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domenica 11 novembre 2018

LA VOCE rooseveltiana N° 2 di Domenica, 11 Novembre 2018


La Voce Rooseveltiana


D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno

 

ROMA 24, 25 Novembre
DAL NEOLIBERISMO ALLA DEMOCRAZIA
a cura della Presidenza MR



Le nostre linee di indirizzo per l'Assemblea Generale
Dalla critica del presente alla costruzione del futuro: la proposta del Movimento Roosevelt per l'affermazione di un nuovo paradigma. Verso concetti-chiave che costituiscano l'ossatura di una proposta politica di transizione: dal neoliberismo neoaristocratico alla democrazia sostanziale, partecipativa e solidale.
È il cuore del documento politico della Presidenza MR, che orienterà il lavoro collegiale dei Dipartimenti, impegnati a Roma il 24-25 novembre a confrontarsi nell'Assemblea Generale con tutti i soci, per sviluppare il contributo che il nostro movimento intende dare alla vita politica italiana in questo decisivo frangente.

 
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Editoriale
 
MR IN TUTTA ITALIA, VADEMECUM
di Patrizia Scanu



Movimento e gruppi regionali, istruzioni per l'uso
Patrizia Scanu
Cari amici rooseveltiani,
finalmente si parte! Questa è la volta dei gruppi regionali. Non è stato facile né è ancora tutto risolto, ma un pezzo per volta, grazie alla tenacia e alla pazienza di tante persone volenterose, la macchina organizzativa del Movimento Roosevelt comincia a mettersi in moto. Dopo tanto lavoro e qualche difficoltà, riusciamo da oggi a mettere a disposizione degli iscritti uno strumento utile per l'attivazione e la conduzione delle assemblee regionali, provinciali, cittadine e di sezione. Si tratta del tanto evocato Vademecum, dal titolo Gruppi MR: istruzioni per l'uso


 
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TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 02
 



Secondo Noi
   
Marco Moiso MOISO: SI SBIADISCONO LE MAGLIETTE DELLA SEDICENTE SINISTRA

Già che ci sono perché non sostituiscono Che Guevara con Mario Monti sulle loro t-shirt? L'attuale post-sinistra predica i tagli, dal deficit alla sovranità popolare 

Marco Moiso: ben strana, la sedicente sinistra di oggi che raccomanda il taglio del deficit, dichiara guerra alla sovranità popolare e sostiene, alla faccia di Marx, che l'immigrazione incontrollata non nuocia ai lavoratori. Sulle loro magliette di sbiadiscono le icone del Che e di Sankara. Perché non le sostituiscono con quelle di Monti, Draghi e Mattarella?
(Intervento sul blog MR).
MAGALDI: LE MACERIE DEI FINTI PROGRESSISTI, DAGLI USA ALLA FRANCIA

L'istrionico Donald Trump è il prodotto del deludente bionomio Obama-Clinton, mentre a Parigi il massone Attali è il padrino di Macron, cioè del faso cambiamento

Gioele Magaldi a tutto campo nello streaming YouTube con Fabio Frabetti di Border Nights il 6 novembre: massoneria e potere, gli pseudo-progressisti Obama e Clinton hanno "prodotto" Trump negli Usa, mentre a Parigi l'ambiguo supermassone Attali ha lanciato Macron, che promette il cambiamento ma bada solo allo status quo. Maltempo Italia: l'ambiente maltrattato ci presenta il conto, insieme alle infrastrutture trascurate, e intanto la Terra si surriscalda ovunque. Complotto del clima sabotato? Virtualmente possibile, ma francamente assai improbabile.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR e su Libreidee).
Gioele Magaldi
Nino Galloni GALLONI: BOND FLESSIBILI, UN DEBITO PUBBLICO PER OGNI STAGIONE

Contro lo spread, accanto a un'agenzia di rating affidabile sui debiti sovrani, servono titoli di Stato emessi al 3% ma convertibili fino allo 0% accorciandone la durata

«Lo spread non è la condanna ad aumentare il rendimento dei titoli senza mettere in campo contromisure adeguate: e se ci inventassimo un antispread?». L'economista Nino Galloni, vicepresidente MR, torna a proporre un'agenzia «il cui rating sui debiti sovrani funga da riferimento ufficiale per gli operatori, come Michelin o l'Aci certificano i rimborsi chilometrici», ma anche bond più convenienti: «Un titolo decennale al 3% che può essere convertito in un quinquennale che dà il 2%, in un triennale che dà l'1,5%, in un annuale allo 0,5%, in un semestrale allo 0% o in un trimestrale al -0,2».
(Intervento su Scenari Economici).
MOISO: LONDRA INSEGNA, SI PUÒ PERDERE SOVRANITÀ ANCHE FUORI DALL'UE

L'austerity in arrivo nel Regno Unito dimostra che la sovranità nazionale in apparenza recuperata con la Brexit non garantisce affatto il ritorno alla sovranità sostanziale 

Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: sbagliato illudersi che basti rompere con l'Ue per ritrovare la sovranità perduta, se poi – come i Gran Bretagna – si teme l'arrivo di una nuova stagione basata sul rigore neoliberista. La battaglia per la sovranità sostanziale (democratica, sociale) deve coinvolgere tutti i cittadini europei, nessuno escluso.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
 
Marco Moiso
Gioele Magaldi MAGALDI: UN PO' DI CORAGGIO, E L'ITALIA CESSERÀ DI ESSERE DEPREDATA

Il governo affronti a testa alta la sfida con gli oligarchi dell'Ue, che ormai temono le prossime elezioni europee, e osi chiedere una Costituzione Europea democratica

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: basta un po' di coraggio contro i ricattatori dell'attuale Ue, e l'Italia smetterà di essere una facile preda. Ma l'alleanza gialloverde (che almeno ha osato sfidare la consegna del rigore aumentando il deficit) deve chiedere che Bruxelles si doti di una Costituzione Europea capace di dare finalmente all'Europa una governance democratica, che rispetti la sovranità di tutti.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR e su Libreidee).
PINZAFERRI: ENERGIA DAI RIFIUTI, SENZA PIÙ I ROGHI NELLE DISCARICHE

Basta termovalorizzatori e vecchi impianti di smaltimento isalubri, è ora di investire con forza su sistemi innovativi ed ecologici per produrre energia (e lavoro) dai rifiuti

Franco Pinzaferri, nuovi direttore del Dipartimento MR per l'Ambiente, la Rigenerazione urbana e la Tutela del territorio e del mare: i troppi roghi di rifiuti testimoniano l'inefficienza del sistema di smaltimento, ancora dominato da lobby come quelle dei termovalorizzatori. Meglio puntare su tecnologie pulite e innovative, per produrre energia dai rifiuti, come quella installata nella discarica di Peccioli (Pisa), vera e propria eccellenza nazionale.
(Due interventi sul blog MR, i roghi di Milano e le nuove tecnologie).
Franco Pinzaferri
Marco Moiso MOISO: EDILIZIA AGEVOLATA, FAMIGLIE MESSE IN CROCE DALLA CASSAZIONE

Appello a Toninelli: salvi 400.000 romani "traditi" da una sentenza con effetto retroattivo, costretti a restituire i soldi dell'alloggio venduto a prezzi non calmierati

Con un appello al ministro Toninelli, Marco Moiso rilancia la denuncia proposta in video da Luciano Vattilana: edilizia agevolata, vanno salvate le famiglie dalla tenaglia giudiziaria della Cassazione. «Immensa ingiustizia, ci costringono a pagare per case che oggi la Corte sostiene fossero vincolate al prezzo calmierato. Intervenga il governo con un decreto legge».
(Intervento su YouTube e sul blog MR, ripreso da Libreidee).
HECHICH: SALVATE IL SOLDATO TRENTA, QUELLE ARMI CI SERVONO

Un elicottero, un sistema missilistico e un drone: spiegate a Di Maio che quei sistemi d'arma sono vitali per l'Italia, sia per la sicurezza che per i riflessi su lavoro e Pil

Roberto Hechich si schiera col ministro della difesa Elisabetta Trenta e contro Di Maio, che vorrebbe tagliare le spese per armamenti strategici made in Italy (un elicottero, un drone e un nuovo missile). La tesi di Hechich, direttore del Dipartimento Geopolitica e Difesa del MR: quelle armi rendono credibile l'Italia e tutelano un settore industriale strategico.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
Roberto Hechich
Sergio Magaldi SERGIO MAGALDI: UNA STAGIONE DI RIFORME COSTITIZIONALI?

In arrivo riforme per snellire e migliorare l'efficienza della Carta? Ne parla lo stesso ministro Riccardo Fraccaro: referendum e quorum, meno parlamentari, via il Cnel

Sta per aprirsi una stagione di riforme della Costituzione? Sergio Magaldi, membro del Consiglio di Presidenza del MR nonché coordinatore della Commissione per le Riforme Costituzionali, segnala l'annuncio di Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento: cittadini da consultare per sottoporre loro alcune riforme, tra cui referendum senza quorum, meno parlamentari (mezzo miliardo di risparmi) e chiusura del Cnel.
(Intervento sul blog MR).
 
GALLONI: L'INGANNO E LA SFIDA, LA CRISI 2019 E L'ECONOMIA DEL FUTURO

Dalla società post-industriale a quella post-capitalistica, come evitare il disastro che si sta avvicinando. Il nuovo saggio di Nino Galloni: costruire una nuova speranza

A novant'anni dalla Grande Depressione, sta arrivando una nuova grande crisi basata sulla contrazione dei consumi. Nikolaij Kondratiev e la macroeconomia ciclica, e poi le banche, l'Europa, l'euro: nel suo nuovo saggio, Nino Galloni propone di superare la moneta e tornare a una economia "sovrana", progettata per il benessere dell'umanità che favorisca l'abbondanza e la fiducia reciproca. Un progetto generale, che coinvolga tutto il pianeta.
(Intervento sul blog MR).
Nino Galloni
Patrizia Scanu SCANU: COME CONIUGARE EUROPA, UE E COSTITUZIONE ITALIANA

Democratizzare finalmente l'Unione Europea, nel rispetto della Costituzione italiana, per uscire dall'artificiosa contrapposizione tra europeismo e sovranismo

Sovranità popolare, declinata a livello nazionale e continentale. Alla vigilia dell'assise rooseveltiana del 24-25 novembre a Roma, Patrizia Scanu, Segretario generale del MR, anticipa il tema politico dei lavori: cambiare l'Ue in senso democratico, rispettando il prinicipio di sovranità contenuto nella stessa Costituzione italiana. Un modo per superare, in vista delle prossime elezioni europee, l'attuale opposizione tra europeisti e sovranisti.
(Intervento su You Tube, ripreso dal blog MR).
MOISO: GERMANIA, DEBITO-OMBRA AL 287%. I TEDESCHI LO SANNO?

Sono pronti i tedeschi ad accettare la realtà occulta del loro vero debito pubblico, abbandonando quindi il rigore che l'econocrazia teutonica impone al resto dell'Ue?


Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: secondo il venture capitalist roosveltiano Fabio Zoffi, intervistato dal Giornale, il vero debito tedesco è al 287% del Pil. Riusciranno i tedeschi a prenderne atto, abbandonando le ambigue politiche di rigore imposte al resto dell'Unione Europea dall'econocrazia sponsorizzata da Berlino?
(Intervento sul blog MR).
Marco Moiso
Gianfranco Carpeoro GALLONI: CLIMATE CHANGE, URGONO CANTIERI.
ECCO COME FINANZIARLI 


La lettera di Tria, il disavanzo e le bombe d'acqua: deficit e moneta complementare per affrontare la crisi, aggravata dagli effetti della crescente emergenza climatica 

Su Scenari Economici la ricetta di Nino Galloni, vicepresidente e supervisore economico del Movimento Roosevelt, per affrontare in modo adeguato le devastanti conseguenze del surriscaldamento climatico che colpisce anche l'Italia: più deficit, per ottenere lavoro e cantieri, utilizzando anche il prezioso strumento finanziario della moneta complementare.
(Intervento su Scenari Economici, ripreso da Libreidee).
MAGALDI: L'ITALIA VERA CONTRO QUELLA DI MOODY'S (E COTTARELLI) 

Declassamento del rating: il paese reale costretto a difendersi dall'Italia immaginaria disegnata da Moody's e raccontata in televisione da Cottarelli (coi nostri soldi)

Il presidente del Movimento Roosevelt a "Magaldi Racconta", su YouTube: l'Italia declassata da Moody's (in pieno conflitto d'interessi), mentre l'Ue, Martina e Tajani fingono di allarmarsi per il 2,4% del Def. E Cottarelli – strapagato, coi nostri soldi – alla televisione di Stato continua a raccontare che l'unica possibile visione economica del mondo è la sua.
(Intervento su You Tube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
Gioele Magaldi
Carpeoro CARPEORO: IL GOVERNO PUÒ IMPARTIRE UNA DURA LEZIONE ALL'UE 

Se non hanno scheletri negli armadi e quindi non sono ricattabili, Di Maio e Salvini possono tener duro sul deficit previsto nel Def e imparire una lezione all'Europa

Gianfranco Carpeoro su YouTube scommette sulla tenuta del governo gialloverde, nonostante la lite tra Salvini e Di Maio sul decreto fiscale: se i leader di Lega e 5 Stelle non hanno nulla da nascondere, per cui essere ricattati, possono tenere duro sul 2,4% di deficit. La loro politica, sostanzialmente craxiana, impartirebbe una dura lezione ai boss dell'Ue.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
MOISO: CONSAPEVOLEZZA, PER DIFENDERSI DALL'IMPERO DELLE FAKE NEWS

Quando ci dicono che l'alternativa al neoliberismo è il marxismo, ci vendono fake news: l'intero mainstream media è ormai inquinato dalla manipolazione globale


Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: guerra, economia e politica, l'intero sistema mediatico è dominato dalle fake news. Abbiamo un'arma, la consapevolezza, per difenderci dalla manipolazione quotidiana: così scopriremo che la riduzione della spesa non alleggerisce il debito pubblico, che non è affatto paragonabile a quello di una famiglia.
(Intervento sul blog MR).
Marco Moiso
Nino Galloni GALLONI: UN'AGENZIA DI RATING "ITALIANA", CONTRO IL RICATTO-SPREAD

Se il rating italiano venisse ancora declassato, le banche potrebbero non comprare più i nostri titoli di Stato: occorre un'agenzia di rating nostrana, capace di supportarci


Nino Galloni, vicepresidente e supervisore economico del Movimento Roosevelt: il vero problema finanziario non è lo spread, ma il rating. Servirebbe un'agenzia di rating "nostra", da realizzare in accordo con le grandi banche, per tranquillizzare gli istituti di credito in modo che possano continuare regolarmente ad acquistare i titoli di Stato italiani,
(Intervento su La Notizia, ripreso dal blog MR e dal Libreidee).
MAGALDI: GRANDE SAVONA, MA IL DEFICIT VA ALZATO FINO AL 10%

L'ottimo Paolo Savona si richiama al New Deal nel suo intervento al Senato, ma il governo dovrebbe essere meno timido e investire di più, con un deficit al 10%

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: ottimo il discorso di Paolo Savona, che in Senato evoca il New Deal di Roosevelt, cioè gli investimenti realizzati in disavanzo. Però l'esecutivo Conte dovrebbe andare ben oltre il Def appena presentato, puntando su un deficit strategico molto più elevato, anche del 10%, per sostenere l'economia italiana.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
Gioele Magaldi
 
MR MAGALDI E MOISO: PACE DI WESTFALIA O DIRITTI "GLOCAL" PER TUTTI?

L'ottimo Paolo Savona si richiama al New Deal nel suo intervento al Senato, ma il governo dovrebbe essere meno timido e investire di più, con un deficit al 10%

Marco Moiso e Gioele Magaldi in web-streaming su YouTube: meglio Savona e il suo "glocalismo" rooseveltiano, piuttosto che i sovranismi neo-nazionalisti. L'Ue ricorda i principi della Pace di Westfalia, tra nazioni con cittadini privi di diritti universali "glocali", anche economici. Dignità umana, democrazia, libertà e giustizia sociale: per tutti, non solo per gli occidentali.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR).
 
CANTIERE MR: UN'AGENZIA PER VALUTARE LA QUALITÀ DELLA VITA

Non si vive di solo Pil: meglio attrezzare l'Italia con una agenzia che si incarichi di monitorare il vero rating del paese, con i diversi indicatori del benessere sociale

Potrebbe chiamarsi Anvasisquv, letteralmente: agenzia nazionale per la valutazione sistematica della qualità della vita. Un modo per superare la limitatezza del Pil, sul quale si basa il rating ordinario delle agenzie. Un'idea letteralmente rivoluzionaria, partorita "nei pressi di Palazzo Chigi", da personaggi "con robuste rimpatie rooseveltiane".
(Intervento sul blog MR).
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MR News


MR News

 

IL NUOVO CONSIGLIO DI PRESIDENZA


Paolo Mosca, Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Sergio Magaldi, Roberto Tomaiuolo, Roberto Luongo, Carlo Toto, Giovanni Smaldone e Roberto Alice entrano a far parte del Consiglio di Presidenza, una sorta di "Senato" del Movimento Roosevelt.

LAUDANI:
PREVENZIONE
È SALUTE

Medico nutrizionista, manager farmaceutico e ora anche agricoltore biologico: Nino Laudani dirigerà il Dipartimento per la Salute del Movimento Roosevelt.

MARGARITI, GIUSTIZIA E DIRITTI


Diritti in primo piano, per legge: l'avvocato milanese Domenico Margariti è il nuovo direttore del Dipartimento per la Giustizia nell'ambito della Segreteria generale MR.
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HECHICH, PASSIONE GEOPOLITICA


L'Italia e il mondo, come tutelare i nostri interessi geo-strategici: è affidata a Roberto Hechich la direzione del Dipartimento per la Geopolitica e la Difesa.

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Agenda MR

 

28 settembre

13 Novembre

ASSEMBLEA GENERALE
(ROMA - Istituto S. Orsola)
 
In primo piano il rapporto fra Italia ed Europa nell'Assemblea generale del movimento, forum con i Dipartimenti per impostare insieme gli impegni 2019.

Sovranità in Italia e in Europa: a Roma il 24-25 novembre i Dipartimenti in assemblea con tutti i soci. Dialogo aperto: il Movimento Roosevelt a confronto per mettere a punto in modo condiviso la sua strategia per il 2019, in vista delle elezioni europee.

Guarda il Video  e leggi il Comunicato.

FORUM ATENIESE
(LONDRA - h 19 GMT)
 
Neofascismo ultra-nazionalista e "fascismo bianco" dell'oligarchia econocratica dell'Ue: se ne discute il 13 novembre a Londra, nella sezione del Regno Unito del MR

Peggio il cosiddetto neofascismo "sovranista" o il famigerato "fascismo bianco" dell'élite finanziaria? Se ne parlerà nella prossima riunione mensile stile 'Forum Ateniese' del MR UK, martedì 13 novembre, ore 19.00 ora locale, come sempre presso l'Inca-Cgil – Italian Advice Centre (124 Canonbury Road, London N1 2UT). L'argomento della riunione sarà l'analisi della relazione tra questi due fenomeni contemporanei. See you there! (Per partecipare, scrivete a info@rooseveltmovement.co.uk).

30 Novembre

RIUNIONE MR LOMBARDIA
(MILANO - h 19,30)
 
Al circolo milanese Ohibò la prossima riunione degli attivisti lombardi del Movimento Roosevelt, dibattito e proposte sul tema degli impegni regionali per i prossimi mesi

Venerdì 30 novembre tornano a riunirsi i soci lombardi del Movimento Roosevelt. Appuntamento alle ore 19,30 al Circolo Ohibò di via Benaco, 1. Prenotazioni per apricena:  jancy.beltrami@movimentoroosevelt.com.  


 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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  LA VOCE Rooseveltiana
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venerdì 9 novembre 2018

L’ascesa della Cina dal Circolo polare artico alla Terra del Fuoco


Donald Trump, per favorire la riformulazione della sua politica estera proto-neoconservatrice, è tornato agli inizi del 19° secolo. Parlando all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre, Trump ha invocato l’arcana e discutibile Dottrina Monroe(1) del 1824. Ha affermato: “Il nostro respingere l’interferenza delle nazioni straniere in questo emisfero e nei nostri affari èla linea politica formale del nostro Paese, dal Presidente James Monroe.” L’obiettivo delle parole di Trump era chiaro: la Cina.
Il 4 ottobre, il Vicepresidente Mike Pence ha fatto seguito alla retorica anti-cinese di Trump, rendendo pubblico un avvertimento alla Cina. Nelle osservazioni fatte da Pence, davanti all’Hudson Institute di Washington di linea neo-conservatrice, ha accusato la Cina di usare “attori segreti, gruppi di facciata e organi di propaganda per spostare la percezione degli Americani riguardo alle politiche cinesi”. Ora sotto l’influenza del Consigliere per la Sicurezza Nazionale, il neoconservatore della guerra John Bolton, l’amministrazione Trump fa tintinnare sciabole contro chiunque essa e il suo principale burattinaio, Israele, ritiene opportuno sfidare: Iran, Venezuela, Siria, Cina, Nicaragua, Cuba, Bolivia e altri che resistono agli Stati Uniti. L’amministrazione Trump è diventata ciò che al rivoluzionario fondatore della moderna Cina, Mao Zedong, piaceva chiamare una “tigre di carta”.
Mentre Trump e Pence, con quest’ultimo che ha compiuto il suo terzo viaggio in America Latina nel giugno di quest’anno, stanno promuovendo i mantra della discreditata diplomazia delle cannoniere insiti alla Dottrina Monroe, in America Latina, la Cina sta arruolando i partner dell’emisfero occidentale per la sua Belt and Road Initiative, sostenuta dal Presidente Xi Jinping. Gli investimenti cinesi in infrastrutture latinoamericane e caraibiche hanno spinto tre nazioni latinoamericane – Panama, Repubblica Dominicana ed El Salvador – a cambiare i rapporti da Taiwan a Cina. L’amministrazione Trump, con una mossa infantile e poco diplomatica, ha fatto tornare a Washington i suoi Ambasciatori nella Repubblica Dominicana ed El Salvador e l’incaricato d’affari a Panama per “consultazione”.
L’amministrazione Trump ha messo in guardia Belize, Guatemala, Honduras e Nicaragua dal riconoscere la Cina, un avvertimento rivolto anche a Paraguay e ad alcune nazioni delle isole dei Caraibi che hanno legami con Taiwan. Considerando il fatto che i neoconservatori dell’amministrazione Trump stanno applicando sanzioni sul governo nicaraguense, inerenti alla finanza e al visto statunitense, è solo una questione di tempo prima che il Nicaragua sarà costretto ad abbandonare i suoi legami con Taiwan. La Cina sta investendo 50 miliardi di dollari per il Canale Interoceanico del Nicaragua, che fornirà un collegamento a livello del mare tra il Pacifico e i Caraibi,promosso dalla Cina ed è parte fondamentale della sua Belt and Road Initiative e un’alternativa al Canale di Panama, dipendente dalla sua chiusa.
Il Nicaragua e St. Lucia hanno in passato mantenuto relazioni diplomatiche con la Cina, ma si sono rivolti a Taiwan durante la competizione tra Pechino e Taipei per gli alleati diplomatici, la cosiddetta “diplomazia del libretto di assegni”. Washington sta cercando di garantire che Nicaragua, Paraguay e St. Lucia, Guatemala, Belize, Honduras e St. Vincent continuino i loro legami con Taiwan, ma gli investimenti per la Belt and Road Initiative della Cina sono più di ciò che l’amministrazione Trump, che sta riducendo gli aiuti esteri, può eguagliare oppure superare.
Inoltre, migliaia di studenti cinesi stanno studiando spagnolo e portoghese, una chiara indicazione che la Cina sta pianificando un’importante mossa nell’emisfero occidentale e i suoi progetti per rimanere nella regione.
Nel gennaio 2018, il Ministro degli Esteri cinese WangYi ha invitato i 33 membri della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), riuniti a Santiago, a unirsi all’iniziativa One Belt, One Road, l’ex nome della Belt and Road Initiative. Il CELAC è stato fondato dal defunto Presidente venezuelano Hugo Chavez, come alternativa all’Organizzazione degli Stati Americani (OAS), dominata dagli Stati Uniti, un residuo dell’era della diplomazia americana delle cannoniere per assicurare che i Paesi latinoamericani fossero governati da dittatori da repubblica delle banane,condiscendenti ai capricci di Washington.
Panama è stato il primo ad aderire alla Belt and Road [Initiative] e presto è stata seguita da Antigua e Barbuda, Trinidad e Tobago e Bolivia. La Repubblica Dominicana, la Guyana e il Suriname hanno fatto seguito alcuni mesi dopo. Il Venezuela, che sostiene la Belt and Road Initiative, ha iniziato a commerciare il suo petrolio in yuan cinesi, un chiaro rimprovero all’amministrazione Trump, che ha minacciato l’invasione militare del Venezuela. Dopo il vertice CELAC-Cina a Santiago, i Ministri degli Esteri di Barbados, Argentina, Brasile, Ecuador e Giamaica hanno annunciato di essere interessati al programma Belt and Road.
Al vertice CELAC-Cina, la Cina ha delineato i suoi “Cinque principi” che governano le sue relazioni con l’emisfero occidentale. I Cinque Principi della Cina sono stati originariamente enunciati negli anni ’50 dal Capo del governo Zhou Enlai e hanno funto da base per le relazioni della Cina con il Movimento dei Paesi non allineati(2). I principi sono:
1) Rispetto reciproco dell’integrità territoriale e della sovranità;
2) Mutua non-aggressione;
3) Mutua non interferenza negli affari interni di ciascuno;
4) Uguaglianza e mutuo beneficio;
5) Coesistenza pacifica.
Quando questi principi vengono paragonati alla bellicosità dell'”imperialismo Yankee”, insita nella Dottrina Monroe, le nazioni dell’emisfero riconoscono che l’OAS, la Banca Interamericana di Sviluppo e altri strumenti basati a Washington sono usati per mascherare il paternalismo americano e, in misura crescente quello canadese, sugli affari dell’emisfero occidentale che sono minacce alla loro sovranità e indipendenza. E la Cina apporta progetti infrastrutturali che Washington non è disposta a offrire senza enormi vincoli politici, economici e militari.
I legami sino-latinoamericani hanno una forte base storica. Antropologi e archeologi cinesi e latino-americani scoprono continuamente antichi legami tra la Cina e le civiltà precolombiane nell’America meridionale e centrale. I manufatti scoperti dell’antica cultura peruviana Chavin, iniziata intorno al 1000 a.C., suggeriscono forti legami con la dinastia Shang della Cina, che esisteva tra il 1600 e il 1046 a.C. Altri antropologi stanno scoprendo indizi che indicano il possibile contatto della dinastia Shang e Ming con le civiltà degli Aztechi e Olmechi del Mesoamerica. Il DNA cinese è stato scoperto anche tra le popolazioni indigene che vivono nello Stato messicano di Nayarit, sul Pacifico. Le antiche mappe cinesi indicano anche che, per prima, la Cina era a conoscenza della grande massa continentale a est, ora conosciuta come le Americhe.
La Cina sta enfatizzando questi possibili collegamenti antichi con i popoli e le nazioni dell’emisfero occidentale. Rispetto ai “contributi” post-colombiani degli Europei all’emisfero: genocidio, conquista, distruzione di cultura e religione e introduzione di malattie veneree, vaiolo e altri patogeni importati, la Cina ha un vantaggio rispetto agli Stati Uniti, noti per il loro genocidio della popolazione nativa americana e le guerre dell’imperialismo in America centrale e meridionale e nei Caraibi.
Dopo l’invocazione della dottrina Monroe da parte del signor Trump davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la sua politica di separare i genitori provenienti dall’America Centrale dai loro figli, al confine sud degli Stati Uniti, e di inviarli a campi di concentramento separati, e le sue ripetute minacce di invadere il Venezuela, non ci si dovrebbe sorprendere che la Cina sia accolta a braccia aperte in tutto l’emisfero.
L’America Latina sta anche colmando un vuoto commerciale lasciato dai dazi di Trump sulla Cina. Un terzo del surplus commerciale del Brasile è dovuto alle esportazioni verso la Cina. La Cina ha fornito prestiti di salvataggio al Venezuela, che ha sofferto di sanzioni paralizzanti e una destabilizzazione finanziata dalla CIA,indetta dagli Stati Uniti. L’accordo di libero scambio tra Cina e Cile del 2006 è in netto contrasto con la guerra commerciale di Trump con la Cina. Da gennaio ad agosto 2017, il commercio tra Cina e America Latina ha superato i 166 miliardi di dollari, con un aumento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2016. Mentre Trump ha espanso la sua guerra commerciale e ha fatto ritornare gli Stati Uniti alla loro vecchia politica paternalistica verso l’emisfero, la Cina era disposta e desiderosa di prendersene carico.
Le “vie della seta”, marittima e terrestre, della Cina sono state estese dalla Groenlandia, al di sopra del Circolo polare artico, fino alla Terra del Fuoco nel sub-antartico. Queste vie della seta stanno bypassando gli Stati Uniti, poiché il signor Trump e le sue politiche letargiche e superate rendono gli Stati Uniti ancora più irrilevanti in un mondo che si modernizza.
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88
Note a cura del traduttore
  •  La dottrina Monroe, elaborata da John Quincy Adams e pronunciata da James Monroe al messaggio annuale al Congresso il 2 dicembre 1823, esprime l’idea della supremazia degli Stati Uniti nel continente americano. Monroe affermò in quel discorso che gli Stati Uniti non avrebbero tollerato alcuna intromissione negli affari americani, ad eccezione delle colonie americane di proprietà europea, da parte delle potenze del vecchio continente. Essa sanciva, di conseguenza, la volontà degli USA di non intromettersi nelle dispute fra le potenze europee, e fra ciascuna potenza europea e le rispettive colonie d’oltremare.Considerata la primissima formulazione teorica dell’imperialismo statunitense […].
  • Il Movimento dei paesi non allineati (o, più raramente, Movimento dei non allineati) è un gruppo di 120 Stati, più altri 17 Stati osservatori, che si considerano non allineati con, o contro, le principali potenze mondiali.
Rappresenta oltre due terzi di tutti gli Stati del mondo e dal 2016 il suo segretario generale è NicolásMaduro, presidente del Venezuela.

Fonte: comedonchisciotte.org

martedì 6 novembre 2018

Cosa c’è veramente dietro la balla del riscaldamento globale


La recente conferenza ONU sul riscaldamento globale, sotto l’egida dell’International Panel on Climate Change (IPCC), ha concluso il proprio incontro in Corea del Sud discutendo su come limitare drasticamente l’aumento della temperatura globale. I media mainstream stanno spacciando vari scenari catastrofici causati delle emissioni di gas serra, specialmente CO₂, prodotte dall’uomo, se non vengono urgentemente intrapresi cambiamenti drastici nel nostro stile di vita. C’è solo una cosa che non va in tutto questo. La conclusione si basa su falsi studi e scienziati corrotti, che hanno raccolto miliardi di sovvenzioni per confermare la necessità di un cambiamento radicale nel nostro tenore di vita. Perché? La risposta è inquietante.
La riunione dell’IPCC ha discusso delle misure necessarie, a detta dei propri modelli informatici, per limitare l’aumento della temperatura globale ad 1,5 °C sopra quella dell’era preindustriale. Drew Shindell, dell’Università di Duke, uno dei membri del gruppo ed uno degli autori dell’ultimo Rapporto Speciale IPCC sul Riscaldamento Globale, ha detto alla stampa che per raggiungere l’obiettivo occorrerà diminuire le emissioni mondiali di CO₂ di un incredibile 40% per i prossimi 12 anni. L’IPCC richiede “zero emissioni nette” di CO₂ entro il 2050. Ciò significherebbe un divieto totale sui motori a gas o diesel per auto e camion, no centrali a carbone, trasformazione dell’agricoltura mondiale verso biocarburanti derivati da alimenti. Shindell ha ammesso: “Sono cambiamenti enormi”.
Il rapporto, denominato SR15, dichiara che il riscaldamento globale di 1,5 °C porterà “probabilmente” all’estinzione delle specie, a condizioni meteorologiche estreme, e a rischi a salute, crescita economica ed approvvigionamento di cibo. Per evitare tutto questo, le stime hanno richiesto che i soli investimenti energetici salgano di $2,4 trilioni l’anno. Il che potrebbe spiegare l’interesse delle principali banche globali, in particolare quelle della City di Londra, a spingere la carta del riscaldamento globale.
Lo scenario assume una dimensione ancor più incredibile, in quanto generato da dati fasulli, creati da un gruppetto internazionale di scienziati climatici, che etichetta i colleghi in disaccordo come “negazionisti del cambiamento climatico”. Vi ricorda qualcosa? Ecco come uccidere un legittimo dibattito scientifico. Il capo IPCC ha recentemente sentenziato: “Il dibattito sulla scienza dei cambiamenti climatici è già stato fatto, ora è chiuso”.
Il dibattito è tutt’altro che finito. Il Global Warming Petition Project, firmato da oltre 31.000 scienziati statunitensi, afferma: “Non ci sono convincenti prove scientifiche che il rilascio umano di anidride carbonica, metano od altri gas serra stia causando o causerà, nel prossimo futuro, un riscaldamento catastrofico dell’atmosfera terrestre ed un’interruzione del clima terrestre. Vi è anzi una sostanziale evidenza scientifica che l’aumento del biossido di carbonio nell’atmosfera produca molti effetti benèfici sugli ambienti naturali di animali e piante”.
Allarmisti
La cosa più interessante dei terribili avvertimenti di catastrofe globale è che si basano sempre su previsioni future. Quando il “punto di svolta” della cosiddetta irreversibilità è passato senza evidenti catastrofi, ci si inventa sempre un nuovo punto futuro.
Nel 1982 Mostafa Tolba, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), avvertì che “se i governi non agiscono ora, entro un paio di decenni il mondo affronterà un disastro ecologico”. Predisse che l’inazione avrebbe portato “una catastrofe ambientale verso l’inizio del secolo, che vedrà una devastazione totale, irreversibile come qualsiasi olocausto nucleare”. Nell’89 Noel Brown, sempre dell’UNEP, disse che intere nazioni sarebbero state spazzate via dalla faccia della terra, a causa dell’innalzamento del livello del mare, se la tendenza al riscaldamento globale non fosse stata invertita entro il 2000. James Hansen, figura onnipresente negli scenari apocalittici, ai tempi dichiarò che, “per preservare un pianeta simile a quello su cui la civiltà si è sviluppata sulla Terra ed alla quale è stata adattata la vita”, il limite massimo era di 350 ppm di CO₂. Rajendra Pachauri, allora capo IPCC, dichiarò che: “Se non si agisce prima del 2012, sarà troppo tardi”. Oggi il livello misurato è 414.
Come osserva lo scienziato britannico Philip Stott: “In sostanza, negli ultimi cinquanta anni, è stato regolarmente dato alla Terra un avviso di sopravvivenza di 10 anni… Il periodo postmoderno di ansia per i cambiamenti climatici può essere probabilmente fatto risalire a fine anni ’60… Nel ’73, quando lo spavento del “Raffreddamento Globale” era in pieno svolgimento, con previsioni dell’imminente collasso del mondo entro venti anni […] gli ambientalisti avvertivano che, entro il 2000, la popolazione americana sarebbe scesa a soli 22 milioni. Nell’87, il nuovo spavento improvvisamente divenne il “Riscaldamento Globale”, e venne quindi istituito l’IPCC (il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici) (1988)…”.
Dati difettosi
I modelli IPCC sono puramente teorici, non reali. L’ipotesi dipende interamente da modelli informatici che generano scenari futuri, non corroborati da registrazioni empiriche che li verifichino. Come ha concluso uno studio scientifico, “I modelli climatici computerizzati, sui quali si basa il ‘riscaldamento globale causato dall’uomo’, hanno sostanziali incertezze e sono palesemente non attendibili. La cosa non sorprende, dal momento che il clima è un sistema dinamico non lineare ed accoppiato. È molto complesso”. Accoppiato vuol dire che gli oceani causano cambiamenti nell’atmosfera e viceversa. Entrambi sono legati in modo complesso ai cicli solari. Nessun modello che prevede il riscaldamento globale o mille “punti di svolta” è in grado di analizzare, e neanche cerca di farlo, le reciproche influenze tra l’attività del sole ed i cicli di eruzione solare che determinano le correnti oceaniche, correnti a getto, gli El Niños ed il tempo quotidiano.
John McLean, un australiano esperto di IT e ricercatore indipendente, ha recentemente effettuato un’analisi dettagliata del rapporto IPCC sul clima. Osserva che il set di dati usato è HadCRUT4, palesemente pieno di errori. Nota: “È molto amatoriale, ha lo standard di uno studente universitario del primo anno”. Tra gli errori, “le medie della temperatura sono state calcolate con pochissime informazioni. Per due anni, le temperature sulla Terra nell’emisfero meridionale sono state stimate da un solo sito in Indonesia”. Altrove, ha scoperto che per l’isola caraibica di Saint Kitts e Nevis la temperatura è stata registrata a 0 °C per un mese intero, in due occasioni. Il set di dati è una produzione congiunta del britannico Hadley Center e dell’Unità di Ricerca Climatica dell’University of East Anglia. Quest’ultimo è il gruppo implicato diversi anni fa nel famigerato scandalo Climategate, che riguardava dati errati e relativa cancellazione di mail compromettenti per nasconderlo. I media mainstream hanno prontamente sepolto la storia, rivolgendo invece l’attenzione su “chi ha illegalmente cancellato le mail dell’East Anglia”.
Abbastanza sorprendentemente, se si fa una piccola ricerca, si scopre che l’IPCC non ha mai condotto una vera inchiesta scientifica sui possibili casi di cambiamento del clima terrestre. Le fonti artificiali di cambiamento venivano asserite arbitrariamente.
Il malthusiano Maurice Strong
Pochi tuttavia sono a conoscenza delle origini politiche e persino geopolitiche delle teorie del riscaldamento globale. Com’è successo? Il cosiddetto Cambiamento Climatico, o Riscaldamento Globale, è un programma di deindustrializzazione neo-maltusiano, originariamente sviluppato nei primi anni ’70 da circoli attorno alla famiglia Rockefeller, per impedire l’ascesa di industriali indipendenti rivali. Nel mio libro, “Myths, Lies and Oil Wars”, descrivo dettagliatamente come l’autorevole gruppo Rockefeller abbia anche sostenuto la creazione del Club di Roma, dell’Aspen Institute, del Worldwatch Institute e del report del MIT “Limits to Growth”. Uno dei principali organizzatori del programma di crescita zero fu un amico di lunga data di David Rockefeller, un petroliere canadese di nome Maurice Strong. Strong fu uno dei primi divulgatori della balla per la quale le emissioni prodotte dai veicoli di trasporto, dalle centrali a carbone e dall’agricoltura avevano causato un drammatico aumento della temperatura globale, che minacciava la civiltà.
Come presidente della Conferenza ONU di Stoccolma del 1972 sulla Giornata della Terra, Strong promosse un’agenda di riduzione della popolazione ed abbassamento degli standard di vita in tutto il mondo, per “salvare l’ambiente”. Alcuni anni dopo lo stesso Strong ribadì la propria radicale posizione ecologista: “Il crollo delle civiltà industrializzate è l’unica speranza per il pianeta. Non è nostra responsabilità portarlo a termine?”. Il dott. Alexander King, co-fondatore del Club di Roma, gruppo legato ai Rockefeller, ha ammesso il progetto nel proprio libro, “The First Global Revolution”. Scrive: “Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, abbiamo avuto l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili sarebbero stati adatti… Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano… Il vero nemico, quindi, è l’umanità stessa”.
Per favore, andatevelo a rileggere. In pratica, dice lui, la colpa è dell’umanità, non delle 147 banche e multinazionali globali che de facto determinano l’ambiente odierno.
Dopo il Summit sulla Terra, Strong venne nominato Assistente Segretario Generale delle Nazioni Unite e Consulente Capo di Kofi Annan. Fu il principale artefice del Protocollo di Kyoto del 1997-2005, che dichiarò che il surriscaldamento globale era reale e che era “estremamente probabile” che le emissioni di CO₂ prodotte dall’uomo ne fossero la causa principale. Nell’88 Strong fu determinante nella creazione dell’IPCC ed in séguito della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici al Summit sulla Terra a Rio, da lui presieduto e che approvò la sua Agenda 21.
L’IPCC ed il suo programma di riscaldamento globale è un progetto politico, non scientifico. Il suo ultimo rapporto, come i precedenti, si basa su una finta scienza. Il professor Richard S. Lindzen del MIT, in un recente discorso, ha criticato i politici e gli attivisti che affermano che “la scienza è risolta”, ed ha chiesto “cambiamenti senza precedenti in tutti gli aspetti della società”. Ha notato che è totalmente non plausibile che un così complesso “sistema multifattoriale” come il clima venga sintetizzato da una sola variabile, il cambiamento di temperatura medio globale, e controllato principalmente da una varianza dell’1-2% nel bilancio energetico dovuto alla CO₂. Lindzen ha denunciato come “un’improbabile congettura, sostenuta da false prove ripetute incessantemente, sia diventata ‘conoscenza’, usata per promuovere il capovolgimento della civiltà industriale”. Il nostro mondo ha sì bisogno di una “trasformazione radicale”, ma di una che promuova la salute e la stabilità della specie umana.
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG
Fonte: comedonchisciotte.org