Italia e Stati Uniti sono legati da un filo d’oro. L’Italia forse è l’unica nazione non anglosassone ad avere un rapporto privilegiato con gli USA.
In questa intervista abbiamo provato a connettere due realtà così lontane, così vicine.
Italia e Stati Uniti sono legati da un filo d’oro. L’Italia forse è l’unica nazione non anglosassone ad avere un rapporto privilegiato con gli USA.
In questa intervista abbiamo provato a connettere due realtà così lontane, così vicine.
Vi presentiamo un’intervista eccezionale a due grandi protagonisti dei nostri tempi. Vera Sharav e Angelo Giorgianni.
Avete già avuto modo di conoscere Vera Sharav grazie alla nostra precedente intervista che è stata la più vista del canale YouTube di MittDolcino.
Che cosa contraddistingue Vera Sharav? Che cosa la rende unica?
La sua intensità, la sua passione, la sua integrità, la sua onestà intellettuale.
Ogniqualvolta ricorda la sua infanzia quando venne presa insieme ai suoi genitori e dalla Romania portata in un campo di lavoro e lì trattenuta per circa tre anni, qualcosa si muove in me.
Riesco a sentire il terrore di una bambina che perde tutto, che si ritrova da un giorno all’altro in un mondo sconosciuto e ostile, che non ha nessun altra opzione se non seguire il suo istinto, la sua intuizione.
Olocausto, questa parola impronunciabile oggi. Questo nuovo tabù. Nessuno può osare comparare quello che sta succedendo oggi con quello che accadde circa ottant’anni fa qui in Europa.
L’Olocausto dev’essere recluso nelle stanze di una storia tenuta in cattività, lontano dagli occhi indiscreti dei sudditi, che non devono avere nessuna capacità logica per capire l’ovvio.
Cosa è successo a Hitler? E’ veramente morto? O è riuscito a fuggire?
Questo si chiede Franco Fracassi nel suo “Hitler 1945”, dimostrando che il leader nazista in realtà non sia deceduto come si pensa, ma che sia fuggito.
Riprendiamo questo pezzo, breve ma molto esplicito dal Gateway Pundit, sito a noi molto caro.
Il livello di ipocrisia a cui le istituzioni sono arrivate attraverso i loro portavoce è così alto che se non ci fossimo dentro fino al collo, potremmo definire ciò che stiamo vivendo una finzione tragicomica degna del grande Pirandello.
Ma purtroppo siamo di fronte a un meccanismo perverso che si attorciglia sempre di più come una tenia all’interno dei gangli di una società che ora si trova un bivio. Perché si trova a un bivio?
Perché deve decidere. Decidere se vuole vivere in una distopia, in un mondo distorto fatto di siringhe ed effetti collaterali, di ospedali dove non si viene curati e dove l’apparato giuridico finge che tutto vada bene e sentenzia a seconda di quanto dicono i media. Media che hanno sostituito il parlamento e l’iter legislativo.
Oppure deve reagire. Anzi agire. Agire e ritornare a un comune buon senso che è tipico delle società sane e dei sistemi funzionanti.
Perché i padroni del discorso hanno ragione su una cosa: non si tornerà più indietro.
Siamo pronti a lasciare il vecchio mondo per entrare nel nuovo?
Dietro di noi c’è solo terra bruciata. Che facciamo?
Mike Yeadon ha davvero fatto tale affermazione choc, non c’è ombra di dubbio, è fattuale, come certificato dai censori assolutamente più nemici anche solo delle più astratte critiche alla narrativa vaccinale. Più precisamente il dr. Yeadon ha affermato quanto segue (tutto certificato e verificato da terzi, vedasi sotto):
“Michael Yeadon, a former employee of Pfizer, said that the government rollout of the COVID-19 vaccine is an attempt at “mass depopulation” with booster recipients expected to die within two years.”
“Michael Yeadon, un ex dipendente della Pfizer, ha detto che il lancio governativo del vaccino COVID-19 è un tentativo di “depopolamento di massa” con i destinatari del richiamo che dovrebbero morire entro due anni.“
Dunque, i fatti sono come sopra, by dr. Yeadon, ex capo scientifico di Pfizer ed ex vice presidente.
Da quando si è saputo dei suoi crudeli esperimenti sui cani, i crimini del Dr. Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), una divisione del National Institutes of Health (NIH), stanno nuovamente facendo notizia. È interessante notare che mentre molti fanno spallucce di fronte agli abusi sugli esseri umani, compresi gli anziani, pochi sono disposti a far passare sotto silenzio le torture sui cani.
Nel video in fondo all’articolo, Kim Iversen sostiene che Fauci dovrebbe dimettersi o essere licenziato per le sue ripetute bugie, la discutibile etica della sua ricerca e la cattiva gestione della pandemia.
Molti altri sono intervenuti sulla questione. In un articolo su Substack del 24 ottobre 2021 [1], Leighton Woodhouse sottolinea che “Fauci ha abusato degli animali per 40 anni” e che “le cose che avete visto sui social media sono solo una parte della storia.”
Gli esperimenti con i beagle
In un esperimento che ha scatenato l’ira del pubblico, alcuni beagle erano stati sedati e le loro teste imprigionate in gabbie a rete piene di mosche della sabbia che erano state intenzionalmente tenute a digiuno prima dell’esperimento per aumentarne la voracità.
Se dovesse passare il marchio nazista il processo di controllo sarà irreversibile!
L’obiettivo occulto è costringere la popolazione all’ID digitale!
Tutto ciò avverrà attraverso la sparizione della moneta cartacea e la creazione di quella elettronica (società cashless), passaporti vaccinali di identificazione, identità digitale QR, biometria, microchip, dispositivi intelligenti, ecc.
Sono sconvolto, a Trieste è morta la democrazia. Sono tremendamente preoccupato. La popolazione non vede il grande piano delle élites mondiali, il Grande Reset di Davos. Ne parla Klaus Schwab, il direttore del World Economic Forum nel suo ultimo libro “Covid-19, The Great Reset”. La pandemia è la motivazione giusta per mettere in atto una costrizione sanitaria, come già illustrato anni fa da Michel Foucault nel suo capolavoro “Sorvegliare e punire”, nel capitolo sul “Panottico”. La seconda tappa è la distruzione dell’economia reale. E questa passa attraverso l’Agenda Verde, la decrescita, le tasse sulle energie fossili. Pochi sanno che nel settembre 2019 la finanza mondiale era in procinto di implodere: un rischio reale di insolvenza delle banche. La soluzione, da parte delle banche centrali, è stata di emettere liquidità sui mercati, senza limiti di sorta. Ma per evitare di creare inflazione bisognava paralizzare i consumi delle popolazioni, imprigionandole nelle loro case con strumenti come i lockdown, il coprifuoco, le limitazioni ai viaggi e agli spostamenti.
Altrimenti, come si sarebbe potuto imporre ai cittadini un’agenda tanto assurda? Da quando la pandemia è iniziata, le multinazionali moltiplicano i guadagni, mentre la gente comune è sempre più povera: questo la dice lunga. La gestione della pandemia si è fatta sulla scia del Grande Reset. Al resto basta il piano Schwab. L’obiettivo finale, da raggiungersi entro il 2030, è illustrato da uno slogan del Wef: nel 2030 non possederai nulla, ma sarai felice! Come? Con il fallimento delle piccole e medie imprese a favore di banche e multinazionali. Andiamo verso una nuova rivoluzione industriale, mostruosa. “La quarta rivoluzione industriale”, un altro libro di Schwab, spiega cosa deve accadere. L’uomo deve integrarsi con l’intelligenza artificiale, diventando un ibrido uomo-macchina. Questa ibridazione può essere fatta dall’esterno, con la tessera digitale, e dall’interno: con un chip. Per questo è venuta a volatilizzarsi la privacy, in ogni settore.
Inizialmente, il rilascio di un’autorizzazione all’immissione in commercio (MA) era responsabilità di ciascuno Stato membro. Un regolamento del 1993, sostituito da un regolamento del 2004 regolarmente modificato, ha istituito un’agenzia di valutazione: l’Agenzia europea per i medicinali (EMA).
L’EMA è composta da un consiglio di amministrazione di 36 membri, la maggior parte dei quali rappresenta gli Stati membri (più spesso il direttore o il presidente della loro agenzia nazionale). Il consiglio di amministrazione nomina un direttore esecutivo, assistito da sette comitati di esperti.
L’agenzia fa parte di una vasta categoria di organismi più o meno decentrati, i cui nomi stessi variano (agenzia, ufficio, osservatorio, ecc.), creati per consigliare la Commissione europea su questioni tecniche.
Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga. Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di infettarsi. No, perché nessun vaccino impedisce questo; il vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).
Ma scusate: quando inizia, questa infezione è sempre lieve. Non è che, di colpo, arriva la polmonite o la trombo-embolia e mi trovo in ospedale. In realtà passano delle ore, poi dei giorni, in cui non ho un’infezione severa, ma lieve (“mild”, la chiamano gli anglosassoni). E quindi, se io in quel momento la curo – e le cure ci sono – la cosa si risolve, senza bisogno di vaccinarmi. Quindi: beneficio, zero. E’ un vaccino del tutto inutile. E’ la letteratura, a dirlo, così come l’esperienza sul campo (e il buon senso). Certo che, se invece terrorizziamo la gente con la paura mediatica, allora poi tutti corrono a vaccinarsi. Però attenzione: il rischio è altissimo. Fra i tanti, il più importante è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo”. In inglese viene siglato “Ade”, Antibody Dependent Enhancement (sigla per noi italiani inquietante: l’Ade – nota di colore – è il nome dell’oltretomba greco-romano).
Da tanti anni, si sa – dalla letteratura – che i virus Rna a catena singola, come i coronavirus, sono soggetti a un rischio di Ade altissimo, per loro stessa natura: sono virus che formano quasi-specie, quindi sono mutazioni continue che la natura compie, per adattarli all’ambiente e creare una nuova specie virale. E’ il loro modo di essere. Questo vale per tutti i coronavirus: quindi Sars, Mers e Covid-19, la Dengue (che è un flavivirus), Ebola, Zika, Hiv. Per tutti questi virus è difficile, se non impossibile, fare un vaccino. La gente dovrebbe chiedersi come mai, visto che Hiv appartiene a questo gruppo, è da quarant’anni che c’è l’Aids (ben più pericolosa dell’attuale infezione, e continua a fare milioni di morti) e non siamo ancora riusciti ad avere un vaccino? Come mai, dopo vent’anni, non abbiamo ancora un vaccino per la Sars? Come mai, tre-quattro anni fa, cominciavano in Oriente le campagne vaccinali per la Dengue e le hanno interrotte? Sono morti tutti, e hanno detto: non si può, dobbiamo rassegnarci; attualmente, è impossibile avere un vaccino valido e sicuro per i virus Rna.
Quanto deve essere ovvio prima che anche gli americani disattenti si rendano conto che c’è qualcosa di seriamente sbagliato nel programma di vaccinazione contro la Covid? Si potrebbe pensare che siamo già oltre quel punto anche per i disabili mentali. Considerate le molte cose che ora sappiamo e che rendono chiaro che il programma di vaccinazione è un terribile errore.
Sappiamo che il vaccino non protegge. Lo ammette lo stesso Dr. Fauci, uno dei principali sostenitori del programma di vaccinazione e capo spalla per Big Pharma. Questo è il motivo per cui dice che i doppi vaccinati dovrebbero indossare maschere e dovrebbero avere iniezioni di richiamo. Se il vaccino protegge una persona dalla Covid, perché le persone vaccinate devono indossare mascherine e avere più vaccinazioni? In Israele il ministro della Sanità sta già sostenendo una seconda iniezione di richiamo che porta a quattro le iniezioni del “vaccino” Pfizer e alla presunta “pandemia” mancano 3 mesi prima di arrivare a 2 anni. La stessa Pfizer ora ammette che il suo vaccino perde efficacia nel tempo. Secondo Fauci è buono solo per 8 mesi e ci si può aspettare di vedere quel periodo accorciarsi.
Dai database sottostimati di reazioni avverse ai vaccini mRNA negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’Unione Europea, sappiamo che ci sono state decine di migliaia di morti e milioni di lesioni associate al vaccino. I database sono dati ufficiali e il personale medico è pienamente consapevole che ospedali e medici raramente, se non mai, segnalano reazioni avverse al vaccino Covid, attribuendo invece i decessi e le malattie del “vaccino” al SarsCoV2 stesso. Sono solo alcuni individui che segnalano le reazioni avverse. Questo è il motivo per cui gli esperti hanno concluso che vengono segnalate solo tra l’1% e il 10% delle reazioni avverse al vaccino. Per alcuni gruppi di età, in particolare bambini e giovani, il “vaccino” a mRNA si è dimostrato più pericoloso della Covid.
Sta accadendo qualcosa di inaudito: stiamo assistendo a ripetuti atti di coraggio, da parte di giornalisti che hanno cominciato ad aprire gli occhi e non ne possono più, della narrazione corrente. Il primo a rompere il silenzio è stato Mario Giordano, su Rete4, che ha messo in dubbio la verità ufficiale sul Covid. Ebbene, Giordano è stato ferocemente attaccato dai vertici Mediaset. Attraverso “Dagospia”, ha anche fatto trapelare spezzoni di conversazioni avute con Fedele Confalonieri, che lo ha minacciato nei modi più inimmaginabili. Eppure, nonostante questo, c’è chi demonizza Giordano come finto eroe, come “gatekeeper”. Un osservatore indipendente come Cesare Sacchetti oggi arriva scrivere che Carlo Freccero, protagonista dell’inaudito exploit dalla Palombelli, sarebbe l’ennesimo “falso buono”. Invito Sacchetti, che stimo, a tornare coi piedi per terra. Faccio una premessa: se parlassi del contenuto di tutte le informative che ricevo, rischierei di compromettere alcune operazioni che sono in itinere. Ebbene: oltre un mese fa mi avevano anticipato che diversi giornalisti e personaggi televisivi, fra cui Paolo Mieli, Marco Travaglio, Barbara Palombelli (e altri nomi, che per ora non faccio) avrebbero cominciato a uscire dal coro.
C’è stato un accordo trasversale, fra giornalisti, per iniziare a dire la verità e fare pressione sul governo Draghi. Mi avevano detto, ribadisco, che anche la Palombelli era pronta a uscire allo scoperto. Io però non ci avevo creduto. E lei cosa ha fatto, invece? Il 22 settembre a “Italia Sera”, in prima serata su Rete4, ha permesso a Carlo Freccero di dire quello che voleva. Insisto: quello che è avvenuto in quello studio televisivo è qualcosa di epocale. Nonostante ciò, Sacchetti scrive che Freccero è un massone. E con questo? Perché, Paolo Mieli che cos’è? E Travaglio che cos’è? Certo, Freccero è un fratello massone: e allora? E’ anche un “illuminato”? Ma gli Illuminati di Baviera non sono quelli di Hollywood, a cui oggi Madonna strizza l’occhio. Badate bene: quella di Freccero e Palombelli non è un’operazione di “gatekeeping”. Tant’è vero che il grande Enrico Montesano (al quale nessuno si sogna di dare del “gatekeeper”) l’ha apprezzato molto, la loro sortita: «E’ stata appena detta tutta la verità», ha scritto in un comunicato.