mercoledì 16 dicembre 2020

Avv. Lin Wood ► La gente rimarrà scioccata dal livello di pedofiliae di adorazione satanica



Lin Wood è uno degli avvocati del team di Donald Trump che si sta occupando della frode elettorale in queste elezioni USA 2020. Ospite del noto imprenditore Clay CLARK rilascia una lunga intervista in cui spazia su vari temi, dalla frode elettorale appunto sino ad argomenti più spinosi tra cui la pedofilia e l’adorazione satanica. Dice che la gente rimarrà scioccata quando apprenderà la verità sulle persone che sono state per alcuni anni anche nelle stanze del potere, come lo Studio Ovale.

martedì 15 dicembre 2020

L’ABOMINEVOLE DIO MOLOCH


Il dio cananeo Moloch si è diffuso in vaste aree del Medioriente e dell’Africa Settentrionale, ma presenta aspetti della ritualità stranamente similari ad alcune antiche pratiche sanguinarie di culti precolombiani. Anche oggi, l’ombra del Moloch aleggia nelle peggiori cronache di fatti che riguardano l’attualità, dalla sparizione di bambini ai riti di sacrificio di sangue, con implicazioni di sette sataniche ed altre orribili connessioni al traffico di organi umani, fino a giungere al tanto discusso commercio illecito di “Adrenocromo”, cioè sangue adrenalinizzato, impiegato come potente droga.

Sacrificio umano nel codice azteco “Tudela”

Vale dunque la pena addentrarci nell’indagine intorno a questo sconcertante e spaventoso antico culto, lungo un itinerario anche insolito e che forse vi riserverà qualche sorpresa.

lunedì 14 dicembre 2020

LA FESTA E’ FINITA! E’ TEMPO DI PROSCIUGARE LA PALUDE


“Ciò che i Democratici hanno appena fatto è stato farsi smascherare completamente per il furto elettorale più sfacciato di sempre. Non hanno nemmeno provato a nasconderlo. Hanno lasciato prove ovunque. Non c’è mai stato un piano così ambizioso per rubare una vittoria schiacciante all’avversario, MAI! E a loro non sembra importare che il Team Trump stia per farli sparire . Sono completamente all’oscuro di come la forza delle prove e la quantità di prove schiaccianti incrimineranno molti. Quando le prove concrete saranno viste dal popolo americano, chiederanno che il Partito Democratico venga chiuso. Davvero, i Democratici hanno fatto questo furto trasparente CON QUESTO SCOPO?!?! “

– Analista dell’intelligence e ufficiale militare statunitense

Pochissime persone capiscono davvero cosa è successo durante il ciclo elettorale del 2020.

Si è verificato un enorme cambiamento epocale che ha permesso al presidente Trump di esporre il Partito Democratico come il Sindacato Internazionale del Crimine – a livello di RICO.

A causa dell’enorme quantità di prove che documentano così tante ondate di criminalità e confermano così tanta nuda corruzione governativa perpetrata dai Democratici e dai loro co-cospiratori, il presidente Trump ha ogni potere e autorità per avviare lo scioglimento del partito democratico.

sabato 12 dicembre 2020

BROGLI ELETTORALI USA: 18 STATI RICORRONO ALLA CORTE SUPREMA



Non è mai successo nella storia degli Stati Uniti d’America. Il Texas ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per denunciare i presunti brogli durante l’ultima elezione presidenziale e invalidare il voto in 4 Stati: Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Al ricorso, promosso dal procuratore generale del Texas, Ken Paxton, si sono aggiunti altri 17 Stati.

Le accuse contenute nell’atto di citazione sollevano dubbi sull’integrità e legittimità delle elezioni nei quattro Stati, attualmente attribuiti a Joe Biden e fondamentali per l’elezione di quest’ultimo.
La contestazione del voto in questi 4 Stati potrebbe mettere in discussione ben 62 grandi elettori. Se la Corte Suprema accogliesse il ricorso, il totale dei grandi elettori di Biden potrebbe scendere da 306 a 244, al di sotto della soglia di 270, necessaria per la vittoria. Il numero di grandi elettori assegnati a Donald Trump è al momento di 232.

PIER PAOLO PASOLINI / UCCISO PERCHE’ SAPEVA LA VERITA’ SU PIAZZA FONTANA


Non solo i misteri del gruppo ENI all’epoca guidato da Eugenio Cefis.

Ma anche i segreti della strage di piazza Fontana, sulla reale identità dei mandanti politici della tappa più criminale e sanguinaria nella strategia della tensione che ha massacrato il nostro Paese.

E oggi tre partecipanti all’omicidio di Pier Paolo Pasolini ancora vivi, vegeti e soprattutto a piede libero, mai sfiorati nemmeno da un’indagine sul DNA.

Questo e molto altro sull’Italia dei Servizi deviati, degli affari vaticani, dell’eversione fascista, nel fresco di stampa “L’inchiesta spezzata”, autrice Simona Zecchi, autentica giornalista d’inchiesta, una delle poche in circolazione da noi, con un’informazione del tutto omologata, appiattita e cloroformizzata.

 

UN DEPISTAGGIO SCIENTIFICO

Simona Zecchi. In apertura Pier Paolo Pasolini e, sullo sfondo, la strage di Piazza Fontana

Sullo sfondo c’è il caso Pasolini, quell’omicidio di 45 anni fa all’Idroscalo di Ostia, un’inchiesta che ha fatto sempre acqua da tutte le parti, un depistaggio continuo. Una sentenza che ha individuato un solo colpevole, quel Pino Pelosi che non può più parlare.

L’inchiesta su quella tragedia è stata riaperta tre anni fa, grazie ad una perizia proprio sul DNA che ha accertato la presenza, sul luogo del delitto, non solo del regista e di Pino Pelosi, ma di altri due individui misteriosi.

La perizia è stata voluta dal legale dei familiari di Pasolini, Stefano Maccioni.


Ma da allora – sono trascorsi tre anni – niente si è mosso. Neanche una foglia. Nell’inchiesta della Voce in basso, potete leggere i dettagli di quella riapertura farlocca.

C’è da sperare che adesso il libro-bomba di Simona Zecchi possa servire a ridar fiato a quella inchiesta: essendo zeppo di fatti, carte, documenti, connection da far tremare le vene ai polsi, più che sufficienti per rivitalizzare un’inchiesta altrimenti già in fase di archiviazione.

Sottolinea l’autrice: “Ci sono tutte le basi per riaprire l’inchiesta. E forse anche per riconsiderare la riapertura di quella su piazza Fontana. Basi criminali sostanziali e contestuali, alla presenza del movente che emerge in questo lavoro. E sarebbe ora che si aprisse una Commissione parlamentare d’inchiesta, come si è più volte tentato di fare. Ma che sia una vera indagine politica e criminale: lo Stato deve prendersi la responsabilità di processare sè stesso. Forse è impossibile, l’ultima Commissione sul Caso Moro purtroppo lo ha dimostrato. Un’eccezione invece è stata la Commissione sul caso Moby Prince, che ha dato modo alla magistratura di riaprire le indagini”.

Ma vediamo, in rapida carrellata, alcune tra le novità che emergono dal libro.