Gli interessi dietro l’ologramma che va sotto il nome di “Joeden” hanno un chiaro programma generale: irreggimentare le democrazie industrializzate – specialmente quelle in Europa – e mantenerle in sintonia per combattere quelle sotto controllo “autoritarie nazionali” alla sicurezza degli Stati Uniti “maligni” Russia e Cina.
È come un ritorno a quei giorni così stabili della Guerra Fredda degli anni ’70, con tanto di James Bond che combatte i diavoli stranieri ei Deep Purple che sovvertono il comunismo. Beh, i tempi stanno cambiando. La Cina è ben consapevole che ora il Sud del mondo “rappresenta quasi i due terzi dell’economia globale rispetto a un terzo dell’Occidente: negli anni ’70 era esattamente il contrario”.
Per il Sud, ovvero la stragrande maggioranza del mondo, il G7 è in gran parte irrilevante. Quello che conta è il G20.
La Cina, la crescente superpotenza economica, proviene dal Sud del mondo ed è leader nel G20. Nonostante tutti i loro problemi interni, gli attori dell’UE nel G7 – Germania, Francia e Italia – non possono permettersi di inimicarsi Pechino in termini economici, commerciali e di investimento.