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domenica 27 gennaio 2019

The Magliano Weekly is out! Edition of 27 January 2019


Domenica 27 Gennaio
The Magliano Weekly
Il Settimanale di Magliano de' Marsi
Published by
malleani
27 January 2019
Education Politics Art & Entertainment Health Business Environment
Today's headline
Mega impianto sciistico nel Parco Sirente-Velino, insorgono gli ambientalisti
thumbnail marsicanews­.com - Marsica – "Dettagliate "osservazioni" sono state presentate stamattina da Appennino Ecosistema alla Regione Abruzzo, in merito al mega progetto di nuovi impianti sciistici, sottoposto alla procedura …
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mercoledì 23 gennaio 2019

Conflitto economico rovente: la lotta per i minerali delle terre rare


Proprio come [per] la corsa all’oro della California tra il 1848 e il 1855, il Klondike canadese dal 1896 al 1899 e quella dell’Australia occidentale degli anni ’90 del 1800, il mondo sta vivendo una frenesia per ottenere i diritti minerari alla ricerca dell’oro attuale, cioè i minerali delle terre rare. Utilizzati per componenti di batterie per veicoli elettrici, telefoni cellulari, televisori a schermo piatto, chiavette USB, macchine fotografiche, missili a guida di precisione, magneti industriali, turbine eoliche, pannelli solari e altri oggetti high-tech, i minerali delle terre rare sono diventati il tipo di materia prima ricercata, come lo erano uranio e plutonio erano durante l’inizio dell’era atomica.
I minerali delle terre rare non sono di facile pronuncia allo stesso modo dell’oro, dell’argento e del platino. Per esempio, l’ossido di ittrio e l’europio, mentre sembrano poco importanti, sono ciò che fornisce la tonalità rossa nei televisori a colori.
Le nazioni di tutto il mondo stanno lottando per garantirsi riserve contenenti minerali di terre rare. La Cina, dove attualmente si trova un terzo dei minerali di terre rate del pianeta, ha severamente limitato l’esportazione dei minerali ad alleati e competitori. Una delle più grandi riserve conosciute di terre rare è il giacimento di Bayan Obo, nella Mongolia Interna cinese.
Le restrizioni all’esportazione della Cina hanno messo in moto le nazioni in tutto il mondo per missioni di ricerca, al fine di garantirsi sia le riserve di minerali di terre rare conosciute, che quelle non sfruttate. Uno di questi filoni principali di minerali di terre rare è stato scoperto ad Est-Sud nell’Oceano Pacifico. Le stime indicano che la regione oceanica profonda contiene il doppio delle terre rare rispetto a quelle trovate in Cina.
Alcuni di questi giacimenti si trovano in zone sottomarine geologicamente attive, dove i condotti vulcanici del fondale profondo emettono minerali di terre rare dalle espulsioni di lava e gas caldi. La scoperta che la regione del Pacifico meridionale è ricca di terre rare ha condotto le nazioni europee, tra cui la Francia e la Gran Bretagna, le quali mantengono colonie nella zona, a rivendicare la loro influenza coloniale. La Francia, ad esempio, è reticente a concedere ulteriore autonomia o indipendenza alla Nuova Caledonia, dove è previsto un referendum per l’indipendenza l’8 novembre, alla Polinesia francese e a Wallis e Futuna. Allo stesso modo, la Gran Bretagna ha mostrato un rinnovato interesse per le Isole Pitcairn, dove continua a vivere una manciata di discendenti degli ammutinati dell’HMS Bounty.
Nel 2015, l’Australia ha represso l’autogoverno dell’isola di Norfolk, trasformando l’isola in una municipalità ibrida del Nuovo Galles del Sud e dell’Australian Capital Territory (n.d.T. Territorio della Capitale Australiana). La Nuova Zelanda ha posto il veto sulle ambizioni di due dei suoi “Stati associati” indipendenti – le Isole Cook e Niue – per la piena adesione alle Nazioni Unite. Per queste potenze coloniali, non importa ciò che si trova al di sopra del mare –le località insulari – ma cosa si trova sotto il mare, all’interno dei confini marittimi dei territori, e si tratta proprio dei minerali di terre rare.
Con lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia, sono state scoperte riserve di terre rare in Groenlandia, un territorio “autonomo” della Danimarca. Le mosse del governo della Groenlandia per cercare l’indipendenza dalla Danimarca e permettere alle compagnie cinesi di estrarre minerali di terre rare hanno incontrato una dura opposizione da parte della Danimarca, degli Stati Uniti e della NATO.
Altri Paesi che possiedono depositi significativi di terre rare includono India, Russia, Vietnam, Malesia, Sudafrica, Australia, Canada, Brasile e Stati Uniti. Queste nazioni, così come la Cina, hanno tutte diversi livelli della necessaria forza politica, economica e militare per proteggere le loro riserve di terre rare.
Tuttavia, alcune nazioni in via di sviluppo, dove sono state scoperte terre rare, sono candidate allo sfruttamento spietato delle multinazionali, alcune sotto la direzione dei governi, per garantire i diritti esclusivi di estrazione mineraria. In effetti, la Toyota, che ha una stretta relazione con il governo giapponese, ha acquistato una miniera di terre rare in Vietnam per garantirsi tali diritti di esclusività.
Il Giappone potrebbe non doversi preoccupare del Vietnam come sua principale fonte di terre rare. All’inizio di quest’anno, un deposito di circa 16 milioni di tonnellate di ossidi minerali di terre rare è stato scoperto nei fanghi del fondale marino, situati a 1150 miglia a sud-est di Tokyo. Il deposito conteneva molte delle terre rare dalle quali dipende il settore dell’elettronica di consumo giapponese: l’ittrio, il disprosio, il terbio e l’europio.
In Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la columbite-tantalite, un minerale utilizzato nella fabbricazione di chip semiconduttori, è un bene così richiesto, per il quale i signori della guerra rivali, alcuni agenti per conto di attori esterni, tra cui Ruanda, Uganda, Israele, Giappone, Cina e Stati Uniti si combattono l’un l’altro per il controllo dell’estrazione e dell’esportazione del minerale.
Il Rwanda Mines, Petroleum e Gas Board ha firmato un accordo nel 2017 con un’importante azienda giapponese per l’estrazione di terre rare, per la prospezione e l’estrazione di terre rare, oltre al tungsteno, in Ruanda. Tuttavia, il Presidente ruandese Paul Kagame è noto per aver sostenuto i ribelli Tutsi nella RDC (Repubblica Democratica del Congo), che sfruttano le miniere di terre rare nelle province del Kivu meridionale e settentrionale e inviano i minerali rubati in Ruanda. Ci sono stati tentativi di ridurre il commercio dei “minerali di conflitto” nella regione dei Grandi Laghi in Africa, ma è stato tutto inutile.
Attualmente, le imprese statunitensi e cinesi stanno muovendo una guerra per l’influenza politica ed economica per l’accesso alle riserve di litio, cassiterite e cobalto nella RDC.
Accanto alla RDC, nel Burundi devastato dalla guerra civile, è stata scoperta nel 2017 una “vena principale” di altissima qualità di minerali di terre rare. Il Burundi, che un tempo era una colonia tedesca, ha visto la tedesca Thyssen Krupp intervenire per sfruttare le risorse minerarie. Thyssen Krupp ha anche iniziato a costruire un impianto di lavorazione in Burundi. Il governo tedesco è stato attaccato da gruppi per i diritti umani che lo accusano di appoggiare l’impresa mineraria tedesca, nota come Progetto Gakara, anche se il Presidente del Burundi Pierre Nkurunziza è stato eletto in modo dubbio per un terzo mandato. I gruppi imprenditoriali tedeschi si sono opposti alla tesi, secondo cui se la Germania non estraesse le terre rare del Burundi, lo farebbe la Cina.
Il governo francese non sta concentrando solo le sue attività di estrazione di terre rare nella sua tradizionale sfera di influenza francofona in Africa – Marocco, Burkina Faso, Niger, Madagascar, Guinea – ma più lontano, compresa la ricerca di attività minerarie di joint venture in Kazakistan.
Negli Stati Uniti, il Pentagono ha riconosciuto l’importanza delle terre rare per scopi militari. Il Defense Logistic Agency’s Strategic Materials Department ha il compito di assicurare una fornitura continua di terre rare agli appaltatori della difesa degli Stati Uniti. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti tiene traccia delle scoperte e delle attività minerarie per le terre rare in tutto il mondo, grazie a un contributo costante di informazioni, provenienti dalla Central Intelligence Agency e dalla National Security Agency. L’amministrazione Trump si è mossa per rendere accessibili a società private le aree faunistiche federali, i parchi nazionali e altri territori degli Stati Uniti alla prospezione e all’estrazione di terre rare, con grande disappunto degli ambientalisti e delle amministrazioni tribali dei nativi americani.
Nella fretta di allentare la dipendenza dalle esportazioni di terre rare cinesi, che sono state in ogni caso limitate da Pechino, le nazioni e le aziende di tutto il mondo hanno messo in marcia una competizione spietata per acquisire una posizione dominante nel mercato delle terre rare. Ciò che sta al vertice dell’interesse dei raccoglitori di informazioni economiche, sono riferimenti in e-mail, videoconferenze, telefonate, fax e documenti finanziari a termini quali europio, terbio, disprosio, ittrio, samario e altre terre rare.
Poiché il mondo diventa più dipendente dall’high-tech e dall’ “Internet delle cose”, consistenti di computer, telefoni cellulari, elettrodomestici, televisori, sistemi di sicurezza, automobili, ecc., la guerra economica per il controllo dei minerali delle terre rare si intensificherà. Esiste l’estrema possibilità che il conflitto economico possa trasformarsi in conflitti a fuoco, come è già avvenuto nella RDC.
 Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

lunedì 14 gennaio 2019

Un impero finanziario nazista lavora nell’ombra fin dal 1943


750 società internazionali che sopravvivono ancora oggi
e delle quali si sa poco o nulla


Il partito nazista non è morto con la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma sarebbe sopravvissuto fino ai giorni nostri nascondendosi dietro l’apparenza di grandi società internazionali che, ancora oggi, operano indisturbate ovunque nel mondo. Questa pagina di storia che affonda le proprie radici nell’Europa degli anni Quaranta, non è mai stata resa nota a causa di accordi che nessuno, da entrambe le rive dell’Atlantico, aveva interesse a rendere pubblici. Sin dal 1942, infatti, gli uomini dello staff di Hitler sapevano che la Germania sarebbe uscita sconfitta da un confronto bellico globale, per cui presero tutte le misure opportune per mantenere salda l’organizzazione del partito nazista, anche a guerra conclusa, fornendo un valido e fattivo aiuto a tutti i tedeschi che avessero voluto fuggire in altri Paesi. L’obiettivo: ricostruire la loro struttura politica in via occulta, con l’aiuto della grande finanza mondiale, per una nuova e grande Germania. Lo stesso Hitler aveva ordinato la creazione di una rete clandestina ed è assai probabile, se non certo, che due giorni prima della sua presunta morte nel bunker di Berlino, egli stesso sia fuggito in aereo insieme alla moglie Eva Braun e ai suoi uomini più fidati. La prima tappa sarebbe stata la Spagna, dove un sottomarino li avrebbe poi condotti nei lidi più sicuri del Sud America. Il ritrovamento dei cadaveri quasi interamente distrutti dalle fiamme di un uomo e di una donna fuori dal bunker, che in un primo tempo avevano fatto pensare erroneamente a Hitler e alla Braun, fu solo un banale depistaggio. Basti pensare che il corpo dell’uomo era alto 1 metro e 65 centimetri, contro il metro e 72 centimetri di Hitler. La donna, inoltre, aveva il petto squarciato da una bomba, mentre avrebbe dovuto avere soltanto un foro da proiettile alla testa.  In pratica, era il corpo di una donna rimasta uccisa durante i bombardamenti di quei giorni. E’ del tutto accertato, come spiegò a suo tempo Stalin agli alleati, che il corpo di Hitler non è mai stato trovato e che, secondo il leader comunista, il dittatore tedesco sarebbe fuggito prima che l’esercito russo occupasse interamente Berlino.

UN LIBRO PROFETICO

Curt RiessIl problema è che questa conclusione del più grande conflitto mondiale dei tempi moderni non appare in nessun testo di storia, anche se il piano dei nazisti per creare una loro struttura organizzativa segreta a livello mondiale era già stato rivelato dal libro “The Nazis go Underground” (I nazisti vanno in clandestinità) di Curt Riess, pubblicato dalla Doubleday, Doran and Co., Inc. di Garden City, New York, nel 1944. E quindi ben un anno prima che gli eserciti alleati costringessero alla resa i riottosi seguaci di Hitler. Riess era quello che oggi definiremmo un giornalista scrittore, ma anche un avventuriero, di una certa classe. Curt Martin Riess nacque il 26 gennaio del 1902 a Wurzburg, in Baviera, e studiò Filosofia, Letteratura ed Economia a Berlino, Monaco, Heidelberg, Zurigo e Parigi. A Berlino divenne giornalista, ma presto dovette fuggire a causa dell’avvento di Hitler al potere. Nel 1934 era cronista del Paris Soir, uno dei più grandi quotidiani europei di quel tempo, che lo inviò negli Stati Uniti come corrispondente. Il Paese gli  piacque e nel 1938 divenne cittadino statunitense. Da quel momento si mise a girare tra New York, Londra, Parigi e Hollywood come giornalista freelance. Pare, però, che lavorasse anche per i servizi segreti americani e, infatti, la fine della guerra lo La copertina di "The Nazis Go Underground"vede a Berchtesgaden, il rifugio favorito di Hitler sulle Alpi bavaresi. Tornò quindi a New York, per poi trasferirsi nuovamente in Baviera dove avrebbe voluto vivere. Ma ancora una volta cambiò idea e nel 1952 si trasferì definitivamente in Svizzera, dove poi morì alla rispettabile età di 90 anni. Oltre a “The Nazis go Underground”, di lui si conoscono i precedenti libri “Total Espionage” (Spionaggio Totale), Edizioni Putnam, 1941; “Underground Europe” (L’Europa Clandestina), Edizioni Dial, 1942; e il successivo “The Berlin Story” (La Storia di Berlino), Edizioni Dial, 1952, nel quale descrive il confronto tra Est e Ovest nella capitale tedesca a guerra finita. Nel suo libro “The Nazis go Underground” Riess descrive nei dettagli, mostrando una profonda conoscenza del mondo tedesco e dei nazisti in particolare, ciò che Hitler e i suoi stavano preparando da tempo, dopo aver dichiarato guerra al mondo intero. Da buoni tedeschi, i nazisti avevano già pronto un Piano B da utilizzare nel caso, da loro considerato molto probabile, che avrebbero perso la guerra. Riess avvertiva così i suoi amici americani e inglesi dei preparativi in atto, ma a quanto pare nessuno gli volle dare retta. Almeno apparentemente. Per cui, a guerra conclusa, nessuno volle prendere come probabile la fuga del dittatore tedesco in Sud America, passando dalla Spagna del generalissimo Franco. E, almeno ufficialmente, nessuno lo cercò o tentò di neutralizzare la potente struttura economica che i tedeschi avevano costruito negli anni in Sud America e in buona parte del mondo.

LA VIA DI FUGA DEI I NAZISTI

Jim MarrsPerché questo avvenne? La risposa la troviamo nel libro “The Rise of the Forth Reich - The secret societes that threaten to take over America” (L’ascesa del Quarto Reich - Le società segrete che minacciano di impossessarsi dell’America), Edizioni New York Times Bestseller, di Jim Marrs. Giornalista e scrittore di chiara fama negli Stati Uniti, non risulta che le sue opere siano mai state tradotte in italiano. Marrs è nato il 5 dicembre 1943 a Fort Worth, in Texas, dove si è laureato in giornalismo presso la locale University of North Texas. Successivamente ha conseguito anche un Master alla Graduate School of Texas Tech, a Lubbok, prima di passare a tempo pieno alla professione del giornalista. Per un certo periodo di tempo ha lavorato anche per i servizi di intelligence del suo Paese durante la guerra del Vietnam. A dare notorietà a Marrs sono stati i suoi libri, tutti documentatissimi e pieni di notizie. Uno per tutti: “Crossfire: the Plot that killed Kennedy” (Tiro incrociato: il complotto che uccise Kennedy), dal quale Oliver Stone ha tratto il film sul 35° presidente americano, assassinato a Dallas nel 1963. Jim Marrs è morto a Springtown, nel suo adorato Texas, il 2 agosto 2017. Aveva 74 anni.
Il libro “The Rise of the Fourth Reich” è un chiaro ed esplicito atto d’accusa nei confronti dell’amministrazione americana che non solo avrebbe coperto la fuga di Hitler dal bunker, ma ne La copertina di "The Rise of the Fourth Reich"avrebbe difeso anche l’esistenza impedendo che qualcuno potesse in qualche modo mettersi sulle sue tracce. Questo sarebbe avvenuto in segreto, è ovvio. Perché l’intelligence americana avrebbe seguito tutte le tracce lasciate dal dittatore tedesco e dai suoi accoliti, affinché non creassero ulteriori danni. Il tutto per coprire diversi miliardari americani (stiamo parlando del Gotha della finanza mondiale) che non solo avrebbero continuato a trafficare con i nazisti durante la guerra, ma avrebbero anche rifornito il loro esercito mentre in Europa le truppe americane combattevano i tedeschi e i loro alleati. Per esempio, erano americani i rifornimenti che riceveva il generalissimo Franco durante la guerra civile spagnola. Il silenzio su questi avvenimenti sarebbe stata la polizza di assicurazione per Hitler e i suoi prima che i soldati russi del generale Zukov issassero la bandiera rossa sulle rovine del Reichstag.
Solo ultimamente, in questi ultimi anni, la CIA avrebbe consentito a History Channel della A&E Networks di New York di svelare con il programma televisivo “Hunting Hitler” ciò che in effetti i tedeschi riuscirono a realizzare in Sud America. Anche perché ormai tutta la generazione di quel periodo è sottoterra, Hitler compreso. I nuovi gestori e padroni di quell’immenso patrimonio industriale e finanziario ormai sono altre persone e nessuno conosce le loro identità o i nomi delle società che fanno parte di quell’impero nascosto. Soprattutto, però, nessuno sa se questi grandi gruppi industriali stiano ancora portando avanti il progetto di Bormann e, nel caso, come siano collocati nel mondo finanziario moderno.

venerdì 11 gennaio 2019

LA VOCE rooseveltiana N° 4 di Venerdì, 11 Gennaio 2019 01:13


La Voce Rooseveltiana


D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno




Editoriale
 
LO STATISTA CHE SERVE ALL'ITALIA
di Giorgio Cattaneo



migranti

Lo chiamano Mbemba, ma non è il suo vero nome. Ha venticinque anni, è in Italia da qualche mese. Faceva il calciatore, il saldatore, il facchino. Viene dall'Africa centrale, dove tutto è Francia – anche la moneta. Da noi va a scuola, impara l'italiano e lavora come lavapiatti, ma vorrebbe diventare un elettricista. Ora ha scoperto che, se non gli verrà riconosciuto il diritto d'asilo, tra poche settimane diventerà un fuorilegge: non potrà più tornare a dormire, la sera, nella stanza che oggi gli viene assicurata. Il Comune sarà obbligato, per decreto, a revocargli la residenza. È la politica, gli dicono: la politica senza statisti. Ha idea, Mbemba, di cosa sia uno statista? Sa bene che non lo è il presidente del suo paese, servo della Francia. E sa che non lo è neppure il presidente della Francia, i cui cittadini oggi invadono le strade con indosso i gilet gialli. Lo capisce anche Mbemba, che questa Europa non sta in piedi. Tanto per cominciare non ci sono statisti, in circolazione.

 
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TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 04
 



Secondo Noi
   
GM MAGALDI: SCORRETTA L'INFORMAZIONE DI ROLLING STONE CONTRO L'ECONOMISTA ANTONIO MARIA RINALDI

Superficiale, imprecisa e sostanzialmente scorretta: così Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, considera l'informazione prodotta da Rolling Stone contro l'economista Antonio Maria Rinaldi, promotore del blog Scenari Economici, cui si rinfaccia la "colpa" di essere troppo presente il televisione. Rolling Stone si copre di ridicolo quando accusa Rinaldi di essere in contatto con lo stesso Magaldi, definito addirittura "complottista", nonché "fissato col pericolo massonico" e in più "vittimista", dato che rimprovera i media per aver oscurato il suo bestseller, "Massoni". A sbriciolare le illazioni di Rolling Stone provvede un video-intervento dello stesso Magaldi, in web-streaming con Marco Moiso.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blogMR).
MOISO: POI NON LAMENTIAMOCI SE L'ITALIA
È SOLO 46ESIMA, PER LIBERTÀ DI OPINIONE,
SU 180 PAESI NEL MONDO


Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: l'Ue imbavaglia il web, e l'Italia se la passa male, quanto a libertà d'informazione. È solo al 46° posto nella graduatoria di Reporters sans frontières. Basta vedere come Rolling Stone ha maltrattato il sovranista Rinaldi. A proposito: ma la sovranità del popolo (Che Guevara docet) non era una storica prerogativa di quella che un tempo si chiamava sinistra?
(Intervento su YouTube, ripreso sul blogMR e su Libreidee).
MM
Patrizia Scanu SCANU: FABBRICARE IL CONSENSO CANCELLANDO I FATTI. SUI VACCINI, TROPPE NOTIZIE CLAMOROSE IGNORATE DAI MEDIA 

Patrizia Scanu, segretaria generale del Movimento Roosevelt, denuncia il silenzio dei media su troppe notizie clamorose, riguardo ai vaccini: la "strage" dei militari italiani gravemente ammalatisi, le reazioni avverse che in Puglia colpiscono il 40% dei bambini vaccinati e le vaccinazioni "sporche" rilevate dai biologi, con tracce di diserbante nelle dosi destinate ai neonati. A ciò si aggiunge l'assenza di controlli pubblici sulla qualità dei prodotti vaccinali negli ultimi 32 anni negli Usa, scoperta da Robert Kennedy Jr. Un pessimo modo di fabbricare il consenso, cancellando letteralmente i fatti.
(Intervento sul blogMR).
CARPEORO: UNO SCANDALO CHE L'ITALIA SNOBBI GIAMPAOLO GIULIANI, L'UOMO CHE SA PREVEDERE I TERREMOTI

Gianfranco Carpeoro, dirigente del Movimento Roosevelt: è uno scandalo che in Italia si dica ancora, in televisione, che i terremoti non si possono prevedere. Ed è una vergogna che il paese continui a ignorare una risorsa come Giampaolo Giuliani, l'uomo che il sisma lo sa prevedere (e infatti il suo sistema è adottato in mezzo mondo). Giuliani l'ha brevettato, e lo offre gratis all'Italia: riuscirà finalmente ad approfittarne, il "governo del cambiamento"?
(Intervento su YouTube, ripreso dal blogMR e da Libreidee).
GP
Mirella Raimonda RAMONDA: GIÙ LE MANI DALL'ORO ITALIANO.
BORGHI CHIEDE CHE RESTI ALLO STATO, SPAVENTANDO BANKITALIA


Hanno dell'incredibile le affermazioni di Salvatore Rossi, dirigente di Bankitalia, secondo cui toccherebbe alla Bce stabilire la titolarità della cospicua riserva aurea italiana, la quarta al mondo. Lo afferma Mirella Ramonda, socia fondatrice del Movimento Roosevelt, nel sottolineare l'allarme (più che sospetto) con cui la banca centrale ha accolto il lodevole disegno di legge avanzato da Claudio Borghi per riaffermare la titolarità nazionale della riserva aurea. Un giallo: qualcuno ha ceduto alla Bce 2.400 tonnellate d'oro italiano, pari a 80 miliardi di euro?
(Intervento sul blogMR).
MOISO: SPIEGATE A GIULIA MOI CHE PINO CABRAS NON È ISCRITTO AL MR (IL QUALE NON È MASSONICO)

Ci piacerebbe molto che il parlamentare pentastellato Pino Cabras fosse iscritto al Movimento Roosevelt, e lo invitiamo a farlo. Lo dice Marco Moiso, vicepresidente MR, nello smentire l'ex grillina Giulia Moi, che – divorziando dai 5 Stelle – ha attaccato Cabras imputandogli un legame col Movimento Roosevelt, insinuando che quest'ultimo sia espressione della massoneria italiana. Un intervento sconclusionato, quello della Moi, che secondo Moiso diffonde falsità e rivela tendenze pericolosamente discriminatorie.
(Intervento sul blogMR).
Marco Moiso
Gioele Magaldi MAGALDI AI GIALLOVERDI: SIAMO IN GUERRA, SIATE EROI O FINIRETE COME MATTEO RENZI

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, avvisa Lega e 5 Stelle: contro l'Italia "ribelle" è in corso una vera e propria guerra. Sappia, il governo Conte, che in un simile frangente non è ammissibile cincischiare: tocca avere il coraggio di essere eroi, nel respingere i diktat dell'oligarchia di Bruxelles. Viceversa, la delusione degli elettori sarà incontenibile. E i gialloverdi faranno la stessa fine del fanfarone Matteo Renzi.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
CARPEORO: SOVRAGESTIONE, LA LOGGIA P1
(MACCHINADEL FANGO) HA PIEGATO
IL GOVERNO CONTE
 


C'è una ben nota sovragestione dietro alle manovre che hanno portato il governo Conte a cedere di fronte a Bruxelles riguardo al deficit 2019. È quanto sostiene Gianfranco Carpeoro, dirigente del Movimento Roosevelt, secondo cui i "sovragestori" fanno capo alla (mai riconosciuta) loggia massonica P1, già "casa madre" della P2 ai tempi di Gelli, la cui specialità ora sarebbe la "macchina del fango": dal maxi-risarcimento imposto alla Lega alla bufera sul padre di Di Maio. In altre parole: ricatti, per piegare i leader gialloverdi.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
Carpeoro
Gioele Magaldi MAGALDI: SENZA PAURA, ECCO COME SARÀ IL FUTURO "PARTITO CHE SERVE ALL'ITALIA"

Vietato avere paura di ribaltare il paradigma dell'austerity, perché proprio sull'intimidazione si fonda il potere (abusivo) della Disunione Europea. Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, traccia il profilo del futuro "partito che serve all'Italia" dopo la positiva assemblea prenatalizia svoltasi a Roma, con personalità come quelle di Claudio Quaranta e Nino Galloni, Ilaria Bifarini e Antonio Maria Rinaldi.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
 
GALLONI: PER IL 2019 VEDO IL RISCHIO DI UNA GRANDE CRISI, IN CUI L'ITALIA FINIREBBE COMMISSARIATA

L'economista Nino Galloni, vicepresidente MR, teme l'avvento di un 2019 spaventoso: se saremo sotto attacco della finanza internazionale e senza più il "quantitative easing", i nostri titoli verranno gettati sul mercato e le società di rating ci declasseranno. Senza un'agenzia di rating alternativa, le banche non potranno più tenere i nostri bond nei loro bilanci. Dove andremo a pescare la moneta che ci serve? Potrebbe darcela la Bce, ma in cambio del commissariamento dell'Italia.
(Intervento su ScenariEconomici, ripreso da Libreidee).
Nino Galloni
Gianfranco Carpeoro CARPEORO: SIAMO NEI GUAI, GRAZIE AI SOLITI ITALIANI TRADITORI CHE SI ALLEANO CON LO STRANIERO

Succedeva già nel Rinascimento: pur di veder crollare la signoria rivale, un Comune si alleava con potenze straniere. Secondo Gianfranco Carpeoro, dirigente MR, siamo alle solite: troppi connazionali, anche nell'alta burocrazia dello Stato, non esitano ad agire d'intesa con paesi stranieri (come la Francia di Macron) per mettere in difficoltà l'esecutivo in carica. Anche per questo, ribadisce Carpeoro, il governo Conte è finito in un mare di guai.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
MOISO: IL COCCODRLLO EMMA BONINO PIANGE SULL'EUROPA CHE HA CONTRIBUITO A DISTRUGGERE

Emma Bonino ormai vive fuori dalla realtà: si dispera per l'umiliazione delle istituzioni, ignorando di essere responsabile – lei stessa – dell'involuzione antidemocratica della politica, in questa Disunione Europea senza solidarietà tra i partner. Per Marco Moiso, vicepresidente MR, la rabbia espressa dalla Bonino in Parlamento forse esprime il disgusto per ciò che l'ex leader radicale ha contribuito a rafforzare negli ultimi anni: l'Europa della finanza, contro quella dei popoli.
(Intervento sul blogMR).
Marco Moiso
 


 
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L'ITALIA
POTENZA MEDITERRANEA


Un nuovo ruolo per l'Italia nel Mediterraneo, come forza al servizio dell'equilibrio nella regione. Questo l'obiettivo del Dipartimento Geopolitica e Difesa del Movimento Roosevelt, guidato da Roberto Hechich. Un piano d'azione articolato, per sviluppare proposte precise nei prossimi mesi. Con Hechich collaborano Michele Nacchiero (Mediterraneo centro-orientale), Antonio Giovanni Avigliano (geopolitica energetica), Emilio Ciardiello (Medio Oriente, Israele e Corno d'Africa) e Ruben Giavitto (Africa Occidentale, Russia e paesi ex-Urss). Del team fa parte anche Alessandro Loreto, così come Alessia Muccio e Paola Gramegna (impegnate anche nel Dipartimento Politiche del Mediterraneo).

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Agenda MR

 

10 febbraio
POLITICA
(ROMA)
 
Il partito che serve all'Italia: nuova riunione operativa verso l'assemblea costituente del nuovo soggetto politico di cui alcuni "rooseveltiani" si fanno promotori per il 2019

Appuntamento a Roma il 10 febbraio (la location sarà comunicata a breve) per una nuova riunione – dopo quella del 22 dicembre – destinata a tracciare l'agenda costitutiva del Partito che Serve all'Italia, promosso da esponenti "rooseveltiani" per offrire al nostro paese un indirizzo post-keynesiano, basato sul ritorno alla piena sovranità democratica.

 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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  LA VOCE Rooseveltiana
Redazione newsletter (Giorgio Cattaneo): newsletter@movimentoroosevelt.com
Segreteria generale (Patrizia Scanu): segreteria.generale@movimentoroosevelt.com
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Movimento Roosevelt
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Newsletter Thomas Torelli: Scegliere la Luce 🌈

Scegliere. Ogni giorno siamo portati a scegliere tra l'odio e l'amore, tra l'ombra e la luce ed ogni scelta che facciamo, racconta chi siamo.

Il 2018 è stato un anno straordinario proprio perché grazie al supporto di 1.172 persone che hanno scelto di essere al nostro fianco, siamo riusciti a concludere Choose Love: un film che sta registrando il tutto esaurito in quasi tutte le tappe e che presto arriverà  nelle scuole e nel parlamento europeo a Bruxelles.
Questo rappresenta per noi un grande orgoglio, non tanto per una questione di "affluenza e di numeri" ma proprio perché è il chiaro segnale che sempre più persone si stanno ponendo delle domande e stanno cercando qualcosa che va oltre il velo di maya.

L'ascolto nella scelta, la strategia del perdono. Riuscite ad immaginare le potenzialità di portare queste tematiche negli ambienti politici, sociali ed economici?
Daniel Lumera, Gherardo Colombo, Claudio Pagiara e Bruce Lipton in Choose Love
Il nostro obiettivo per il 2019sarà quello di rafforzare questo percorso e portare tutte le persone che vorranno mettersi in gioco, sempre più in profondità.

Grazie di cuore 
 per questo incredibile anno e che il 2019 possa essere un anno dove la scelta dell'amore possa illuminare ogni angolo dell'universo.
"più  persone trasmetteranno Amore,
più forza ci sarà nell'etere e più amore
ci sarà in questo mondo
"
Ph.D Bruce Lipton in Choose Love
LE PROIEZIONI DI GENNAIO
Ci siamo caricati per riparte con il tour di proiezioni a Gennaio nelle seguenti città :)
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I SEMINARI ESPERIENZIALI CHOOSE LOVE
Il film Choose Love diventa un potente strumento di trasformazione e di consapevolezza attraverso il seminario esperienziale di una giornata con Thomas Torelli Daniel Lumera.
Partiremo da quelli che sono i condizionamenti consapevoli e inconsapevoli che influenzano le nostre decisioni e che costituiscono le lenti attraverso cui "osserviamo il mondo", per arrivare al processo della "scelta".
03.02.2019 A BOLOGNA
10.03.2019 A VERONA
Per i sostenitori ulteriori agevolazioni. Nessuno/a deve sentirsi escluso/a per difficoltà economiche. Il nostro obiettivo è la diffusione di queste tematiche per cui, se vorresti partecipare a questi seminari esperienziali di una giornata intera, ma il contributo richiesto può rappresentare un ostacolo, scrivi agli organizzatori indicati negli eventi di Bologna e Verona- senz'altro si troverà il giusto equilibrio.
I DVD DELLA RELOVUTION

Un Altro Mondo | Pachamama | Food ReLOVution | Choose Love

Grazie per essere al nostro fianco e di credere e realizzare, attraverso le tue scelte di ogni giorno, Un Altro Mondo 
Thomas e tutto lo staff di unaltromondo.net
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