Fra le grandi correnti o sistemi di magia cerimoniale a diffusione internazionale, e con presenze significative anche in Italia, va senza dubbio catalogato il vasto filone che si riferisce al lascito dottrinale e organizzativo del controverso magista anglosassone Aleister Crowley (1875-1947).
Allevato nella più rigorosa ortodossia fondamentalista dei Fratelli stretti darbisti, il giovane Edward Alexander (questo il suo nome di battesimo) abbandona negli anni della gioventù il severo cristianesimo familiare, per interessarsi presto – oltre alle passioni per le escursioni alpinistiche e le attività artistiche e letterarie, ambiti nei quali dimostra un originale talento, unito alla sua inconfondibile stravaganza e anti-conformismo scandaloso e trasgressivo – alle dottrine occulte. Così, dopo l’esperienza maturata nell’Hermetic Order of the Golden Dawn (di cui Crowley fonda peraltro una derivazione, l’A.∙.A.∙., il cui vero significato delle iniziali si ritiene debba rimanere riservato, anche se è invalso l’uso di scioglierle in Argenteum Astrum, Astrum Argentinum o Argon Astron), nella quale Alan Bennett (1872-1923) lo erudisce su molte tecniche magiche e nozioni di dottrine orientali, nel 1904 Crowley riceve al Cairo, per via di evocazione medianica, un “libro che spiega l’Universo”, il Libro della Legge, rivelatogli da un essere preternaturale che gli si presenta come l’angelo Aiwass, messaggero delle forze che guidano il mondo.