30/08/2009
LA GUERRA SEGRETA
Intervista a Kerry Cassidy del Project Camelot
di Lavinia Pallotta
Il 10 maggio 2009 ho potuto intervistare Kerry Cassidy, responsabile, con Bill Ryan, Project Camelot. L’intervista è stata pubblicata sul numero 8 di “X Times”.
Essendo in attesa delle risposte di Bill, sulla rivista avevo omesso
l’ultima domanda rivolta a Kerry, con la quale intendevo chiudere
entrambi gli interventi. Per diversi motivi, la parte relativa a Bill
Ryan è stata rimandata. Di seguito riporto dunque lo scambio con Kerry,
integrato con la sua ultima risposta sulla “fine del mondo”...
Il primo
rivelatore intervistato da Bill Ryan e Kerry Cassidy fu Mr. X che, nel
2005, raccontò di essere stato ingaggiato, in qualità di archivista, da
una compagnia aerospaziale statunitense, e di aver catalogato documenti
riguardanti gli UFO, la vita extraterrestre e il caso Roswell. Da quel
giorno, con il Project Camelot, Bill e Kerry hanno raccolto e divulgato
una quantità incredibile di informazioni, grazie alle testimonianze di
insider dell’intelligence e persino dei gruppi di
potere che, nell’ombra, governano il mondo. Bill, dotato del tipico
humor britannico, si definisce lo “Scully” della coppia – ma sono in
coppia solo professionalmente – perché più pragmatico e scientifico.
Kerry è una donna di grande esperienza, intelligentissima e molto
collaborativa. Lui vive in Inghilterra, lei negli Stati Uniti.
Lavinia Pallotta: Come e perché avete creato il Project Camelot?
Kerry Cassidy: «Dopo
quasi diciannove anni di lavoro a Hollywood, in diversi settori
dell’industria cinematografica, mi ero stancata dei muri che mi si
paravano dinnanzi quando cercavo di passare dal livello dello sviluppo
esecutivo a quello di produttore indipendente. Ero riuscita ad
acquisire i diritti sulla storia dei Wingmakers, parlando con il
creatore, James e il suo webmaster, Mark Hempel, ma avevo nel cassetto
molti altri progetti, tra cui uno basato sui libri di “Montauk” di
Peter Moon, e sceneggiature scritte da me, che stavo facendo girare
nell’ambiente. Riuscii a presentare “Wingmakers” ai responsabili per lo
sviluppo di Spielberg (per intermediazione di Kethleen Kennedy), James
Cameron, Ridley Scott e Alejandro Gonzales Inarritu. Rifiutarono tutti.
Avendo di Hollywood una certa esperienza, mi resi conto che il problema
ero io, non il progetto. Ero una sconosciuta e dovevo farmi un nome
perché le mie proposte venissero prese in considerazione. Così, nel
2005 cominciai a frequentare convegni ufologici, per raccogliere
informazioni che mi aiutassero nella stesura di alcune sceneggiature di
fantascienza che stavo scrivendo. In seguito, comprai una videocamera
per realizzare un documentario sugli UFO. Volevo far conoscere al
pubblico la verità ma anche farmi un nome per diventare
produttore/regista. Facevo progressi con le mie interviste in stile
“prigioniero di guerra davanti all’obiettivo” e continuavo a
frequentare convegni. Quando andai all’UFO Festival di Laughlin, avevo
in programma un’intervista con Bill Ryan, all’epoca il webmaster del
Project Serpo, e Bill Hamilton. Dopo un’affascinante chiacchierata con
Bill Hamilton, venne il turno di Ryan. Pensavo che, essendo solo il
webmaster, non sapesse molto, ma mi sbagliavo. Il suo giudizio sul
caso Serpo era estremamente equilibrato, obiettivo, e si dimostrò
molto disponibile a rispondere alle mie domande, spesso pungenti. Era
dotato di un raro senso dell’umorismo e un’altrettanto rara umiltà.
Terminata l’intervistaciammo continuammo a parlare, e a microfoni
spenti mi rivelò qualcosa in più su se stesso e sulle circostanze del
suo coinvolgimento nel caso. La sera seguente cenammo insieme
discorrendo per ore di UFO, cospirazioni e moltissimi altri argomenti.
Era un conversatore brillante, ci divertimmo un sacco e decidemmo di
restare in contatto, una volta tornati a casa.
Dopo
essere stata in Egitto, per il tour del Solstizio del 2006, guidato da
Jordan Maxwell e William Henry, feci una deviazione e andai a trovare
Bill in Inghilterra, visitare Stonehenge e altri siti. Andammo a
Tintagel, considerato una delle dimore di Re Artù, dove feci esperienza
di una sorta di flash-back, o “visione” di una vita precedente. Provai
la forte sensazione di unità con Bill, e di legame con quel posto.
Quando ero piccola, uno dei mie libri preferiti era “Once and Future
King”, che rileggevo continuamente. Forse ho un legame con quell’epoca,
che avevo dimenticato. Non avevo idea di dove, quella strana
connessione, avrebbe portato me e Bill, ma fu allora che allora che
decidemmo di creare il Project Camelot. Fu un’idea che ci venne quasi
all’unisono. Scegliemmo il nome, e decidemmo di unire le nostre
capacità professionali, lui di scrittore e webmaster, e io di regista e
sceneggiatrice. Volevamo cercare dei rivelatori e fare pressione per un
disclosure, e, ello stesso tempo, svolgevamo indagini sui misteri del
nostro mondo, per aprire gli occhi delle persone su quanto sta davvero
accadendo. Mentre gestiva il sito del caso Serpo, Bill era stato
avvicinato da un potenziale rivelatore che viveva nella California
meridionale, dove abitavo all’epoca. Fu così che realizzammo la prima
intervista. Il testimone era Mr. X».
L.P.:
Fra coloro che denunciano l’esistenza di un Nuovo Ordine Mondiale, NWO,
sembra prevalere l’idea di un governo occulto che tiene il mondo sotto
controllo. Sul vostro sito web, invece, avete scritto che secondo le
vostre fonti, questi “controllori non hanno il controllo”. Cosa
significa? Quali testimonianze ve lo fanno pensare?
K.C.: «Uno
degli obiettivi che ci prefiggiamo, con queste interviste, è scoprire
chi sono i controllori e che cosa li motivi. È un quadro complesso. Le
risposte si possono trovare in alcune testimonianze, come in quella di
Leo Zagami (foto in basso), un insider degli Illuminati, che si è fatto
avanti per un breve periodo e ha raccontato cosa stia realmente
accadendo dietro le quinte della politica mondiale, con il Vaticano, l’influenza extraterrestre sul Vaticano e gli Illuminati.
I
membri delle facoltose linee di discendenza sono pesantemente coinvolti
nell’occulto, e profondamente influenzati da ET negativi o “involuti”,
come una parte dei grigi e dei rettiliani. Un altro aspetto delle
società segrete è l’influenza dei Nazisti che dalla Germania, dopo la
Seconda guerra mondiale si è spostata in America e in Sudamerica, in
Tibet, e via dicendo. Le ricerche di Jim Marrs e del dr. Joseph Farrell
sono esplicative a questo riguardo. Credo che questa citazione di
Farrell riassuma perfettamente la situazione. “Nel mio libro ‘Nazi
International’, cerco di mettere in evidenza che i nazisti del
dopoguerra non erano solo piccoli gruppi di criminali di guerra
rannicchiati e impauriti, riuniti in piccole comunità nell’America
latina e altrove. Al contrario, erano organizzatissimi, ben finanziati,
disponevano di una loro intelligence e continuavano le ricerca avviate
durante la guerra”. Farrell, Marrs come anche Richard Hoagland
denunciano un’influenza nazista ancora molto attiva del nazismo dietro
le scene, negli Stati Uniti e in altri governi...
La
filosofia del Terzo Reich non è mai morta, è diventata sotterranea.
Esercita una grande influenza sulla NASA, come dimostra la nostra
intervista con Richard Hoagland e quella più recente con Joseph
Farrell. I nazisti portati in salvo negli Stati Uniti con l’operazione
Paperclip potrebbero essere in parte responsabili dell’inizio di quello
che definiamo “Il Programma Spaziale segreto...”. La tecnologia
nazista, come la “Campana”, possono aver influenzato il primo sviluppo
della free energy, la bomba atomica e i viaggi nel tempo, prima con il
Philadelphia Experiment e poi con il Montauk. Jake Simpson è stato uno
dei primi rivelatori ad averci riferito che lo stato attuale della
tecnologia classificata è circa diecimila anni avanti rispetto al
settore pubblico, e procede a velocità impressionanti. Quindi, perché i
controllori non hanno il controllo? Come ci disse Henry Deacon,
esistono fazioni all’interno degli “strati della cipolla” – “la
menzogna è diversa per ogni livello”, una frase che Richard Hoagland ha
usato per descrivere i livelli di segretezza, su una base di need to
know. Queste fazioni si battono l’una contro l’altra, sono estremamente
disorganizzate e, sostanzialmente, la destra non sa cosa fa la
sinistra. In base a testimonianza come quella di Dan Burisch, un
microbiologo membro del MJ-12 che ha lavorato nell’Area 51 con un
extraterrestre, un P-52 Orion di nome Chi’el’ah, c’è la fazione dei
Rothschild, negli Illuminati e la fazione dei Rockefeller. A
grandi linee corrispondono rispettivamente all’Europa vs gli Stati
Uniti, ma sarebbe più appropriato fare una distinzione in base al culto
di Satana di una parte, rispetto a quella che aderisce al
cristianesimo. In un’intervista rilasciataci l’anno scorso, Leo Zagami
ha parlato di divisioni nei ranghi e di lotte intestine. Lui stesso è
stato un burattino nel loro gioco e quindi si è rifiutato di tornare con gli Illuminati. Secondo qualcuno,
in realtà, non li avrebbe mai lasciati e ha simulato per seminare altro
caos e disinformazione. Leo però ha ammesso di essere tormentato e ha
riconosciuto di essere stato controllato. La battaglia è ancora in
corso persino ai più alti livelli tra chi detiene il controllo. Questo
riguarda anche il MJ-12 o Commitee of the Majority, uno dei più alti
livelli di potere nell’ambito del complesso militare industriale,
presumibilmente creato da Truman per gestire la questione ET. Il
Majestic si è ramificato fino a diventare il potere dietro al governo
in America ed è costituito da entrambe le fazioni degli Illuminati.
Secondo Dan Burisch (a sx) questo potere si estende, addirittura, in
tutto il mondo.
Il
Looking Glass, la tecnologia di derivazione aliena usata per vedere il
futuro o, per meglio dire, per prevedere i possibili futuri – si è
dimostrato in errore molte volte quest’anno, quando eventi come la
presidenza degli Stati Uniti, in cui Hillary Clinton doveva essere
eletta, non si sono verificati. Il risultato è stato la comprensione e
il riconoscimento, secondo Dan, che quanto detto in precedenza non ha
più valore e che la linea temporale in cui pensavamo di trovarci, non è
quella che si sta manifestando. Ci stiamo evolvendo e scriviamo il
nostro futuro man mano, e a quanto pare nessuno ha il controllo sugli
eventi dei prossimi anni.
Dietro
a tutto questo c’è l’interferenza extraterrestre. Diverse razze hanno
stipulato accordi con i governi, come ha spiegato dettagliatamente
nella nostra intervista Luca Scantamburlo, un ricercatore italiano che
conosce Cristoforo Barbato che, come molti italiani già sapranno, è
stato contattato da un rivelatore del SIV (il servizio segreto
vaticano) in merito all’imminente Pianeta X. Il gesuita, secondo
Scantamburlo, ha rivelato anche che quando Eisenhower si incontrò con
un gruppo di ET presso la Muroc Airfield, nel Febbraio 1954, James
Francis McIntyre, ex arcivescovo di Los Angeles, che era presente, agì
contro gli la volontà degli americani, andando in Italia per informare
il papa. Vennero stretti dei patti, stipulati dei trattati con più di
una specie ET. Secondo Burisch, che ha partecipato ad alcuni di questi
incontri in qualità di membro del Committee of the Majority, alcuni di
trattati sono stati infranti, da ambo le parti. In alcuni di essi si
permetteva un certo numero di abduction, che comportavano esperimenti
di manipolazione genetica da parte degli alieni e forse, persino il
sacrificio di esseri mani a questi esseri. Il puzzle, come ho detto, è
complesso.
I controllori
sono a loro volta minacciati dall’interno, come ha spiegato Benjamin
Fulford (sopra), ex giornalista finanziario di Forbes Magazine, che
vive in Giappone. Benjamin è stato il primo occidentale, in 500 anni,
ad essere ammesso nelle società segrete asiatiche, che contano sei
milioni di membri. In qualità di loro portavoce ha trasmesso un
messaggio molto semplice agli Illuminati: “Riconoscete che il vostro
tempo è finito, ritiratevi senza combattere e permettete al mondo di
svilupparsi come dovrebbe”. Se questo non dovesse accadere, ha detto
Fulford, gli Illuminati dovranno vedersela con quasi 100.000 assassini
professionisti affatto ben disposti nei confronti di queste élite
auto-elette che governo il pianeta. Gli Illuminati creano il caos e
governano tramite le guerre, facendo in modo che continui la fame nel
mondo, creando virus genetici in laboratorio, scatenando guerre
biologiche ai danni di determinate categorie etniche. Questo non è che
un esempio della guerra tra le fazioni rivali in atto dietro le quinte
e che ora si sta allargando alla sfera pubblica».
L.P.:
Mi ha incuriosito particolarmente la storia di “Jake Simpson”, il
rivelatore che avete incontrato in Thailandia. Jake ha detto di far
parte dei “berretti bianchi”, una sorta di quinta colonna che si
starebbe battendo per un mondo migliore. Cosa sappiamo di loro?
K.C.: «Dan
Burisch e Marcia McDowell, ex membri del Majestic, fanno sicuramente
parte dei cosiddetti “berretti bianchi”. Li conosciamo bene, abbiamo
passato molto tempo in loro compagnia e sono nostri buoni amici.
Possiamo affermare, inequivocabilmente, che sono mossi dalle migliori
intenzioni, indipendentemente dal fatto che ci si trovi d’accordo con
la loro filosofia o la loro politica. Si battono per l’umanità. Mike
McConnell(foto in basso), ex Direttore della National Intelligence, è
un altro berretto bianco. In un certo senso è il padre adottivo di Dan
(Burisch, ndr). È una lunga storia. Dimostrò
coraggio nel Gennaio 2008, quando rilasciò il “National Intelligence
Estimate” (NIE), indebolendo la rabbiosa determinazione
dell’amministrazione Bush nell’attaccare l’Iran. Il NIE provò che
l’Iran non era coinvolto nella fabbricazione di armi di distruzione di
massa. E probabilmente ha contribuito ad ostacolare i piani di attacco
dell’amministrazione di allora.
Un
altro caso di berretti bianchi all’opera riguarda un episodio
verificatosi alla Minot Air Force base, dove verremo fatte partire 6
testate nucleari. Dal North Dakota dovevano sorvolare il Pacifico, ma
tornarono indietro a metà del volo a causa di un ordine impartito da
qualcuno, che non sappiamo chi sia… L’incidente sembra presentare uno
svolgimento simile a quello dagli assassini programmati. Secondo Jack
Carter (pseudonimo) un aviatore della Minot intervistato nel Novembre
2008, i militari in due basi aeronautiche si comportarono in modo
contraddittorio rispetto all’addestramento di sicurezza ricevuto e le
procedure che devono essere messe in atto per prevenire proprio una
simile evenienza. Jake Simpson è un altro berretto bianco. In un certo
senso qualsiasi
rivelatore, in virtù del suo farsi avanti, indipendentemente dal suo
passato, diventa un “berretto bianco” per definizione, perché decide di
raccontare la verità, per come la conosce. Gran parte della
testimonianza di Jake convalida la testimonianza di Henry Deacon, un
altro rivelatore intervistato dal Project Camelot, e molti altri, sulle
basi sotterranee, il gioco ad alto livello in atto dietro le quinte e i
piani di riduzione della popolazione perseguiti dai poteri in essere
con qualsiasi mezzo. Se le informazioni che abbiamo raccolto sono vere,
molti eventi che avrebbero potuto essere distruttivi quanto la tragedia
dell’ 11 Settembre 2001, e magari di più, sono stati sventati da queste
persone coraggiose. Se il Project Camelot ha potuto continuare sino ad
oggi, in parte è dovuto al fatto che ci considerano un elemento
importante dei loro tentativi di disclosure, per far conoscere al
pubblico la vera guerra in atto. Alcuni insider, cinclusi Jake Simpson
e Henry Deacon, ci hanno riferito che il Project Camelot è seguito con
molta attenzione da entrambe le fazioni, e che abbiamo fan appassionati
all’interno del contingente dei berretti bianchi di varie agenzie quali
la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration, ndr) e la CIA. È in atto una guerra occulta per i cuori e le menti, se non addirittura per l’anima dell’umanità».
L.P.:
Credi che Barack Obama faccia parte dei “berretti bianchi”, o è solo
un’altra pedina del Nuovo Ordine Mondiale, e quindi non cambierà nulla,
come sospettano molti “teorici della cospirazione”?
K.C.: «È
presto per dirlo. Finora si è mosso secondo le loro regole ed è rimasto
allineato. Non ho visto nulla che faccia pensare che stia deviando dal
programma degli Illuminati. Tuttavia, c’è la possibilità che cambi
rotta, opponendosi persino contro i controllori. Se lo facesse,
probabilmente pagherebbe questo gesto con la vita e forse è proprio
questo il piano».
L.P.:
Stiamo attraversando una gravissima crisi finanziaria. Avete
intervistato alcune persone “in the loop”, come George Green, ex
banchiere. Puoi parlarci delle informazioni da voi ottenute su questo
argomento?
K.C.: «George
Green (a sx) è stato nel giro della finanza per un po’ di tempo.
Previde la fine del dollaro, l’attuale recessione e i pignoramenti.
Nelle interviste che gli abbiamo fatto, sia audio che video, parla di
una reale possibilità di quella che chiama una “banking holiday”, in
cui dopo un dato weekend di tre giorni, la banca non apre… Dove non ci
sarà cibo nei supermercati perché i camion non consegneranno più e
verranno lasciate in attesa che tutto riprenda. Secondo Green, dopo un
weekend cominceranno a rubare il cibo e dopo di questo, arriveranno
persino ad uccidere. In questo scenario il dollaro sarà svalutato,
nulla avrà più valore, cadranno i mercati e gli Stati Uniti si
rifiuteranno di onorare il loro debito nazionale. Attualmente la Cina
sta cercando di sostenere il dollaro con investimenti collaterali
tangibili, come l’oro, i metalli, e varie industrie in Asia slegate dal
dollaro. I cinesi sono preoccupati perché hanno investito molto nel
dollaro. Fondamentalmente, l’economia statunitense è collegata a
livello globale. Questo fa parte dello scenario del Nuovo Ordine
Mondiale progettato per creare caos, diffondere virus che indeboliscano
la popolazione per imporre, in fine, uno stato di polizia che eserciti
un controllo ancora più rigido di quello attualmente in vigore. A
George Green venne chiesto di costruire un campo di concentramento in
Nevada - ma rifiutò - e partecipò a riunioni dove queste cose venivano discusse e pianificate».
L.P.:
Che idea ti sei fatta della situazione del nostro pianeta? Mi riferisco
all’interferenza ET, all’evoluzione spirituale, ad un possibile
“armageddon”, alla speranza di cambiare, se ne abbiamo…
K.C.: «Il
nostro pianeta si avvicina velocemente ad un tempo in cui passeremo
dalla terza dimensione passeremo in una quarta e poi in una quinta, a
dell’evoluzione personale. Un numero sempre maggiore di persone sta
cominciando a comprendere che viviamo in un universo multidimensionale.
Chi non lo comprende, continuerà a vivere nella terza dimensione. Sulla
Terra si manifesteranno dei cambiamenti, ma non penso si tratterà di un
vero e proprio cataclisma. Potrebbero crearsi due mondi
contemporaneamente. In quello passato nella quinta dimensione, sembrerà
di essere andati avanti nel tempo. Alcuni la chiamano “ascensione”, ma
è un termine controverso. Nemmeno i nostri rivelatori hanno una
prospettiva esatta di ciò che sta accadendo. Non esiste un regolamento
scritto. È qualcosa che è in atto e noi ne siamo co-creatori.
Faremo
esperienza di ciò che vorremo, a livello animico. I nostri corpi fisici
potrebbero opporsi al cambiamento. Alcuni vivranno mutamenti nel corpo,
altri lasceranno il corpo per reincarnarsi in un livello superiore.
Pochissimi si troveranno su più livelli contemporaneamente. Tutto
questo avverrà, a quanto ho capito, tra il 2012 e il 2017. Credo che i
Wingmakers, le informazioni di “RA” e di Ash’a’yana Deane (Anne Hayes)
siano esposte dettagliatamente nella serie televisiva “Voyager”. Molta
conoscenza, a questo riguardo, è nascosta. Mentre evolvi, il tuo DNA
cambia. Puoi accedere alla conoscenza indipendentemente da chi ascolti
o da cosa leggi. È un’evoluzione spirituale in cui potrai abbracciare
il tuo sé superiore. Siamo stati aiutati da diverse razze
extraterrestri, ma la responsabilità per il cambiamento è di noi tutti.
Il tipo di transizione che vivremo, e il modo in cui la Terra gestirà
la transizione, dipenderà da noi. Alcuni di noi, forse tutti, sono dei
viaggiatori temporali che hanno il compito di aiutare questo risveglio
e credo che io e Bill siamo tra questi».