venerdì 18 settembre 2020

Documento top secret / Il Covid è falso allarme globale


Pubblichiamo questo articolo che circola negli Stati Uniti su un esplosivo Rapporto redatto nel maggio scorso da un team istituzionale di ricercatori tedeschi censurato dal governo della Merkel. Alla guida del team il ricercatore Stephen Kohn, costretto dal governo a lasciare l’incarico. 
L’articolo originale, che ci è stato segnalato da Umberto Pascali, è a firma del giornalista Daniele Pozzati.
Funzionario tedesco fa avere confidenzialmente alla stampa il Rapporto che denuncia il Coronavirus come 
“un falso allarme globale”

German Official Leak: COVID-19 is ‘A Global False Alarm’

Published on 
Written by Daniele Pozzati
Germany’s federal government and mainstream media are engaged in damage control after a report that challenges the established Coronavirus narrative leaked from the interior ministry.
Some of the report key passages are:
Funzionario tedesco fa avere confidenzialmente alla stampa il Rapporto che denuncia il Coronavirus come
  “un falso allarme globale”
Daniele Pozzati
29 maggio 2020


Stephen Kohn
Il governo federale tedesco e i media mainstream sono impegnati nel controllo dei danni dopo un rapporto che sfida la narrativa Coronavirus consolidata trapelata dal ministero degli interni.
Alcuni dei passaggi chiave del rapporto sono:
La pericolosità di Covid-19 è stata sopravvalutata: probabilmente il pericolo rappresentato dal nuovo virus non ha mai superato il livello normale.
Le persone che muoiono per Coronavirus sono essenzialmente quelle che morirebbero statisticamente quest’anno, perché hanno raggiunto la fine della loro vita e i loro corpi indeboliti non possono più far fronte a qualsiasi stress casuale giornaliero (compresi i circa 150 virus attualmente in circolazione).
In tutto il mondo, nel giro di un quarto di anno, non sono stati registrati più di 250.000 decessi per Covid-19, rispetto a 1,5 milioni di decessi [25.100 in Germania] durante l’ondata di influenza 2017/18.
Il pericolo ovviamente non è maggiore di quello di molti altri virus. Non ci sono prove che questo fosse più di un falso allarme.
Un rimprovero potrebbe seguire questa linea: durante la crisi di Coronavirus lo Stato si è dimostrato uno dei maggiori produttori di notizie false.
Finora, così male. Ma peggiora.
Il rapporto si concentra sulle “molteplici e pesanti conseguenze delle misure Coronavirus” e avverte che queste sono “gravi”.
Più persone muoiono a causa delle misure della corona imposte dallo stato di quante ne vengano uccise dal virus.
Il motivo è uno scandalo in corso:
Un sistema sanitario tedesco incentrato su Coronavirus sta posticipando la chirurgia salvavita e ritardando o riducendo il trattamento per i pazienti non-Coronavirus.
Berlino in smentita. Gli scienziati reagiscono.

giovedì 17 settembre 2020

La Svezia era in lockdown, altro che “alternativa”!!


Da più parti in questi mesi vi sono stati coloro che hanno parlato del protocollo svedese come un modello unico e vincente nel contrastare la diffusione del COVID -19, in opposizione con chi ha ripetutamente indicato la Svezia e la sua iniziale mancanza di restrizioni come un esempio da non imitare assolutamente. I vicini e goliardicamente rivali norvegesi addirittura, in alcuni casi estremi, se la ridono nel vedere gli Svedesi in difficoltà e nel dubbio tengono tuttora chiusi i confini, tranne che per alcune zone recentemente dichiarate “verdi”. Ma esattamente di cosa si parla quando ci si riferisce alla cosiddetta “strategia svedese”?
La Svezia è stata interessata dalla pandemia relativamente in ritardo rispetto ad altri paesi europei, con un primo caso confermato il 31 gennaio (una donna di ritorno dalla provincia cinese di Wuhan), ed un secondo caso quasi un mese dopo, il 27 febbraio (un uomo di ritorno dal nord Italia). Tra la fine di febbraio ed i primi di marzo si calcola che circa un milione di svedesi abbia viaggiato in paesi in cui l’epidemia si era già ampiamente diffusa esponendosi al rischio del contagio e riportandosi realisticamente il virus a casa, in particolare da Gran Bretagna, USA, Francia ed Olanda.

mercoledì 16 settembre 2020

Hillary Clinton ha insabbiato un’indagine sui Pedofili D’élite quando era Segretario Di Stato


Un video di NBC News che è riemerso di recente conferma le voci su Hillary Clinton. Mentre prestava servizio come segretario di stato, è intervenuta e successivamente ha chiuso un’inquietante inchiesta su un giro di pedofili che ha coinvolto alti funzionari e ambasciatori presso il Dipartimento di Stato.
Durante l’inchiesta, i conduttori di NBC News  , insieme al giornalista Chuck Todd, hanno fornito diversi promemoria del Dipartimento di Stato per dimostrare come l’enorme insabbiamento è avvenuto


“Alcune gravi accuse di fronte al Dipartimento di Stato questa mattina” , ha annunciato Matt Lauer, l’ex conduttore di  Today .

martedì 15 settembre 2020

ThriveMovement: The time has come - THRIVE II


Dear Friend of Thrive,

We are thrilled to announce the upcoming release of:
 
THRIVE II: This Is What It Takes 

Here is a link to the trailer on our new website, ThriveOn.com.  The film will be released in 15 languages on September 26, 2020.  Please make note of this new URL so that our messages get through to you.
 

Check out the trailer here, and please share it far and wide.  We are relying on grassroots networks to spread the word.

With our gratitude for your ongoing support,
Foster, Kimberly and the ThriveOn Team
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lunedì 14 settembre 2020

GIALLO ALPI / SEMPRE SEGRETO IL NOME DELL’AGENTE SISDE CHE SA TUTTO. PERCHE’?



Giancarlo Marocchino. In apertura Ilaria Alpi
Spuntano documenti inediti della CIA sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Li rivela l’Espresso con un’inchiesta firmata da Andrea Palladino. In un dossier dell’agosto 1993, in particolare, i servizi segreti a stelle e strisce segnalano un aumento dei flussi di armi diretti alle fazioni islamiste. E dettagliano il ruolo svolto dagli italiani in quei traffici illegali. Dalle carte emerge anche il nome dell’imprenditore Giancarlo Marocchino.
La Federazione Nazionale della Stampa chiede “alla Procura di Roma di acquisire ed esaminare i documenti della CIA”. Quella Procura di Roma che ha cercato di archiviare l’inchiesta, per volontà del pubblico ministero Elisabetta Ceniccola e del procuratore capo Giuseppe Pignatone.
Il gip capitolino Andrea Fanelli, però, si è opposto all’archiviazione e ha chiesto ulteriori indagini per far luce su 12 punti ancora oscuri. Un punto riguarda proprio la figura di Marocchino.
La prima richiesta di Fanelli è datata ottobre 2019. Se ne doveva sapere qualcosa dopo sei mesi di proroga delle indagini. Ma ad aprile nessuna novità. Il silenzio più totale, grazie forse anche al Covid.
Fanelli ha chiesto altri sei mesi? O cosa?