lunedì 25 febbraio 2019

Hellyer: “L’alieno è tra noi” (e lo dicono anche i testi ’sacri’)

Paul Hellyer, già vicepremier del Canada e ministro della difesaL’alieno è fra noi, e ci protegge: lavora segretamente per evitare che l’uomo distrugga la Terra, impiegando le armi atomiche. E’ la tesi rilanciata dall’ingegner Paul Hellyer, già vicepremier e ministro della difesa del Canada, perfettamente al corrente – quand’era in carica – dei segreti strategici del Norad, la difesa missilistica nordamericana. Clamorose le sue prime esternazioni, nel 2005 all’università di Toronto: gli extraterrestri sono con noi da sempre e si sono installati nel Nevada (Area 51) dopo le atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Obbiettivo: dialogare con gli Usa e convincerli a non ripetere l’esperimento. «Il loro aspetto umanoide li rende simili a noi, e ben 6 di loro siedono nel Congresso statunitense». Temono che l’umanità possa annientarsi, distruggere la Terra e creare ripercussioni nel cosmo. Nel 2004, aggiunse Hellyer, il presidente Bush chiese alla Nasa di creare una base avanzata sulla Luna entro il 2020: vero obiettivo, monitorare il traffico alieno e intercettare minacce dallo spazio, da parte di entità ostili. Tesi rilanciate nel 2014 in un’intervista a “Rt”: sarebbero almeno 80 le specie extraterrestri, anche “residenti” nel sistema solare, e alcune di queste collaborano con le autorità terrestri da mezzo secolo: dobbiamo a loro l’introduzione delle luci a led, dei microchip e di materiali come il kevlar. Ma in realtà, sottolinea l’ex ministro canadese, gli alieni sono tra noi da migliaia di anni.
A dire il vero sarebbero i nostri effettivi “genitori”: lo sostiene Zecharia Sitchin, lo studioso azero naturalizzato statunitense, secondo cui gli antichi testi sumeri raccontano la “fabbricazione” dell’homo sapiens da parte degli Anunnaki, gli “dei” venuti dallo spazio. Secondo Mauro Biglino, a lungo traduttore ufficiale della Bibbia per le Edizioni San Paolo, l’Antico Testamento riproduce fedelmente i testi sumeri: la Genesi racconta la clonazione del maschio (l’Adàm) per dare origine alla femmina (Hawà, Eva). Figli delle Stelle, Anunna o Elohim biblici? Erano sempre loro: i testi antichi, poi trasformati in “libri sacri” con la successiva divinizzazione dei “theoi” operata dal pensiero greco-ellenistico, non fanno che parlare di loro. Le grandi religioni? «Sono nate, tutte insieme e in tutto il mondo, attorno al V secolo avanti Cristo, cioè quando questi personaggi – prima visibili, come Yahvè che parlava “faccia a faccia” con Mosè – sono improvvisamente scomparsi dalla circolazione». Biglino cita un padre della Chiesa vissuto nel III secolo, Eusebio di Cesarea. Nella sua “Praeparatio Evangelica”, Eusebio attinge al greco Filone di Biblos, che a sua volta riprende gli studi di Sanchuniaton, sacerdote fenicio del 1200 avanti Cristo. Il fenicio racconta di aver rinvenuto, in un tempio egizio dedicato ad Amon-Ra, un memoriale sconcertante, secondo cui gli “dei” antichi – poi trasformati in oggetto di culto – erano in realtà individui in carne e ossa.
Uno di loro, il babilonese Nergal, si narra che sganciò dal cielo armi micidiali, annientando intere città e provocando l’improvvisa desertificazione della Mesopotamia. Anche in questo caso la Bibbia fornisce una sorta di “fotocopia”, narrando la distruzione, mediante l’impiego dell’“arma del terrore”, di Sodoma, Gomorra e le altre città della Pentapoli sulle rive del Mar Morto. Armi in realtà descritte con precisione nei Veda indiani: Enrico Baccarini, appassionato ricercatore, rivela che le “tejas astras” (armi ad energia) furono impiegate dai Deva (i “theoi” asiatici) nelle loro guerre stellari combattute anche sulla Terra. Un bombardamento di quel genere avrebbe raso al suolo la grande città pakistana di Mohenjo Daro, nella valle dell’Indo, scoperta dagli inglesi solo a metà dell’800. L’intera civiltà Arappa, spiega Baccarini, costringe gli archeologi a riconsiderare datazioni e sequenze storiche: fiorì infatti 11.000 anni fa. E rivela indizi che portano alla misteriosa presenza di paleo-astronauti. Per la verità, gli stessi Veda sostengono che l’universo sia abitato da ben 400.000 specie umanoidi. C’è da credere, a quegli antichi testi in Enrico Baccarinisanscrito? Sulle “istruzioni” dei Veda si sono basati scienziati aerospaziali indiani per realizzare un modellino di astronave (curiosamente, a forma di pagoda). E sempre i Veda, scritti migliaia di anni fa, indicano – con sconcertante precisione – la misura della circonferenza terrestre e la stessa velocità della luce.
Ha ragione il fenicio Sanchuniaton, secondo cui il pensiero magico-religioso non sarebbe stato che un colossale depistaggio, organizzato dalla casta sacerdotale per tentare di mantenere i propri antichi privilegi? Ex dignitari di corte si trasformarono in clero, sostituendo (con l’adorazione di “divinità” invisibili) l’antica obbedienza a “theoi” un tempo visibilissimi, e tutti giunti sulla Terra – pare – dalle Pleiadi e dalla costellazione di Orione? Suggestioni sempre più insistenti, man mano che le istituzioni cominciano ad ammettere la possibilità di forme di vita extraterrestre. Roberto Pinotti (fondatore del Cun, centro ufologico nazionale) è uno degli ufologi più importanti al mondo, storico collaboratore dell’aeronautica militare italiana. Sostiene che gli avvistamenti anomali registrati negli ultimi decenni sono stati un milione, di cui il 40% (circa 400.000) classificati dalle autorità come “non terrestri”. Sembra che da più parti si stia lavorando per Padre Funes, astrofisicopreparare l’umanità a rivelazioni clamorose riguardo ai “fratelli dello spazio”, come li chiama il gesuita Gabriel José Funes, argentino come Papa Francesco.
Padre Funes è il direttore della Specola Vaticana, il potente osservatorio astronomico installato dalla Compagnia di Gesù sul Mount Graham in Arizona. A che serve, ai gesuiti, un centro astrofisico come quello? Dichiaratamente: a indagare proprio sull’esobiologia, cioè sulla “vita extraterrestre”, a quanto pare sempre meno ipotetica: per il canadese Hellyer, a nostra insaputa, vivremmo già in compagnia dei “biondi nordici” (o anche “bianchi alti”), da non confondere con i “bassi grigi”, alti appena un metro e 20 – più o meno come la creatura che si racconta sia apparsa nel 1858 nella grotta di Lourdes alla giovanissima Bernadette Soubirous, che la chiamava “aquerò” (in occitano, “quella là”). «Se vedeste un grigio, vi rendereste subito conto di vedere qualcosa che non avete mai visto prima», dice Hellyer. «Se invece vedeste una delle “bionde nordiche”, allora potreste pensare di aver incontrato una bella ragazza della Danimarca». I “grigi”, aggiunge l’ex vicepremier canadese, sono piccini. Hanno braccia e gambe sottili, testa grossa e grandi occhi marroni. «Sono quelli che si vedono nella maggior parte dei film». A proposito: sicuri che la fantascienza non contenga precisi messaggi, come per abituarci progressivamente all’idea degli inevitabili incontri ravvicinati?
Biglino ricorda che erano ebrei gli ideatori di un supereroe dei fumetti come Nembo Kid, proveniente dal pianeta Krypton (nascosto). Creato negli anni Trenta, Nembo Kid è l’antenato di Superman. Nome originario, in ebraico: Kal-El, cioè “El rapido e leggero”. La presunta “divinità” con la quale viene in contatto Abramo si presenta con il nome di El Shaddai. La traduzione in italiano (“Dio l’onnipotente”) è totalmente inventata: lo dice la Bibbia di Gerusalemme curata dagli autorevoli biblisti domenicani, secondo cui “El Shaddai” vuol dire, semplicemente, “signore della steppa”, laddove “El” è la radice di Elohim, vocabolo convenzionalmente tradotto con “Dio” ma in modo arbitrario, «visto che nessun traduttore al mondo – sottolinea Biglino – è tuttora in grado di spiegare il significato della parola “Elohim”». La Bibbia? Dibattito infinito: bisogna però sapere, Nembo Kidribadisce Biglino, che quell’insieme di testi è stato incessantemente rimaneggiato a partire dal II secolo avanti Cristo, e la manipolazione è terminata solo con la vocalizzazione introdotta dai Masoreti. Un lavoro di revisione proseguito nel medioevo fino all’epoca di Carlomagno. Risultato: dall’Antico Testamento “masoretico” sono spariti 11 libri, ripetutamente citati in vari passi della Bibbia stessa. Uno di questi riguarda “le guerre di Yahvè”.
Il teologo cattolico Ermis Segatti conferma che la Bibbia non racconta propriamente la “creazione” dell’uomo: dice solo che «siamo stati fatti», cioè “fabbricati”, utilizzando “materiale” preesistente. Corrado Malanga, ricercatore universitario a Pisa, sottolinea l’abisso che separa l’australopiteco dagli ominidi successivi: gli stessi genetisti, oggi, convergono sull’opportunità di riconsiderare i testi antichi come “libri di storia” ante litteram, capaci di spiegare il “missing link” tra uomo e scimmia. Un analogo “anello mancante” differenzia la patata commestibile dal tubero suo progenitore, e lo stesso grano dal farro selvatico: tutte specie comparse sulla Terra all’improvviso, grossomodo nel periodo che la Genesi indica come quello in cui erano in corso le sperimentazioni genetiche del Gan, il “giardino protetto e recintato” posto nella regione geografica di Eden, fra Turchia e Mar Caspio. In antica lingua persiana, è il termine “pairidaēza” a indicare il giardino recintato (da cui il greco “parádeisos”, fino al nostro “paradiso”). Se il pensiero “essoterico” ha fondato religioni, quello esoterico tende a fidarsi soprattutto dei simboli: conterrebbero le tracce degli archetipi, cioè gli “eventi, materiali e immateriali” all’origine della nostra storia. Un corpus sapienziale che gli esoteristi riconducono a quella che Paolo Rumorchiamano “tradizione unica primordiale”. La sua provenienza? Ignota.
Nel libro “L’altra Europa”, Paolo Rumor (nipote del più volte premier Mariano Rumor) racconta di un’unica dinastia di potere che reggerebbe il mondo da 12.000 anni. Sarebbe nata in Mesopotamia per poi trasferirsi in Egitto, quindi in Grecia e nel resto del Mediterraneo, dando vita a tutte le civiltà di cui si occupano gli storici. La chiama, semplicemente, “la Struttura”. Fonte: i diari del padre, Giacomo Rumor, che nel dopoguerra fu messo a parte di questo ipotetico grande segreto dall’esoterista francese Maurice Schumann, tra i fondatori del gollismo. Mesopotamia, Anunnaki: chi erano, in realtà, i Sumeri? Possibile che tuttora non si conoscano le origini di una fiorentissima civiltà nata dal nulla ma già in possesso di conoscenze avanzatissime – agricoltura, architettura, diritto, astronomia – proprio sulle rive dell’Eufrate, cioè non lontano da quel Gan-Eden da cui, secondo la Genesi, fu cacciato Caino? Lo scozzese Graham Hancock suggerisce di rileggerle con occhi nuovi, le “impronte degli dei”, perché potrebbero riservarci grosse sorprese. Lo stanno già facendo: le piramidi scoperte a Visoko, in Bosnia, hanno 28.000 anni. E l’ipotetica metropoli appena rinvenuta in Sudafrica, a due passi dalle più antiche miniere d’oro del pianeta, ne avrebbe addirittura 160.000. Notizie, spunti, segnalazioni e ricerche al cui confronto, forse, rimpiccioliscono un po’ anche gli alieni canadesi di Paul Hellyer.

Fonte:
www.libreidee.org

venerdì 22 febbraio 2019

VACCINI & C. / DAI LOTTI INFETTI AL GARDASIL KILLER, ECCO LE ULTIME DI “BIG PHARMA”


"I vaccini sono dei farmaci ai quali bisogna prestare la massima sorveglianza. Gli studi indipendenti presentati in questi giorni sui vaccini alimentano dei dubbi sulla loro composizione. Le ricerche vanno riprodotte e anche su queste ultime vanno fatti degli approfondimenti Non devono rimanere dubbi".
Sono alcune tra le parole pronunciate dal virologo Giulio Tarro nel corso del convegno promosso a Roma dall'Ordine Nazionale dei Biologi sul tema "Vaccinare in sicurezza". Allievo di Albert Sabin che scoprì il vaccino antipolio, due volte candidato al Nobel per la Medicina, al vertice della Commissione sulle biotecnologie della virosfera Wabt-Unesco, Tarro è stato da poco premiato negli Usa come "miglior virologo del mondo".
Tarro ha sottolineato che "nei paesi anglosassoni e scandinavi vige la legge della persuasione sui vaccini, mentre da noi c'è un obbligo e in quest'ultimo caso è giusto sapere che quello che viene somministrato ai più piccoli sia sicuro".
Il convegno si è tenuto il 25 gennaio, a poche settimane dalle polemiche scoppiate in seguito ad un'intervista rilasciata dal presidente dell'Ordine, Vincenzo D'Anna, al direttore del Tempo Franco Bechis, in cui illustrava gli choccanti risultati di un fresco studio scientifico condotto su due lotti di vaccini, dove è stata trovata ogni possibile"schifezza", per fare un solo esempio i glifosati.
Lo studio, cofinanziato dall'Ordine dei biologi, è stato condotto da alcuni ricercatori per conto del Corvelva, l'associazione veneta da anni in prima linea per un uso "consapevole" dei vaccini. E proprio al convegno "Vaccinare in sicurezza", la ricercatrice Loretta Bolgani ha avuto modo di illustrare in dettaglio i risultati scaturiti dallo studio.
Eccoci alle durissime parole pronunciate dal presidente dell'Ordine, D'Anna.

ORDINE DEI BIOLOGI, ECCO IL J'ACCUSE 



Vincenzo D'Anna

"Vogliamo sapere cosa c'è nei vaccini a livello quantitativo e qualitativo, dal punto di vista genomico e chimico. Sono sostanze che iniettiamo ai bambini appena nati e come scienziati ci corre l'obbligo di sapere se sono sicuri. I biologi hanno la piena libertà di dubitare e ricercare. Voglio che la categoria che rappresento sia libera di vivere la sua professione senza vincoli e senza bavagli".
Prosegue D'Anna: "Stiamo aspettando che il ministro Giulia Grillo, l'Agenzia Italiana del Farmaco e l'Istituto Superiore di Sanità esibiscano al popolo italiano le analisi che hanno consentito l'immissione in commercio dei vaccini. Chiediamo anche di vedere gli esami per la farmacovigilanza e il mantenimento dei vaccini. Mi accingo a denunciare per frode in commercio chiunque abbia omesso di vigilare sull'esatta procedura di controllo, visto che il popolo italiano ha l'obbligo del vaccino".
Su questo delicato punto precisa il numero uno dell'Ordine: "Faremo un esposto in Procura, perchè con i vaccini siamo di fronte ad una inadempienza che configura, se permane, una frode in commercio. Perchè è come mettere dei formaggini in commercio senza la data di scadenza e l'identificazione dei componenti. E' assurdo che per i vaccini non abbiamo i dati di farmacovigilanza. Devono tirare fuori le analisi perchè abbiamo il diritto di sapere se sono stati fatti i controlli".
Ed è andato giù ancor più duro: "L'Istituto Superiore di Sanità non ha fatto le analisi: mi querelino, così sapremo. Mi faccio tre mesi di carcere e poi vediamo le analisi. Seppure sono state fatte, sono schede tecniche fornite dai produttori, i quali per prassi italiana e per legge non hanno l'obbligo di fare le analisi sul prodotto finito. Stabiliscono loro il target su cui effettuare il controllo. Ci vogliamo preoccupare o no?".


Giulia Grillo

Così conclude: "Rifaremo le analisi sui vaccini in uso sulla popolazione, li finanzierà l'Ordine dei biologi, con due importanti virologi di fama internazionale, uno dei quali sarà il professor Giulio Tarro. Esamineremo la genomica, la parte proteica, la parte chimica che non è stata ancora valutata".

GARDASIL KILLER E "ACCISE" NEGLI USA…  
Passiamo agli Stati Uniti e a quanto è successo nel caso di Christina Richelle Tarsell, morta a 21 anni pochi giorni dopo l'inoculazione di un vaccino Hpv, "Gardasil".
Scrive un sito di genitori americani: "La famiglia Tarsell ha combattuto contro il governo degli Stati Uniti per otto lunghi anni per convalidare l'onere medico della prova che il vaccino Gardasil ha ucciso la loro figlia. Christina Richelle, 21 anni, è morta per un'aritmia indotta da una risposta autoimmune a Gardasil, un vaccino HPV che ha ricevuto solo pochi giorni prima della sua morte.
La sentenza finale è stata confermata dal Dipartimento della Salute e dei Servizi umani: il vaccino Gardasil della casa farmaceutica Merck causa problemi autoimmuni che provocano improvvisa debilitazione e/o morte. Se la ragazza fosse stata uccisa da un folle con un fucile, allora ci sarebbero stati titoli su tutte le testate nazionali e una marcia su Washington. Dal momento che questa giovane donna è stata 'colpita' a morte da un vaccino, tutta la storia viene nascosta".
Così prosegue il testo, riferendosi a dei numeri tragici e, appunto, ignorati dai media: "Ad oggi si ritiene che Gardasil sia responsabile della morte di 121 giovani donne e 57.520 segnalazioni di eventi avversi ottenuti dal Sistema di segnalazione degli eventi avversi da vaccino (VERS). Il caso  Tarsell fu inizialmente preso dalla Corte dei Vaccini, che è un sistema di indennizzo istituito per compensare le famiglie che subiscono un danno da vaccino. I produttori di vaccini pagano un'accisa (come si fa per i carburanti, ndr) a questo sistema per il vaccino che vendono. Il denaro viene utilizzato per pagare i danni a famiglie che possono dimostrare di essere state danneggiate da un vaccino. Questo sistema protegge i produttori di vaccini dal fatto di essere citati in giudizio in un vero tribunale, garantendo che i vaccini continuino ad essere fabbricati per 'il bene di tutti'".
Licenza di uccidere per Big Pharma.

… E TUTTE LE CORRUZIONI LEGALI VIA LOBBYNG 
Siamo adesso alle "corruzioni legali" organizzate negli Usa lungo tutto il fronte dell'industria farmaceutica.
L'attività di lobbyng dei colossi di Big Pharma, infatti, è in costante, esponenziale aumento.
L'industria farmaceutica è la prima in assoluto nelle hit di fatturati & utili, avendo ormai superato in tromba quella delle armi, la storica regina a stelle e strisce. Tanto che sono arcimilionarie le "donazioni" effettuate in occasione delle presidenziali Usa, il versamento bipartizan a democratici e repubblicani a botte da montagne di dollari.
Le più recenti cifre parlano chiaro. Ecco i dati di un fresco report: "I maggiori gruppi commerciali dell'industria farmaceutica hanno dichiarato di aver speso 27,5 milioni di dollari in attività di lobbismo nel 2018, 1,4 milioni in più rispetto a dieci anni fa, il 2009, da quando cioè il Congresso e la Casa Bianca hanno creato l'Affordable Care Act, la revisione sanitaria meglio conosciuta come Obamacare".
Così prosegue la nota: "L'impennata delle spese da parte della ricerca farmaceutica e dei produttori americani è arrivata quando l'industria non è riuscita a fermare una soluzione legislativa all'ultimo minuto che avrebbe ridotto la quota di spese nel programma popolare Midicare e preparandosi a quella che potrebbe essere la sua sfida più impegnativa per i prossimi decenni".
Ancora: "PhRMA, l'associazione di categoria dei principali produttori di farmaci statunitensi, ha speso oltre 6 milioni di dollari per esercitare pressioni sul Congresso e sull'amministrazione Trump nel quarto trimestre, in base alle dichiarazioni depositate presso l'Office of Public Records del Senato. La maggiore spesa trimestrale di sempre è arrivata nei primi tre mesi del 2018, quando ha dichiarato di aver speso quasi 10 milioni di dollari. Una portavoce del gruppo ha rifiutato di commentare".
Più nel dettaglio alcune cifre big per big. "Anche le spese di lobbyng per un gruppo di aziende farmaceutiche sono aumentate nel quarto trimeste 2018. Tra queste: Abbot Laboratories che ha speso 1,4 milioni di dollari; Johnson Services Inc. che ha speso 2,3 milioni di dollari. Anche AstraZeneca Pharmaceuticals LP, Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals Inc. e Teva Pharmaceutical Industries Ltd. hanno registrato un aumento delle spese".
Chiamalo, se vuoi, lobbyng. Da noi un quarto di secolo fa scoppiò la "Farmatruffa" che coinvolse decine di casa farmaceutiche e che portò alla condanna penale e civile (5 milioni di euro a testa) di Sua Sanità Francesco De Lorenzo e del re mida al ministero Duilio Poggiolini.
Definizioni differenti per una sostanza che non cambia. Le regine di Big Pharma investono montagne di euro e dollari comprando la "rouling class", la classe dirigente per ottenerne mille volte di più coi loro profitti.
Sulla pelle dei cittadini.

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giovedì 21 febbraio 2019

Dalla parte di TNT Village. Il file sharing va incoraggiato, non proibito


Il Partito Pirata sostiene l'associazione TNT Village – scambio etico – attualmente impegnata in numerose cause legali a causa delle attività svolte in questi anni in ambito file sharing Peer to Peer.

Ribadiamo che le leggi sulla cosiddetta "proprietà intellettuale" sono oggi del tutto obsolete e sbilanciate a favore delle industrie dell'intrattenimento, non tutelando adeguatamente né gli autori né i cittadini e società in generale, che hanno diritto sia ad una giusta retribuzione che alla libera circolazione della cultura e della conoscenza. Impedire la condivisione senza scopo di lucro di beni regolarmente acquistati rappresenta un'indebita ingerenza di terze parti in uno scambio tra privati. Se questo principio fosse applicato nella vita quotidiana, sarebbe vietato prestare libri ai propri vicini di casa.

I monopolisti del copyright, negli ultimi vent'anni, hanno impiegato enormi quantità di tempo e denaro in attività di lobbying tese a mantenere un privilegio monopolistico ormai del tutto ingiustificabile; la chiusura di Napster, il processo a The Pirate Bay, e in Italia la guerra contro TNT Village sono grotteschi e inutili tentativi di fermare le lancette del tempo: il mondo è già andato oltre gli editori e le case discografiche, trovando nuove forme di distribuzione di film, musica e libri e altro materiale culturale.

Come Partito Pirata vogliamo creare una società fondata sulla conoscenza come bene comune. Riteniamo che la competizione economica non possa basarsi sul controllo delle informazioni, ma sulla capacità di innovare. Il software e l'hardware libero, progetti come Wikipedia e altre iniziative open dimostrano che è possibile coniugare la libera circolazione delle idee con il legittimo desiderio di profitto economico.

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mercoledì 20 febbraio 2019

ONG / TUTTI GLI SQUALI NEI MARI DELLA “SOLIDARIETA'” DA GATES A SOROS


Volete sapere tutto sul mondo delle ONG, ossia le Organizzazioni Non Governative? Volete leggere quello che gli altri non scrivono sugli affari, le cifre, i protagonisti, le connection di quell'universo in gran parte sconosciuto e che macina milioni di euro e di dollari sulla pelle dei cittadini, soprattutto dei migranti? Di coloro i quali issano bandiere di solidarietà, pietà umana e fratellanza, ed invece sguazzano nei più luridi traffici, tra scrosci d'appalusi di tutti coloro che "non sanno" o fanno finta di non sapere?
Ebbene alcuni mesi fa – giugno 2018 – è uscito un libro edito da Zambon, "ONG, il cavallo di Troia del capitalismo globale" che tutti dovrebbero leggere, per farsi un'idea di quel mondo spesso sommerso, popolato da montagne di soldi, incredibili interessi, ragnatele societarie, personaggi  spesso border line e tutto quello che fa ONG. Un libro ovviamente oscurato dai media, sempre genuflessi di fronte ai colossi, da Big Pharma (tra l'altro nel volume si parla non poco dei business con i vaccini) ai giganti bancari fino alle ONG, nei cui mari dorati nuotano a loro piacimento squali della specie più famelica, un nome su tutti George Soros a bordo della sua corazzata, la Open Society Foundation.

Il libro di Sonia Savioli. Nel montaggio di apertura George Soros.

Un vero pugno nello stomaco, un j'accuse in piena regola, zeppo di documenti che stanno a sostegno di tutta l'impalcatura giornalistica. A scriverlo è Sonia Savioli, milanese  di nascita e toscana di adozione, un tempo dimafonista dell'Unità e poi fotografa per la Cgil. Al suo attivo romanzi (Campovento, Il viaggio di Bucurie, Il possente coro, Marea nera); e saggi (Alla città nemica, Slow life, Scemi di guerra). Collabora con il giornale on line Il Cambiamento e con Il Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia (Civg).
Seguiamo il filo dell'inchiesta partendo da alcune cifre base.
"Circa 50.000 organizzazioni non governative svolgono attività a livello internazionale. L'ammontare del denaro che utilizzano si misura in migliaia di miliardi di dollari. Nel 2012 si calcolava che superasse i 1.100 miliardi. Nel 2014 erano 4.186 le ONG consulenti dell'Onu".
"Le ONG sono uno degli attori e dei mezzi per sostituire il pubblico con il privato, persino nei rapporti istituzionali. Le ONG 'affiancano gli Stati', le ONG svolgono ruoli politici a livello 'sistemico'. Le ONG, associazioni private che nessuno ha mai eletto. Che non sono soggette ad alcun controllo popolare. Delle quali i popoli non conoscono i dirigenti, i programmi, le politiche e spesso nemmeno i bilanci, sono diventate gli interlocutori delle istituzioni internazionali e gli agenti di politiche decise a livello globale. Altro che embrioni di democrazia internazionale!".
Più chiari di così…

DA AMNESTY A SAVE THE CHILDREN

Sonia Savioli

Comincia la rassegna delle 'stars'. Scrive Savioli: "Amnesty International è finanziata dalla Commissione Europea, dal governo britannico, dalla Open Society Georgia Foundation del famigerato benefattore internazionale George Soros, solo per citarne alcuni. Irene Kahn, direttrice di Amnesty, suscitò lo sdegno degli stessi attivisti andandosene con una liquidazione di 500 mila sterline nel 2009. Suzanne Nossel, altra direttrice di Amnesty nel 2012-2013, aveva prima lavorato per multinazionali Usa della comunicazione, per il Wall Steet Journal, per il Dipartimento di Stato Usa dove si era distinta per le sue posizioni filoisraeliane e a favore dell'intervento militare in Afghanistan. L'attuale direttore di Amnesty, Salil Shetty, prende uno stipendio annuale di 210 mila sterline".


Bill Gates

Passiamo a Save the Children. "Cacciata da Pakistan e Siria con l'accusa di lavorare per la Cia, prende soldi da Chevron, Exxon, Mobil, Merck Foundation, Bank of America e molti altri potentati economici citati sul suo sito ufficiale come sponsor, oltre che dall'immancabile Soros e dai due benefattori mondiali Bill e Melinda Gates, dall'Unione europea e dal governo britannico. Uno dei suoi passati direttori, Justin Forsyth, nel 2013 prendeva un salario di 185 mila sterline per salvare i bambini. Era stato prima direttore di Oxfam, poi consigliere di Tony Blair, quindi direttore delle 'campagne strategiche di informazione' di Gordon Brown; adesso è direttore Unicef".
Eccoci a Medici Senza Frontiere. "Nel 2010 aveva un bilancio da 1 miliardo e 100 milioni di dollari. Nel 2014 il direttore Usa (Doctors Without Borders) prendeva uno stipendio di 164 mila dollari l'anno, però per risparmiare viaggiava in aereo in 'economic class'. E di questo si vantava. Tra i finanziatori di MSF ci sono Goldman Sachs, Citigroup, Bloomberg, Richard Rockfeller, padrone e dirigente di svariate multinazionali, per 21 anni presidente della filiale Usa di questa organizzazione caritatevole, che si è trovata spesso in situazioni ambigue sui teatri di guerra, accusata di essere di parte e non necessariamente la parte giusta. Accusata di lanciare falsi allarmi per false epidemie, che però richiedevano vere campagne di vaccinazione. Naturalmente anche qui non mancano Soros e Bill Gates".
Primo commento: "Il lato 'umoristico' di tutta la faccenda, e rilevatore in modo inequivocabile e incontestabile, è che se i 1.100 miliardi annui delle ONG e quelli spesi ogni anno dalle 'fondazioni benefiche' fossero semplicemente redistribuiti ai poveri, la povertà sarebbe solo un ricordo. Rivela quindi che queste montagne di denaro sono in realtà investimenti per fare altro denaro".
Ancora. "Il capitalismo globale ha intrecciato una rete sinergica tra le proprie grandi industrie, le istituzioni sovranazionali, le grandi fondazioni che ne sono del resto un'emanazione diretta, i centri di studio e di ricerca, le ONG. Che in alcuni casi sono anch'esse un'emanazione diretta e una delle facce del grande capitale".

A BORDO DELLA CORAZZATA GRIFFATA SOROS
Come nel caso, emblematico su tutti, della Open Society dello squalo di tutti i mari, Soros, il Mangia-Paesi, come cercò di fare addirittura con l'Inghiterra un quarto di secolo fa, provocando il crollo della sterlina, ma anche gravissimi contraccolpi alla nostra lira, quando il governo Amato varò una politica lacrime & sangue.
Una Open, ironizza l'autrice citando alcune parole autocebratative della Fondazione, che "lavora per costruire democrazie vivaci e tolleranti i cui governi

Emma Bonino

siano responsabili e aperti alla partecipazione di tutto il popolo". Incredibile ma vero.
Vediamo i principali dirigenti a livello internazionale. Partendo dalla nostra Emma Bonino, che fa parte del suo international board: "questa signora che ben conosciamo tra il 1994 e il 1999 era commissaria europea per gli aiuti umanitari, la pesca, i consumi, la salute dei consumatori, la sicurezza del cibo. E' dirigente del partito Radicale Transnazionale".
Passiamo a Maria Cattaui: "Segretaria generale della Camera di Commercio Internazionale dal 1996 al 2005. Dal 1977 al 1996 ha diretto il Forum Economico Mondiale (World Economic Forum) a Ginevra. Dirigente dell'Internationl Crisis Group (ICG), dell'East West Institute, dell'Istituto Internazionale per l'Educazione, tra gli altri. Tanto per avere un'idea, l'ICG è una ONG internazionale diretta da politici di professione e globalisti neoliberisti imperialisti per vocazione, che dice di voler prevenire le guerre e, a questo scopo, cerca di far pressione sui governi di tutto il mondo che l'Occidente giudica scomodi, affinchè si sottomettano o levino le tende. Tra questi pacifisti troviamo Javier Solana e il famoso pacifista Wesley Clark, ex comandante supremo della Nato".
Eccoci quindi ad altri pezzi da novanta nella task force delle truppe targate Soros.
Anatole Kaletsky, dirigente di Gavekal Dragonomics (Hong Kong e Pechino), azienda di investimenti globali; dirigente di JP Morgan per il ramo mercati emergenti. Annette Laborey invece si vantava di sostenere gli intellettuali 'indipendenti' in Jugoslavia, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Germania Est e Repubbliche Baltiche, fino a che non sono crollati i regimi socialisti. Marck Mallock Brown è particolarmente interessante: ex numero due dell'Onu, membro del Foreign Office e della Camera dei Lord, dirigente della Society of Ginecologic Oncology, una società diventata nel 2012 ONG i cui partners sono le più grandi multinazionali farmaceutiche; dirigente di Investec, multinazionale della finanza, e di Seplat, compagnia petrolifera nigeriana; dirigente di Kerogen, multinazionale del petrolio e del gas. Quindi vicesegretario Onu sotto Kofi Annan, docente alla Oxford University e alla Yale University". Ottimo e abbondante.
Tra le sigle nell'arcipelago tanto umanitario partorito da Soros, da rammentare un'altra ONG baciata dalla fortuna, Refugee International, dedita all'aiuto quotidiano dei rifugiati di tutto il mondo. Che però, secondo non pochi addetti ai lavori, recita una grande "sceneggiata" solo per drenare soldi e raccogliere applausi, come è stato nel caso dei Rohingya del Myanmar (l'ex Birmania) nel 2017.
Ma chi è il numero uno di Refugee? Si chiama Eric P. Schwartz. "Un pezzo da novanta – dettaglia l'autrice – ha ricoperto l'incarico di assistente Segretario di Stato Usa per il settore Popolazione, Rifugiati, Immigrati; consulente per gli Affari Internazionali e assistente speciale del presidente per gli Affari Multilaterali e Umanitari. Ha giocato un ruolo fondamentale, Schwartz, nel dispiegamento di forze Usa nell'Africa Occidentale e nei rilevanti impegni Usa in Centroamerica e in Kossovo; ha lavorato con la segretario di Stato Hillary Clinton; ha diretto il Connect US Fund, una multifondazione ONG finalizzata a promuovere l'impegno 'responsabile' degli Usa oltreoceano".
Un pedigree anche stavolta multistellare.

SIAMO LA COPPIA PIU' UMANITARIA DEL MONDO 
Siamo ora al cospetto della coppia più bella del mondo sul fronte 'umanitario', gli arcimiliardari Bill e Melinda Gates, a bordo di un'altra super corazzata, la Bill & Melinda Gates Foundation (BMGF), la più ricca al mondo. Un tandem che ha molto a cuore la salute dell'umanità, i destini dei poveri, l'istruzione negata a tanti bimbi del mondo e via di questo passo, con carità & passione.

Hillary Clinton

Vediamo adesso chi è al timone di BMGF, oltre ai due "pupazzetti" Bill e Melinda, come li colorisce Sonia Savioli.
"Warren Buffett ne è l'amministratore fiduciario. Un finanziere dalla pelle dura e dallo stomaco impellicciato con un patrimonio stimato nel 2017 da 75 miliardi di dollari (quindi ai vertici della hit internazionale dei Paperoni, ndr). Guadagnato con i fondi d'investimento, cioè con speculazioni perlopiù sulla pelle dei poveri del terzo mondo e dei lavoratori in genere. E' importante azionista di Coca Cola, Gillette, Mc Donald's, Kirky Company, Walt Disney. Possiede la terza compagnia di assicurazioni a livello mondiale. Ed è anche uno dei maggiori licantropi, pardòn, filantropi".
Così prosegue la ricostruzione delle mirabolnati imprese di Bill & Melinda. "Abbiamo poi qualcuno che non si occupa direttamente di affari, Susan Desmond Hellman. Questa signora, amministratore delegato di BMGF, è un'oncologa e biotecnologa. Ma chissà se si è mai occupata di un paziente in vita sua. Di fatto il suo mestiere è realizzare prodotti per l'industria farmaceutica, chemioterapici in particolare. In questa veste ha lavorato per le multinazonali chimico-farmaceutiche, sempre in posizioni dirigenziali, e nel comitato esecutivo della Organizzazione delle Industrie Biotecnologiche. (…) C'è poi Christoper Elias, direttore esecutivo di PATH, Program for Appropriate Technology in Health (Programma per la Tecnologia Avanzata Sanitaria). Quindi Mark Suzman, capo dell'Uffico Strategia di BMGF, un tecnico di alto livello della globalizzazione, specializzato negli affari internazionali, corrispondente del Financial Times da Londra, Washington e Joannesburg, e collaboratore dell'Onu".
Commenta Savioli: "La Fondazione Gates, come le altre organizzazioni cosiddette filantropiche (più di 80 mila nei soli Usa), è un ufficio di rappresentanza mascherato delle multinazionali. Uno strozzino che si finge opera pia. Uno dei numerosi tentacoli della piovra capitalista globale".
Stiamo arrivando ad uno dei cuori pulsanti negli affari di BMGF, i fiumi di dollari che corrono nel mondo della sanità.
Continua l'inchiesta edita da Zambon. "Nel solo 2106 la BMGF ha speso circa 1 miliardo e 300 milioni di dollari per sovvenzionare progetti nell'ambito della sanità. Una delle loro missioni sanitarie è la contraccezione 'delle donne povere dei paesi poveri'. Un'altra sono le vaccinazioni. Sempre dei bambini poveri dei paesi poveri. Per dedicarsi a queste missioni la Fondazione Gates ha prodotto a sua volta altri due tentacoli: GAVI e PATH".

IL GRANDE BUSINESS DEI VACCINI
Ecco di che si tratta. "GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization) è un'organizzazione che unisce soggetti pubblici e privati, di cui fanno parte governi dei paesi in via di sviluppo e di paesi donatori, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Unicef, la Banca Mondiale, le industrie dei vaccini…. Una potente alleanza di mercato nella quale ha un ruolo dichiarato la cosiddetta 'società civile': nella veste di ONG".


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martedì 19 febbraio 2019

Gli Stati Uniti creano le condizioni per l’invasione del Venezuela, di Thierry Meyssan


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Convinto che il sostegno degli Stati Uniti sia più importante del voto dei cittadini, Juan Guaidò si è autoproclamato presidente ad interim del Venezuela.

Il progetto degli Stati Uniti per il Bacino dei Caraibi è stato enunciato dal Pentagono nel 2001. Un progetto distruttore ed esiziale inconfessabile. È perciò necessario costruire un racconto che possa essere accettato. Questo è quanto sta accadendo in Venezuela. Attenzione: le apparenze mascherano un po’ alla volta la realtà: mentre si svolgono le manifestazioni, la preparazione della guerra non si ferma.

Suscitare il conflitto

Negli ultimi mesi gli Stati Uniti sono riusciti a convincere un quarto degli Stati membri dell’ONU ¬– 19 dei quali americani – a non riconoscere le elezioni presidenziali venezuelane di maggio 2018. Ne deriva che questi Paesi disconoscono la legittimità del secondo mandato del presidente Nicolas Maduro.
In un’intervista al Sunday Telegraph, pubblicata il 21 dicembre 2018, il ministro britannico della Difesa, Gavin Wiliamson, dichiara che Londra sta negoziando l’installazione di una base militare permanente in Guyana per riprendere la politica [imperiale] precedente la crisi di Suez. Il giorno stesso, un deputato della Guyana fa inaspettatamente cadere il governo e si rifugia in Canada. Il giorno dopo ExxonMobil sostiene che una nave, noleggiata per esplorazioni petrolifere nelle acque contestate tra Guyana e Venezuela, è stata fatta allontanare dalla marina militare venezuelana. La spedizione era autorizzata dal governo uscente della Guyana, che di fatto amministra la zona contesa. Immediatamente il Dipartimento di Stato USA, indi il Gruppo di Lima denunciano il rischio rappresentato dal Venezuela per la sicurezza della regione. Ma il 9 gennaio 2019 il presidente Maduro pubblica registrazioni audio e video che provano come ExxonMobil e il Dipartimento di Stato abbiano deliberatamente mentito al fine di creare una situazione conflittuale e spingere gli Stati latino-americani a farsi guerra fra loro. I membri del Gruppo di Lima, a eccezione di Paraguay e Canada, ammettono la macchinazione.
Il 5 gennaio 2019 l’Assemblea Nazionale del Venezuela rinnova il proprio presidente, Juan Guaidò, e rifiuta di riconoscere la legalità del secondo mandato del presidente Maduro. Viene enunciato il concetto che trattasi di situazione analoga all’impedimento del presidente per malattia, previsto dall’articolo 233 della Costituzione. In questo caso – ma non nella fattispecie odierna – il presidente dell’Assemblea Nazionale assume la carica di presidente ad interim.
Il 23 gennaio 2019 oppositori e sostenitori Maduro organizzano due manifestazioni contemporanee a Caracas. Nella prima Guaidò si proclama presidente ad interim e presta giuramento. Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Israele riconoscono immediatamente il nuovo presidente del Venezuela. La Spagna, che partecipò a tentativi di colpo di Stato contro Hugo Chavez, preme perché l’Unione Europea si aggreghi.
La successione degli avvenimenti porta il Venezuela alla rottura diplomatica con gli Stati Uniti e alla chiusura dell’ambasciata a Washington. Gli Stati Uniti non riconoscono la legittimità della rottura e non chiudono l’ambasciata a Caracas, da dove continuano a gettare benzina sul fuoco.
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Il 24 gennaio il ministro della Difesa, generale Vladimir Padrino, è apparso in televisione circondato dall’intero stato-maggiore per riaffermare l’impegno delle forze armate al servizio della nazione e del presidente costituzionalmente eletto, Nicolas Maduro. Padrino ha poi invitato il presidente a proseguire il dialogo con l’opposizione filo-USA. Le forze armate sono l’unica istituzione efficiente, su cui il Paese fa affidamento.

Applicare uno schema già sperimentato

Nella situazione attuale il Venezuela si trova con un presidente costituzionale eletto e un presidente ad interim autoproclamatosi.
Contrariamente a quel che credono i venezuelani, lo scopo degli Stati Uniti non è rovesciare Maduro, ma applicare al Bacino dei Caraibi la dottrina Rumsfeld-Cebrowski di distruzione delle strutture statali. Questo presuppone sicuramente l’eliminazione di Maduro, ma anche quella di Guaidò.
Lo schema attuale è già stato messo in atto per far passare la Siria da una situazione di disordini interni (2011) a un’aggressione da parte di un esercito di mercenari (2014). Nel caso del Venezuela, il ruolo della Lega Araba è svolto dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), il cui segretario generale ha già riconosciuto il presidente Guaidò; quello degli Amici della Siria dal Gruppo di Lima, che coordina le posizioni diplomatiche degli alleati di Washington; il ruolo di capo dell’opposizione, Burhan Ghalioun, da Juan Guaidò.
In Siria, il collaboratore di lunga data della NED, Burhan Ghalioun, è stato sostituito da altri, poi da altri ancora, al punto che nessuno più ricorda il suo nome. È probabile che anche Guaidò sarà sacrificato allo stesso modo.
Tuttavia il modello siriano ha funzionato solo in parte. Innanzitutto perché Russia e Cina si sono opposte numerose volte nell’ambito del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Poi perché il popolo siriano si è progressivamente radunato attorno alla Repubblica Araba Siriana e ha dato prova di eccezionale resilienza. Infine perché l’esercito russo ha equipaggiato e sostenuto l’esercito siriano contro i mercenari e contro la NATO che li coordinava. Sapendo che non potrà più utilizzare gli jihadisti per indebolire lo Stato siriano, il Pentagono sta per lasciare la continuazione dell’opera nelle mani del Tesoro, che sta facendo di tutto per impedire la ricostruzione del Paese e dello Stato.
Nei prossimi mesi l’autoproclamatosi presidente ad interim Guaidò creerà un’amministrazione parallela per:
-  incassare il denaro del petrolio nelle controversie in corso;
-  risolvere la contesa territoriale con la Guyana;
-  negoziare la situazione dei rifugiati;
-  cooperare con Washington e, accampando vari pretesti giuridici, far imprigionare i dirigenti venezuelani negli Stati Uniti.
Se consideriamo l’esperienza in Medio Oriente Allargato degli ultimi otto anni, non possiamo interpretare quanto sta accadendo in Venezuela facendo un parallelo con quel che accadde in Cile nel 1973. Il mondo post-Unione Sovietica non è più quello della guerra fredda.
A quell’epoca gli Stati Uniti volevano controllare l’insieme delle Americhe ed escludervi ogni influenza sovietica. Volevano sfruttare le ricchezze naturali della zona al minor costo possibile e riducendo al minimo il controllo degli Stati nazionali.
Oggi invece gli Stati Uniti persistono a voler pensare il mondo come unipolare. Non hanno più né alleati né nemici: o un popolo è integrato nell’economia globalizzata, oppure vive in territori ricchi di risorse naturali, che gli Stati Uniti non intendono necessariamente sfruttare, ma di cui devono avere il controllo. Ebbene, poiché queste risorse naturali non possono essere controllate al tempo stesso da Stati-Nazione e dal Pentagono, le strutture statali di queste regioni devono essere ridotte all’impotenza.
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Questa mappa è estratta da un Powerpoint presentato nel 2003 da Thomas P.M. Barnett, assistente dell’ammiraglio Arthur Cebrowski, a una conferenza al Pentagono. Essa mostra le zone da distruggere (colorate in rosa). Questo progetto non è legato né alla guerra fredda né allo sfruttamento delle risorse naturali. Dopo il Medio Oriente Allargato, gli strateghi USA si preparano a ridurre in macerie il Bacino dei Caraibi.

Rendere ciechi i protagonisti

Pur supponendo che Guaidò si sia autoproclamato presidente ad interim credendo di poter risolvere la crisi e servire il proprio Paese, in realtà ha fatto il contrario. Il suo gesto provocherà una situazione che verrà assimilata a una guerra civile. Guaidò o i suoi successori chiameranno in soccorso i fratelli latino-americani. Brasile, Guyana e Colombia dispiegheranno [sedicenti] forze di pace sostenute da Israele, Regno Unito e Stati Uniti. I disordini continueranno fino a quando intere città saranno ridotte in macerie. Poco importa che il governo venezuelano sia bolivariano o liberale, che sia filo- o anti-USA. lo scopo non è sostituirlo, ma fiaccare in modo durevole lo Stato. Il processo avviato in Venezuela si estenderà ad altri Paesi del Bacino dei Caraibi, a iniziare dal Nicaragua, fino a che nell’insieme della regione non rimarrà un potere politico degno di questo nome.
La situazione è limpida agli occhi di molti arabi, che già sono caduti nella stessa trappola e che hanno dovuto prima o poi soccombervi. Per il momento non è invece chiara ai latino-americani.
Naturalmente c’è sempre la possibilità che i venezuelani, malgrado il loro orgoglio, prendano coscienza della manipolazione di cui sono vittime, superino le divisioni e salvino il Paese.

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