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venerdì 13 aprile 2018
martedì 6 marzo 2018
Quali visioni di Tesla si sono avverate?
Intuizioni di un visionario sfortunato: Nikola Tesla anticipò molte delle tecnologie che per noi oggi sono normali, guadagnandoci poco o nulla.
Lo scienziato sfortunato: Nikola Tesla, serbo-croato trapiantato negli Usa nel 1884, fu uno dei più grandi inventori di tutti i tempi, sistematicamente privato dei suoi meriti e, soprattutto, dei guadagni che avrebbero potuto fruttargli i suoi 200 e passa brevetti.
Nell'olimpo degli scienziati e inventori c'è Nikola Tesla, uno dei più grandi inventori di tutti i tempi. Di origine serbo-croata, immigrò negli Stati Uniti nel 1884 e lì, nell'arco della sua vita, registrò oltre 200 brevetti. Non ottenne mai i meriti, la gloria e i guadagni che meritava, eppure predisse alcune delle tecnologie che hanno rivoluzionato il mondo, ancora fino a tempi molto recenti. Ecco cinque delle sue più interessanti visioni, azzeccatissime.
Spettacolari scariche elettriche scaturiscono da una struttura a bobina, generate da tensioni superiori ai 12 milioni di volt. Così nel 1899 Nikola Tesla sperimentava se la corrente elettrica potesse essere trasportata senza fili, attraverso l'atmosfera, come le onde radio. Ma il "mago dell'elettricità" era anche uno showman: sembra seduto tra le scariche mortali, ma è un trucco fotografico.
IL WI-FI. Mentre Guglielmo Marconi inviava lettere dell'alfabeto in codice Morse attraverso l'Atlantico, nel 1901, Tesla andava oltre. Cercò il modo di trasportare attraverso l'atmosfera la corrente elettrica, proprio come con le onde radio: predisse che un giorno sarebbe stato possibile trasmettere segnali telefonici, documenti, musica e film in tutto il mondo grazie a una tecnologia senza fili, che noi chiamiamo... wireless. La sua previsione si è avverata negli anni '90 per Internet, e ancora prima con i telefono cellulari.
LO SMARTPHONE E LA VISIONE DI UTOPIA. In un'intervista rilasciata nel 1926 alla rivista Collier (oggi Collier's) raccontò di un mondo dove sarebbe stato possibile azzerare le distanze grazie a un oggetto tascabile molto, molto simile al nostro smartphone.
«Quando la telefonia senza fili sarà perfettamente applicata», raccontava, «la Terra si trasformerà in un enorme cervello, quale di fatto è, e tutte le cose saranno parte di un intero reale e pulsante. Saremo in grado di comunicare l'uno con l'altro in modo istantaneo, indipendentemente dalla distanza. Non solo, ma attraverso la televisione [inventata quell'anno] e la telefonia riusciremo a vederci e sentirci esattamente come se ci trovassimo faccia a faccia, anche se lontani migliaia di chilometri. E gli strumenti che ci permetteranno di fare ciò saranno incredibilmente semplici, in confronto al telefono che usiamo ora: un uomo sarà capace di tenerli nel taschino del gilet.»
Il gilet non esiste più e la Terra non è un enorme cervello (o, se lo è, ha bisogno di un buon strizzacervelli), ma per il resto pare che ci siamo.
L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE. Nella stessa intervista, che aveva per titolo "Quando comanda la donna", si parlava del modo in cui le tecnologie wireless avrebbero potuto aiutare le donne a ottenere una migliore istruzione, più occupazione e diventare addirittura il sesso dominante.
In questo caso prevale la visione utopica di Tesla: non ci sono, allora come oggi, correlazioni esplicite tra tecnologia ed emancipazione femminile. È però vero che ci sono donne che sono diventare leader nei settori della tecnologia (come l'ex amministratore delegato di Yahoo!, Marissa Mayer, o Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook). Ed è vero che c'è un vaso movimento femminile (e non solo) che oggi usa la tecnologia per sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni globali che riguardano le donne, come la campagna #metoo contro le molestie sessuali.
I DRONI. Nel 1898 Tesla inventò e mostrò al pubblico un "tele-automa" senza fili, simile a un giocattolo telecomandato... L'accoglienza fu di entusiasmo e anche incredulità: in molti pensarono che all'interno ci fosse una piccola scimmia che lo controllava! In anticipo di un secolo, aveva immaginato e realizzato un drone, con le tecnologie di cui disponeva. Tesla non aveva dubbi sul fatto che un giorno ci sarebbe stato spazio per le macchine telecomandate.
ELETTRICITÀ WIRELESS. La "passione" di Tesla per l'elettricità era sconfinata. Lo scienziato-inventore era convinto della necessità di distribuire gratis l'elettricità ovunque nel mondo: era la sua ricetta contro la povertà e le tante difficoltà dell'epoca. Nel 1901 avviò il progetto della torre di Wardenclyffe, a Long Island (New York), da dove, trasmettendo energia in forma di onde elettromagnetiche voleva portare la luce a chilometri di di distanza. Il suo piano era quello di inviare negli strati superiori dell'atmosfera onde altamente energetiche, grazie a una serie di torri come quella di Wardenclyffe, per distribuire l'energia elettrica intorno al globo. Poco prima dell'ultimazione del progetto, l'investitore, J.P. Morgan, si ritirò: se chiunque nel mondo avesse potuto utilizzare senza controllo l'energia elettrica... da dove sarebbero venuti i guadagni? Qualche anno dopo, nel 1917, la torre fu demolita per recuperare e riciclare materiali e rottami metallici.
Oggi possiamo dire che, per certi versi, effettivamente c'è una rete di distribuzione elettrica che si snoda in molti paesi e luoghi del mondo per portare l'energia in molte case e strade del mondo, a pagamento, è naturale.
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martedì 27 febbraio 2018
Chi boicotta 'la ragazza dei passi perduti'?
ROMA - Giorgio Rossi e Antonio Caprarica hanno seri dubbi sul fatto che il loro libro "La ragazza dei passi perduti", diventi realmente un film. I due giornalisti-scrittori l' hanno detto ieri ad un' agenzia, spiegando che "Fin dalla primavera scorsa l' editore Mondadori ricevette da tre produttori cinematografici l' offerta per l' acquisto dei diritti. La prassi in questi casi è che si versi il 10 per cento della somma pattuita in cambio di un' opzione della durata di un anno, un anno e mezzo, per decidere se concludere o no l' operazione. "Improvvisamente" dicono ancora gli autori "si fa avanti Manzotti il quale non solo offre quasi il doppio dei concorrenti, ma paga tutto e subito. Noi accettiamo, ma poniamo al produttore alcune condizioni: di essere noi a scrivere la sceneggiatura affiancati da un professionista e di ricevere una certa somma. Manzotti non batte ciglio e ci comunica che la scriveremmo con Giacomo Battiato che firmerà anche la regia". Dopo aver saldato anche i loro compensi, Manzotti chiese che il lavoro venisse realizzato rapidamente, per poter iniziare la lavorazione in inverno e, portare il film finito alla prossima Mostra di Venezia. Alla prima stesura Manzotti, a detta degli autori "avanza alcune obiezioni vaghe e sfuggenti, chiedendo alcune correzioni". La versione definitiva della sceneggiatura viene approvata il 15 dicembre scorso, ma il produttore obietta che nel frattempo è uscito "Il caso Moro" e che i suoi numerosi impegni lo inducono a spostare l' inizio della lavorazione. Nel frattempo un deputato missino, Tomaso Staiti di Cudda, ha dichiarato di aver saputo che i diritti per trasferire questo libro in film sono stati acquisiti per non farlo". Il motivo starebbe nell' argomento trattato: una catena di omicidi a sfondo politico, ispirati alla maxitangente per la vendita alla Marina irachena di undici navi da guerra, su cui è in corso il dibattito parlamentare.
sabato 24 febbraio 2018
Tesla: Ethan Hawke interpreterà l'inventore in un biopic
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domenica 11 febbraio 2018
Serbia: museo Tesla, patrimonio culturale
ll Museo "Nikola Tesla" è un'istituzione culturale ubicata a Belgrado, in Serbia, e dedicata alla vita ed all'opera dell'omonimo fisico serbo, vissuto a cavallo tra l'800 ed il '900. La palazzina in cui è ospitato fu adibita a Museo nel 1952, quando il Governo dell'allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia decise di inglobarvi tutto il materiale costituente l'eredità del fisico, che dopo la sua morte era rimasto negli Stati Uniti, dove egli era vissuto.
Tuttavia, alcuni brevetti di Tesla sono rimasti negli Stati Uniti e ancora oggi vengono tenuti segreti negli archivi dell'FBI o della CIA.
L'Archivio di Nikola Tesla è composto da una collezione unica di 160.000 tra manoscritti e documenti scientifici, e rappresenta un patrimonio culturale riconsciuto dall'UNESCO.
Per decenni il Museo è stato aperto principalmente ai bambini delle scuole locali, ma ha visto di recente un'ondata di visitatori anche dall'estero, facendolo diventare imperdibile nel percorso turistico di Belgrado.
Più di 130.000 persone hanno visitato il Museo l'anno scorso, e questi numeri dovrebbero aumentare nel 2018.Serbia: museo Tesla, patrimonio culturale euronews |
lunedì 5 febbraio 2018
Tesla: la genialità di Elon Musk e le critiche gratuite
AUTORE ANNA ·
Elon Musk ha portato cambiamenti epocali nel mondo dell'auto con la sua Tesla. Brand che realizza esclusivamente vetture elettriche con la più alta autonomia di sempre. Ma come avviene in tutte le rivoluzioni non mancano le critiche infondate degli altri.
Elon Musk ha portato cambiamenti epocali nel mondo dell'auto con la sua Tesla. Brand che realizza esclusivamente vetture elettriche con la più alta autonomia di sempre. Ma come avviene in tutte le rivoluzioni non mancano le critiche infondate degli altri.
Obbiettivi (difficilissimi) raggiunti
Tesla nasce nell'ormai lontano 2003 da un gruppo di ingegneri che volevano dimostrare al mondo la superiorità delle loro auto elettriche, senza scendere a compromessi e in grado di essere migliori, più veloci e più divertenti da guidare rispetto alle vetture con motori a scoppio. Tutti obbiettivi pienamente raggiunti, a cominciare da quel primissimo modello Roadster nato nel 2008, il veicolo elettrico con la più ampia autonomia mai vista. Nel corso di poco tempo la Tesla si è costruita una gamma completa di modelli, nonché un'immagine di tutto rispetto sia in Nord America dove vi è il quartier generale che nel resto del mondo.
Nel dettaglio, la prima berlina interamente elettrica Model S è diventata in tutto e per tutto la migliore auto della propria categoria. Infatti, combinando prestazioni, sicurezza ed efficienza, Tesla Model S offre la maggiore autonomia rispetto a qualunque altro veicolo elettrico, aggiornamenti software via internet (secondo un attenzione scrupolosa al cliente fortemente voluta dall'AD Elon Musk) e prestazioni supreme. Il magazine Motor Trend ha cronometrato un'accelerazione 0-100 km/h in 2"2/10. Nel 2015 Tesla ha ampliato la gamma con Model X, il SUV di prestigio a cui la National Highway Traffic Safety Administration ha assegnato una valutazione di sicurezza di 5 stelle in tutte le categorie. Inoltre, sempre sotto la regia del grande imprenditore Elon Musk nel 2016 Tesla ha annunciato Model 3, un veicolo elettrico a volume alto e commercializzato dall'anno scorso.
Il Roadster da record
Accelerazione 0-100 km/h in 1"9/10, velocità massima di oltre 400 km/h e autonomia di 1.000 km rappresentano i dati principali della nuovissima Tesla Roadster, il cui debutto è previsto per il 2020. Dati resi possibili da un'aerodinamica eccelsa, nonché da gruppi propulsori elettrici eroganti 10.000 Nm di coppia e da batterie da 200 kWh. Con buona pace di quanti si pongono dubbi in proposito avanzando teorie astruse.
Già, perché come avviene per tutte le rivoluzioni epocali, anche la Tesla è soggetta a critiche infondate. In particolare, critiche provenienti soprattutto da altri costruttori ben lontani da proporre modelli innovativi, dall'altissima autonomia associata a performance eccezionali come quelli di Elon Musk. Una tendenza che ricorda l'antica storiella della volpe e l'uva. Perché allo stato attuale dei fatti Tesla è semplicemente irraggiungibile. E i suoi modelli hanno anche una convenienza economica addirittura imbarazzante per molti competitor con motori a scoppio. Su questo promettiamo di tornarci, citando esempi ben circostanziati. Alla prossima!
Gian Marco Barzan
venerdì 2 febbraio 2018
27 gennaio 1893: Tesla tramette energia elettromagnetica senza fili
Nikola Tesla dimostra la possibilità di trasmettere, senza l'ausilio di una rete fisica, energia elettromagnetica, formulando di fatto le sue "Teorie sui campi". Il fisico, inventore ed ingegnere di origine serba naturalizzato statunitense è stato il fautore dello sviluppo di molti settori delle scienze applicate, tra cui l'elettricità moderna. A lui si deve la nascita della corrente alternata, tutt'ora utilizzata, la seconda rivoluzione industriale e le trasmissioni wireless. Al momento della sua morte, nel 1943, i brevetti registrati a suo nome erano 280 a dimostrazione di quanto la sua mente fosse geniale e produttiva ed in molti casi troppo proiettata al futuro per il periodo che ha ospitato la sua vita. |
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sabato 20 gennaio 2018
Tesla: la genialità di Elon Musk e le critiche gratuite
AUTORE
ANNA
·
Elon Musk ha portato cambiamenti epocali nel mondo dell'auto con la sua Tesla. Brand che realizza esclusivamente vetture elettriche con la più alta autonomia di sempre. Ma come avviene in tutte le rivoluzioni non mancano le critiche infondate degli altri.
Elon Musk ha portato cambiamenti epocali nel mondo dell'auto con la sua Tesla. Brand che realizza esclusivamente vetture elettriche con la più alta autonomia di sempre. Ma come avviene in tutte le rivoluzioni non mancano le critiche infondate degli altri.
Obbiettivi (difficilissimi) raggiunti
Tesla nasce nell'ormai lontano 2003 da un gruppo di ingegneri che volevano dimostrare al mondo la superiorità delle loro auto elettriche, senza scendere a compromessi e in grado di essere migliori, più veloci e più divertenti da guidare rispetto alle vetture con motori a scoppio. Tutti obbiettivi pienamente raggiunti, a cominciare da quel primissimo modello Roadster nato nel 2008, il veicolo elettrico con la più ampia autonomia mai vista. Nel corso di poco tempo la Tesla si è costruita una gamma completa di modelli, nonché un'immagine di tutto rispetto sia in Nord America dove vi è il quartier generale che nel resto del mondo.
Nel dettaglio, la prima berlina interamente elettrica Model S è diventata in tutto e per tutto la migliore auto della propria categoria. Infatti, combinando prestazioni, sicurezza ed efficienza, Tesla Model S offre la maggiore autonomia rispetto a qualunque altro veicolo elettrico, aggiornamenti software via internet (secondo un attenzione scrupolosa al cliente fortemente voluta dall'AD Elon Musk) e prestazioni supreme. Il magazine Motor Trend ha cronometrato un'accelerazione 0-100 km/h in 2"2/10. Nel 2015 Tesla ha ampliato la gamma con Model X, il SUV di prestigio a cui la National Highway Traffic Safety Administration ha assegnato una valutazione di sicurezza di 5 stelle in tutte le categorie. Inoltre, sempre sotto la regia del grande imprenditore Elon Musk nel 2016 Tesla ha annunciato Model 3, un veicolo elettrico a volume alto e commercializzato dall'anno scorso.
Il Roadster da record
Accelerazione 0-100 km/h in 1"9/10, velocità massima di oltre 400 km/h e autonomia di 1.000 km rappresentano i dati principali della nuovissima Tesla Roadster, il cui debutto è previsto per il 2020. Dati resi possibili da un'aerodinamica eccelsa, nonché da gruppi propulsori elettrici eroganti 10.000 Nm di coppia e da batterie da 200 kWh. Con buona pace di quanti si pongono dubbi in proposito avanzando teorie astruse.
Già, perché come avviene per tutte le rivoluzioni epocali, anche la Tesla è soggetta a critiche infondate. In particolare, critiche provenienti soprattutto da altri costruttori ben lontani da proporre modelli innovativi, dall'altissima autonomia associata a performance eccezionali come quelli di Elon Musk. Una tendenza che ricorda l'antica storiella della volpe e l'uva. Perché allo stato attuale dei fatti Tesla è semplicemente irraggiungibile. E i suoi modelli hanno anche una convenienza economica addirittura imbarazzante per molti competitor con motori a scoppio. Su questo promettiamo di tornarci, citando esempi ben circostanziati. Alla prossima!
Gian Marco Barzan
lunedì 1 gennaio 2018
Un nuovo libro afferma: “Nel 2006 Majorana era vivo”
Dato alle stampe l'ultimo lavoro editoriale
di Alfredo Ravelli sulla vita di Rolando Pelizza
di Alfredo Ravelli sulla vita di Rolando Pelizza
(RinoDiStefano.com, Venerdì 22 Dicembre 2017)
La prima volta che ci siamo incontrati, Alfredo Ravelli mi ha portato a vedere un piccolo locale nel quale spiccava una parete interamente ricoperta da una scaffalatura a giorno. Sui ripiani, in modo molto ordinato, si trovavano numerosi grossi faldoni straboccanti di documenti. Li ho contati: erano 26 raccoglitori. Ravelli, con fare compiaciuto, mi disse che quello era il lavoro ottenuto in almeno quarant'anni di attenta archiviazione. Decine di migliaia di documenti che raccontavano, passo passo, tutto ciò che il suo amico e parente Rolando Pelizza aveva fatto dalla fine degli anni Cinquanta a oggi. In altre parole, quei faldoni spiegavano l'incredibile e avventurosa vita di Pelizza, alle prese con vicissitudini di ogni tipo. Governi, Capi di Stato, servizi segreti, imprenditori, politici di primissimo livello: c'è di tutto nell'esistenza di quell'uomo. Ravelli, con cura e pazienza certosina, aveva raccolto ogni singolo documento, lo aveva catalogato ed era in grado, fornendo indicazioni su luoghi, tempi, nomi e cognomi, di dire tutto ciò che era accaduto all'uomo che afferma di essere il costruttore di una macchina fantastica e avveniristica, ideata e progettata dal genio di Ettore Majorana. Una macchina, tanto per essere precisi, che sarebbe in grado di annichilire la materia fornendo grandi quantità di energia pulita a costo zero. E diverse altre cose ancora. Quel grande scienziato, sostiene Pelizza con prove periziate ben difficili da contestare, gli avrebbe insegnato le basi di una nuova fisica in grado di cambiare il mondo, come oggi lo conosciamo. Da qui, da questo assunto, l'inizio ed il progredire di tutti i suoi guai.
Sintetizzare quei 26 faldoni in un solo libro, non è dunque un'impresa da poco. Ravelli, però, lo ha fatto pubblicando il volume "2006: Majorana era vivo! – Le ultime lettere di Ettore Majorana a Rolando Pelizza", per le Edizioni Print Service Srl di Pavia. In effetti, è il terzo libro che Ravelli manda in stampa in questi ultimi anni. Il primo, pubblicato nel 2013, si intitolava "Il Dito di Dio – Parte prima – Il fatto", sempre con la stessa tipografia. Il secondo, invece, era "Il segreto di Majorana – Due uomini, una macchina", nel 2015. Tuttavia, se si vanno ad osservare gli indici, ci si rende conto che non di tre libri diversi si tratta, bensì di una sola opera che viene di volta in volta aggiornata e rivista, con ulteriori aggiunte e aggiustamenti. Del resto, anche lo stesso autore nel suo sito web ammette di riferirsi sempre allo stesso racconto, cioè alla vita di Rolando Pelizza. In pratica, dunque, i tre volumi sono tre edizioni diverse dello stesso lavoro. Quest'ultimo libro, per esempio, è molto ricco di documentazione, con nuove foto e lettere autenticate del presunto Ettore Majorana. Nel testo è stato inserito un accorgimento davvero geniale. Affinché il lettore possa prendere visione dei documenti che, per ragioni di spazio non potevano essere incorporati nel volume stesso (309 pagine), si fa un largo uso dei cosiddetti QR Code, cioè dei codici a barre bidimensionali che, usando la fotocamera di un qualunque telefono cellulare, permettono di collegarsi via Internet al sito dove i documenti sono ospitati. In questo modo, i segreti contenuti nei faldoni di Ravelli entrano nelle case di tutti i lettori interessati.
L'autore, dunque, ripercorre per la terza volta la vita di Pelizza giungendo, con il suo racconto, fino agli anni Novanta. Per la precisione, il libro copre il periodo che va dal 1958 al 1992. Nell'arco di questi 34 anni è successo letteralmente di tutto. Si va dal supposto incontro di Pelizza con Majorana in un convento del Sud (il cui nome non viene mai citato), ai primi esperimenti con la macchina, alla frequentazione con Massimo Pugliese (tenente colonnello del Servizio Informazioni Difesa, diventato suo socio), ai rapporti con il governo Andreotti, alla conoscenza di Loris Fortuna (Presidente della Commissione Industria della Camera) e Flaminio Piccoli (Segretario politico della Democrazia Cristiana), all'intervento di Ezio Clementel (ordinario di Fisica all'Università di Bologna e presidente del CNEN), ai primi esperimenti di annichilazione, ai rapporti con Gerald Ford (presidente degli USA) e Leo Tindemans (Presidente del Belgio). E via via fino alla presunta trasmutazione di 130 cubi di gommapiuma in oro (oltre otto tonnellate), nel 1992, in un garage di Barcellona. Il problema è che ci sarebbero altri 25 anni da raccontare. "Questi ulteriori anni – scrive Ravelli a pagina 276 – sono stati ricchi di avvenimenti in un intreccio quasi surreale: faccendieri, uomini d'affari e alti prelati della Chiesa, noti e importanti politici e oltre agli ormai immancabili servizi segreti perfino Capi di Stato hanno partecipato a questo contorto ed intricato susseguirsi di eventi". Ma Rolando Pelizza non ha voluto che tutte queste cose, tanto delicate quanto potenzialmente pericolose per lui, i suoi cari e i suoi amici, fossero in qualche modo narrate al pubblico. E Ravelli, che ha raccontato tutto ciò che l'amico ha voluto raccontasse, ha rispettato questo suo volere. Così, si è limitato a pubblicare (pagina 295) anche le ultime lettere inedite del presunto Majorana all'allievo Rolando, risalenti al 2006. Dunque, come tutto lascerebbe credere, fino a quell'anno lo scienziato sarebbe stato in vita.
Forse, allora, assumono un valore più concreto le due frasi che Ravelli ha posto all'inizio del suo libro. La prima è "Alle verità nascoste"; la seconda "Viviamo in un periodo strano in cui la menzogna viene creduta sulla parola, mentre per la verità non bastano i fatti". Quante sono, infatti, le verità che ancora oggi nasconde Rolando Pelizza? Ed è vero che, nonostante le numerose prove che durante la sua vita ha mostrato a governi e politici, non gli si vuole credere ufficialmente per evitare che la sua verità provochi un terremoto nella nostra società? Probabilmente, non avremo mai queste risposte. Anche perché, come recita una massima di Dostoevskij, citata dallo stesso Ravelli, "La verità autentica è sempre inverosimile". E chi si prenderebbe la briga di difendere a spada tratta una realtà inverosimile? Forse ha dunque una sua precisa logica l'amarezza che lo stesso Pelizza esprime in fondo al libro, ammettendo di aver lottato fino all'ultimo contro i mulini a vento. Stanco e sconfitto, alla fine si arrende: "Ora sono logorato da tanti anni di ricatti e battaglie con i maggiori gruppi di potere, i quali hanno già avuto e vorrebbero continuare a pretendere di avere gli esclusivi benefici dell'uso di questa macchina".
Non è facile credere a tutto ciò che è scritto in questo libro. Anche se Ravelli fornisce un'ampia documentazione probante. Non c'è dubbio, però, che valga la pena di leggerlo per riflettere sulla vita di uno degli uomini più misteriosi e discussi a cavallo dei due secoli.
Sintetizzare quei 26 faldoni in un solo libro, non è dunque un'impresa da poco. Ravelli, però, lo ha fatto pubblicando il volume "2006: Majorana era vivo! – Le ultime lettere di Ettore Majorana a Rolando Pelizza", per le Edizioni Print Service Srl di Pavia. In effetti, è il terzo libro che Ravelli manda in stampa in questi ultimi anni. Il primo, pubblicato nel 2013, si intitolava "Il Dito di Dio – Parte prima – Il fatto", sempre con la stessa tipografia. Il secondo, invece, era "Il segreto di Majorana – Due uomini, una macchina", nel 2015. Tuttavia, se si vanno ad osservare gli indici, ci si rende conto che non di tre libri diversi si tratta, bensì di una sola opera che viene di volta in volta aggiornata e rivista, con ulteriori aggiunte e aggiustamenti. Del resto, anche lo stesso autore nel suo sito web ammette di riferirsi sempre allo stesso racconto, cioè alla vita di Rolando Pelizza. In pratica, dunque, i tre volumi sono tre edizioni diverse dello stesso lavoro. Quest'ultimo libro, per esempio, è molto ricco di documentazione, con nuove foto e lettere autenticate del presunto Ettore Majorana. Nel testo è stato inserito un accorgimento davvero geniale. Affinché il lettore possa prendere visione dei documenti che, per ragioni di spazio non potevano essere incorporati nel volume stesso (309 pagine), si fa un largo uso dei cosiddetti QR Code, cioè dei codici a barre bidimensionali che, usando la fotocamera di un qualunque telefono cellulare, permettono di collegarsi via Internet al sito dove i documenti sono ospitati. In questo modo, i segreti contenuti nei faldoni di Ravelli entrano nelle case di tutti i lettori interessati.
L'autore, dunque, ripercorre per la terza volta la vita di Pelizza giungendo, con il suo racconto, fino agli anni Novanta. Per la precisione, il libro copre il periodo che va dal 1958 al 1992. Nell'arco di questi 34 anni è successo letteralmente di tutto. Si va dal supposto incontro di Pelizza con Majorana in un convento del Sud (il cui nome non viene mai citato), ai primi esperimenti con la macchina, alla frequentazione con Massimo Pugliese (tenente colonnello del Servizio Informazioni Difesa, diventato suo socio), ai rapporti con il governo Andreotti, alla conoscenza di Loris Fortuna (Presidente della Commissione Industria della Camera) e Flaminio Piccoli (Segretario politico della Democrazia Cristiana), all'intervento di Ezio Clementel (ordinario di Fisica all'Università di Bologna e presidente del CNEN), ai primi esperimenti di annichilazione, ai rapporti con Gerald Ford (presidente degli USA) e Leo Tindemans (Presidente del Belgio). E via via fino alla presunta trasmutazione di 130 cubi di gommapiuma in oro (oltre otto tonnellate), nel 1992, in un garage di Barcellona. Il problema è che ci sarebbero altri 25 anni da raccontare. "Questi ulteriori anni – scrive Ravelli a pagina 276 – sono stati ricchi di avvenimenti in un intreccio quasi surreale: faccendieri, uomini d'affari e alti prelati della Chiesa, noti e importanti politici e oltre agli ormai immancabili servizi segreti perfino Capi di Stato hanno partecipato a questo contorto ed intricato susseguirsi di eventi". Ma Rolando Pelizza non ha voluto che tutte queste cose, tanto delicate quanto potenzialmente pericolose per lui, i suoi cari e i suoi amici, fossero in qualche modo narrate al pubblico. E Ravelli, che ha raccontato tutto ciò che l'amico ha voluto raccontasse, ha rispettato questo suo volere. Così, si è limitato a pubblicare (pagina 295) anche le ultime lettere inedite del presunto Majorana all'allievo Rolando, risalenti al 2006. Dunque, come tutto lascerebbe credere, fino a quell'anno lo scienziato sarebbe stato in vita.
Forse, allora, assumono un valore più concreto le due frasi che Ravelli ha posto all'inizio del suo libro. La prima è "Alle verità nascoste"; la seconda "Viviamo in un periodo strano in cui la menzogna viene creduta sulla parola, mentre per la verità non bastano i fatti". Quante sono, infatti, le verità che ancora oggi nasconde Rolando Pelizza? Ed è vero che, nonostante le numerose prove che durante la sua vita ha mostrato a governi e politici, non gli si vuole credere ufficialmente per evitare che la sua verità provochi un terremoto nella nostra società? Probabilmente, non avremo mai queste risposte. Anche perché, come recita una massima di Dostoevskij, citata dallo stesso Ravelli, "La verità autentica è sempre inverosimile". E chi si prenderebbe la briga di difendere a spada tratta una realtà inverosimile? Forse ha dunque una sua precisa logica l'amarezza che lo stesso Pelizza esprime in fondo al libro, ammettendo di aver lottato fino all'ultimo contro i mulini a vento. Stanco e sconfitto, alla fine si arrende: "Ora sono logorato da tanti anni di ricatti e battaglie con i maggiori gruppi di potere, i quali hanno già avuto e vorrebbero continuare a pretendere di avere gli esclusivi benefici dell'uso di questa macchina".
Non è facile credere a tutto ciò che è scritto in questo libro. Anche se Ravelli fornisce un'ampia documentazione probante. Non c'è dubbio, però, che valga la pena di leggerlo per riflettere sulla vita di uno degli uomini più misteriosi e discussi a cavallo dei due secoli.
"2006: Majorana era vivo! – Le ultime lettere di Ettore Majorana a Rolando Pelizza" di Alfredo Ravelli, Edizioni Print Service Srl Pavia, 2017, ISBN 9788898765508, 309 pagine, 16,90 euro.
Il sito web del libro "Il Segreto di Majorana" di Alfredo Ravelli è www.ilsegretodimajorana.it
Il sito web ufficiale di Rolando Pelizza è https://www.majorana-pelizza.it
Il sito web ufficiale di Rolando Pelizza è https://www.majorana-pelizza.it
FONTE: www.rinodistefano.com
venerdì 29 dicembre 2017
Tesla Updates December 2017
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sabato 23 dicembre 2017
martedì 19 dicembre 2017
lunedì 18 dicembre 2017
Tesla Model 3 in arrivo a Natale: ecco le prime consegne
Tesla Model 3 in arrivo a Natale: ecco le prime consegne Money.it |
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domenica 17 dicembre 2017
venerdì 15 dicembre 2017
mercoledì 13 dicembre 2017
lunedì 11 dicembre 2017
domenica 3 dicembre 2017
giovedì 26 ottobre 2017
Elon Musk News - Issue 105
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