIROLOGO GIULIO TARRO
19 marzo 2018

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martedì 18 settembre 2018

Migliaia di bambini violentati per decenni da preti cattolici: rapporto-shock in Pennsylvania

Il "reale numero" dei bambini abusati potrebbe ammontare a diverse migliaia - sostiene il Grand jury - perche' alcuni documenti segreti della chiesa sono andati perduti e le vittime hanno avuto paura a farsi avanti. "I preti hanno violentato ragazzini e ragazzine e i loro superiori non solo non fecero niente, ma hanno nascosto tutto", ha aggiunto Shapiro


Centinaia di preti cattolici in Pennsylvania avrebbero molestato migliaia di bambini dagli anni '40 ad oggi, e alti prelati, incluso l'attuale arcivescovo di Washington Donald William Wuerl, avrebbero sistematicamente coperto gli abusi: lo afferma il rapporto del Grand jury  diffuso al termine di 18 mesi di indagini guidate dall'Attorney general statale Josh Shapiro su sei delle otto diocesi dello stato e segue quella di un altro Grand jury che ha rivelato abusi e insabbiamenti nelle altre due.

Il "reale numero" dei bambini abusati potrebbe ammontare a diverse migliaia - sostiene il Grand jury - perche' alcuni documenti segreti della chiesa sono andati perduti e le vittime hanno avuto paura a farsi avanti. "I preti hanno violentato ragazzini e ragazzine e i loro superiori non solo non fecero niente, ma hanno nascosto tutto", ha aggiunto Shapiro parlando ai giornalisti ad Harrisburg e precisando che l'indagine sta andando avanti.

"Crediamo che il numero reale delle vittime - considerando le denunce perse o quelle mai fatte per paura di farsi avanti - sia di migliaia", si legge nel rapporto di circa 1.400 pagine sugli abusi sessuali su minori segnalati in quasi tutte le diocesi dello Stato.

Il rapporto finale della giuria indica che "quasi tutti i casi", riferiti a diversi decenni fa, sono caduti in prescrizione e non possono essere perseguiti penalmente. Tuttavia due sacerdoti sono stati incriminati per abusi ripetuti su diversi bambini in alcuni casi che risalgono al 2010.

"Alcuni preti abusarono di bambini e bambine e gli uomini di Chiesa che erano i loro responsabili non fecero nulla, per decenni", hanno scritto i membri della giuria nella relazione. I giurati scrivono di "riconoscere che molte cose sono cambiate in seno alla Chiesa cattolica in questi quindici ultimi anni" ma sottolineano che le due imputazioni mostrano che "gli abusi di bambini in seno alla chiesa non sono svaniti".

Malgrado le riforme istituzionali, "gli alti responsabili della Chiesa hanno evitato le loro responsabilita'", si legge ancora nel rapporto. Vescovi e cardinali "sono stati protetti". "Molti di quelli citati nel rapporti sono stati promossi", affermano i giurati secondo cui "finche' cio' non cambia, pensiamo che sara' prematuro chiudere il capitolo degli abusi all'interno della Chiesa cattolica".

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domenica 16 settembre 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 13 set 2018


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
La Turquie déclare avoir enlevé un des terroristes de Reyhanlı
 

 
Iran : Esfandiar Rahim Mashaei condamné à 6 ans et demi de prison
 

 
Riyad achète un Dôme de fer israélien
 

 
Londres vient de commencer une opération sous faux drapeau à Idleb
 

 
La Maison-Blanche entre en guerre contre la Cour pénale internationale
 

 
La Guerre mondiale, une option US en Syrie (WSJ)
 

 
L'Allemagne se prépare à attaquer la Syrie
 

 
YouTube censure les chaînes du gouvernement syrien
 

 
L'Iraq à la croisée des chemins
 

 
Le spectaculaire retournement de cheikh Hassan Rohani
 

 
La Syrie devrait attendre le 6 novembre pour libérer Idleb
 

 
L'implication d'Israël dans la guerre contre la Syrie
 

 
Le Royaume-Uni relance l'affaire Skripal
 

 
Le plan des Kurdes pro-US contre les chrétiens
 

 
Israël revendique plus de 200 agressions contre la Syrie en 18 mois
 

 
L'opposition armée syrienne appelle Moscou et Ankara à bombarder Idleb
 

 
Attaques contre les chrétiens en Égypte
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Discours de Jean-Claude Juncker sur l'état de l'Union européenne en 2018
 

 
Déclaration commune des dirigeants français, allemand, américain, canadien et britannique sur l'attaque de Salisbury
 

 
Je fais partie de la résistance au sein de l'administration Trump
 

 
Déclaration des États-Unis d'Amérique, de la France, de l'Italie et du Royaume-Uni se félicitant du cessez-le-feu à Tripoli
 

 
Paramètres et principes de l'assistance des Nations Unies en Syrie
 

 

« Horizons et débats », n°20, 5 septembre 2018
Les transnationales et la guerre, les peuples et la paix
Partenaires, 7 septembre 2018
 La Syrie reconstruit ses écoles
Réseau Voltaire, 3 septembre 2018
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Chi vuole rilanciare la guerra in Siria?, di Thierry Meyssan

A sette anni dall'inizio della guerra condotta per procura dagli jihadisti, i fautori della distruzione della Siria vogliono rilanciare il conflitto. Eppure, non c'è dubbio che sul terreno sono stati sconfitti: la popolazione, dopo un'esitazione iniziale, ha scelto in massa di sostenere la Repubblica. Il tentativo di ricominciare daccapo la guerra può spiegarsi solo con un mutamento di obiettivo.

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La piccola Hala (sei anni) è stata scelta dall’MI6 per annunciare un nuovo attacco chimico del «regime», questa volta contro la popolazione civile d’Idlib.
Creato a gennaio 2018 a Washington e presieduto da David Satterfield, il «Gruppo ristretto» aveva per obiettivo di rilancio del progetto Rumsfeld-Cebrowski di distruzione delle strutture statali del Medio Oriente in generale e della Siria in particolare. Inizialmente ne facevano parte Arabia Saudita, Stati Uniti, Francia, Giordania e Regno Unito (dandosi per scontato che i Paesi arabi membri non sarebbero stati distrutti a breve termine).
A quest’organismo, segreto al momento della creazione e progressivamente reso pubblico, si sono successivamente aggregati Germania ed Egitto. Oggi sembra agire con più moderazione e ricercare una via d’uscita onorevole alla crisi; ha infatti stabilito contatti con il gruppo di Astana (Iran, Russia e Turchia).
Il Regno Unito ha però rilanciato il progetto iniziale di distruzione della Siria preparando un’operazione sotto falsa bandiera a Kafr Zita, dove sono stati inviati specialisti della società Olive. Armi chimiche sono state inviate nel governatorato d’Idlib. I Caschi Bianchi hanno sequestrato 44 bambini: l’MI6 ha previsto di sacrificarli per poter attribuire la loro morte a un attacco chimico sferrato dall’Esercito Arabo Siriano contro i «ribelli».
L’MI6 ha preventivamente organizzato la diffusione di questa falsa notizia attraverso la testimonianza di una bambina, Hala (foto). Il 29 luglio l’MI6 ha creato un account Twitter a suo nome, una trentina di media vi si sono immediatamente iscritti e attendono il segnale d’inizio dell’operazione (operazione «Eyes on Idlib»). Tra loro ci sono la BBC [1], Radio Free Europe/Radio Liberty [2], Buzz Feed e The Huffington Post  [3], media deliberatamente attivi nella propaganda di guerra britannica.
Il Pentagono ha contemporaneamente dispiegato nel Golfo Persico il cacciatorpediniere USS The Sullivans(DDG-68), con 56 missili, e inviato alla base aerea Al-Udeid in Qatar un bombardiere strategico con 24 missili da crociera terra-aria AGM-158 JASSM.
Se, per quel che riguarda l’operato dell’MI6, è certa la responsabilità del primo ministro britannico Theresa May, non si sa invece chi abbia ordinato il dispiegamento militare degli Stati Uniti.
Costantemente al traino di Londra, il presidente francese Emmanuel Macron ha già ipotizzato, davanti ai propri ambasciatori riuniti a Parigi, una ripresa della guerra. Irridendo il popolo siriano, che ha democraticamente eletto il proprio presidente, Macron si è offerto di scegliere in sua vece: «Rispettiamo la sovranità della Libia, ma rispettiamola davvero, consentendo al popolo di esprimersi e d’incarnarla», ha dichiarato il presidente francese.
Gl’ideatori di questo piano sanno molto bene di aver già perso la guerra, se si considera il conflitto limitandosi alla situazione della Siria. Il loro nuovo obiettivo sembra ben più ambizioso: provocare un conflitto con la Russia, ossia una guerra che diventerebbe ben presto mondiale.
Siria e Russia hanno reagito rivelando le manovre britanniche. La Russia ha altresì inviato a Tartus, per mezzo del portacontainer Sparta-3, un grande quantitativo di materiale militare e ha anche rafforzato il presidio al largo della Siria, che oggi è costituito da 10 navi e due sottomarini; ha inoltre pianificato vaste manovre militari che coinvolgeranno 25 navi e una trentina di aerei.
Sgomento, il Dipartimento di Stato ha inviato nella regione l’ambasciatore James Jeffrey con l’incarico di placare gli animi. È atteso in Israele, Giordania e Turchia, accompagnato dal vice di David Satterfield, il colonnello dell’intelligence militare Joel Rayburn. La delegazione USA rassicurerà gli interlocutori garantendo che Washington non sta preparandosi a bombardare la Siria dietro un pretesto costruito ad arte.
Ne prendiamo atto.
Se gli interlocutori della delegazione USA ne avranno il coraggio, non dovrebbero esitare a chiedere precisazioni: l’assistente del segretario di Stato per il Medio Oriente Allargato, David Satterfield, intende proseguire la politica di George Bush Jr. e di Barack Obama oppure mettere in atto la nuova politica di Donad Trump [4]? Se la posizione di Londra è inequivocabilmente antirussa, e quella della Casa Bianca pro-Stati Uniti, qual è esattamente la posizione del Pentagono?

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