lunedì 25 gennaio 2021

venerdì 22 gennaio 2021

JOHN PILGER / IL VIRUS PIU’ LETALE E’ LA GUERRA


Giornalista, regista e documentarista australiano, John Pilger da decenni è impegnato nella difesa dei diritti umani.

Comincia a lavorare per il Sidney Sun, poi passa al Daily Mirror, dove fa l’inviato di guerra. Per mesi è il corrispondente dal Vietnam. Due volte ha ricevuto in Inghilterra il premio come giornalista dell’anno. Il suo ultimo libro si intitola “War on Democracy”.

Ecco un suo intervento di qualche giorno fa, il 15 dicembre, su guerra & covid.

 

  

John Pilger. In apertura e qui sotto, lo Staffordshire

Il memoriale delle forze armate britanniche è un luogo silenzioso e inquietante.

Situato nella bellezza rurale dello Staffordshire, in un arboreto di circa 30.000 alberi e ampi prati, le sue figure omeriche celebrano determinazione e sacrificio.


Sono elencati i nomi di oltre 16.000 militari e donne britanniche. Sull’epigrafe è scritto che “sono morti in operazioni militari o sono stati presi di mira dai terroristi”.

giovedì 21 gennaio 2021

L’ANALISI DEI NUMERI DELL’INFLUENZA E DEL COVID19 NEGLI USA


Tutta la vicenda Sars-Cov2 si gioca, soprattutto, lo sappiamo, sul terreno dei numeri e della statistica.

Ad esempio, dallo scoppio dell’emergenza ci si è chiesti come distinguere il Covid-19 dall’influenza stagionale?

Come vengono catalogati gli individui infetti dal primo tipo di virus e quelli contagiati dal secondo?

I virologi in questi mesi non hanno fatto altro che confondere le idee alla gente, ma, se la matematica non è un’opinione, per capirne di più ci sono i dati statistici. Quelli che stiamo per analizzare sono del Center for Desease Control and Prevention negli Stati Uniti, il centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie. Si tratta di un istituto di controllo sulla sanità pubblica che, tra i vari campi, si occupa anche di monitorare le malattie infettive.

mercoledì 20 gennaio 2021

Biden e il potere con la forza, di Thierry Meyssan

L’occupazione del Campidoglio da parte dei partigiani di Trump è presentata come tentativo di colpo di Stato, nonostante il presidente sia ancora alla Casa Bianca. A ben guardare potrebbe essere l’inverso. La libertà di parola è stata requisita da un potere illegittimo, a vantaggio di Joe Biden.

Aogni elezione presidenziale statunitense ci spiegano che il presidente uscente era un mostro, che si è dispiaciuti per i crimini che ha commesso, ma che, con l’accesso al potere di un nuovo capo, per l’umanità sta per sorgere un nuovo giorno. Unica eccezione: l’elezione di Donald Trump nel 2016. Prima ancora che il miliardario prestasse giuramento, ci spiegarono ch’era stato eletto per uno spiacevole errore, che era misogino, omofobo, razzista, che non incarnava il “Paese della libertà” bensì il suprematismo dei “piccoli bianchi” e gl’interessi dei ricchi. Per quattro anni ci hanno assillato per convincerci che questa diagnosi era esatta. È stato trattato da impostore e le sue idee e i suoi successi sono passati sotto silenzio.

Ora l’insurrezione del Campidoglio consente alle agenzie di stampa egemoni di addossargli nuove colpe. Il presidente uscente, Donald Trump, è unanimemente accusato di aver distrutto la democrazia che il presidente entrante, Joe Biden, certamente saprà ripristinare. Chi si ricorda delle elezioni di George H. Bush, di Bill Clinton, di George W. Bush e di Barack Obama è disposto a lasciarsi abbindolare di nuovo?

JPEG - 62.1 Kb
Secondo Milliyet (Turchia) la virtuosa America è impazzita.

Sì, perché lo shock della presa del Campidoglio è tale che si è pronti a credere qualunque cosa: se gli Stati Uniti si avviassero inesorabilmente alla guerra civile [1], cosa ne sarebbe di noi Occidentali?

Per questa ragione non abbiamo voluto veder arrivare la crisi ora agli albori. Solo alcuni giornali greci hanno di recente descritto le ragioni della collera, che noi analizziamo da cinque anni (ossia prima dell’elezione di Trump).

Ed è per la stessa ragione che non vogliamo guardare in faccia la crisi e ci accontentiamo di commenti ottusi che ci assicurano che quest’increscioso episodio non avrà seguito. Ma chi può crederlo? Certo le cose si calmeranno per un po’ e la macchina repressiva schiaccerà i manifestanti del 6 gennaio, ma si tratterà solo di un rinvio e la guerra civile non si farà attendere.

Già ora i non-Occidentali hanno capito che gli Stati Uniti hanno problemi interni tali da non consentirgli più di ergersi a modello per il mondo intero e, a maggior ragione, di dare lezioni di democrazia a quanti vogliono sottomettere.

martedì 19 gennaio 2021

VACCINI / PER L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ SONO INEFFICACI!


Non siamo affatto certi dell’efficacia dei vaccini contro la pandemia”.

Una affermazione clamorosa, dirompente, la notizia del secolo.

Perché a pronunciarla non è il taxista di turno o un aiuto infermiere del Cardarelli (con il dovuto rispetto), ma il capo scientifico dell’Organizzazione Mondiale per la SanitàSoumya Swaminathan, nominata sul campo a marzo 2019 – quindi allo scoppio dell’epidemia – come “Chief Scientist” presso la prestigiosa OMS, l’organismo internazionale che dovrebbe tutelare la salute di tutti i cittadini del mondo.

Avete letto quelle parole di fuoco su qualche giornale, sui nostri media di regime? O le avete per caso ascoltate nel corso di qualche tiggì? Niente. Neanche una sillaba. Solo intenti – quei vomitevoli organi di disinformazione di massa – a tessere le lodi di questo o quel vaccino, oppure immortalare sorrisetti e risolini dei ‘testimonial’ delle taumaturgiche pozioni.

 

Il J’ACCUSE DEL CHIEF SCIENTIST DELL’OMS

Ma veniamo alle parole pronunciate dalla scienziata indiana, nota per le sue ricerche su tubercolosi e HIV, pronunciate nel corso di una videoconferenza diffusa su twitter e quindi consultabile da tutti: “Non credo che abbiamo le prove su nessuno dei vaccini per essere sicuri che impediranno alle persone di contrarre effettivamente l’infezione e quindi di essere in grado di trasmetterla”.

Una autentica picconata sulla credibilità di tutti qui vaccini annunciati con trombe & fanfare, a partire da quello griffato Pzifer-BioNTech, per proseguire con quello a stelle e strisce di Moderna, per non parlare poi di quello ancora in fase di stallo made in AstraZeneca.