venerdì 29 maggio 2009
REBUS - prosegue il ciclo IL MISTERO DELLA GENESI: la Civiltà ellenica, il mito oltre il mito
Salesforce rinforza la partnership con Google
«Salesforce.com, l'azienda di cloud computing a livello enterprise, ha annunciato oggi la disponibilità di una nuova versione di Force.com for Google App Engine, un set di strumenti e servizi dedicati agli sviluppatori in grado di unire le due principali piattaforme di cloud computing per lo sviluppo applicativo disponibili sul mercato». Il connubio tra Google e Salesforce, dunque, compie un passo avanti offrendo nuove opportunità agli sviluppatori.
Spiega Marc Benioff, Chairman e CEO di salesforce.com, nel comunicato ufficiale diramato: «Gli sviluppatori possono trarre vantaggio da entrambe le infrastrutture di cloud computing di Google e salesforce.com per costruire e avviare le proprie applicazioni [...] Grazie alla collaborazione con Google, gli sviluppatori hanno a disposizione le innovative funzionalità di cloud computing disponibilii con Force.com e AppEngine, ciò si traduce nell'opportunità di realizzare applicazioni migliori per i propri clienti». Al tempo stesso plaude all'iniziativa anche Scott McMullan, Google Apps Partner Lead per Google Enterprise: «Siamo entusiasti di come l'anteprima di AppEngine for Java sia stata accolta dalla community di sviluppatori. Il connubio tra Force.com e le migliorie apportate ad App Engine accresceranno ulteriormente la possibilità per gli sviluppatori di tutti il mondo di creare nuove applicazioni direttamente nella nuvola».
La collaborazione tra le parti è iniziata nel 2004 con Google.org, è proseguita nel 2005 con Google Maps, giungendo poi a Google AdWords, OpenSocial e nel 2008 a Salesforce per Google Apps. Una Developer Conference è prevista nelle prossime ore al Moscone Center di San Francisco per illustrare le qualità della nuova integrazione tra Force.com e Google App, così da introdurre gli sviluppatori alle nuove opportunità che scaturiranno dall'annuncio odierno. Un video illustrativo è stato nel frattempo portato online sul sito Salesforce.
Salesforce annovera tra i propri partner nomi quali Prestitempo, Electronic Arts, Allianz, Toyota, Dell ed altri ancora. Il pedigree Google non necessita di ulteriori spiegazioni. In comune i due gruppi hanno una forte propensione verso il mondo business: Salesforce per vocazione, Google per necessità di mercato. L'offerta Google App è il punto di incontro, la "nuvola" è la nuova dimensione da affrontare e l'ambito business potrebbe essere quello maggiormente sensibile alle qualità della nuova offerta sia per quanto inerente i costi, sia per quanto inerente le opportunità emergenti.
lunedì 25 maggio 2009
REBUS: IL MISTERO DELLA GENESI, DOVE NASCONO GLI DEI? - 2a puntata
sabato 16 maggio 2009
Rebus, il Mistero della Genesi
mercoledì 13 maggio 2009
Angeli e Demoni - Nuovo Trailer ad alta qualità
Dopo lo straordinario successo de "Il Codice Da Vinci", Tom Hanks torna nel ruolo di Robert Langdon. Il simbologista di Harvard si trova sulle tracce della leggendaria setta segreta degli Illuminati, dedita a difendere gli interessi della scienza contro loscurantismo della Chiesa. Basato sullomonimo bestseller di Dan Brown. Dal 13 maggio 2009 al cinema.
giovedì 30 aprile 2009
giovedì 26 marzo 2009
HIDRA2009 FANTASIA DELL'UNIVERSO
Le immense meraviglie dell'universo, che mi ha da sempre affascinato, con un pizzico di fantasia!!! by HIDRA2009
sabato 14 marzo 2009
REBUS SEQUEL - La Storia delle Storie
Esistono analogia tra la leggenda di Horus e la storia di Gesù narrata dai Vangeli? Cosa devono suggerirci. I rotoli del mar morto e gli ultimi ritrovamenti che arricchiscono le testimonianze sulla vita del Cristo potrebbero cambiare anche la Storia dell’Umanità? Le tante analogie che esistono tra religioni passate e presenti devono portarci a pensare che esiste un comun denominatore? Quale?
Le risposte in questa puntata di Rebus.
in studio:
CLAUDIO BONVECCHIO, doc. Filosofia delle scienze sociali all’Universita dell’Insubria, simbolista
GIANFRANCO PECORARO, direttore di HERA, esoterista
VITTORIO DI CESARE, docente in Intelligence
REBUS SEQUEL, andato in onda su Odeon e Odeon24 (SKY827) lunedì 23 febbraio alle 21.40.
SEGUE su VideoGoogle:
REBUS SEQUEL Horus-Cristo
video.google.it/videoplay?docid=3349569033175588850
REBUS SEQUEL Rennes Le Chateau
video.google.it/videoplay?docid=-4262711332796167790
REBUS SEQUEL Iside-Madonna
video.google.it/videoplay?docid=3835224657928429172
REBUS SEQUEL Graal-Maddalena
video.google.it/videoplay?docid=-9027089222611661420
lunedì 9 marzo 2009
domenica 1 febbraio 2009
Il 2009 sarà l'anno di Gdrive
Della possibilità che Google decida di offrire (prima o poi) uno spazio di archiviazione on-line tanto capiente da poter soppiantare il disco fisso locale si mormora ormai da almeno un lustro.
Il servizio/idea è noto agli osservatori della rete come Google Drive, abbreviato spesso con un ipotetico Gdrive che fa chiaramente il verso alle mailbox firmate Gmail. Quali siano le vere intenzioni Google al riguardo è comunque ancora tutto da capire, e, per il momento, Gdrive rimane una bella idea non supportata da alcuna dichiarazione ufficiale.
Ciò nonostatne, negli ultimi giorni sono spuntati in rete una serie di indizi piuttosto interessanti, sapientemente riportati in un articolo particolarmente "fantascientifico" apparso su TG Daily.
Innanzitutto, si segnala l'indirizzo www10.google.com, che consente di accedere ad un non meglio specificato servizio WWW10 ma identificato in passato da Google Apps appunto come Gdrive.
L'autore nota anche che vi sono tracce di Gdrive anche nei record DNS associati a Google: webdrive-client.l.google.com ed un inequivocabile googlewebdrive.com (che, comunque, potrebbe essere stato registrato preventivamente solo per evitare la creazione di siti-trappola gestiti da terzi).
Ma c'è di più: un utente ha riportato su MacRumors uno screenshot, acquisito da Picasa per Mac, che mostra chiaramente una voce di menu dedicata ad un fantomatico Google Web Drive
Secondo TG Daily, tutti questi indizi portano alcune non meglio specificate "fonti" a non avere dubbi circa la concretezza di Gdrive: il prodotto arriverà entro l'anno corrente.
Cosa aspettarsi
L'idea di un servizio di storage remoto non è niente di innovativo: Microsoft con il suo SkyDrive, Apple con MobileMe, RapidShare ed i suoi tanti emuli, offrono qualcosa del genere ormai da molto tempo, per non parlare di strumenti non-ufficiali come Gmail Drive, grazie ai quali è possibile sfruttare lo spazio offerto da Gmail a mo' di disco remoto.
Ad ogni modo, chiunque abbia provato ad utilizzare un web-drive come quelli elencati ben sa che che vi sono ancora ampi margini di miglioramento. Tutti i servizi attualmente attivi sono infatti vessati da pesanti limiti quali la dimensione dei singoli file (difficilmente si supera i 250 MB) o inerenti lo spazio totale, solitamente inferiore ai 5-10 GB per utente.
La speranza dei sognatori è che Gdrive possa ripetere il piccolo miracolo compiuto da Gmail prima di lui, offrendo spazio gratuito nell'ordine delle centinaia di gigabyte per singolo utente e senza vincoli significativi circa la dimensione di quanto caricato.
Certo, anche se Google decidesse di procedere (eventualità tutt'altro che certa) ci si potrebbe scontrare concretamente con problemi di diverso tipo.
Da un lato, vi sono sicuramente complicazioni dal punto di vista tecnologico ad offire ad ogni utente registrato, centinaia di gigabyte di spazio: sebbene sia indubbio che le risorse a disposizione di Google siano significative, la sostenibilità del servizio (sia in termini di archiviazione, sia di banda) sarebbe ancora tutta da discutere, anche per un gigante di questo calibro.
In seconda battuta, vi sono le delicate questioni relative alla privacy: gli utenti sarebbero davvero disposti a consegnare la maggior parte dei propri dati nelle mani di Google? Personalmente, avrei qualche remora al riguardo, sopratutto ricordando che l'unico modo di rendere profittevole un servizio di questa portata ed erogato gratuitamente all'utente finale sarebbe quello di condire il tutto da abbondanti dosi di pubblicità contestuale: e quale modo migliore di estrapolare il giusto contesto se non analizzare meticolosamente tutte le informazioni archiviate?
Fonte:
www.megalab.it