Il colosso farmaceutico britannico e numero uno dei vaccini a livello mondiale,
GlaxoSmithKline, trucca le carte. Alcuni ricercatori indiani, infatti, hanno scoperto che un recente rapporto inviato all'
EMA, l'
Agenzia europea per il farmaco, contiene dati incompleti e fuorvianti: quindi tali da non fornire un attendibile profilo circa la sicurezza di un vaccino,
Infanrix Hexa.
In sostanza, secondo quanto ricostruito, sono stati taroccati i numeri sui decessi post vaccino. Un fatto – se confermato – di eccezionale gravità.
Vediamo cosa è successo. Si tratta di un prodotto-combinazione di svariati vaccini: vale a dire contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio e influenza di tipo B.
GSK, ovvero
GlaxoSmithKline, lo ha immesso sul mercato nel 2005, lo stesso anno in cui è entrato nel circuito commerciale un altro prodotto simile,
Hexavax, realizzato da
Sanofi Pasteur, la casa 'rivale' sul fronte dei vaccini: ebbene, nel 2005
Sanofi ha dovuto ritirarlo perchè alcune verifiche successive hanno dimostrato un aumento nelle morti di bimbi a 48 ore dall'assunzione.
Cosa succede ora per
Infanrix? Qualcosa di simile, solo che fino ad oggi tutto è rimasto ben nascosto.
QUEI RICERCATORI FICCANASO
Fino al momento in cui due ricercatori indiani,
Jacob Pulijel e
Christina Sathyamala, hanno scoperto delle anomalie in un rapporto trasmesso dalla casa produttrice,
GSK, ad
EMA, l'Agenzia per mesi al centro delle polemiche per la sede trasferita da Londra (dove tra l'altro c'è il quartier generale di
GSK) ad Amsterdam, mentre Milano è rimasta clamorosamente esclusa.
In particolare i due scienziati hanno passato ai raggi x il rapporto periodico sulla sicurezza, il cosiddetto
PSUR, contenente dati sul vaccino prodotto da
Glaxo, aggiornati a tutto il 2015. Si tratta di un report "riservato", che per fortuna i due sono riusciti ad ottenere grazie alla legge sull'informazione che vige in India (certo più avanzata di quella esistente oggi in Italia, a botte di querele penali e citazioni civili milionarie)
Jacob Pulijel
Ecco cosa denuncia
Corvelva, il coordinamente veneto per la libertà delle vaccinazioni: "I medici hanno scoperto che l'ultimo rapporto presentato da
Gsk nel 2015 ha cancellato i decessi riportati dalla stessa
Gsk in precedenza (il sedicesimo rapporto del 2012)".
Uno degli autori del rapporto farlocco, tra l'altro, ha ammesso di "aver omesso informazioni statisticamente significative: cioè che i maschi afroamericani a cui era stato somministrato il vaccino prima di 36 mesi, erano a maggiore rischio di autismo".
Tutta l'equipe al servizio di
Glaxo, quindi, ha trovato prove sull'incremento del rischio, ma ha pensato bene di eliminare i dati di "un elevato numero di bimbi di colore".
NUMERI TAROCCATI
Sono stati poi presentati i dati finali – taroccati – secondo cui "non vi era un aumento del rischio di autismo". Un vero e propro gioco delle tre carte: sulla pelle dei bambini di mezzo mondo, tanto è ampio il mercato internazionale di uno dei pezzi da novanta di
Big Pharma,
GSK appunto.
Puntualizza
Corvelva: "se queste morti non fossero state cancellate, il numero dei decessi dopo vaccinazione sarebbe stato significativamente superiore. Il produttore,
Gsk, avrebbe dovuto ammettere davanti all'
Ema che quel vaccino era la causa di tali morti in eccesso".
Christina Sathyamala
Pulijel e Sathyamala sostengono poi che la casa produttrice del vaccino "deve spiegare le cifre che ha presentato alle autorità regolatorie. Fino ad ora ha sostenuto che le morti riportate dopo il vaccino sono 'coincidenti' e che avrebbero avuto luogo anche se non ci fossero state le vaccinazioni".
I due ricercatori sottolineano che la loro analisi ha dimostrato e portato alla luce un dato clamoroso e drammatico: ben l'83 per cento delle morti prese in esame è avvenuto immediatamente dopo la vaccinazione, cioè nei primi 10 giorni. E solo il 17 per cento si è verificato nei successivi 10 giorni.
Quindi, "se si fosse trattato di morti 'coincidenti', non si sarebbero tutte raggruppate subito dopo la vaccinazione, ma sarebbero state distribuite uniformemente nel periodo di 20 giorni".
Durissimo un altro commento degli scienziati indiani. "Qualsiasi argomento – precisano – secondo cui le morti improvvise dopo la vaccinazione sono compensate dalle vite salvate dal vaccino, non è accettabile: allo stesso modo in cui sarebbe considerato illecito uccidere una persona per usare i suoi organi per salvare altre 5 persone".
Non è finita. Il j'accuse va avanti: "Celare le morti dopo le vaccinazioni può impedire o ritardare le valutazioni dei profili di sicurezza e ciò può portare a decessi inutili e difficilmente giustificabili sotto il profilo etico".
GLAXO PIGLIATUTTO
E mettono in guardia anche le autorità indiane circa l'importazione di vaccini dagli Usa e dall'Europa, chiedendo il massimo rigore da parte del "
Drug Controller General of India" e una revisione dell'attuale politica di approvazione autorizzativa all'import.
D'altro canto l'India è all'avanguardia sul fronte della produzione pubblica di vaccini, con il
Serum Institute of India.
Va ricordato che ad inizio anni '80 anche l'Italia poteva contare su un grosso polo nazionale di produzione: la vecchia e prestigiosa
Sclavo, passata a inizio anni '80 all'
Eni e da questa smistata alla sua divisione chimico-farmaceutica,
Anic. A fine anni '80, poi,
Eni passò il suo gioiello
Sclavo al gruppo Marcucci, già oligopolista degli emoderivati e all'epoca sotto la protettiva ala di
Sua Sanità Francesco De Lorenzo.
Manifesti di Corvelva
Ma chi ha poi fatto un sol boccone di
Sclavo?
GlaxoSmithKline, of course: nel momento in cui il gruppo Marcucci ha deciso di tuffarsi a capofitto nei mari 'rossi' e miliardari. Veleggiando a bordo della sua corazzata
Kedrion, che qualche anno fa ha celebrato l'ingresso nel suo azionariato (ben il 25 per cento) della nuova
Iri di casa nostra, la
Cassa Depositi e Prestiti, che ha 'investito' nella lavorazione e nel commercio di sangue ben 100 milioni di euro.
Torniamo a bomba. Farà sapere ad
EMA (e non solo) i dati reali sul suo vaccino
Big Glaxo? Sarà in grado di fornire prove tangibili sui profili di rischio del suo
Infanrix Hexa? O dovremo aspettare il prossimo report?
E poi. Come mai
EMA nel frattempo sta a guardare? Timorosa di disturbare il Manovratore? O troppo impegnata nel trasloco da Londra ad Amsterdam?
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