venerdì 29 novembre 2019

STRAGE DI CAPACI / QUEL TRITOLO “RAFFINATISSIMO”


Torna alla ribalta la strage di via Capaci e il giallo sugli esecutori dell’attentato. E anche sulle modalità dell’operazione.
Adesso arrivano le dichiarazioni di un mafioso che ha deciso di collaborare con la giustizia dieci anni fa, ma solo ora tira fuori alcune “rivelazioni”. Si chiama Pietro Riggio, 54 anni, uomo dalla doppia vita: di giorno agente della polizia penitenziaria e di notte mafioso, affiliato al clan di Caltanissetta.

IL “TURCO” SULLA SCENA DI CAPACI
Alcuni mesi fa, dopo la prima sentenza nel processo “Stato-Mafia”, ha deciso di riprendere a parlare con gli inquirenti di Caltanissetta. E ha appena tirato fuori la storia del “turco”, un ex poliziotto che – stando alla sua ricostruzione – sarebbe stato il protagonista nella preparazione dell’attentato.

Il tribunale di Caltanissetta
I due si sarebbero conosciuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove è avvenuta la “rivelazione”. Ecco cosa racconta Riggio: “Mi ha confidato di aver partecipato alla fase esecutiva della strage di Capaci, si sarebbe occupato dei riempimento del canale di scolo dell’autostrada con l’esplosivo, operazione eseguita tramite l’utilizzo di skate board”.
Gli hanno domandato Gabriele Paci e Luca Turco, procuratori aggiunti rispettivamente a Caltanissetta e a Firenze: “Perché prima non ha mai parlato di questo ex poliziotto?”.
Ecco la risposta di Riggio: “Fino ad oggi ho avuto paura di mettere a verbale certi argomenti, temevo ritorsioni per me e per la mia famiglia. Ma adesso i tempi sono maturi perché si possano trattare certi argomenti”.

Giorni fa, nel corso di un summit alla Direzione Nazionale Antimafia, guidata da Federico Cafiero de Raho, si sono incontrati gli inquirenti che a diverso titolo si occupano ancora della stagione delle stragi d’inizio anni ’90. Contenuti top secret, ma uno degli argomenti è stato anche quello circa le modalità operative nell’attentato di Capaci.
La figura di Riggio fa capolino tra carte e fascicoli del processo bis per la strage in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. Il procuratore generale, Lia Sava, ha infatti depositato alcuni verbali in cui si trovano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia ora tornato alla ribalta. Fa il nome del ‘turco’ e spiega, appunto, di averlo conosciuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano.
Nel 2000 la scarcerazione: e poi – stando alle più attendibili ricostruzioni – l’ex poliziotto recluta il mafioso per far parte di una non meglio identificata “struttura” dei Servizi segreti impegnata nella caccia ai latitanti. Un mistero.

Federico Cafiero de Raho

Tra l’altro, Riggio era cugino di Carmelo Barbieri, un mafioso legato all’entourage dello stesso Provenzano.

UN ATTENTATO ARTIGIANALE?
Ma sulle effettive modalità della strage di Capaci a quanto pare il buio è ancora pesto. La verità “giudiziaria” fino ad oggi ufficiale è quella affidata alle ricostruzioni di Giovanni Brusca, il boss che ha appena chiesto i domiciliari dopo anni di galera: rifiutati. Brusca ha sempre ammesso di aver organizzato, sotto il profilo tecnico, l’attentato. Vero? Falso?
E sulla dinamica, da lui stesso ricostruita, ci sono valanghe di dubbi.
Uno dei punti nodali riguarda, appunto, la tecnica: artigianale o professionale? Da dilettanti o da super esperti?
Seguiamo entrambe le piste. E partiamo dalla prima.
I periti nominati dalla procura di Caltanissetta, Claudio Miniero e Marco Vincenti, non hanno dubbi: “L’attentato di Capaci? E’ stato fatto in maniera artigianale”.
E scendono in una serie di dettagli. “L’esplosivo utilizzato era composto da tritolo, nitrato di ammonio e rdx. Un composto compatibile con il contenuto di mine e ordigni navali di fabbricazione americana o inglese”.

Giovanni Brusca
Ancora: “Immediatamente dopo l’attentato, il modo di procedere fu artigianale perché era la prima volta che si manifestava un evento di tale portata. Chi intervenne era impreparato a fronteggiare una situazione del genere”.
Poi: “Lo scopo è stato comunque raggiunto. Non c’era la perfezione ma il tutto è stato compensato con la gran quantità di esplosivo utilizzato. Nell’incertezza hanno collocato una carica molto alta”.
Ed hanno praticamente escluso che fosse stato utilizzato esplosivo Sementex H, proveniente dall’est Europa, come venne invece ipotizzato dagli investigatori dell’Fbi che hanno effettuato indagini sull’attentato di via Capaci. Con ogni probabilità, già allora, depistando…
Da rammentare che Gaspare Spatuzza, nel corso degli interrogatori resi dopo la sua decisione di collaborare con la giustizia, ha dichiarato di essersi occupato del reperimento dell’esplosivo e di averlo recuperato da ordigni bellici inesplosi e rimasti sui fondali del Golfo Persico dopo la seconda Guerra mondiale. Spatuzza, tra l’altro, ha permesso di scoprire – con le sue verbalizzazioni – il taroccamento del teste chiave nei processi Borsellino, ossia di Vincenzo Scarantino, attraverso le cui parole è stato costruito a tavolino, dagli inquirenti, il depistaggio di Stato (arieccoci!) che ha causato la galera per degli innocenti e resi uccel di bosco mandanti & killer per la strage di via D’Amelio, ancora “a volto coperto”.

Tornando a quel tritolo killer usato per Capaci, la ricostruzione dei due periti fa acqua da tutte le parti. Assai poco verosimile, in particolare, il carattere “artigianale”, quasi “fai da te” a cui avrebbero fatto ricorso le “menti raffinatissime” che stanno dietro le stragi. Ai confini della realtà.

‘O SISTEMA DEGLI APPALTI
Ma c’è un’altra versione – tutta da capire – sulle modalità della strage di via Capaci, su tritolo & quant’altro. L’ha fornita tempo fa alla Direzione Investigativa Antimafia un personaggio chiave per decodificare il Sistema degli appalti in quella Sicilia delle stragi e, prima ancora, su quella fittissima rete di lavori pubblici che costituì il “corpus” del maxi rapporto del Ros “Mafia-Appalti”, il detonatore per le stesse stragi che intendevano eliminare quei magistrati-coraggio.
Si tratta del geometra Giuseppe Li Pera, all’epoca un funzionario del gruppo friulano di costruzioni Rizzani De Eccher, tra i più in vista sul fronte dei lavori pubblici a livello nazionale, e quindi anche in Sicilia.

Antonio Di Pietro
Il nome della Rizzani de Eccher faceva parte di quel gruppo di imprese baciate dalla “fortuna”, come ad esempio anche la regina degli appalti in Campania, l’ICLA molto cara ad ‘O Ministro Paolo Cirino Pomicino.
Li Pera ha più volte verbalizzato con i magistrati siciliani ma le sue “piste” sono state concretamente seguite solo dal pm Felice Lima: per questo opportunamente trasferito ad altri incarichi, meno “pesanti” ed ambientalmente molto meno ingombranti.
Il nome di Li Pera, tra l’altro, fa capolino nella fresca verbalizzazione resa da Antonio Di Pietro (e ferocemente contestata proprio da Pomicino) nel corso del processo di Caltanissetta. Perché Di Pietro avrebbe convocato, all’epoca, Li Pera al palazzo di giustizia di Milano per farsi “illustrare” il sistema degli appalti mafiosi in Sicilia, che vedeva il pieno coinvolgimento dello star system delle sigle nazionali, le cosiddette “portappalti”.
Un’inchiesta che Di Pietro “mollò” troppo presto, soprattutto non utilizzando la fonte delle fonti, l’Uomo a un passo da DioFrancesco Pacini Battaglia, che era perfettamente a conoscenza (essendone il protagonista) del meccanismo Appalti-Corruzione in tutta Italia, a partire dalla maxi mazzetta Enimont, la madre di tutte le tangenti.

QUEI CANDELOTTI DI TRITOLO
Ma ecco cosa raccontò il geometra Li Pera agli investigatori della DIA, ricostruzione che fa totalmente a pugni con quella fornita ai magistrati dallo stesso Brusca.
“La ricostruzione fatta da Brusca era, ed è, completamente fasulla”.“Sono un discreto esperto di dinamite, grazie ai lunghi anni di cantiere passati sia all’estero che in Italia. Ho acquisito una discreta conoscenza sull’uso della dinamite sia per lo sfruttamento delle cave che per gli a scavi in trincea e per altre esigenze di cantiere”.

“Posso assicurare che collocare 700-750 chili di tritolo significa collocare almeno, se i candelotti sono da 400 grammi, da 1750 a 1875 pezzi; se invece sono stati usati candelotti da 200 grammi il numero raddoppia”.
“Pezzi che vanno collegati tra loro con il sistema a spina di pesce, nei vari nodi; poi, vanno collegati i detonatori, tarati con millisecondi, in modo tale che l’esplosione vada, dall’estremità del tombino, verso il centro della carreggiata e soprattutto verso l’alto”.
“Bene, tutto questo lavoro di preparazione non può essere stato fatto nel poco tempo che dice Brusca, una notte; non può essere stato fatto di notte; e soprattutto non può essere stato fatto da loro, è sicuramente intervenuto un super esperto”.
Sorgono a questo punto spontanei alcuni interrogativi.
Se così stanno le cose, chi ha imbeccato Brusca?
Come mai dei seri periti sono arrivati a scrivere di “operazione artigianale”?
A questo punto, quali menti raffinatissime stanno alle spalle della preparazione “tecnica” della strage di Capaci?
Tutti interrogativi che bruciano. Oggi più che mai.

www.lavocedellevoci.it

giovedì 28 novembre 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 26 nov 2019

Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Le rapport de l'OIAC était falsifié
 

 
Le Royaume-Uni défie l'AG de l'Onu et son tribunal
 

 
Syrie : l'armée russe protège les populations chrétiennes
 

 
L'exemple de Hong Kong effraie Singapour
 

 
« Printemps arabe » le retour ?
 

 
L'Iran secouée par des manifestations
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Le pape François condamne la dissuasion nucléaire
 

 
Edouard Philippe au Forum international de Dakar sur la paix et la sécurité en Afrique
 

 
4ème séminaire intergouvernemental Sénégal-France
 

 

« Horizons et débats », n°25, 25 novembre 2019
Les milices helvètes
Partenaires, 26 novembre 2019
abonnement    Réclamations


Thomas Torelli Newsletter: UAM.TV Ecco le prime novità! Sarebbe un peccato perderle!


L'amico Richard Romagnoli parla di noi.
I media condizionano la realtà, cambiamo media e insieme cambieremo il mondo!
Adesso possiamo dirlo a tutti!! Siamo ufficialmente partiti!
Lungo la strada abbiamo dovuto affrontare qualche salita che ci può aver un po' rallentato ma non ci siamo mai arresi.
Siamo qui e da adesso siamo felici di poterci dedicare anche ai nuovi contenuti che stiamo gradualmente caricando.
I NUOVI CONTENUTI
FILMATRIX
Il Sentiero della felicità è un'affascinante docufilm sulla vita e gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda il grande maestro indiano che negli anni '20 ha portato lo yoga e la meditazione nel mondo occidentale, e famoso autore di Autobiografia di uno Yogi, un classico della letteratura spirituale che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e che ancora oggi costituisce un riferimento essenziale per ricercatori spirituali, filosofi e cultori dello yoga.
FILMATRIX
I film e le immagini che osserviamo nello schermo ci influenzano su più livelli. Filmatrix è la trasmissione di Uam TV che analizza i film non solo dal punto di vista narrativo e metaforico, ma soprattutto sotto il profilo energetico e metafisico. Quali film è opportuno guardare per influenzare positivamente la nostra vita? Quali evitare? Le risposte emergono dagli studi riportati nei libri Filmatrix e Filmatrix Discovery e dalle riflessioni dell'autore Virginio De Maio, per aiutarci a "sfruttare" le immagini e non lasciarci manipolare.
EN QUÊTE DE SENS
A 10 anni dal loro ultimo incontro, Nathanaël ritrova Marc a New York. Le loro vite li avevano non poco allontanati: Nathanaël ha appena finito un film sulla problematica dell'accesso all'acqua in India, e Marc esporta dell'acqua in bottiglia per una multinazionale a New York...
Un incidente interrompe il "sogno americano" di Marc che, immobilizzato a letto, finisce per guardare tutta una serie di documentari che Nathanaël,
prima di partire, gli ha lasciato sulla "mercificazione del mondo". Da quel momento, la sua coscienza non lo lascerà più in pace. Marc dimentica così i suoi piani di carriera e raggiunge Nathanaël in India, dove ha inizio un'epopea improvvisata. Equipaggiati di una piccola telecamera e di un microfono, Marc e Nathanaël, cercano di capire cosa abbia portato allo stato di crisi attuale e da dove possa arrivare il cambiamento. Dall'India al Guatemala, passando per San Francisco e l'Ardèche, le loro convinzioni iniziano a vacillare...
Costruito intorno a testimonianze autentiche, dubbi e gioie, il loro viaggio iniziatico è un invito a riconsiderare il nostro rapporto con la natura, con la felicità e con il senso della vita. 87 minuti per riprendere fiducia nella nostra capacità di portare il cambiamento in noi stessi e nella società.
APPROFONDIMENTI
Claudio Pagliara
Massimo Citro
UAM.TV è una piattaforma indipendente, costruita sulla base di un sogno che si è fatto idea. Non dipendiamo da nessuno e nessuno ci può condizionare o fermare se non voi, il nostro pubblico, i nostri sostenitori, in un certo senso nostri soci.
Ogni contenuto che trovate in UAM.TV, e la piattaforma stessa che lo contiene, è frutto di contatti, programmazione, telefonate, e-mail, lunghi scambi di idee e informazioni e giornate di lavoro che ognuno di noi sta dedicando alla realizzazione e al sostegno di questa idea, questa voglia comune di
creare Un Altro Mondo.
Più sarete a credere in questa idea, più questa diventerà forte. Il vostro aiuto, il vostro sostegno, è importante, non solo per noi ma per tutti quelli che credono che davvero Un Altro Mondo sia possibile.
Grazie, noi crediamo in voi e siamo certi che voi credete in noi.
Lo staff UAM.TV
ABBONATI

Grazie per essere al nostro fianco e di credere e realizzare, attraverso le tue scelte di ogni giorno, Un Altro Mondo


Thomas e tutto lo staff di unaltromondo.net
Copyright ©2019 Un altro mondo. All rights reserved. Tutti i diritti riservati.
 

COME CONTATTARCI / CONTACT
Se hai domande o suggerimenti per noi ti preghiamo di non rispondere a questa email.
Per maggiori informazioni / For more info: 
THOMAS TORELLI:
Facebook   /   Twitter   /   www.thomastorelli.com
FOOD RELOVUTION:
Facebook   /   Twitter  /   www.foodrelovution.com
Email: food.relovution@gmail.com    



SEDE LEGALE / ADDRESS
Un altro mondo - divisione Red Joss Srl - Via Isocrate, 22 - Roma

 







Thomas Torelli · Via Isocrate, 23 · Roma, RM 00124 · Italy