lunedì 27 maggio 2019

GLIFOSATI / SONO CANCEROGENI, LO DENUNCIA UNA SENTENZA A SAN FRANCISCO


E’ stato il matrimonio del secolo, quello tra il pezzo da novanta di Big Pharma, la tedesca Bayer, e il colosso degli Ogm, la statunitense Monsanto. E ora si sta trasformando in un incubo.
Una fresca sentenza appena pronunciata dal tribunale di San Francisco, infatti, ha stabilito una volta per tutte che il diserbante Roundup – la specialità di casa Monsanto – è cancerogeno, così come la sostanza su cui si basa, il glifosato.
Pesante la condanna da 80 milioni di dollari, che ora mamma Bayer dovrà rimborsare ad un coltivatore californiano, Andrew Hardemann, che si è ammalato di tumore alla pelle.
Nella sua arringa finale, la legale di Hardemann, Jennifer Moore, ha sostenuto che “un’azienda responsabile avrebbe testato il suo prodotto”, e “avrebbe detto ai consumatori che poteva provocare un cancro”. Ma “Monsanto non ha fatto nessuna di queste due cose”. Per questo motivo Moore ha chiesto al tribunale di San Francisco di metter fine alle “menzogne di un gruppo interessato solo a fare soldi”.
Nella prima fase del processo, in particolare, l’attenzione è stata rivolta alle prove scientifiche per determinare, appunto, se potesse esistere un legame tra il Roundup e il linfoma non-Hodgkincontratto da Hardemann. Nella seconda fase, invece, i sei membri della giuria del tribunale di San Francisco hanno focalizzato la loro attenzione sulle specifiche responsabilità del colosso Monsanto.
La sentenza è “storica”, perché dimostra quel basilare nesso causale e quindi apre la strada ad un fiume in piena, ovvero alle centinaia e centinaia di cause intentate da agricoltori, coltivatori, chiunque a qualsiasi titolo lavori nei campi e abbia avuto a che fare con i glifosati.
Il prossimo processo negli Usa, per fare il primo esempio, sta per aprirsi ad Oakland: una coppia di settantenni, Alva Alberta Pilloid, hanno utilizzato per anni il Roundup e sono stati entrambi colpiti dal linfoma non-Hodgkin. A seguire un’altra mezza dozzina di processi e, quindi, con ogni probabilità di sentenze arcimilionarie, visto che la strada è stata aperta dal provvedimento del tribunale di San Francisco.
Venendo a casa nostra ricordiamo un fatto estremamente inquietante e fino ad oggi non ancora chiarito. Alcuni mesi fa l’Ordine Nazionale dei Biologi ha cofinanziato una ricerca sui vaccini promossa dal Corvelva, l’associazione veneta costituita oltre vent’anni fa allo scopo di sensibilizzare i genitori per un uso consapevole dei vaccini.
Ebbene, quella ricerca ha avuto un esito dirompente: in due lotti di vaccini presi in esame, infatti, è stato trovato di tutto e di più, meno quello che ci si aspetta in un vaccino. Tra i composti principali i glifosati.
Ai confini della realtà.

domenica 26 maggio 2019

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 26 mag 2019


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Liberato il prigioniero politico della Nato, Mateusz Pskorski
 

 
Washington riprende le accuse di Al Qaeda contro Damasco
 

 
L'ONU ingiunge a Londra di restituire l'arcipelago delle Chagos, fra cui Diego Garcia
 

 
L'Arabia Saudita sapeva in anticipo degli attentati in Sri Lanka
 

 
Notre-Dame: è iniziata l'operazione immobiliare più grande d'Europa
 

 
Circa 200 mila ciprioti non potranno votare per le elezioni europee
 
Controversie

 
abbonamento    Reclami


venerdì 24 maggio 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 23 mag 2019

Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Le prisonnier politique de l'Otan, Mateusz Piskorski, libéré !
 

 
L'Onu enjoint Londres de restituer l'archipel des Chagos, dont Diego Garcia
 

 
Washington reprend les accusations d'Al-Qaïda contre Damas
 

 
L'Arabie saoudite était informée à l'avance des attentats au Sri Lanka
 

 
Notre-Dame : la plus grande opération immobilière d'Europe a débuté à Paris
 

 
Près de 200 000 Chypriotes ne pourront pas voter aux élections européennes
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Utilisation présumée d'armes chimiques par le régime d'Assad
 

 
Entretien d'Emmanuel Macron avec Youssef Ier Absi
 

 
abonnement    Réclamations


GIALLO PANTANI / UN GENERALE ALL’ANTIMAFIA ACCUSA


Giallo Pantani. "Nella morte del campione di ciclismo ci sono alcune anomalie".
Davanti alla Commissione Antimafia lo dichiara un ex generale della Guardia di finanza, convocato per rendere una testimonianza, Umberto Repetto.
Ha fatto riferimento, infatti, all'anomalia di alcune macchie di sangue nella stanza del residence Le Rose di Rimini, dove il 14 febbraio 2003 venne trovato il cadavere. E all'anomalia del posizionamento del braccio di Marco, incompatibile con uno spostamento effettuato dal ciclista, e invece spiegabile con la presenza di un altro soggetto (o un paio di soggetti) nella stanza: "Pantani non era solo in quella stanza".
Ancora. Secondo le conclusioni processuali Pantani non sarebbe uscito dal residence negli ultimi due-tre giorni di vita: ma il generale non condivide questa ipotesi, così come hanno documentato le Iene, un paio di mesi fa, in un servizio, dove due commercianti della zona hanno confermato di aver visto Marco il giorno prima della tragedia.


Umberto Repetto

Non è finita. Repetto sottolinea una circostanza non da poco: nel Le Rose c'erano un ampio sotterraneo ed un garage, dai quali si poteva passare per accedere alle camere. Quindi, si poteva entrare ed uscire senza essere osservati né visti. Mancava un qualsiasi controllo, di fotocamere o di altro tipo.
Sorge spontanea la domanda. Visto che la Commissione Antimafia aveva aperto un fascicolo circa tre anni fa, per il solo fatto che alcuni membri (della passata legislatura) erano rimasti sorpresi dal giallo Pantani del quale non conoscevano i dettagli, cosa è stato mai combinato – dalla stessa Commissione – in questi tre anni? Chi hanno nel corso di almeno due anni (molti mesi sono trascorsi via elezioni) ascoltato? Come mai solo oggi, d'improvviso, arriva questa testimonianza?
Si tratta, d'altro canto, di particolari arcinoti, già contenuti nella memoria delle "100 anomalie" redatta dal legale della famiglia Pantani, Antonio De Renzis. Ma i giudici di primo, secondo e terzo grado se ne solo altamente fregati, archiviando il caso nonostante, appunto, le clamorose evidenze che non si poteva trattare di suicidio, ma di chiaro omicidio: un po' come è successo per il caso di David Rossi.
Ufficialmente resta solo in vita un filone investigativo alla procura di Napoli, in particolare alla Direzione distrettuale antimafia, affidato al pm Antonella Serio. Il filone riguarda il taroccamento del Giro d'Italia del 1999, quando Marco venne fermato a Madonna di Campiglio per un ematocrito appena sopra la norma, evidente conseguenza di una manipolazione della provetta. E tutto frutto di maxi scommesse della camorra sulla sconfitta del Pirata.
Ma da oltre due anni non arriva lo straccio di una novità, con ogni probabilità manca solo l'archiviazione.
La seconda pietra tombale sul caso di Marco Pantani. Il campione che non doveva arrivare a Milano in quel Giro, e poi "doveva morire" perché le sue rivelazioni avrebbero potuto costare molto caro a non pochi.

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mercoledì 22 maggio 2019

Newsletter Voce delle Voci - 22 maggio 2019

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LA NEWSLETTER DI MERCOLEDI' 22 MAGGIO 2019


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17 Maggio 2019
  di Luciano Scateni


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16 Maggio 2019
  di Andrea Cinquegrani




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19 Maggio 2019
  di PAOLO SPIGA
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21 Maggio 2019
  di Giulietto Chiesa
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19 Maggio 2019
  di MARIO AVENA
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DI LUCIANO SCATENI
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